IGIENE E SANITA' (12ª)

MERCOLEDI’ 2 GIUGNO 1999

253ª Seduta

Presidenza del Presidente
CARELLA


La seduta inizia alle ore 15,35.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante “Approvazione del progetto obiettivo tutela della salute mentale 1998-2000” (n. 452).
(Parere al Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502: esame e rinvio)
(R139 b00, C12a, 0013°)

Riferisce alla Commissione il presidente CARELLA.
Lo schema di progetto obiettivo sulla tutela della salute mentale per il triennio 1998-2000 è stato elaborato sulla base delle proposte predisposte dall’Osservatorio sulla tutela della salute mentale, alla luce anche delle indicazioni contenute nel Piano sanitario nazionale, e si caratterizza per una strategia di intervento i cui aspetti salienti vanno individuati nella conferma del Dipartimento di salute mentale come organo di coordinamento per garantire l’unitarietà dei servizi psichiatrici di uno stesso territorio, nella definizione della tipologia delle componenti organizzative di tale dipartimento – in particolare le strutture territoriali, i servizi ospedalieri, le strutture semi residenziali e residenziali – e la definizione dei relativi standards in rapporto alla popolazione, e infine la costruzione di un modello di integrazione e interlocuzione con i servizi, di carattere sia sanitario che sociale, che possono essere ritenuti coinvolti nella tutela della salute mentale.
Il relatore osserva come tale quadro strategico, di per sé ampiamente condivisibile, sconta però una valutazione a suo parere tutt’altro che pacifica circa il definitivo avvio a conclusione del processo di superamento degli ospedali psichiatrici, pubblici o privati convenzionati. Egli ritiene in realtà, anche per la diretta esperienza in una regione come la Puglia caratterizzata dal permanere in attività delle importanti strutture manicomiali private convenzionate di Foggia e Bisceglie, che il problema resta ancora ampiamente irrisolto. Se infatti è positivo che, rispetto all’epoca dell’indagine conoscitiva condotta da questa Commissione, il numero dei pazienti tuttora internati si sia notevolmente ridotto, ed anche che in molti casi il Ministro abbia meritoriamente proceduto alla nomina di commissari straordinari per accelerare i processi di dismissione, è anche vero però che persistono situazioni dove mancano i piani di dismissione non solo a livello regionale, ma anche da parte degli enti, generalmente religiosi, proprietari delle strutture manicomiali e soprattutto mancano i previsti piani per la riqualificazione e la riconversione del personale.
Il testo in esame peraltro riconosce la permanenza di numerosi e gravi aspetti problematici che devono essere affrontati per pervenire ad un soddisfacente livello di tutela della salute mentale.
In particolare si rilevano l’assenza di un’attenzione specifica ai problemi della salute mentale dell’età evolutiva, il rischio – del quale la Commissione ha fatto esperienza diretta nel corso dei sopralluoghi svolti in occasione dell’indagine conoscitiva sopra ricordata – di interventi non coordinati e di conflittualità fra le figure professionale, la presenza di situazioni di istituzionalizzazione non toccate dal processo di superamento degli ex ospedali psichiatrici – alle quali, osserva il relatore, vanno aggiunti fenomeni di nuova istituzionalizzazione, che si verificano in particolare nel settore privato sotto la copertura di case di cura geriatriche – la necessità di chiarire secondo modelli omogenei il carattere e le modalità dei rapporti con i nuovi soggetti erogatori di servizi socio-sanitari, in particolare con quelli del privato sociale.
In accordo con le sopradescritte strategie di intervento e con i problemi evidenziati, il progetto propone una serie di obiettivi di salute – tra i cui si segnala in particolare, in coerenza con la generale impostazione dell’ultimo Piano sanitario nazionale, il ruolo riconosciuto alla prevenzione – e una serie di interventi diretti sia alla prevenzione sia alla cura e riabilitazione dei disturbi mentali gravi.
Il relatore illustra quindi dettagliatamente i modelli organizzativi proposti dal progetto, con particolare riguardo a quelli relativi all’area organizzativa dei servizi di salute mentale e di riabilitazione dell’età evolutiva.
Il progetto, infine, si sofferma sulle modalità per la valutazione e la verifica della realizzazione degli interventi. In proposito il relatore fa presente che in una prima stesura dello schema si riteneva di vincolare il 5 per cento della spesa sanitaria regionale alla tutela della salute mentale. A fronte però della richiesta delle regioni di non indicare un criterio che sarebbe apparso eccessivamente vincolante si è ritenuto unicamente di dover fare riferimento all’obbligo per le regioni di garantire risorse adeguate.
In conclusione, poi, il relatore esprime perplessità sul carattere obbligatorio dell’affidamento di almeno un modulo tipo del dipartimento di salute mentale, nell’ambito della programmazione regionale, alle cliniche psichiatriche universitarie.

Il senatore DI ORIO deplora che un provvedimento di così grande importanza per i cittadini veda la totale assenza dei rappresentanti del Polo delle Libertà. Egli esprime l’auspicio che questo non sia il sintomo di una deplorevole concezione del ruolo del parlamentare che riduce l’impegno in Commissione al solo momento del conflitto e dello scontro, perseguito quando ciò sia conforme alle sollecitazioni di potenti gruppi di interesse organizzato.

Il presidente CARELLA condivide l’auspicio che l’esame del provvedimento in titolo possa proseguire con un adeguato impegno da parte di tutte le componenti della Commissione. Peraltro, egli fa presente che il parere va espresso entro il prossimo 19 giugno, e che pertanto non sarebbe stato comunque opportuno rinviare l’inizio dell’esame.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,05.