AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3a)

MERCOLEDÌ 2 APRILE 1997


50a Seduta

Presidenza del Presidente
MIGONE

Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Serri.

La seduta inizia alle ore 15,10.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
(A008 000, C03a, 0007o)

Il presidente MIGONE in relazione alla seduta delle Commissioni riunite affari esteri e difesa sui recenti sviluppi della situazione albanese, comunica che, sulla base di quanto deciso dagli Uffici di Presidenza delle Commissioni riunite, ha redatto per il Presidente del Senato una lettera di sintesi delle tendenze emerse, nel senso di non ritenere utili altre tappe interlocutorie sul problema della missione in Albania prima di una deliberazione dell'Assemblea.

PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito del dibattito sulle comunicazioni del sottosegretario di Stato per gli affari esteri Serri sugli aggiornamenti relativi alla situazione delle zone di crisi del continente africano (Zaire, Corno d'Africa e Algeria)
(R046 003, C03a, 0007o)

Il presidente MIGONE ricorda il dibattito sospeso nella seduta del 12 marzo 1997 e invita il Sottosegretario ad un breve aggiornamento.

Il sottosegretario SERRI ad integrazione della passata relazione informa la Commissione che per l'Algeria si presenta un elemento di positiva novità, costituito dalla partecipazione di tutti i partiti, compreso il FFS, alle prossime elezioni del 5 giugno; per quanto riguarda il Sudan è stata fissata proprio a Roma una riunione a livello ministeriale per avviare una verifica circa le condizioni che permettano di riannodare il filo interrotto da oltre un decennio tra le parti in lotta. Sempre riguardo agli impegni dell'Italia in Africa, ricorda che è stata decisa una missione tripartita italo-etiope-keniota per la gestione pacifica della città di Mogadiscio, e si può prevedere che in questo caso l'Italia sarà chiamata ad assumere crescenti impegni politici e finanziari: poichè la prossima settimana sarà in visita a Roma il Primo ministro dell'Etiopia parte dei colloqui previsti verteranno sui problemi della Somalia e del Sudan. Infine si svolgerà presso il Ministero degli esteri una riunione con gli imprenditori interessati alla dinamica economica dei paesi dell'Africa del Sud ove, ricorda, è stato fissato in Angola per l'11 aprile l'insediamento di un governo di unità nazionale, fondamentale per la pacificazione e l'equilibrio di tutta la zona.

Il senatore PIANETTA ritiene innanzitutto opportuno soffermarsi su un paese, pur non oggetto delle considerazioni testè svolte dal Sottosegretario, in quanto non può classificarsi come zona di crisi: si tratta dell'Eritrea, con il cui governo è necessario avviare un rapporto di politica estera e di cooperazione che permetta di estendere il raggio d'azione ai paesi limitrofi. Per quanto riguarda la zona dei Grandi Laghi africani, dove persiste la drammatica condizione dei profughi dispersi, si può ipotizzare l'apertura di un canale di contatto con le forze dell'esercito di liberazione del Congo per trovare elementi di soluzione immediata: si sta infatti assistendo alla disintegrazione dello Zaire, cosa che conduce alla preoccupazione per la stabilità di tutto il centro d'Africa. Passando all'Algeria ritiene che non siano solo i rapporti di natura commerciale, in particolare quelli nel settore degli idrocarburi, a costituire l'importanza dell'attenzione che l'Italia deve dare a questo paese, ma anche il rafforzare gli obiettivi fissati a Barcellona e la priorità della zona euromediterranea della politica estera europea.

Il senatore PROVERA chiede in particolare che cosa significhi la gestione pacifica della città di Mogadiscio e se risulti per vie ufficiali che il Sud Africa sia uno dei fornitori di armi alla parte anglofona dei combattenti sul territorio zairese.

Il sottosegretario SERRI precisa che per Mogadiscio si tratterebbe di assicurare la riapertura del porto, dell'aeroporto e di altre infrastrutture necessarie, consentendo anche il transito di aiuti alimentari e sanitari sotto la garanzia dei tre paesi: l'Italia dovrebbe svolgere il ruolo di facilitare i contatti fra le parti in causa seguendo un'aspettativa che appare emergere da numerose manifestazioni popolari recentemente svoltesi in Somalia. Quanto alla vendita d'armi dal Sud Africa al Ruanda osserva che esisteva un accordo in tal senso che però il Sud Africa ha sospeso di recente.

Il senatore BOCO ritornando alla situazione dei Grandi Laghi africani ricorda l'estrema tragicità in cui versano i profughi che, secondo i rapporti dell'ACNUR, sono oltre 100.000 e fra loro non risultano più viventi bambini al di sotto dei cinque anni, mentre la situazione di salute degli adulti è arrivata allo stremo. La diplomazia italiana dovrebbe muoversi velocemente per salvare i resti delle milizie hutu, che stanno per essere tagliate fuori dai collegamenti a causa dell'avanzamento dell'esercito di liberazione del Congo nella regione dello Shaba con l'appoggio della popolazione locale: ci sarebbe un piano di evacuazione aerea che potrebbe essere appoggiato concretamente dall'Italia, affiancando l'azione di molte organizzazioni non governative italiane presenti a Goma e molto attive sul piano della diplomazia popolare.

Il senatore PORCARI ritiene senz'altro opportuno che l'Italia sia presente in programmi che riguardano la Somalia, dati i legami storici fra i due paesi, ma esprime preoccupazione che si possa creare un impegno militare italiano che rischia di continuare a minare la credibilità internazionale già in crisi per la situazione dell'Albania: anche in questo caso è quindi auspicabile aggregare il consenso e la partecipazione dell'Europa. Dopo essersi dichiarato d'accordo sull'esigenza di una maggiore attenzione verso l'Eritrea, per quanto riguarda l'Algeria rileva che in ambienti diplomatici si avverte un malcontento per la posizione italiana squilibrata nel suo favore verso le forze antigovernative: occorre fare attenzione a non mettere in discussione i rapporti con il governo algerino, ricordando che quel paese costituisce una delle fonti di approvvigionamento energetico nonchè un partner mediterraneo da non trascurare.

Il senatore ANDREOTTI dopo essersi congratulato per il lavoro che il sottosegretario Serri svolge proficuamente sul continente africano, richiama l'attenzione sulla situazione del Sudan affinchè nel preparare l'incontro a Roma si approfondiscano i fattori religiosi estremisti che si agitano sullo sfondo di un paese potenzialmente ricco di petrolio. Quanto all'Algeria va osservato che l'opinione pubblica locale non sollevò grandi proteste di fronte al blocco del ballottaggio e all'annullamento delle elezioni, nè lo fece la comunità internazionale. Poichè comunque una diffusa opposizione all'estremismo islamico esiste, soprattutto fra le donne algerine, le tensioni potranno esplodere alle prossime elezioni e, se non vi sarà un programma euromediterraneo che dia una prospettiva allo sviluppo di questo paese, è facile prevedere che milioni di persone si riverseranno in Europa alla ricerca di uno sbocco di vita.

Il presidente MIGONE si associa nei ringraziamenti all'impegno dimostrato dal Sottosegretario che, in parallelo al lavoro concentrato sul filone africano, sul fronte parlamentare mette in circolo le informazioni ricavandone sostegno e incoraggiamento. Ritiene utile questa tipologia snella di comunicazione che permette di cogliere spunti interessanti come quelli che auspicano un intervento concreto su iniziative da assumere nella zona dei Grandi Laghi. Per quanto riguarda l'Algeria, certamente è positivo l'annuncio della più ampia partecipazione delle forze politiche alle prossime elezioni ma, data la situazione del paese, è opportuno che si verifichi il più possibile il rispetto delle regole non lasciando strumentalizzare l'invio di osservatori internazionali.

Dopo che il senatore VERTONE GRIMALDI ha chiesto precisazioni circa le competenze sul Medio Oriente, la senatrice SQUARCIALUPI auspica che al termine dei dibattiti su questi filoni di argomenti sia possibile approvare un documento che dia una visibilità politica al lavoro della Commissione.

Il presidente MIGONE precisa i limiti del Regolamento del Senato e auspica una efficace ed incisiva azione volta a richiamare l'attenzione della stampa su questi argomenti.

Anche il sottosegretario SERRI si associa a questa riflessione esprimendo notevole pessimismo per l'atteggiamento dei mass media che giocano sulla costruzione di fatti scandalistici sul piano internazionale trascurando gli argomenti seri e costruttivi. Precisa che le competenze non delegate espressamente rimangono al Ministro il quale, di volta in volta, può delegarle ai Sottosegretari.
Riprendendo gli spunti emersi dal dibattito si dichiara d'accordo con il senatore Scognamiglio Pasini, che ha sollecitato, nella seduta precedente, la creazione di una politica estera europea non limitando l'impegno politico alle sole angustie della moneta unica. Si dichiara d'accordo altresì con la necessità di approfondire le relazioni con l'Eritrea, da tempo di basso profilo e piuttosto disattente, mentre per quanto riguarda il Sudan la situazione è talmente incancrenita che dubita di trovare concrete possibilità di azione. Per quanto riguarda lo Zaire si può essere ottimisti almeno sul punto del riconoscimento dell'integrità territoriale del paese anche da parte dei ribelli che non mirano più a distaccarne una porzione bensì a conquistare tutto il paese. Per quanto riguarda i profughi concorda con il senatore Boco sull'opportunità che l'Italia assumera un ruolo incisivo permesso dall'estraneità a passati interessi in questa zona: risulta che una piccola parte dei profughi sia in cammino per il Ruanda e che altri abbiano tentato di trovar punti di collegamento con gli istituti missionari esistenti nei territori occupati dall'esercito di Kabila. Precisa che sulla Somalia è escluso senz'altro a priori qualunque tipo di intervento militare italiano e che lo scopo è di favorire piuttosto la creazione di un corpo di polizia locale neutrale. Infine, sull'Algeria, un elemento positivo emerso in vista delle elezioni è senz'altro costituito dalla creazione di commissioni di vigilanza nominate in minima parte dal Capo dello Stato e in gran parte dai rappresentanti dei partiti in lizza, mentre per la richiesta degli osservatori saranno le Nazioni Unite a gestire il piccolo gruppo di stranieri che coordineranno osservatori interni. La situazione dell'Algeria va comunque seguita con attenzione in quanto si avvicina la svolta che può riportare il paese ad uno sviluppo democratico e al raggiungimento di un relativo benessere dato il miglioramento della situazione dei conti presso il fondo monetario.

Il presidente MIGONE ringrazia il sottosegretario Serri annunziando sin d'ora una serie di appuntamenti tematici di approfondimento sulla politica estera italiana verso i paesi oggetto del dibattito odierno.

La seduta termina alle ore 17.