IGIENE E SANITÀ (12a)

GIOVEDÌ 30 GENNAIO 1997


59a Seduta

Presidenza del Presidente
CARELLA

La seduta inizia alle ore 15,45.

SU TALUNE NOTIZIE DI STAMPA RELATIVE ALL'ITER DEI DISEGNI DI LEGGE IN MATERIA DI MANIFESTAZIONE DI VOLONTÀ PER IL PRELIEVO DA CADAVERE DI ORGANI E TESSUTI
(A007 000, C12a, 0023°)

Il senatore Roberto NAPOLI segnala alla Commissione che in un comunicato dell'ANSA di questa mattina si dava pressochè per approvato il testo illustrato ieri in Commissione dal senatore Di Orio in materia di manifestazione di volontà per il prelievo da cadavere di organi e tessuti.
La pubblicazione di tali notizie è assolutamente inaccettabile in quanto, creando errate convinzioni e aspettative nell'opinione pubblica, tende a forzare decisioni che attengono solo alla Commissione, che ancora non ha iniziato ad esaminare il testo proposto dal relatore.

Il senatore DI ORIO rileva in primo luogo come sia scorretto definire il testo in questione come «testo del relatore» dal momento che esso è il prodotto di un lavoro collegiale svolto dal comitato ristretto, alle cui sedute peraltro il senatore Napoli ha ritenuto di non partecipare.
È comunque evidente che tale testo dovrà essere esaminato dalla Commissione e dall'Assemblea in piena libertà.

Il senatore RONCONI ritiene deplorevole che il senatore Di Orio si attribuisca il diritto di muovere rimproveri ai colleghi per la mancata partecipazione ai lavori di una sede di attività, quale il comitato ristretto, scarsamente formalizzata.
Egli si associa poi al disagio espresso dal senatore Napoli per il fatto che si siano rilasciate alla stampa dichiarazioni che possono determinare erronee convinzioni nell'opinione pubblica.

La senatrice BERNASCONI ritiene pienamente legittimo portare a conoscenza della stampa il lavoro svolto dal comitato ristretto dopo che quest'ultimo ha concluso la sua attività. Il comitato ristretto, infatti, è una sede di elaborazione del testo unificato formalmente costituita, tanto che il testo da esso proposto viene pubblicato sui resoconti ufficiali delle sedute.

Il presidente CARELLA fa presente ai senatori Napoli e Ronconi che le dichiarazioni rilasciate alla stampa da lui stesso e dal senatore Di Orio avevano unicamente lo scopo di assicurare la massima trasparenza dei lavori della Commissione.
È del tutto evidente, come risulta dai resoconti ufficiali delle sedute, che il Comitato ristretto ha predisposto un testo unificato che ha presentato alla Commissione la quale su tale testo dovrà pronunciarsi.
Egli assicura quindi ai senatori Napoli e Di Orio che non vi è stata da parte sua, e certamente neanche da parte del relatore, alcuna intenzione di coartare o condizionare la libera volontà della Commissione.

IN SEDE REFERENTE
(1637) CORTIANA ed altri. - Norme per la lotta contro il doping e per la tutela sanitaria delle attività sportive
(1660) LAVAGNINI ed altri. - Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping
(1714) SERVELLO ed altri. - Nuove norme per la tutela sanitaria delle attività sportive ed il perseguimento di interventi farmacologici ed esogeni non giustificati da necessità terapeutiche (doping)
(1797) CALVI ed altri. - Norme per la lotta contro il doping
(Esame congiunto e rinvio)

Il senatore DI ORIO propone una questione preliminare osservando che uno dei disegni di legge all'ordine del giorno, il n. 1797 di iniziativa del senatore Calvi, ha contenuto essenzialmente sanzionatorio, tanto da giustificare qualche dubbio sulla sua assegnazione alla Commissione igiene e sanità e sull'opportunità della sua connessione con gli altri disegni di legge.
Il senatore Di Orio si rimette comunque, su tale questione, a quanto il Presidente riterrà opportuno proporre nella sua relazione, ma sottolinea la necessità di tenere in adeguata considerazione il parere che esprimerà la Commissione Giustizia.

Il presidente CARELLA riferisce quindi alla Commissione sui disegni di legge in titolo osservando che la problematica della tutela sanitaria dell'attività sportiva e della lotta al doping è ormai da diversi anni all'attenzione del Parlamento; in particolare la Commissione affari sociale della Camera dei deputati aveva condotto alla fine degli anni ottanta una indagine conoscitiva nella cui relazione finale si sottolineava come il problema del doping travalicasse ormai questioni di mera etica sportiva e toccasse da vicino il problema della tutela della salute pubblica.
Le cronache testimoniano infatti come ormai, anche per il prevalere di una concezione strettamente agonistica dell'attività sportiva piuttosto che di una visione intesa a privilegiarne gli aspetti diretti alla promozione della salute collettiva, la pratica del doping si è progressivamente affermata non solo tra i professionisti, ma anche nelle competizioni di carattere dilettantistico e giovanile.
Le conseguenze di tale proliferazione dell'uso di sostanze dirette a modificare farmacologicamente le prestazioni agonistiche non sono solo quelle, certamente di più immediata evidenza, dell'incremento delle morti improvvise tra i soggetti che praticano sport, ma anche quelle dei gravi pericoli che tali sostanze possono produrre nel tempo, in particolare per quanto riguarda i loro effetti cancerogeni.
I disegni di legge nn. 1637, 1660 e 1714, la cui impostazione è sostanzialmente simile al di là di talune differenze, rispondono tutti alla filosofia di superare una visione meramente sportiva del problema del doping in favore di una impostazione fondata sul concetto di tutela sanitaria.
I tre disegni di legge affidano il coordinamento delle attività di tutela sanitaria ad un comitato, variamente denominato, e attribuiscono alle regioni il compito di organizzare i servizi per la tutela sanitaria delle attività motorie e di individuare, fra quelli già esistenti, le strutture e i laboratori, incaricati di effettuare le diagnosi di doping.
Si dettano poi puntuali disposizioni sull'effettuazione dei controlli del doping, nonchè disposizioni integrative dei regolamenti sportivi e un articolato sistema sanzionatorio.
Il disegno di legge n. 1797, che muove dalle stesse esigenze, appare però incentrato piuttosto sulla repressione penale del doping che sull'organizzazione del sistema della tutela sanitaria. Ciò non vuol dire però, a suo parere, che si tratti di materia diversa da quella dei tre precedenti disegni di legge dal momento che la regolamentazione della tutela sanitaria e la repressione delle attività di doping si pongono in un rapporto di reciproca funzionalità.
Egli pertanto ritiene opportuno congiungere i quattro disegni di legge ed elaborare, istituendo all'uopo un comitato ristretto, un testo unificato.
Resta inteso che la Commissione igiene e sanità presterà particolare attenzione al parere della Commissione giustizia nella consapevolezza dell'estremo rilievo degli aspetti sanzionatori.
Il relatore dà quindi conto del parere favorevole espresso dalla Commissione pubblica istruzione che ha peraltro raccomandato una particolare attenzione al coordinamento tra la normativa italiana e quella internazionale.

Il senatore MONTELEONE si dichiara favorevole alla congiunzione dei quattro disegni di legge e concorda sull'opportunità di non separare le disposizioni sanzionatorie dalla disciplina sostanziale della tutela sanitaria.

Concorda altresì sulla congiunzione il senatore DE ANNA il quale fa presente che sarà prossimamente assegnato alla Commissione un altro disegno di legge d'iniziativa del Gruppo di Forza Italia.

Dopo una dichiarazione di voto favorevole del senatore DI ORIO, la Commissione approva la congiunzione dei disegni di legge.

CONVOCAZIONE DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA ALLARGATO AI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI PARLAMENTARI
(R029 000, C12a, 0001°)

Il presidente CARELLA convoca per le ore 15 di martedì 4 febbraio 1997 l'Ufficio di Presidenza allargato ai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, al fine di prendere conoscenza delle osservazioni della Federazione italiana per il superamento dell'handicap in ordine al disegno di legge n. 847.

La seduta termina alle ore 16,15.