IGIENE E SANITA' (12ª)

MARTEDI’ 21 MARZO 2000

314ª Seduta

Presidenza del Presidente
CARELLA


Interviene il sottosegretario di Stato per la sanità Bettoni Brandani.
La seduta inizia alle ore15,15.


COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Il presidente CARELLA informa che il senatore Valletta ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di segretario della Commissione a seguito del suo passaggio dal Gruppo dei Democratici di Sinistra - L’Ulivo al Gruppo Misto.
Il Presidente precisa inoltre, su richiesta del senatore Tomassini, che il Gruppo Misto resta rappresentato da quattro senatori, poiché mentre il senatore Valletta continua a far parte della Commissione, il senatore Mignone cessa di esserne componente.

IN SEDE REFERENTE

(4517) Conversione in legge del decreto-legge 8 marzo 2000, n. 46, recante disposizioni urgenti in materia sanitaria.
(Esame e rinvio)

Riferisce alla Commissione il senatore MASCIONI, il quale fa presente che il decreto-legge in titolo prevede lo slittamento dell’entrata in vigore del nuovo sistema di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie, il cosiddetto sanitometro, dal 1° gennaio 2000 al 1° luglio 2001: tale slittamento si è reso necessario a causa dei ritardi registrati nella definizione delle modalità attuative e degli ambiti di applicazione dei criteri unificati di valutazione delle condizioni economiche dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate. Il decreto legislativo n. 124 del 1998, istitutivo del sanitometro, prevedeva all’articolo 6 che il nuovo sistema fosse oggetto di una fase di sperimentazione in alcune Regioni italiane con riferimento sia alle procedure amministrative sia all’impatto economico, senza peraltro fornire alcuna indicazione circa le concrete modalità di svolgimento della sperimentazione e, in particolare, non chiarendo i possibili dubbi sulla disparità di trattamento che si verrebbe a determinare tra i cittadini assoggettati alle aziende sperimentali ed i cittadini delle aziende limitrofe, ai quali si continuerebbe ad applicare l’attuale regime. In occasione dell’esame del decreto-legge n. 485 dello scorso anno, non convertito, le Regioni evidenziarono tale carenza normativa, che esponeva gli amministratori delle aziende e delle regioni interessate alla sperimentazione al rischio di rimostranze, se non di contenzioso, da parte dei propri assistiti, e avanzarono formale richiesta di attenuare la portata della fase sperimentale, attribuendole un carattere di virtualità ovvero garantendo agli assistiti già esenti il mantenimento dei propri diritti fino all’applicazione a regime del nuovo sistema. Tenendo conto di queste esigenze ed al tempo stesso garantendo il raggiungimento dei prefissati obiettivi, l’articolo 1 del decreto-legge determina le modalità di attuazione della fase sperimentale.
Il relatore si sofferma quindi sulle principali caratteristiche del cosiddetto sanitometro, che in effetti costituisce un sistema assai più complesso di quello vigente e si prefigge l’obiettivo di realizzare un riequilibrio della partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie. A tal fine, tenendo conto di parametri che si riferiscono non solo al reddito ma anche al patrimonio nonché alla composizione e ad altre particolari caratteristiche dei nuclei familiari, la popolazione viene divisa in tre fasce di reddito: la prima, comprendente i nuclei familiari che abbiano un indicatore della situazione economica equivalente a fini sanitari (ISEES) inferiore a 18 milioni, completamente esente; la seconda, comprendente nuclei con un ISEES da 18 a 36 milioni, parzialmente esente; e la terza, comprendente nuclei con un ISEES superiore a 36 milioni, priva del diritto all’esenzione. Occorre peraltro ricordare che il nuovo sistema prevede facilitazioni per i cittadini di età superiore ai 75 anni, indipendentemente dal loro reddito, mentre viene assai allargata la lista delle malattie per le quali è previsto un regime di totale esenzione di partecipazione al costo.
Una volta a regime - continua il senatore Mascioni - il sanitometro non comporterà un aumento della spesa da parte dei cittadini ma piuttosto un suo riequilibrio, nell’ambito del quale gli utenti che godono di condizioni socio-economiche più favorevoli saranno chiamati ad una partecipazione superiore. Si prevede che la fase sperimentale riguardi una ASL per Regione: hanno chiesto di partecipare a tale fase il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, la provincia autonoma di Bolzano, l’Emilia-Romagna, la Liguria, la Toscana, l’Abruzzo e la Sicilia; il coordinamento tra le citate Regioni ha chiesto lo slittamento del termine di entrata in vigore del sanitometro anche al fine di assicurare una impostazione unificata sotto il profilo amministrativo.

Il presidente CARELLA dichiara aperta la discussione generale.

Il senatore DE ANNA rileva che il decreto-legge in titolo è volto a prorogare l’entrata in vigore del cosiddetto sanitometro esattamente per i motivi per i quali, a suo tempo, Forza Italia si era opposta alla sua introduzione, giudicando il nuovo sistema inapplicabile: è facile prevedere, pertanto, che nemmeno per il 31 luglio 2001 esisteranno le condizioni perché esso possa effettivamente entrare in vigore. Del resto ciò non è un male per la sanità italiana, dal momento che il sanitometro determinerà certamente un aumento della spesa a carico dei cittadini ed una notevole, ingiusta penalizzazione di alcune categorie sociali, con particolare riferimento a quella costituita dai cittadini compresi tra i 65 e i 75 anni di età che godano di un reddito in realtà appena decoroso.
Il senatore De Anna esprime pertanto un giudizio negativo sul provvedimento in esame, la cui approvazione determinerebbe, oltretutto, conseguenze negative anche per quanto attiene all’attuazione della tessera sanitaria e del programma previsto dalla nuova legge sui trapianti. In ordine alle modalità attuative della manifestazione di consenso alla donazione di organi, egli esprime inoltre forti perplessità.

Il senatore CAMERINI sottolinea come il cosiddetto sanitometro costituisca un importante sforzo volto all’introduzione di un più equo sistema di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie, che in particolare tenga conto di parametri più articolati e dettagliati di quelli - il reddito e l’età - che caratterizzano il sistema vigente. Data la complessità dell’innovazione, è stata opportunamente prevista una fase sperimentale che è necessario portare a compimento, così come richiedono le Regioni. Per tali ragioni non può essere messa in discussione l’esigenza di convertire il decreto-legge in esame.

Il senatore MIGNONE si esprime anch’egli a favore dell’approvazione del disegno di legge di conversione, evidenziando come l’introduzione del sanitometro sia volta a rendere più equo il sistema delle esenzioni, che nel passato ha dato luogo a ben noti abusi. Occorre inoltre sottolineare l’importanza della previsione, di cui all’articolo 5 del decreto legislativo n. 124 del 1998, che amplia notevolmente il numero delle patologie per le quali è previsto un regime di esenzione.

Il senatore MONTELEONE, ribadendo la posizione contraria di Alleanza Nazionale all’introduzione del sanitometro, esprime perplessità in ordine all’articolazione della fase sperimentale per la parte non relativa alle giuste richieste avanzate dalle Regioni e rileva inoltre che uno sforzo particolare avrebbe dovuto essere esplicato anche per quanto riguarda la fase di avvio della nuova legge sui trapianti: tale sforzo è tuttavia completamente mancato, di talché al momento non risultano esistere sufficienti garanzie di un’informazione effettivamente completa sulle problematiche connesse alla donazione di organi, che pure è condizione imprenscindibile per un corretto funzionamento del meccanismo di silenzio-assenso recentemente introdotto.

Il presidente CARELLA dichiara chiusa la discussione generale.

Il relatore MASCIONI, intervenendo in sede di replica, fa presente che a suo giudizio il sistema del sanitometro non penalizza alcuna categoria giacché il non riconoscimento del diritto all’esenzione è legato a condizioni economiche e sociali favorevoli e comunque le percentuali di partecipazione al costo e i tetti massimi di partecipazione per singola prestazione appaiono ispirati a criteri che non possono assolutamente essere definiti drastici. Va inoltre tenuto in considerazione che il nuovo sistema ha suscitato grande interesse e consenso da parte delle Regioni e che l’incremento delle patologie per le quali è previsto un regime di esenzione - il cui numero viene portato a 55 - rappresenta un elemento che assicura una maggiore equità complessiva del sistema.
La fase sperimentale con le caratteristiche delineate dal decreto-legge - sottolinea il senatore Mascioni - consentirà di valutare l’efficienza e la funzionalità delle soluzioni amministrative e organizzative relative al rilascio degli attestati di esenzione, di stimare l’impatto economico conseguente all’entrata a regime del sanitometro, nonché di neutralizzare gli effetti negativi derivanti dall’adozione del nuovo sistema in ambiti territoriali limitati, garantendo agli assistiti di mantenere la condizione di maggior favore.

In un breve intervento, il sottosegretario BETTONI BRANDANI rileva che le modalità previste per la sperimentazione forniscono sufficienti garanzie, sia alle Regioni che ai cittadini, affinché siano evitate ingiuste sperequazioni e dannose alterazioni nei meccanismi operativi delle ASL.

Dopo un dibattito al quale prendono parte il presidente CARELLA e i senatori TOMASSINI, MASCIONI, DE ANNA, DI ORIO, BRUNI e MONTELEONE, la Commissione conviene infine di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti a martedì 28 marzo alle ore 12.

La seduta termina alle ore 16.