DIFESA (4a)

MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 1997


70a Seduta

Presidenza del Presidente
GUALTIERI

Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Brutti.

La seduta inizia alle ore 15,10.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Proposta di nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione della Cassa ufficiali dell'Esercito (n. 46)
(Parere al Presidente del Consiglio dei ministri: favorevole)
(L014 078, C04a, 0003°)

Riferisce il senatore DE GUIDI evidenziando gli alti requisiti professionali del Tenente Generale Vito Caporaso e propone, pertanto, l'emissione di un parere favorevole. Infatti, il curriculum degli incarichi ricoperti, reso noto ai Commissari, risponde alle esigenze.

In senso adesivo interviene il senatore MANCA, sottolineando le doti, anche umane, del nominando.

Poichè nessun altro chiede di intervenire, il presidente GUALTIERI, chiamati alla Presidenza con funzioni di segretari scrutatori i senatori Manca ed Ucchielli, dà inizio alla procedura di votazione con la chiama dei senatori presenti.
Partecipano alla votazione i senatori: De Carolis (in sostituzione del senatore Agnelli) Bedin (in sostituzione del senatore Agostini) D'Alessandro Prisco, De Guidi, De Santis, Dolazza, Forcieri, Gualtieri, Loreto, Manca, Manfredi, Pellicini, Petrucci, Robol, Semenzato e Ucchielli.
La proposta di parere del relatore risulta approvata con 14 voti favorevoli e 2 astensioni.

IN SEDE REFERENTE
(2607) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 giugno 1997, n. 144, recante autorizzazione alla partecipazione di un contingente di polizia italiana alla Forza di polizia internazionale (IPTF) in Bosnia, approvato dalla Camera dei deputati
(Esame e rinvio)

Riferisce il senatore LORETO, segnalando in primo luogo come quest'ulteriore necessità di intervento di Forze italiane discenda dalla crescita di prestigio politico dell'Italia. Essa trova, peraltro, sostegno dall'apprezzamento internazionale per la qualità dei contributi offerti dai soldati italiani impegnati in missioni umanitarie all'estero.
La partecipazione italiana alla Forza di pace in Bosnia (IFOR), realizzata su iniziativa del Consiglio di Sicurezza dell'ONU (risoluzione n. 1031/95), è stata disciplinata con il decreto-legge n. 1 del 1995, reiterato da ultimo con il decreto-legge n. 346 del 1996 e convertito con modificazioni dalla legge n. 428 del 1996; successivamente con il decreto-legge n. 72 di quest'anno è stata disposta fino al 31 dicembre 1997 la prosecuzione dell'impegno dei reparti militari italiani nell'ambito della Forza multinazionale di stabilizzazione (IFOR), costituita anch'essa su autorizzazione del Consiglio di Sicurezza ONU (risoluzione 1088/96). La formazione di una Forza di polizia internazionale (IPTF), destinato ad operare per un anno in Bosnia nel quadro delle iniziative attuative dell'accordo di pace raggiunto nel novembre 1995 a Dayton (USA), è stata autorizzata con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza ONU n. 1035/95: il prolungamento della missione, richiesto dalle autorità bosniache, è stato disposto dalla risoluzione n. 1088/96 e successivamente con la risoluzione n. 103 di quest'anno il Consiglio di Sicurezza ha incrementato l'entità delle forze operanti in ambito IPTF.
Ciò premesso, illustra il testo del decreto: l'articolo 1 autorizza la partecipazione del contingente italiano, nella veste di osservatore, presso Brcko; l'articolo 2 dispone che il reparto italiano sia inviato colà per un periodo di 6 mesi, mentre l'articolo 3 reca la disciplina giuridica e retributiva del personale impegnato.
Il relatore, ricordata l'amplissima convergenza di consensi nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, auspica la conversione in tempi brevi del decreto in titolo.

Si apre la discussione generale.

Il senatore MANCA condivide l'impostazione del relatore, allorchè ha sottolineato i meriti attribuiti ai nostri militari, specie in ragione della delicatezza dei compiti valorosamente svolti. Dissente però dal relatore, allorchè ha affermato che il ruolo ed il prestigio delle Forze armate italiane sarebbero un'acquisizione dei tempi più recenti.

Il senatore SEMENZATO sollecita il Governo ad evitare coperture finanziarie occasionali per il necessario sostegno economico di siffatte missioni; oltretutto sarebbe necessario, al fine di evitare incertezze gestionali, creare uno strumento amministrativo unitario per queste missioni, rimettendo quindi al Parlamento la sola scelta politica dell'adesione o meno, di volta in volta, alle singole missioni umanitarie, evitando quindi di coinvolgerlo in questioni di scarso rilievo politico.

Il senatore PELLICINI concorda con quanto affermato dai colleghi Manca e Semenzato, ed in particolare con riferimento all'esigenza di istituire un apposito stanziamento nel bilancio della Difesa. Auspica in linea generale una accelerazione netta nell'esame e nell'approvazione della riforma delle Forze armate.

Il presidente GUALTIERI, preso spunto dalla recente decisione di Washington di allargare il numero dei Paesi aderenti alla NATO, sottolinea come gli Stati Uniti abbiano in animo nel prossimo futuro di rimeditare la dimensione del loro impegno in Bosnia. Ne discenderà, pertanto, per le principali Potenze europee l'esigenza di ricollocarsi nello scenario balcanico.
Con riferimento specifico al provvedimento in titolo, poi, fa presente che i lusinghieri risultati conseguiti delle Forze italiane impegnate all'estero non debbono far dimenticare la necessità di costruire un quadro normativo più preciso per le missioni umanitarie, e ciò soprattutto in previsione delle nuove strutture militari integrate.

Replica agli intervenuti il sottosegretario BRUTTI soffermandosi in particolare sull'auspicata istituzione di un Fondo apposito per garantire in via ordinaria la copertura finanziaria di missioni umanitarie all'estero, indipendentemente quindi dall'attingere occasionalmente fra i più disparati capitoli di bilancio. Benchè condivisibile, tale soluzione non appare di facile soluzione, giacchè numerosi problemi nascono da striscianti e sotterranee diffidenze verso ogni allargamento degli accantonamenti nel bilancio della Difesa.
Prende comunque atto con soddisfazione dell'ampia convergenza sul decreto-legge in titolo ed evidenzia la circostanza per cui con quest'ulteriore presenza italiana si esprime la consapevolezza dell'Italia di far parte di un più articolato dispositivo di Sicurezza europea.

Dopo che il relatore ha rinunciato ad intervenire, il PRESIDENTE propone come limite temporale per la presentazione di eventuali emendamenti le ore 16 di martedì 15 luglio.

Conviene la Commissione ed il seguito dell'esame è rinviato.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C04a, 0049°)

Il presidente GUALTIERI ricorda che in data 28 maggio la Commissione difesa aveva licenziato con modificazioni il disegno di legge n. 682 «Nuove norme in materia di responsabilità civile e patrimoniale dei dipendenti dello Stato adibiti alla conduzione di aeromobili e navi per uso militare», di iniziativa della senatrice Bonfietti, e che in quella seduta si auspicò il trasferimento del disegno di legge dalla sede referente alla sede deliberante, giacchè era stata raggiunta l'unanimità dei Gruppi componenti la Commissione. Ebbene, a tutt'oggi non si è realizzata la seconda condizione contemplata dall'articolo 37 del Regolamento, ossia la concessione dell'assenso da parte del Governo. Ipotizza, pertanto, di prendere atto della mancata manifestazione di volontà da parte del Governo e, quindi, di dare corso all'iter normale della sede referente, ossia all'esame in Assemblea.

Dopo brevi interventi dei senatori UCCHIELLI e PELLICINI, la Commissione prede atto del fatto che il Governo non ha reso nota alcuna presa di posizione in ordine alla richiesta di passaggio in sede deliberante.

PER UN TRAGICO EPISODIO OCCORSO OGGI PRESSO IL CONTINGENTE ITALIANO DELLA FMP IN ALBANIA
(A003 000, C04a, 0001°)

Il presidente GUALTIERI chiede chiarimenti in ordine a notizie gravi, quanto confuse relative ad un odierno, recente episodio in Albania.

Il sottosegretario BRUTTI rende noto che questa mattina alle ore 9,15 in località Valona presso l'ospedale da campo della Brigata Taurinense un giovane alpino, caporale Diego Vaira, motorista per gruppi elettrogeni, è deceduto a causa dell'esplosione di un ordigno esplosivo, di fabbricazione non italiana, da lui maneggiato in quel momento. Si trattava di un giovane di leva, volontario in Albania, adibito ad attività logistica e la deflagrazione ha purtroppo coinvolto anche terzi. Si tratta di un episodio tragico che ingenera angoscia, ma ne trae spunto anche per manifestare gratitudine ai soldati italiani impegnati in Albania.

Il presidente GUALTIERI chiede chiarimenti se l'incidente abbia avuto luogo esclusivamente all'interno degli accampamenti del contingente italiano o comunque se siano da escludersi fattori esterni come causa dell'esplosione letale.

Il senatore DE SANTIS chiede parimenti chiarimenti in ordine alla natura casuale dell'incidente ovvero se esso sia scaturito da un eventuale atto doloso.

Il sottosegretario BRUTTI destituisce di ogni fondamento i sospetti e conferma che l'incidente si è svolto esclusivamente in un locale chiuso all'interno di un terreno occupato esclusivamente da Forze armate italiane ed esclude qualsivoglia natura dolosa al tragico incidente.

La seduta termina alle ore 16,10.