INDUSTRIA (10a)

MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 1997


101a Seduta

Presidenza del Presidente
CAPONI

Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, la dottoressa Ornella CILONA e il dottor Angelo LANA della CGIL; la dottoressa Cecilia BRIGHI e il dottor Eros PIZZI della CISL e il dottor Enzo CANETTIERI della UIL.

La seduta inizia alle ore 15,15.

PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito dell'indagine conoscitiva sulle imprese multinazionali con sede in Italia: audizione dei rappresentanti della CGIL, della CISL e della UIL
(R048 000, C10a, 0005°)

Si riprende l'indagine sospesa nella seduta del 30 luglio.

Dopo un breve indirizzo di saluto del presidente CAPONI, interviene la dottoressa BRIGHI che ricorda le iniziative intraprese dalle organizzazioni sindacali italiane in merito al ruolo ed all'azione delle imprese multinazionali in Italia e delle imprese italiane all'estero. A quest'ultimo riguardo richiama la opportunità di una più stringente azione del Governo e delle amministrazioni competenti sulla osservanza, da parte delle imprese multinazionali, della normativa concordata a livello internazionale, sulla tutela dei lavoratori.
Elemento centrale dell'azione dei sindacati è la promozione e diffusione di codici di condotta delle imprese elaborati sia a livello di organizzazioni internazionali (OCSE e WTO) che a livello nazionale. Un gran numero di codici sono stati approntati, a seguito di accordi tra imprese e sindacati, ed anche la più recente evoluzione della normativa comunitaria è nel senso della promozione della diffusione di tali strumenti. Questo complesso di iniziative dovrebbe essere accompagnato, a suo avviso, dall'approntamento di forme efficaci di verifica e certificazione del rispetto degli impegni contenuti nei codici, da affidare ad organi indipendenti.

Interviene quindi il dottor CANETTIERI che, dopo aver fornito un dettagliato quadro della presenza delle imprese estere in Italia, segnala come da questi dati emerga che gran parte delle imprese estere vanno a localizzarsi nelle regioni più sviluppate del paese, mentre gli investimenti nel Mezzogiorno sono essenzialmente diretti, non già alla creazione di nuove strutture produttive, ma all'acquisizione e al recupero di imprese già appartenenti alle partecipazioni statali.
Per attrarre efficacemente imprese estere in Italia, assicurandone un'equilibrata distribuzione sull'intero territorio nazionale, occorre operare per una razionalizzazione dell'apparato amministrativo, garantendo tempi certi (attraverso strumenti quali, ad esempio, il cosiddetto sportello unico), realizzare un'armonizzazione delle politiche fiscali, un adeguamento delle infrastrutture ed interventi volti alla formazione ed all'aggiornamento della forza lavoro. Questo insieme di misure, volte a rendere più competitiva la struttura produttiva del paese, sono al centro degli impegni contenuti nel cosiddetto «Patto per il lavoro». Al riguardo ritiene, in particolare, che i contratti d'area ed i pacchetti localizzativi rappresentino strumenti efficaci per attrarre, specialmente nelle aree meno sviluppate del paese, investimenti esteri.
Appare altresì opportuno, sull'esempio di quanto già realizzato in alcuni paesi europei, costituire una agenzia nazionale di promozione degli investimenti esteri; auspica, al riguardo, che nella recente iniziativa promossa dalla GEPI vengano coinvolte le forze sindacali che potrebbero fornire un importante contributo.

La dottoressa CILONA ricorda la recente normativa comunitaria sulle relazioni sociali. In particolare segnala la direttiva sui comitati aziendali del 1994 che impone alle imprese multinazionali di informare e consultare i lavoratori in occasione di importanti decisioni che investano la vita dell'azienda (facendo seguito a questa previsione molte imprese multinazionali, anche in Italia, hanno proceduto a costituire comitati aziendali); si attende inoltre l'adozione di una apposita e generale direttiva sulla participazione dei lavoratori alla vita delle imprese.

Seguono brevi interventi e domande dei senatori.

Il senatore DEMASI, attesa comunque la necessità di adeguati interventi nei settori delle infrastrutture e dell'ordine pubblico per far fronte alle particolari difficoltà che incontra il Mezzogiorno nell'attrazione degli investimenti esteri, chiede se esiste in proposito un'analisi puntuale e dettagliata dei sindacati.

Il senatore SELLA di MONTELUCE, nel ricordare il progetto esposto dai presidenti della GEPI e dell'ICE circa la costituzione e le modalità operative di un organismo ad essi facenti capo per l'attrazione degli investimenti esteri, ribadisce le proprie perplessità in proposito e chiede l'opinione delle organizzazioni sindacali.

Il senatore LARIZZA ritiene che si debbano analizzare approfonditamente i motivi del livello particolarmente basso degli investimenti esteri nel Mezzogiorno, motivi che non possono essere certo ricondotti al costo del lavoro, notoriamente non più elevato rispetto al Nord del Paese. Sulla scarsa presenza delle imprese multinazionali al Sud incidono certamente problemi di inefficienza amministrativa e problemi di sicurezza, mentre gli pare fuorviante il richiamo alla flessibilità del lavoro. Dopo aver affermato di ritenere che una riduzione dei costi aziendali vada perseguita più sul versante fiscale che su quello degli sgravi contributivi, chiede ai rappresentanti sindacali ulteriori informazioni e documentazione sul tema delle relazioni industriali.

Il senatore MACONI chiede elementi di ulteriore approfondimento circa la qualità del processo di internazionalizzazione in corso, le caratteristiche della cosiddetta internazionalizzazione attiva, nonchè sulla qualità delle relazioni sindacali con le imprese multinazionali e sugli strumenti di politica contrattuale attivabili per contrastare comportamenti negativi sul piano sociale.

Il senatore ASCIUTTI, dopo aver richiamato l'attenzione sulle differenze che si riscontrano nelle diverse aree del Paese a livello di infrastrutturazione e di efficienza delle pubbliche amministrazioni, chiede ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali quali iniziative esse intendano adottare per rendere più attraente l'investimento nel Mezzogiorno, un'area con riguardo alla quale richiama l'attenzione sull'entità del fenomeno del lavoro nero.

Il senatore CAZZARO richiama a sua volta l'attenzione sulle carenze di fattori localizzativi favorevoli nel Mezzogiorno d'Italia, carenze che presentano natura varia e diversificata e che non possono essere ricondotte al solo problema dell'ordine pubblico. I patti territoriali e i contratti d'area rappresentano - a suo modo di vedere -strumenti validi, anche se richiedono un impegno di medio-lungo periodo per produrre risultati apprezzabili.

Risponde agli intervenuti il dottor CANETTIERI, il quale pone nuovamente l'accento sul fatto che nel Mezzogiorno gli investimenti esteri sono realizzati essenzialmente in termini di acquisizioni di quote dismesse dalle imprese a partecipazione statale. Fra l'insieme dei fattori che costituiscono ostacolo ad un flusso di investimenti esteri più sostenuto, egli ritiene che un posto di tutto rilievo vada attribuito alla pressione fiscale. Vi è da rilevare poi che le strutture decisionali delle imprese multinazionali che operano in Italia sono prevalentemente localizzate fuori del Paese. È importante che anche l'Italia, sulla scorta di quanto realizzato da altri paesi industrialmente avanzati, si doti di un apposito organismo per l'attrazione degli investimenti esteri, da indirizzare prevalentemente verso le aree meno sviluppate. Si richiama quindi ai contratti d'area finora siglati e sottolinea l'importanza di un'adeguata offerta di pacchetti localizzativi. Quanto alla flessibilità del lavoro, crede anch'egli che occorra agire prevalentemente sulla leva fiscale, ricordando comunque che, di fronte alla prospettiva di investimenti certi e mirati, il sindacato ha saputo dare adeguate risposte.

Il presidente CAPONI ringrazia i rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e dichiara chiusa l'audizione.

Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,30.