GIUNTA
per gli affari delle Comunità europee



giovedì 19 marzo 1998

76a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

BEDIN








La seduta inizia alle ore 8,40.




IN SEDE CONSULTIVA

(391) MICELE ed altri. - Riforma della legislazione nazionale sul turismo e norme quadro per lo sviluppo e la riqualificazione delle imprese turistiche

(435) WILDE e CECCATO. - Disciplina per il rilancio del turismo

(1112) COSTA ed altri. - Modifiche alla legge 17 maggio 1983, n. 217, recante legge-quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica, e norme sull'accesso a talune professioni del turismo

(1655) GAMBINI ed altri. - Riforma della legislazione nazionale del turismo

(1882) POLIDORO ed altri. - Revisione della legge 17 maggio 1983, n. 217, recante legge-quadro sul turismo

(2090) DEMASI ed altri. - Istituzione del Fondo di rotazione a sostegno dell'innovazione tecnologica e la riqualificazione del patrimonio ricettivo e delle attività economiche relative alla produzione ed alla commercializzazione dei servizi turistici

(2198) TURINI ed altri. - Legge-quadro sul turismo
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione. Parere alla 10a Commissione: favorevole).

Riprende l'esame rinviato nella seduta del 21 maggio 1997.
Sui disegni di legge in titolo riferisce congiuntamente il senatore TAPPARO il quale informa altresì la Giunta che la Commissione industria sta svolgendo l'esame di un testo unificato proposto dal Comitato ristretto, di cui intende tener conto ma che tuttavia non costituisce formalmente l'oggetto del parere. Nel gruppo dei disegni di legge sul turismo all'esame della Commissione di merito figura anche un testo di iniziativa della Regione Veneto, non sottoposto peraltro all'esame della Giunta, che sottolinea come la materia sia oggetto di viva attenzione anche da parte delle Regioni. Uno degli aspetti politici al centro del dibattito sui suddetti provvedimenti è costituito infatti dall'articolazione delle competenze fra centro e periferia. Al riguardo l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) ha manifestato perplessità sul possibile effetto accentratore dell'esercizio della delega prevista dal citato testo unificato. Tale testo, infatti, prevede l'abrogazione di alcune leggi vigenti in materia di turismo e delinea un quadro normativo complessivo - in attuazione dell'articolo 117 della Costituzione ed in coerenza con la legge n. 59 del 1997, cosiddetta "Legge Bassanini" -definendo le competenze rispettive delle Regioni e dello Stato, cui vengono attribuiti, in particolare, aspetti quali i rapporti con l'Unione europea, il coordinamento intersettoriale e la programmazione nazionale del turismo. A tale scopo vengono altresì riordinate le funzioni del Dipartimento del turismo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, che è subentrato al relativo Ministero dopo lo svolgimento del referendum che ne segnò l'abrogazione. Il provvedimento prevede inoltre che per la programmazione nazionale del turismo venga adottata dal Governo una direttiva-quadro nazionale previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome. Tale direttiva, di carattere triennale, stabilisce tra l'altro gli standard minimi di qualità dei servizi turistici ed i criteri per l'emanazione di una Carta dei diritti del turista. La direttiva-quadro nazionale prevede anche una disciplina sostitutiva, in assenza della normativa regionale su talune materie.
Il testo elaborato dal Comitato ristretto della 10a Commissione definisce anche l'inquadramento giuridico delle imprese turistiche e delle relative attività professionali. Al riguardo l'oratore rileva l'opportunità di precisare, analogamente a quanto previsto per le imprese che esercitano attività di intermediazione mobiliare, le disposizioni applicabili alle filiali italiane di imprese comunitarie per le quali siano state riscontrate irregolarità nello Stato presso cui è collocata la sede centrale. Il provvedimento consente l'esercizio delle attività del settore anche ad imprese non appartenenti ai paesi membri dell'Unione europea, a condizione di reciprocità, nonché disciplina l'attività svolta nel settore dalle associazioni senza scopo di lucro. Al riguardo viene opportunamente previsto il rispetto delle direttive n. 82/470/CEE e n. 90/314/CEE, sugli agenti di viaggio e i circuiti tutto compreso.
Rilevando la trasformazione dell'Ente nazionale italiano per il turismo (ENIT) in società per azioni, con il fine di svolgere tra l'altro attività di promozione e informazione turistica all'estero, il relatore sottolinea l'esigenza di coordinare l'azione svolta da tale ente con le funzioni già esercitate dall'Istituto del commercio estero (ICE). Il testo unico all'esame della 10a Commissione prevede inoltre l'istituzione di un apposito fondo per la riqualificazione dell'offerta turistica, la semplificazione delle disposizioni di pubblica sicurezza applicabili ai gestori di attività ricettive - in relazione alle quali si dispone, a fini statistici, la redazione di un riepilogo mensile delle schede di informazione sui clienti che, in conformità con la normativa sulla tutela della riservatezza, sarebbe opportuno che non avesse carattere nominativo - e l'emissione di prestiti obbligazionari, denominati "bontour", per il finanziamento degli investimenti degli Enti locali nel settore turistico.
Per quanto concerne i profili di competenza della Giunta, considerando che il testo unificato recepisce sostanzialmente le disposizioni dei provvedimenti in esame, le quali sono in linea con il Libro verde della Commissione europea sul turismo e non presentano problemi di conformità con il diritto comunitario, il relatore Tapparo propone di esprimere un parere favorevole rilevando come talune delle puntualizzazioni esposte attengano essenzialmente profili di competenza della Commissione di merito.
Il presidente BEDIN ringrazia il senatore Tapparo per la relazione esposta e apre il dibattito.
Il senatore NAVA esprime apprezzamento per come il relatore è riuscito ad illustrare in modo esauriente il dibattito che si è sviluppato nella Commissione industria e rileva, per quanto attiene i profili comunitari, come in questo caso si debba riscontrare un ritardo dell'Europa. Nonostante la rilevanza fondamentale del turismo, sia in termini produttivi che occupazionali - tenendo conto che nel settore è previsto entro il 2005 una capacità di assorbimento di lavoratori superiore a quella del settore delle telecomunicazioni - nel Trattato di Amsterdam non sono state purtroppo recepite quelle indicazioni volte a delineare in modo più incisivo una politica europea del turismo.
Esprimendo la propria perplessità sugli sforzi compiuti a tale riguardo dal Governo l'oratore sottolinea come anche il mercato turistico europeo tenda ad una progressiva integrazione ed auspica che l'Unione europea promuova con maggior vigore le proprie potenzialità, nella competizione che vede un confronto diretto con l'area americana e quella del Pacifico.
Il senatore LO CURZIO ringrazia il senatore Tapparo per l'esaustiva relazione svolta e sottolinea l'esigenza di verificare la reale, auspicabile, incisività dei nuovi prestiti obbligazionari destinati a finanziare gli investimenti turistici degli Enti locali. L'oratore chiede altresì chiarimenti sulle nuove funzioni dell'ENIT, sulla sua reale efficacia operativa e sulle possibili interconnessioni tra l'attività di tale ente e quella dell'ICE.
Il senatore BETTAMIO dichiara di condividere il parere favorevole del relatore per quanto attiene gli aspetti di compatibilità con il diritto comunitario ma sottolinea il proprio giudizio negativo per quanto attiene i profili di merito. Le soluzioni che si intendono adottare, infatti, non affrontano alla radice il problema che è costituita da un rilancio dell'iniziativa imprenditoriale per attrezzare adeguatamente quelle zone ad alta vocazione turistica che attualmente non dispongono di strutture adeguate.
Il senatore VERTONE GRIMALDI sottolinea come la vocazione turistica dell'Italia sia penalizzata dalla sistematica distruzione del patrimonio paesaggistico. In talune aree, che pure si presterebbero a costituire un forte richiamo turistico, infatti, non si è fatto nulla per evitare il degrado derivante da una dissennata collocazione delle discariche e dalla costruzione di strutture edilizie che nascono già fatiscenti. Al riguardo si dovrebbe piuttosto seguire l'esempio di altri Stati europei, quali la Germania, che si è indebitata per promuovere una rapida ricostruzione della Germania orientale valorizzandone il patrimonio architettonico. Tali interventi, che possono consistere anche nell'acquisto degli edifici più degradati, per procedere poi alla loro distruzione, possono peraltro costituire delle occasioni di rilancio dell'economia e dare luogo ad attività caratterizzate da una propria redditività.
Il presidente BEDIN chiede chiarimenti sui profili inerenti il turismo sociale e l'eventuale configurazione di problemi di compatibilità con la normativa comunitaria sulla concorrenza. Rilevando come talune delle indicazioni contenute nei provvedimenti in esame sembrerebbero riconfigurare una sorta di struttura ministeriale l'oratore chiede altresì chiarimenti sul collegamento tra le politiche regionali in materia di turismo e le politiche dell'Unione europea.
Il relatore TAPPARO rileva come numerosi aspetti sollevati nel dibattito attengano profili di merito piuttosto che quelli di competenza della Giunta. L'oratore conviene che l'Unione europea non ha posto nei confronti del turismo quell'attenzione strategica che tale settore meriterebbe e condivide le osservazioni del senatore Vertone Grimaldi sulla mancata tutela del nostro patrimonio culturale laddove, considerando che il processo di globalizzazione tende a rendere omogenee tutte le città del mondo, sarebbe invece opportuno tutelare più adeguatamente la conservazione della memoria.
Con riferimento all'intervento del senatore Lo Curzio l'oratore precisa come i prestiti obbligazionari bontour siano idonei al finanziamento di infrastrutture e altri interventi di interesse turistico da parte degli Enti locali, in coerenza con quanto previsto dalla legge n. 59 del 1997. Per quanto concerne i rapporti tra l'ENIT, la cui efficacia nella nuova veste giuridica è da verificare, e l'ICE, che già svolge interventi di promozione internazionale, si tratta sostanzialmente di evitare inutili duplicazioni.
Per quanto attiene, infine, il turismo sociale, il relatore ritiene che non vi siano problemi di compatibilità con il diritto comunitario.
La Giunta, quindi, conferisce mandato al relatore a redigere un parere nei termini emersi.




(2539) ZILIO ed altri. - Norme per assicurare l'assistenza familiare e l'insegnamento domiciliare ai minori affetti da gravi malattie psicofisiche

(2546) PERUZZOTTI ed altri. - Norme per l'assistenza ai bambini affetti da malattie di lunga durata
(Parere alla Commissione speciale in materia di infanzia: esame congiunto e rinvio).

Su proposta del presidente BEDIN, con il consenso della relatrice DANIELE GALDI, la Giunta conviene di svolgere l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.




(2987) Delega al Governo in materia di sicurezza del lavoro nel settore portuale e marittimo
(Parere all'11a Commissione: favorevole con osservazioni).

La relatrice DANIELE GALDI riferisce sul disegno di legge in titolo, che disciplina la materia della sicurezza del lavoro in un settore che presenta caratteristiche e modalità di svolgimento che richiedono un intervento specifico rispetto alla disciplina generale contenuta nel decreto legislativo n. 626 del 1994, come modificato dal decreto legislativo n. 242 del 1996, concernenti l'attuazione della direttiva n. 89/391/CEE e di altre direttive comunitarie sulla sicurezza dei lavoratori. Il decreto legislativo n. 626, in particolare, all'articolo 30 escludeva l'applicazione delle disposizioni sui luoghi di lavoro ai mezzi di trasporto, ai cantieri temporanei o mobili ed ai pescherecci, ambienti che si caratterizzano per la loro peculiarità.
Il provvedimento, in particolare, considerando che la legge n. 84 del 1994, di riforma dei porti, ha identificato un unico centro di coordinamento per la sicurezza in ambito portuale, conferisce la delega al Governo ad emanare uno o più decreti legislativi diretti ad adeguare la normativa sulla sicurezza e la salute dei lavoratori marittimi, dei lavoratori portuali e dei lavoratori non marittimi chiamati a svolgere attività a bordo delle navi. Sottolineando i rischi connessi alle attività svolte in ambito portuale, quali il trasferimento di containers che contengono materiale radioattivo, la relatrice illustra come la delega prevista dal disegno di legge sia volta ad assicurare, tra l'altro, l'applicazione di condizioni di igiene e sicurezza, lo svolgimento di attività di formazione ed informazione dei lavoratori - che risultano estremamente importanti considerando i rischi che derivano dalla mancata conoscenza dei possibili pericoli - e l'adozione di misure di prevenzione. A tale proposito dovranno essere altresì fissati i criteri sulle condizioni di abitabilità degli alloggi degli equipaggi e sui periodi massimi di riposo e minimi di lavoro e si prevede l'attivazione, presso il Ministero dei trasporti, di un Osservatorio per il lavoro marittimo e portuale.
Per quanto concerne i profili di competenza della Giunta, l'oratore propone di esprimere parere favorevole, in quanto il provvedimento in esame è sostanzialmente conforme con la normativa comunitaria, osservando tuttavia l'esigenza di precisare i riferimenti alle disposizioni comunitarie che vengono genericamente richiamate nella relazione che accompagna il disegno di legge e che verrebbero attuate in sede di emanazione dei decreti legislativi. Al riguardo si deve infatti considerare che una quota rilevante delle procedure di infrazione avviate dalla Commissione europea nei confronti dell'Italia non riguarda problemi di materiale incompatibilità con il diritto comunitario bensì la mancata o errata notifica delle specifiche misure nazionali che danno applicazione alle direttive e ad altri provvedimenti dell'Unione europea. La relatrice Daniele Galdi rileva inoltre che sarebbe opportuno chiarire le rispettive attribuzioni ed i rapporti fra i centri di coordinamento della sicurezza dei porti e le unità sanitarie locali competenti per territorio, aspetto questo che, tuttavia, non attiene i profili di competenza della Giunta.
Il senatore LO CURZIO sottolinea i problemi inerenti le condizioni di sicurezza e di igiene dei lavoratori marittimi che sono significativamente accentuati nelle zone portuali dell'Italia meridionale e, in particolare, nell'ambito dell'area costiera compresa fra Siracusa, Ragusa e Catania, che interessa trecentomila abitanti e centomila lavoratori. Anche paesi che non appartengono alla Comunità europea, quali Malta, sono palesemente in grado di garantire condizioni meno degradate di quelle che si riscontrano sovente in Italia. A tale proposito sarebbe opportuno guardare almeno alle soluzioni adottate dagli altri Stati mediterranei dell'Unione europea. Su tale materia, peraltro, la Giunta potrebbe adottare l'iniziativa di ascoltare il ministro dei trasporti e della navigazione Burlando.
La Giunta, quindi, conferisce mandato alla relatrice a redigere un parere favorevole con osservazioni nei termini emersi.




La seduta termina alle ore 9,30.