IGIENE E SANITA' (12ª)

MERCOLEDI' 8 NOVEMBRE 2000

356ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
CARELLA

Interviene il sottosegretario di Stato per la sanità Fumagalli Carulli.

La seduta inizia alle ore 15,10.

SULLA PARTECIPAZIONE DI UNA DELEGAZIONE DELLA COMMISSIONE ALLA TERZA CONFERENZA NAZIONALE SULLE TOSSICODIPENDENZE

Il presidente CARELLA fa presente che nei giorni 28, 29 e 30 novembre 2000 si svolgerà a Genova la Terza Conferenza Nazionale sulle Tossicodipendenze. Egli ritiene che la Commissione dovrebbe chiedere al Presidente del Senato di poter partecipare con una propria delegazione, in rappresentanza del Senato, anche per consentire al senatore Di Orio di illustrare alla Conferenza le conclusioni dell'indagine conoscitiva sull'attività di contrasto alle tossicodipendenze recentemente svolta dalla Commissione.

La Commissione concorda.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il senatore BRUNI lamenta che il Presidente abbia deciso nel pomeriggio di ieri di convocare una seduta notturna per oggi. Pur rendendosi conto della necessità di assicurare adeguati spazi di lavoro alla Commissione, egli fa presente che simili convocazioni estemporanee mettono in grande difficoltà i senatori che, come lui stesso, avevano già assunto importanti impegni di carattere istituzionale.

La senatrice BETTONI BRANDANI, pur comprendendo le esigenze del senatore Bruni, richiama la necessità di assicurare un maggior impegno complessivo della Commissione, che negli ultimi tempi ha incontrato obiettive difficoltà di funzionamento.

Il presidente CARELLA fa presente al senatore Bruni di aver dovuto già sconvocare la seduta pomeridiana di ieri perché varie considerazioni avevano fatto ritenere problematico lo svolgimento di un lavoro proficuo, anche e soprattutto in considerazione del fatto che alle 15 era stato inserito in Assemblea lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, attività rispetto alla quale ultimamente è stata già più volte richiesta la sconvocazione della Commissione. Egli fa quindi presente la sua oggettiva necessità di ricercare gli spazi utili per lo svolgimento dei lavori.

Il senatore MONTELEONE ritiene in primo luogo di poter affermare che la Commissione si sia distinta in questa legislatura per un notevolissimo impegno lavorativo, reso possibile dal contributo di tutti. E' certamente vero che negli ultimi tempi la convulsa attività dell'Aula e delle altre sedi ristrette rende abbastanza difficile organizzare i lavori della Commissione; in particolare egli condivide le valutazioni del Presidente circa la necessità di non far dipendere i lavori della Commissione dallo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, un istituto la cui introduzione non ha dato a suo parere buona prova, traducendosi in una sterile tribuna televisiva a favore degli interroganti.
Tuttavia sarebbe indubbiamente opportuno che i senatori potessero conoscere con sufficiente anticipo l'organizzazione dei lavori.

Concorda il senatore TOMASSINI il quale ritiene che convocazioni di questo tipo, indubbiamente imposte da ragioni di necessità, dovrebbero essere concordate in Ufficio di Presidenza. In ogni caso egli chiede al Presidente che in questa seduta si eviti di votare sugli emendamenti ai disegni di legge iscritti all'ordine del giorno in sede referente.

Il senatore MIGNONE, nel concordare con le considerazioni del senatore Monteleone sull'elevata produttività del lavoro della Commissione, coglie l'occasione per lamentare il ritardo con cui vengono posti all'ordine del giorno dell'Assemblea i disegni di legge licenziati dalla Commissione sanità in sede referente.

Il presidente CARELLA, nel ricordare che la convocazione della Commissione è un potere presidenziale, ritiene di poter aderire alla richiesta del senatore Tomassini proseguendo in seduta notturna l'esame del parere sullo schema di regolamento per il riordino del Ministero della sanità.


IN SEDE DELIBERANTE
(4850) Modifica dell'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1980, n. 613, concernente l'Associazione italiana della Croce Rossa, approvato dalla Camera dei deputati.
(Discussione e approvazione)

Riferisce alla Commissione il senatore MASCIONI, il quale osserva come l'organizzazione della Croce Rossa Italiana sia stata in questi anni oggetto di numerose critiche. Sebbene infatti l'opinione pubblica sia ben consapevole degli altissimi meriti e della straordinaria professionalità di questo Corpo, che ha avuto anche un notevole rilancio sotto la guida di Maria Pia Garavaglia, non si può negare come l'ordinamento della Croce Rossa cominci ormai a mostrare i segni del tempo, caratterizzandosi per taluni elementi di scarsa rappresentatività e di verticismo certamente oggi non più accettabili.
Ferma restando quindi la necessità di un più complessivo ripensamento di tale ordinamento, il disegno di legge in esame reca un notevole contributo alla democratizzazione della gestione dell'ente, assicurando un ruolo importante ai comitati locali, alle strutture cioè di base della Croce Rossa Italiana, sia nell'organismo di governo centrale sia in quelli periferici.

Si apre la discussione generale.

La senatrice BERNASCONI esprime il vivo apprezzamento dei Democratici di Sinistra per il disegno di legge in titolo che valorizza adeguatamente il ruolo dei comitati locali, che costituendo la sede di massima partecipazione della componente volontaristica della Croce Rossa Italiana, ne assicurano il collegamento con la società civile.

Il senatore MANARA, nel dichiarare il sostegno della Lega Nord ad un disegno di legge che valorizza i comitati locali della Croce Rossa Italiana, rileva però come tale provvedimento non possa certamente esaurire un processo riformatore che dovrà rimuovere talune anomalie dell'ordinamento della Croce Rossa Italiana, in particolare per quanto riguarda i suoi rapporti con le Forze Armate.

Il senatore MONTAGNINO esprime vivo apprezzamento per il disegno di legge in titolo e per l'operato della Croce Rossa Italiana e della presidente Maria Pia Garavaglia.
Proprio per i grandissimi meriti di questo ente, però, è necessario vigilare affinché la sua immagine non sia offuscata da comportamenti poco limpidi di taluni esponenti locali. In proposito egli denuncia la grave situazione esistente in Sicilia, dove il servizio "118", che non è ancora andato a regime, è stato concesso alla Croce Rossa siciliana che lo ha in sostanza subappaltato ad una società privata di cui essa stessa e suoi esponenti sono magna pars.
In proposito il senatore Montagnino fa presente come già l'onorevole Lumia abbia avuto modo di denunciare una serie di aspetti poco limpidi del volontariato siciliano.

Il senatore MONTELEONE ritiene che questa non sia certamente una sede opportuna per introdurre argomenti polemici che poco hanno a che fare con un disegno di legge, approvato all'unanimità dall'altro ramo del Parlamento, che contribuisce significativamente al rinnovamento dell'organizzazione della Croce Rossa Italiana.

Dopo un intervento del senatore MIGNONE che esprime il vivo apprezzamento dei Democratici per il disegno di legge in titolo, il senatore BRUNI rileva che la questione sollevata dal senatore Montagnino circa i ritardi nell'avviamento del servizio "118" in Sicilia vada posta al Governo, cui spetta l'onere di spiegare e giustificare tale situazione.

Condivide il senatore COZZOLINO; se è vero infatti che la gestione dell'emergenza e dell'urgenza è competenza regionale, è anche vero che il Governo dovrebbe essere in grado di intervenire in via sostitutiva.
Egli invita quindi i colleghi a non utilizzare l'argomento in discussione per svolgere polemiche che richiederebbero ben altri approfondimenti, investendo tutta la realtà del volontariato italiano che, in un quadro generale indubbiamente positivo, presenta molte situazioni discutibili, caratterizzate da associazioni i cui "meriti" politici appaiono spesso superiori a quelli sociali.

La senatrice DANIELE GALDI, nell'esprimere vivo apprezzamento per il disegno di legge in titolo, ricorda con quanta passione l'allora commissario straordinario Garavaglia avesse prospettato alla Commissione di inchiesta sul sistema sanitario la necessità di un profondo rinnovamento delle strutture della Croce Rossa.
Ella rileva anche come appaia stupefacente il fatto che un provvedimento al contempo di tanta importanza e di portata così limitata abbia richiesto più di tre anni per essere approvato dalla Camera dei deputati.

Il senatore DE ANNA osserva che la valorizzazione della struttura locale della Croce Rossa Italiana passa anche e soprattutto per l'efficienza del sistema dell'emergenza-urgenza. In proposito egli ricorda come la Commissione di inchiesta sul sistema sanitario, nell'ambito dell'indagine sull'attuazione del servizio "118", abbia dovuto riscontrare come anche in questo campo vi sia una perdurante differenza tra le diverse aree del Paese, verificando i gravi ritardi che esistono nella maggior parte del Mezzogiorno.

Il senatore TOMASSINI si associa in primo luogo alle espressioni di riconoscenza da più parti formulate nei confronti della Croce Rossa Italiana, che esce fuori da un lungo periodo di crisi e di commissariamento, grazie soprattutto all'opera dell'onorevole Garavaglia, che attraverso un cammino faticoso ed irto di polemiche spesso ingiuste e gratuite, ha realizzato un profondo rinnovamento dell'istituzione.
Indubbiamente vi sono ancora molte cose da realizzare, ad esempio la Croce Rossa Italiana è ormai l'unica, insieme a quella cilena, a mantenere una gestione separata per i servizi militari; il disegno di legge in discussione però rappresenta sicuramente un grande strumento di trasparenza e di rinnovamento, ed in tal modo dovrebbe essere valutata la sua approvazione lasciando da parte polemiche sterili e fuorvianti.
Per quanto riguarda poi le osservazioni della senatrice Daniele Galdi circa i lunghi tempi di approvazione del provvedimento alla Camera dei deputati, egli ritiene che chi è maggioranza di Governo non possa che imputare alla propria parte politica le lentezze dell'attività legislativa.

Il presidente CARELLA dichiara chiusa la discussione generale.

Intervenendo in sede di replica, il senatore MASCIONI sottolinea che altra è la questione dell'organizzazione della Croce Rossa, altra quella dell'organizzazione del servizio "118", rispetto al quale, sulla base dei modelli organizzativi adottati dalle singole regioni, la Croce Rossa si può porre in posizione strumentale.
Peraltro situazioni come quelle denunciate dal senatore Montagnino, che indubbiamente vanno riportate alle responsabilità personali dei soggetti coinvolti e che probabilmente hanno anche aspetti di rilievo penale, potranno a suo parere essere ulteriormente circoscritte grazie al maggior controllo democratico e alla maggiore trasparenza gestionale introdotti dal disegno di legge in esame, di cui pertanto egli raccomanda l'approvazione.

Il sottosegretario FUMAGALLI CARULLI si associa alle valutazioni di apprezzamento per l'operato della Croce Rossa e della presidente Garavaglia formulato da tutte le parti politiche.
Nel condividere la valutazione circa la necessità di un riordinamento organico della Croce Rossa Italiana, ella fa presente di aver trasmesso lo scorso 20 ottobre una nota al Ministro della sanità in cui propone l'istituzione di una Commissione interministeriale incaricata di studiare la riorganizzazione dell'ente.
In ogni caso il Governo è decisamente favorevole al disegno di legge in titolo che introduce elementi di modernità e trasparenza negli organi di governo della Croce Rossa.

Non essendo presentati emendamenti, il presidente CARELLA avverte che si passerà alla votazione finale.

Dopo dichiarazioni di voto favorevoli dei senatori MANARA, MONTELEONE, TOMASSINI e CAMERINI, il senatore MONTAGNINO, nell'annunciare il voto favorevole dei Popolari, osserva come la questione da lui sollevata, lungi dal perseguire intenti polemici e scandalistici, era intesa proprio a sottolineare la necessità di salvaguardare la meritata immagine positiva della Croce Rossa.

Dopo una dichiarazione di voto favorevole del presidente CARELLA, il disegno di legge, verificata la presenza del numero legale, posto ai voti nel suo articolo unico, è approvato.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante "Regolamento di organizzazione del Ministero della Sanità" (n. 773).
(Parere al Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell’articolo 17, comma 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n. 400 e dell'articolo 13, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59. Esame e rinvio)

Riferisce alla Commissione il senatore ZILIO.
Lo schema di regolamento in titolo è stato predisposto dal Ministero della sanità in conformità al comma 3 dell'articolo 5 del decreto legislativo n. 300 del 1999 nel quale si prevede che, in attesa dell'istituzione nella prossima legislatura del nuovo Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, si possa procedere al riassetto dell'organizzazione dei singoli Ministeri che ivi dovranno confluire.
Lo schema di regolamento appare nel complesso conforme ai principi generali di cui agli articoli 46 e 47 del citato decreto legislativo, tuttavia vi sono alcuni aspetti che richiedono ulteriori approfondimenti, come rilevato anche dal Consiglio di Stato.
L'articolo 1 individua gli uffici di diretta collaborazione del Ministro sottolineandone le competenze.
In proposito va segnalata l'opportunità di una correzione del comma 2, che classifica le segreterie dei Sottosegretari di Stato tra gli uffici di diretta collaborazione degli organi di direzione politica, laddove tale ultima definizione è riservata, anche a norma del comma 1, al solo Ministro.
Allo stesso articolo va segnalato anche il comma 11 che definisce "di supporto tecnico" l'attività della segreteria tecnica, che viene in realtà configurata piuttosto come un'attività di gestione diretta, che spetterebbe invece alla direzione politico-amministrativa.
L'articolo 2 disciplina il servizio di controllo interno. Il relatore rileva come appaia forse eccessivo il numero massimo di posizioni dirigenziali previsto dal comma 5, vale a dire cinque dirigenti su un organico complessivo del servizio di venti unità.
Per quanto riguarda l'articolo 3, relativo al personale degli uffici di diretta collaborazione, il relatore raccomanda che venga definita la pianta organica dei singoli uffici, fissando altresì criteri precisi per l'assunzione dei collaboratori a tempo determinato e dei consulenti esterni.
Per quanto riguarda l'articolo 4, relativo ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione, le principali osservazioni riguardano il comma 3 ed il comma 6.
Per quanto riguarda il primo, relativo al capo dell'Ufficio stampa, sarebbe raccomandabile un coordinamento con la nuova disciplina delle attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni, prevista dalla legge n. 150 del 2000, che prevede la distinzione tra l'Ufficio stampa e l'Ufficio relazioni con il pubblico. Quanto al comma 6 sarebbe opportuno chiarire se la durata massima in carica dei capi degli uffici di diretta collaborazione debba essere riferita al mandato del Governo o a quello del singolo Ministro.
Dopo aver brevemente illustrato gli articoli 5, 6 e 7, relativi rispettivamente al trattamento economico, alle segreterie dei Sottosegretari di Stato ed alle modalità di gestione, si sofferma sugli articoli 8, relativo ai Dipartimenti e Direzioni Generali del Ministero, 9, che disciplina il Dipartimento per l'ordinamento sanitario, la ricerca e l'organizzazione del Ministero, e 10, relativo al Dipartimento della tutela della salute umana, della sanità pubblica veterinaria e dei rapporti internazionali.
Per quanto riguarda in particolare tale ultimo articolo, sarebbe opportuno inserire fra le competenze di cui al comma 1, lettera a), anche quelle relative alla tutela delle attività sportive ed alla tutela della salute mentale.
L'articolo 11, infine, reca disposizioni finali intese a salvaguardare l'invarianza degli effetti economici del riordino del Ministero.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,30.