IGIENE E SANITA' (12ª)

VENERDI’ 10 MARZO 2000

311ª Seduta

Presidenza del Presidente
CARELLA


Interviene il sottosegretario di Stato per la sanità Di Capua.

La seduta inizia alle ore 9,15.

IN SEDE REFERENTE


(68) FUMAGALLI CARULLI ed altri. - Norme a tutela dell'embrione umano
(217) SALVATO. - Norme sull'inseminazione artificiale, la fecondazione in vitro e il trasferimento di gameti ed embrioni
(546) PEDRIZZI ed altri. - Norme per la tutela dell'embrione e la dignità della procreazione assistita
(742) LAVAGNINI. - Norme a tutela dell'embrione umano
(743) LAVAGNINI. - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita.
(783) MAZZUCA. - Introduzione dell'articolo 235-bis del codice civile in tema di disconoscimento di paternità nel caso di figli nati a seguito di fecondazione eterologa
(1154) BUCCIARELLI ed altri. - Modifiche all'articolo 235 e dell'articolo 263 del codice civile in tema di disconoscimento di paternità in relazione alla procreazione medico-assistita.
(1570) PERUZZOTTI ed altri. - Norme in materia di procreazione medicalmente assistita
(2067) TOMASSINI ed altri. - Norme in materia di procreazione assistita
(2210) FOLLONI ed altri. - Divieto della clonazione umana e della sperimentazione non terapeutica sull'embrione umano
(2350) SERENA. - Irrevocabilità del consenso per l'inseminazione artificiale omologa ed eterologa nella specie umana nonché per l'impianto uterino di embrioni umani
(2433) ASCIUTTI ed altri. - Tutela degli embrioni
(2963) Lino DIANA ed altri. - Fecondazione medicalmente assistita
(3276) SERENA. - Norme per la procreazione medicalmente assistita
(3381) DI ORIO ed altri. - Norme in materia di fecondazione medicalmente assistita
(3891) CORSI ZEFFIRELLI ed altri. - Nuove norme in materia di tutela dell'embrione e di procreazione medicalmente assistita
(4048) Disciplina della procreazione medicalmente assistita, approvato dalla Camera dei deputati, in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Scoca ed altri; Palumbo ed altri; Jervolino Russo ed altri; Jervolino Russo ed altri; Buttiglione ed altri; Poli Bortone ed altri; Mussolini; Burani Procaccini; Cordoni ed altri; Gambale ed altri; Grimaldi; Saia ed altri; Melandri ed altri; Sbarbati; Pivetti; Delfino Teresio ed altri; Conti ed altri; Giorgetti Giancarlo; Procacci e Galletti; Mazzocchin ed altri.
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta del 9 marzo 2000.

Il presidente CARELLA comunica che l’Ufficio di presidenza allargato ai rappresentanti dei Gruppi riunitosi ieri a conclusione della seduta notturna della Commissione ha deliberato di proseguire l’esame dei disegni di legge in titolo questa mattina fino alle ore 11,30, e successivamente martedì 14 febbraio dalle ore 13,30 alle ore 15.
L’Ufficio di presidenza ha altresì deliberato di ripetere la votazione degli emendamenti relativi all’articolo 2 e degli identici emendamenti 3.1, 3.2 e 3.3, (pubblicati in allegato al resoconto della seduta del 2 febbraio) alle quali aveva partecipato il senatore Martelli in sostituzione del senatore Filograna senza essere in possesso della prescritta delega da parte del Gruppo Misto.

La senatrice Carla CASTELLANI chiede chiarimenti al Presidente in ordine al termine fissato per la presentazione di emendamenti all’Assemblea per le ore 19 di lunedì 13 marzo. Ella fa presente infatti che se la Commissione terminerà i suoi lavori nel primo pomeriggio di martedì diventerà impossibile in tal modo presentare emendamenti al nuovo testo eventualmente proposto dalla Commissione.

La senatrice SALVATO ritiene che il problema posto dalla senatrice Carla Castellani sia fondato e che pertanto il presidente Carella dovrebbe, nell’ipotesi che ciò sia necessario, rappresentare alla Presidenza del Senato la necessità di una proroga del termine almeno fino alle ore 20 di martedì 14 marzo per la presentazione di emendamenti al testo eventualmente proposto dalla Commissione.

La Commissione concorda.

Si passa alla votazione degli emendamenti all’articolo 2.

Il senatore VALLETTA dichiara di non insistere per la votazione di tutti gli emendamenti che aveva fatto propri.

Il presidente CARELLA avverte che si passerà alla votazione dell’articolo 2.100, da lui presentato. Egli ne raccomanda l’approvazione facendo presente che la reiezione di questo come degli altri due emendamenti con i quali egli ha inteso recepire le condizioni poste nel suo parere dalla Commissione bilancio, avrebbe come conseguenza la necessità di dover approvare in Assemblea il testo a maggioranza assoluta dei componenti.

Il senatore TOMASSINI annuncia voto contrario all’emendamento ritenendo che i problemi di copertura evidenziati dalla 5a Commissione debbano trovare soluzione nell’ambito della legge finanziaria.

Il senatore GIARETTA ritiene, anche in qualità di componente della Commissione bilancio, che le condizioni formulate dalla 5a Commissione in ordine agli articoli 2 e 11 possano essere state determinate da un eccesso di zelo, e che sarebbero bastate le semplici osservazioni, senza richiamare l’articolo 81 della Costituzione, dal momento che i limiti delle spese impegnabili per le attività previste da tali due articoli si potrebbero implicitamente desumere dalla norma di copertura.
Più fondata è la condizione concernente l’articolo 17, che tiene evidentemente conto del fatto che il disegno di legge non è stato approvato entro il 1999; tuttavia egli ritiene che tale norma possa essere modificata mediante un mero intervento di coordinamento formale.

Il senatore Roberto NAPOLI concorda con le osservazioni del senatore Giaretta e annuncia pertanto il suo voto contrario all’emendamento 2.100.

L’emendamento 2.100, posto ai voti, è accolto.

E’ altresì accolto l’articolo 2 nel testo modificato.

Il presidente CARELLA avverte che si passerà alla nuova votazione degli identici emendamenti 3.1, 3.2 e 3.3.

Il senatore TOMASSINI, nell’annunciare il voto contrario del Gruppo Forza Italia, fa presente come sia stato autorevolmente affermato che una buona legge è tale solo se ha una maggioranza che la sostiene. Sul testo in esame mentre si può agevolmente verificare come coloro che sostengono il testo approvato dalla Camera dei deputati abbiano un idem sentire che, come è giusto che avvenga in una materia delicata come quella in esame, prescinde da una collocazione nell’ambito della maggioranza o dell’opposizione, al contrario coloro che avversano tale testo lo fanno su posizioni estremamente articolate e diverse, come dimostrano gli emendamenti spesso contraddittori da loro presentati e le frequenti dissociazioni. Proprio perché gli emendamenti presentati non seguono una linea migliorativa comune del testo in esame, il Gruppo Forza Italia voterà contro tutti gli emendamenti presentati al disegno di legge.

Il senatore DI ORIO annuncia, a titolo personale, che voterà contro l’emendamento 3.1. Egli osserva peraltro che il fatto che egli stesso o altri senatori, in coerenza con la propria autonomia di giudizio e la propria libertà di coscienza, votino a volte in difformità dal Gruppo di appartenenza non può essere utilizzato, se non facendo ricorso ad una semplificazione logica ai limiti della rozzezza, per argomentare una sua presunta adesione alle ragioni dei sostenitori di un testo che, in realtà, necessita di numerosi e profondissimi cambiamenti.

Dopo un intervento del senatore CAMPUS, che nell’annunciare il voto contrario di Alleanza Nazionale all’emendamento deplora l’atteggiamento provocatorio con il quale una volta di più il senatore Di Orio tenta di appesantire il clima dei lavori della Commissione, il senatore MASCIONI, nell’annunciare a titolo personale la propria astensione, si associa alle valutazioni del senatore Di Orio circa l’opportunità di non trasferire sul piano politico diversità di opinioni che rientrano nella libertà di coscienza di ciascun parlamentare.

Il senatore ZILIO, nell’annunciare il voto contrario del Gruppo del Partito Popolare all’emendamento in votazione, si associa a quanti hanno sottolineato la necessità di non dare un’impropria valenza politica al dibattito in corso. In proposito egli contesta l’affermazione più volte riportata sulla stampa secondo la quale la questione della procreazione medicalmente assistita avrebbe creato una frattura nella maggioranza. Ciò non corrisponde al vero trattandosi di una questione di coscienza che non era prevista nel programma della maggioranza, e in particolare in quello che l’onorevole Prodi aveva presentato agli elettori del 1996, e che non ha determinato una presa di posizione del Governo ed è il frutto di un’iniziativa esclusivamente parlamentare.
Per quanto riguarda lo specifico contenuto dell’emendamento, egli sottolinea il carattere liberale di una norma che è diretta a migliorare l’informazione dei cittadini in ordine alla possibilità di ricorrere all’adozione, cosicchè possano decidere in piena coscienza l’eventuale ricorso alla procreazione medicalmente assistita.

La senatrice DANIELE GALDI, nell’annunciare il voto favorevole dei Democratici di Sinistra all’emendamento 3.1, sottolinea come da parte dei presentatori dell’emendamento sia condivisa pienamente la volontà di favorire i procedimenti attualmente previsti per l’adozione, anche attraverso la concessione ai consultori di risorse adeguate. Tuttavia è evidente che l’inserimento della norma in un testo sulla fecondazione assistita è assolutamente pleonastico e asistematico.

Il senatore GIARETTA dichiara che, in dissenso dal Gruppo Popolare, si asterrà sull’emendamento in votazione. Se infatti è vero che lo spirito della norma è quello di consentire ai soggetti interessati di scegliere in informata coscienza tra la fecondazione assistita e l’adozione, è anche vero che, come spesso avviene, questa formulazione fa riferimento ad una legge del 1975 senza considerare che nel tempo trascorso si è verificato un grande sviluppo del processo di regionalizzazione che ha già indotto molte regioni ad intervenire sulla materia.

Il senatore LORENZI, nel dichiarare il proprio voto contrario all’emendamento in votazione, esprime una valutazione negativa anche in ordine all’emendamento 3.4 che la Commissione aveva già approvato nella seduta notturna di ieri.
Egli ritiene che il testo dell’articolo 3 debba essere apprezzato come un richiamo alla necessità di favorire la pratica delle adozioni che è oggi scoraggiata da una legislazione eccessivamente burocratica.
Egli richiama altresì la necessità di una profonda riflessione sui rischi legati alla diffusione di una cultura che tende sempre di più a dissociare il desiderio di riproduzione e dunque di immortalità dell’uomo, dalla fatica e dalle pene della procreazione.

Il senatore BRUNI annuncia, in dissenso dal Gruppo Forza Italia, il proprio voto di astensione, ritenendo che la formulazione dell’articolo 3 non sia abbastanza incisiva nel senso di promuovere le adozioni a preferenza del ricorso alla fecondazione assistita, che andrebbe limitata solo a pochissimi casi.

Il senatore LEONI, nel dichiarare il suo voto contrario, preannuncia che il voto sarà altresì contrario su tutti gli emendamenti presentati. Pur ritenendo corretto rivendicare, nell’ambito di un sistema bicamerale, l’autonomia di ciascun ramo del Parlamento, egli ritiene in questo caso che l’integrale accoglimento del testo approvato dalla Camera dei deputati rappresenterebbe un giusto riconoscimento del faticoso ed importante lavoro svolto in quella sede dal Gruppo della Lega Nord. Egli ritiene d’altra parte che in una corretta interpretazione del principio bicamerale la Camera che per seconda esamina un disegno di legge dovrebbe modificarlo solo se, successivamente all’approvazione in prima lettura, si siano registrate nel corpo della società perplessità sul testo approvato. In questo caso invece egli ritiene che gli italiani abbiano accolto con vivo e generale apprezzamento il testo licenziato dalla Camera dei deputati.

Il senatore DE ANNA dichiara, in dissenso dal Gruppo Forza Italia, la propria astensione.

L’emendamento 3.1, identico agli emendamenti 3.2 e 3.3, posto ai voti, non è accolto.

Il presidente CARELLA ricorda che la Commissione aveva già accolto l’emendamento 3.4, nonché gli emendamenti 4.9, 4.26 e 4.28 (pubblicati, unitamente a tutti gli altri emendamenti all'articolo 4, in allegato al resoconto della seduta dell'8 febbraio).

La senatrice SCOPELLITI invita i componenti della Commissione ad una attenta riflessione sui gravi rischi determinati dalla volontà di non approfondire i singoli aspetti del disegno di legge e di respingere acriticamente tutti gli emendamenti.
A tale proposito illustra un articolo pubblicato lo scorso 12 gennaio dal quotidiano “ La Repubblica” dal quale risulta con evidenza il rischio che una legislazione troppo restrittiva induca un gran numero di coppie italiane a rivolgersi, per poter ricorrere a pratiche di fecondazione assistita, a Paesi come la Danimarca, dove la fecondazione assistita a favore delle coppie straniere sta diventando una vera e propria industria nazionale.

Il senatore CO’ ritira l’emendamento 4.48.

Si passa alla votazione dell’emendamento 4.50, riformulato dai presentatori nel senso che dalla sua approvazione consegua l’approvazione dell’emendamento aggiuntivo all’articolo 4.0.1.

Il senatore CAMPUS si dichiara contrario all’emendamento. Pur apprezzando il quadro estremamente puntuale nel quale i presentatori hanno ritenuto di circoscrivere la procreazione medicalmente assistita con gameti di donatore, egli ritiene che nell’attuale quadro normativo italiano manchino sufficienti garanzie per uno sfruttamento commerciale di tale pratica, anche a fini di promozione di una superficiale eugenetica del bello.
Egli si sofferma poi sulla disposizione di cui al comma 5, che limita a 5 gravidanze l’utilizzabilità dei gameti di uno stesso donatore. Per quanto tale numero appaia nel complesso abbastanza ragionevole se riferito a grandi realtà urbane, e coerente con quanto previsto dalla legislazione francese e da quella di altri Paesi - certamente non è auspicabile un’imitazione dell’esempio della Danimarca che consente di effettuare anche 25 gravidanze - non si può non considerare che in alcune realtà provinciali italiane, in rapporto alla scarsa popolazione residente e allo scarso numero dei donatori, anche la limitazione a 5 gravidanze, in presenza dell’anonimato del donatore, può rappresentare un concreto rischio di successivi incroci fra consanguinei.

Il senatore LORENZI annuncia la propria astensione in quanto il testo in votazione, pur non condivisibile nel merito, sana la grave incoerenza sistematica di un testo che vieta la fecondazione eterologa ma poi, all’articolo 16, la consente sotto forma di adozione di embrioni.
Egli osserva poi come la fecondazione eterologa, cioè con il seme di un donatore anonimo scelto a caso, faccia venire meno quella caratteristica fondamentale della riproduzione umana, la scelta del partner sulla base dei sentimenti e dell’attrazione sessuale, che, come dimostrato dall’antropologia contemporanea, riveste un ben preciso significato evolutivo.

Il senatore TOMASSINI esprime parere contrario sull’emendamento, che oltretutto si caratterizza per talune specificazioni tecniche che non tengono conto dell’evoluzione in corso in materia di tecnologie della fecondazione assistita.
Accogliendo la sollecitazione proveniente dall’intervento della senatrice Scopelliti, egli illustra - facendo in particolare riferimento agli studi elaborati da commissioni a carattere tecnico-scientifico negli ultimi vent’anni - i motivi per cui il Gruppo Forza Italia ritiene ormai non più procrastinabile l’approvazione di una legge in una materia in cui, pur nell’estrema varietà e diversità delle regolamentazioni, tutti i Paesi, in particolare europei, possiedono ormai un solido quadro di riferimento normativo.

Il senatore Roberto NAPOLI annuncia il voto contrario sull’emendamento 4.50, rivendicando in particolare il diritto dei cattolici, pur nel rispetto delle altre opzioni culturali, a veder affermati nella legislazione italiana quei principi etici e giuridici da loro propugnati in consonanza con il sentimento della grande maggioranza del popolo italiano. A tale proposito egli stigmatizza l’atteggiamento di fastidio manifestato da alcune colleghe della Sinistra nei confronti di chi esprime una posizione diversa dalla loro.

Il senatore DI ORIO interviene per contestare l’ultima affermazione del senatore Roberto Napoli facendo presente che egli stesso, pur avendo votato molte volte in maniera difforme dal Gruppo dei Democratici di Sinistra, non è stato in alcun modo oggetto di critiche o manifestazioni di insofferenza.

Il senatore CAMERINI annuncia il voto favorevole dei Democratici di Sinistra sull’emendamento in oggetto.
Egli esprime rammarico per il clima teso e di aprioristica contrapposizione in cui si sta svolgendo il dibattito e ricorda la raccomandazione recente formulata dal Cardinale Martini di conservare sempre sui temi che riguardano la nascita, la vita e la morte la massima capacità di attenzione e di ascolto reciproco.
Egli sottolinea quindi che, laddove si consideri come ogni procedimento di procreazione medicalmente assistita sia il frutto di un desiderio di genitorialità che si spinge fino a sottoporsi a tecniche che sono per la donna faticose e dolorose, qualsiasi intervento che consenta di rispondere a tale desiderio deve essere valutato positivamente. In questo senso risultano poco condivisibili i richiami fatti da più parti alla necessità di tutelare l’identità biologica del neonato che, va ricordato, è il figlio di chi lo ama, lo cura, lo nutre e lo protegge.
Il senatore Camerini conclude sottolineando come la procreazione con seme di donatore sia consentita in tutta Europa, cosicchè vietarla determinerebbe una migrazione della speranza che fatalmente discriminerebbe i cittadini più poveri e meno informati, e fa altresì presente come sia irrazionale che tale tecnica, ampiamente e tranquillamente pratica in Italia da oltre vent’anni, sia improvvisamente trasformata in un gravissimo reato punibile con la reclusione fino a dieci anni.

Il senatore ZILIO, nel dichiarare il voto contrario dei Popolari, sottolinea l’esigenza di non sottovalutare i rischi di incroci fra consanguinei che, come richiamato dal senatore Campus, possono essere determinati dalla fecondazione eterologa. Egli ritiene poi che la capacità reciproca di ascolto, giustamente richiamata dal senatore Camerini, non possa tradursi in una rinuncia alle proprie convinzioni, ed è sicuramente da considerare alla stregua di un principio dell’antropologia cristiana l’esigenza che il bambino sia il frutto di un atto d’amore fra i due genitori, che in tale atto trasmettono un’identità anche genetica al figlio.

Il senatore CO’ annuncia il suo voto favorevole all’emendamento 4.50.
Egli fa presente di partire da una posizione che è, in realtà, profondamente diversa da quella che in tale emendamento si manifesta. A suo parere infatti non si può non tenere conto di quanto i saperi e le culture tradizionali siano stati messi in crisi dallo sviluppo della scienza e della tecnologia, il cui uso dovrebbe essere regolato dalla legge senza cadere in tentazioni proibizionistiche.
Tuttavia egli ritiene che comunque questa formulazione sia certamente preferibile all’impostazione del testo in esame che appare viziata da un presupposto ideologico profondamente illiberale. E’ evidente, infatti, che chi segue un’impostazione etica e filosofica che rifiuta la procreazione assistita di tipo eterologo non ha nessun obbligo di ricorrervi, ma non deve imporre la propria visione del mondo agli altri cittadini che sono portatori di impostazioni culturali parimenti legittime.

La senatrice SALVATO annuncia il proprio voto favorevole.

Il senatore DE ANNA annuncia, in dissenso dal Gruppo Forza Italia, la propria astensione. Egli ritiene infatti che la questione del ricorso alla fecondazione di tipo eterologo non possa essere liquidata in termini puramente negativi. Le stesse considerazioni del senatore Campus circa i rischi di incroci fra consanguinei determinati dal ricorso alla fecondazione con seme di donatore, devono essere indubbiamente ridimensionate alla luce del fatto che il monitoraggio cromosomico della popolazione italiana dimostra come una percentuale tra il 5 e il 15 per cento della popolazione stessa non sia figlio del proprio padre legittimo, cosicché la percentuale del rischio di incroci fra consanguinei attualmente esistente non può essere aumentata in maniera apprezzabile a causa di una pratica rara come la fecondazione eterologa.

Il senatore LEONI, nel dichiarare il voto contrario del Gruppo Lega Nord, osserva che la posizione di chi vorrebbe autorizzare la fecondazione eterologa sembra non tener in alcun conto le aspettative del bambino che, crescendo, deve avere certezza di chi sono i suoi genitori.

Il sottosegretario DI CAPUA invita i presentatori dell’emendamento ad integrare il comma 1 dell’articolo aggiuntivo aggiungendo alle parole “la donazione dei gameti” le altre “e l’utilizzazione dei gameti già donati”.

Il senatore CAMERINI modifica l’emendamento nel senso richiesto dal Sottosegretario.

Su richiesta del Gruppo Forza Italia l’emendamento 4.50 è posto ai voti per appello nominale.

Votano sì i senatori: Bernasconi, Camerini, Carella, Cò, Daniele Galdi, Di Orio, Falomi, Mascioni, Mignone, Papini, Salvato e Valletta.

Votano no i senatori: Bruni, Campus, Carla Castellani, Fausti, Giaretta, Leoni, Lorenzi, Monteleone, Roberto Napoli, Tomassini e Zilio.

Si astiene il senatore De Anna.

L’emendamento non è accolto.

Su richiesta del Gruppo Forza Italia, l’emendamento 4.52 è posto ai voti per appello nominale.

Votano sì i senatori: Bernasconi, Camerini, Carella, Cò, Daniele Galdi, Di Orio, Falomi, Mascioni, Mignone, Papini, Salvato e Valletta.

Votano no i senatori: Bruni, Campus, Carla Castellani, De Anna, Fausti, Giaretta, Leoni, Lorenzi, Monteleone, Roberto Napoli, Tomassini e Zilio.

L’emendamento non è accolto.

Essendo stati ritirati gli altri emendamenti all’articolo 4, il presidente CARELLA avverte che, essendovi richieste di dichiarazione di voto, la votazione dell’articolo come modificato sarà effettuata nella prossima seduta.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 11,30.