AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3ª)

MERCOLEDÌ 21 Febbraio 2001
349ª Seduta

Presidenza del Presidente
MIGONE

        Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Danieli.

        La seduta inizia alle ore 15,05.


IN SEDE REFERENTE
(4099-B) Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Regno di Svezia sulla cooperazione nel campo dei materiali per la difesa, fatto a Stoccolma il 18 aprile 1997, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati
(Seguito e conclusione dell’esame)

        Riprende l’esame, sospeso nella seduta di ieri.

        La Commissione, dopo che è stata verificata la presenza del numero legale, conferisce al Relatore il mandato di riferire all’Assemblea in senso favorevole all’approvazione del provvedimento.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale per la revisione della tabella dei contributi, per il triennio 2001-2003, agli Enti che svolgono attività di studio e ricerca nel campo della politica estera e di promozione e sviluppo dei rapporti internazionali (n. 857)
(Parere al Ministro degli affari esteri, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 28 dicembre 1982, n. 948. Seguito e conclusione dell’esame. Parere contrario)

        Riprende l’esame, sospeso nella seduta di ieri.

        La relatrice DE ZULUETA dà lettura del seguente schema di parere:
        «La Commissione, esaminato lo schema di decreto ministeriale in titolo, esprime parere contrario, sulla base delle considerazioni e con le osservazioni che seguono.
        La Tabella si caratterizza per la scelta della conferma in blocco di 18 enti già ricompresi nell’elenco adottato per il precedente triennio alla stregua del D.M.13 novembre 1998, n. 4778.

        Può inoltre rilevarsi che, ai fini della determinazione degli importi dei contributi da assegnare a ciascun ente, il criterio adottato sia stato quello di applicare alle somme attribuite per il periodo 1998-2000 un taglio di entità sostanzialmente uniforme (mediamente pari al 6,33 per cento, con lievi oscillazioni in più o in meno a seconda degli enti, in funzione più che altro, a quanto è dato di desumere, degli arrotondamenti).
        Tali scelte non sembrano in sé corrispondenti alle indicazioni emerse dal dibattito svoltosi in Commissione in occasione dell’esame della tabella per il precedente triennio, compendiate nel parere, contrario, emesso in data 14 maggio 1998, ove era stata sottolineata, fra le altre, l’opportunità di ancorare l’entità dei contributi all’attività svolta dai singoli enti. È infatti evidente che l’adozione di un taglio uniforme sottende la rinuncia a riponderare almeno in parte i contributi in ragione dei risultati ottenuti.
        Sotto un diverso profilo, l’adozione di una «Tabella-fotocopia» sembra poter dare adito a rilievi critici in tutto corrispondenti a quelli a suo tempo formulati nel ricordato parere del maggio 1998 circa la distribuzione «a pioggia» dei contributi, in presenza di numerose assegnazioni di contributi di entità esigua, e circa l’effetto obiettivamente disincentivante che da ciò può derivare in ordine alle auspicate fusioni fra gli enti.
        Anche nella presente occasione, si deve constatare poi che la presentazione dello schema di decreto da parte del Governo avviene quando il triennio di riferimento è già iniziato, sebbene si registri un significativo anticipo rispetto all’ultima occasione, allorché l’esame parlamentare poté svolgersi solo a partire dalla fine del mese di aprile. Ciò determina certamente rilevanti difficoltà per gli enti in sede di predisposizione dei rispettivi bilanci di previsione e può rendere più difficoltoso per il Parlamento contribuire in maniera incisiva all’elaborazione del testo del decreto.
        Significativi miglioramenti si registrano invece nella documentazione fornita dal Governo circa l’attività e le risultanze di bilancio degli enti dei quali si propone il mantenimento in tabella, raccolta nel Rapporto sulle attività svolte dagli Enti internazionalistici nel triennio 1998-2000 allegato allo schema di decreto.
        Tale Rapporto, infatti, oltre a descrivere in modo puntuale e analitico, per ciascun ente e per ogni anno del triennio, le attività svolte, contiene un prospetto contabile che appare nel complesso idoneo a soddisfare le esigenze prospettate nel parere del 1998 della Commissione in ordine alla leggibilità dei bilanci. In ciascun ente il Rapporto – presumibilmente sulla base di un’avvenuta uniformazione delle modalità di redazione dei bilanci – contiene specifiche evidenze sull’ammontare delle spese per il personale, di quelle generali e di quelle istituzionali.
        Un ulteriore miglioramento in termini di trasparenza delle risultanze contabili, anche in vista di una comparazione del grado di efficienza operativa dei singoli enti, potrebbe essere in prospettiva rappresentato dall’inserimento, nel prospetto predisposto dal Ministero, ad integrazione della voce di bilancio già attualmente contemplata relativa all’entità del contributo erogato dal MAE ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 948 del 1982, dell’importo dell’eventuale ulteriore contributo dello stesso MAE ai sensi dell’articolo 2 della legge in questione (contributi straordinari) e delle somme assegnate all’ente da altre pubbliche amministrazioni.
        Anche per quanto attiene alle assegnazioni dei contributi straordinari
ex articolo 2 il Rapporto ministeriale relativo agli anni 1998-2000 appare, pur nella sinteticità delle indicazioni fornite, idoneo a garantire la possibilità di una puntuale ricognizione delle iniziative finanziate, anno per anno, per ciascun ente.
        Del tutto inesistente è invece, almeno per il momento, l’apporto informativo circa le attività e i dati di bilancio degli enti che, pur avendo presentato richiesta in tal senso, non sono stati inseriti nello schema di tabella. A tale riguardo, il MAE si è limitato infatti a fornire, a richiesta, l’elenco degli enti candidati all’attribuzione di un contributo, e non ha indicato finora le motivazioni che hanno portato alla scelta di respingere tutte le domande».

        Con riferimento al testo da lei letto, la Relatrice manifesta preliminarmente la sua disponibilità a considerare una formula diversa da quella del parere contrario con osservazioni, rilevando peraltro come gli aspetti definitori abbiano un’importanza non essenziale, dal momento che ciò che rileva sono le considerazioni critiche espresse nelle motivazioni, che riflettono opinioni oggetto di ampia condivisione in Commissione.
        In particolare, dal dibattito finora svoltosi è emersa un’ampia convergenza sull’opportunità di richiamare il Governo all’esigenza di una maggiore concentrazione dei contributi, e si è altresì concordato nel rammarico per la scelta di riconfermare in blocco la lista degli enti già attributari dei finanziamenti ordinari, e di applicare una riduzione uniforme, di portata piuttosto contenuta, agli importi precedenti.
        Fa poi presente che, dopo aver elaborato lo schema di parere testé letto, ha potuto prendere contezza di un referto della Corte dei Conti, adottato lo scorso 26 gennaio, sui finanziamenti agli enti cui lo Stato contribuisce in adempimento di obblighi internazionali. Alla luce di tale referto, risulta che il Segretariato europeo per le pubblicazioni scientifiche ha ricevuto nel 1999 un contributo pari ad oltre 15 miliardi di lire, ben al di là quindi dei 600 milioni di lire previsti in ragione annua dalla legge n. 315 del 1993. Si tratta evidentemente di una questione che esula dall’ambito dell’odierna discussione, ove questo si intenda in un’accezione ristretta, ma che richiederà in futuro la definizione di modalità di controllo da parte del Parlamento idonee a garantire la possibilità di una valutazione più complessiva in ordine ai criteri che presiedono ai finanziamenti per le attività di studio e divulgazione di carattere internazionalistico.


        Il presidente MIGONE osserva come la circostanza segnalata dalla Relatrice a conclusione del suo intervento faccia emergere ancora una volta il problema della scarsa efficacia degli strumenti del controllo parlamentare sulle leggi di spesa.
        È infatti paradossale che la Commissione sia chiamata a pronunciarsi sulle modalità di ripartizione di finanziamenti di poco superiori ai tre miliardi di lire per attività di studio e ricerca nel settore internazionalistico senza essere nelle condizioni di conoscere in che modo sono attribuiti quei contributi – di importo molto più elevato – che risultano erogati a fronte di iniziative di oggetto analogo.

        Il senatore SERVELLO dichiara di condividere in larga misura le considerazioni svolte dalla Relatrice, rilevando peraltro come sia preferibile evitare di ricorrere alla formula del parere contrario, anche nella prospettiva di un’uniformazione del Governo alla sostanza delle indicazioni formulate. Per ciò che attiene alle motivazioni, suggerisce di inserire nel parere un richiamo all’esigenza di apportare alla legge modifiche idonee a rendere più efficace e trasparente il ruolo del Parlamento nell’esame della tabella.

        Il presidente MIGONE dichiara di condividere l’impianto dello schema di parere, concordando peraltro con la proposta del senatore Servello di inserire un riferimento all’esigenza di riconsiderare l’intera cornice legislativa nella quale si svolge l’esame parlamentare della tabella. In tale contesto, sarebbe opportuno segnalare nel parere l’esigenza di assicurare al Parlamento la possibilità di esprimere un giudizio sull’insieme dei contributi che sono attribuiti agli enti internazionalistici.

        Propone inoltre di inserire nel parere un apprezzamento positivo per la scelta dell’aumento del numero delle iniziative oggetto di attribuzione di finanziamenti straordinari ai sensi dell’articolo 2 della legge n.948 del 1982, anche perché tale scelta consente di ancorare maggiormente l’erogazione dei contributi ad attività concrete e verificabili.
        Per quanto riguarda, infine, la formula del dispositivo del parere, anche alla luce del dibattito finora svoltosi, ritiene preferibile che la Commissione esprima un avviso contrario, fatta salva l’opportunità di dare atto nella motivazione dei significativi passi avanti compiuti dal Governo rispetto alle precedenti versioni della tabella sotto il profilo della trasparenza.


        Il senatore BASINI concorda con la Relatrice sull’opportunità di richiamare il Governo all’esigenza di assicurare la possibilità di una ricognizione complessiva dei finanziamenti che a vario titolo vengono erogati per studi, ricerche e pubblicazioni nel settore internazionalistico.

        Il sottosegretario DANIELI manifesta forti riserve circa la scelta della Relatrice di chiamare in causa il Governo, in modo a suo avviso piuttosto estemporaneo, per l’attribuzione di finanziamenti al Segretariato europeo per le pubblicazioni scientifiche. Tale struttura infatti, a quanto gli risulta, svolge attività del tutto diverse da quelle oggetto dell’odierna discussione, e che esulano comunque largamente dall’ambito di competenza della Commissione esteri. Non ritiene poi congruo il richiamo ad un’asserita logica di finanziamenti a pioggia, dal momento che la gran parte dei contributi ordinari si concentra in realtà su soli sette enti, restando ai rimanenti undici somme di entità piuttosto limitata, quale opportuno segnale di riconoscimento per l’attività svolta. Per la stessa ragione, sembra infondato il rilievo per il quale si sarebbe rinunciato da parte del Governo a promuovere gli auspicati processi di aggregazione tra gli enti. Infine, per quanto riguarda la sollecitazione affinché sia favorito da parte degli enti un maggiore ricorso a canali privati di finanziamento, fa presente che la quota del contributo del Ministero degli affari esteri sul totale delle entrate degli enti destinatari di contributi ordinari varia dall’1 al 12-14 per cento circa.


        Il presidente MIGONE, pur dando atto al Sottosegretario che vi è in effetti una certa polarizzazione dei contributi su un ristretto numero di enti, rileva come la scelta della conferma in blocco dei diciotto istituti già inseriti nella precedente tabella dimostri come si sia rinunciato a un utilizzo incisivo dei finanziamenti per promuovere una razionalizzazione del settore. Restano poi intatte le perplessità per la mancanza di motivazioni circa i criteri che hanno portato alla reiezione delle domande di inserimento nella tabella che erano state avanzate da numerosi altri enti.

        Per quanto riguarda le considerazioni svolte dal Sottosegretario circa l’ambito dell’odierno esame, osserva come possa risultare fuorviante prospettare criteri formalistici in ordine al riparto delle competenze fra le Commissioni, auspicando che in futuro sia possibile, in via generale, fare in modo che l’esame parlamentare sui criteri di allocazione delle risorse pubbliche sia effettuato con modalità idonee a garantire la possibilità di una valutazione complessiva.

        Il senatore PIANETTA osserva come possa risultare opportuno inserire nel parere un richiamo all’esigenza di assicurare un maggiore coordinamento tra le attività degli enti, ferma restando la necessità di salvaguardare un adeguato livello di pluralismo negli indirizzi culturali.

        Il senatore SERVELLO esprime apprezzamento per l’incisività del lavoro svolto dalla Relatrice, che ha consentito tra l’altro di portare all’attenzione della Commissione l’esistenza di un canale di finanziamento di attività culturali relative alla presenza internazionale dell’Italia parallelo a quello oggetto del provvedimento in esame. In proposito, manifesta sorpresa per il fatto che il sottosegretario Danieli non abbia ritenuto di fare a ciò riferimento in occasione della sua audizione sugli indirizzi della politica di promozione culturale del Ministero, svoltasi lo scorso 7 febbraio.


        Il senatore VOLCIC dichiara innanzitutto di concordare con la proposta della Relatrice di esprimere un parere contrario, fatta salva la possibilità di manifestare nelle motivazioni apprezzamento per taluni positivi elementi di trasparenza che sono intervenuti rispetto alle precedenti edizioni della tabella.


        Il senatore VERTONE GRIMALDI sottolinea l’esigenza di un ripensamento circa le modalità con le quali si articola il rapporto tra Governo e Parlamento in occasione dell’esame di provvedimenti come quello sottoposto oggi alla Commissione. A tale riguardo, osserva che l’evoluzione da più parti auspicata nel senso dello svolgimento da parte delle Camere di un più efficace controllo sull’Esecutivo presuppone la capacità di esprimere una funzione di indirizzo, che al momento sembra assai labile.


        Il presidente MIGONE rileva come le motivazioni prospettate nello schema di parere della Relatrice possano rappresentare, in caso di accoglimento, esse stesse esercizio di una funzione di indirizzo.


        Il sottosegretario DANIELI ribadisce come i finanziamenti attribuiti al Segretariato europeo per le pubblicazioni scientifiche esulino dall’ambito dell’odierno esame, e travalichino le competenze della Commissione esteri, anche in considerazione del fatto che si tratta di disponibilità inserite nei capitoli di bilancio nello stato di previsione del Ministero del tesoro. In ogni caso, la voce di spesa in considerazione non ha alcuna attinenza con le attività di promozione culturale, come invece risulterebbe sulla base del prospetto allegato al menzionato referto della Corte dei Conti.


        Il presidente MIGONE rileva come, anche nell’eventualità in cui vi sia stata un’imprecisione nel prospetto testé richiamato dal Sottosegretario, il dato di fondo resta che rilevanti disponibilità di bilancio risultano essere state assegnate in sede di assestamento per far fronte ad iniziative culturali sul versante internazionalistico, e quindi in un ambito largamente coincidente con quello oggetto dell’odierno esame. La circostanza che si tratta di finanziamenti che insistono su capitoli del Ministero del tesoro non è inoltre in alcun modo dirimente nel senso dell’esclusione della competenza della Commissione esteri.

        In conclusione, ribadisce l’opportunità di un’iniziativa volta ad assicurare una ricognizione complessiva in ordine ai contributi a vario titolo erogati agli enti internazionalistici, rilevando che, in aggiunta ai finanziamenti che sono stati considerati nella seduta odierna, potrebbero verosimilmente sussisterne di altri.

        La relatrice DE ZULUETA rileva innanzitutto come l’esistenza di profili di competenza della Commissione esteri circa le modalità di attribuzione dei contributi assegnati al Segretariato europeo per le pubblicazioni scientifiche ai sensi della legge 315 del 1993 risulti suffragata, a prescindere da altre considerazioni, dalla circostanza che tale provvedimento fu a suo tempo assegnato proprio alla 3ª Commissione permanente. Del tutto ininfluente è poi la considerazione che le somme in questione sono collocate nei capitoli dello stato di previsione del Ministero del tesoro, dal momento che la stessa classificazione contabile può essere rilevata per buona parte delle disponibilità di bilancio coinvolte dagli interventi legislativi di competenza della Commissione esteri. Propone quindi di inserire nel parere un riferimento all’opportunità di garantire in futuro al Parlamento la possibilità di esprimere un proprio parere, oltre che sull’attribuzione dei contributi di cui all’articolo 1 della legge n.948 del 1982, anche sulle scelte che presiedono, più in generale, alla ripartizione dei finanziamenti concessi sulla base di altre disposizioni di legge a fronte di attività di studio e di divulgazione nel settore internazionalistico. Ciò, nel contesto di un’auspicabile revisione delle modalità dell’esame parlamentare sugli indirizzi relativi al settore stesso.
        Per ciò che attiene alla formula del dispositivo, propone di esprimere un parere contrario, con osservazioni, in considerazione del fatto che non sono intervenuti nell’impianto della tabella cambiamenti idonei a far fronte ai rilievi più volte ribaditi dalla Commissione nel corso degli anni circa le modalità di distribuzione dei contributi. Nel dare peraltro atto al Sottosegretario della relativa polarizzazione dei contributi su un gruppo di enti relativamente ristretto, ritiene opportuno eliminare dal parere il riferimento critico relativo alla loro distribuzione «a pioggia».

        Il senatore BASINI concorda con il senatore Vertone Grimaldi circa l’opportunità di un contestuale rafforzamento del ruolo di indirizzo politico e di controllo del Parlamento in ordine a scelte come quelle oggetto dell’odierno esame, rilevando peraltro come tale obiettivo sia alquanto difficoltoso all’interno della presente forma di governo parlamentare.
        In conclusione, annuncia l’astensione dei senatori di Alleanza Nazionale.

        Il senatore VERTONE GRIMALDI sottolinea l’opportunità di far sì che in futuro valutazioni come quella che la Commissione si accinge ad esprimere sul merito delle scelte del Governo nel riparto di contributi pubblici siano precedute dalla definizione di specifici indirizzi.
        Dopo che è stata verificata la presenza del numero legale, la Commissione adotta quindi il parere contrario, con osservazioni, predisposto dalla Relatrice sullo schema di decreto ministeriale in titolo, conferendole il mandato di apportarvi le modificazioni necessarie a raccogliere le indicazioni emerse dal dibattito.


IN SEDE DELIBERANTE

(4166-B) SEMENZATO ed altri. – Istituzione del Fondo per lo sminamento umanitario, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati
(Discussione e approvazione)

        Riferisce alla Commissione il senatore BASINI, ricordando in primo luogo la necessità di adottare misure straordinarie per bonificare i territori di parecchi paesi, in cui è stato disseminato un gran numero di mine nel corso di recenti conflitti. In particolare pone in risalto la tragica situazione dei territori dell’ex Iugoslavia, per i quali il testo approvato un anno fa dal Senato prevedeva uno stanziamento una tantum, in aggiunta alla dotazione del Fondo per lo sminamento umanitario.
        La Camera dei deputati ha soppresso tale stanziamento aggiuntivo e ha ridotto la dotazione complessiva del Fondo nel primo triennio, che decorrerà dal 2001 e non più dal 2000. Pertanto nel periodo 2001-2003 si potranno spendere per interventi di sminamento 29 miliardi di lire, a fronte dei 50 miliardi annui previsti dall’articolo 4 del testo approvato dal Senato.
        Pur essendo consapevole dell’entità dei tagli apportati, propone di accogliere tali modifiche, al fine di consentire l’immediata entrata in vigore della legge. Dal 2004 in poi la dotazione del Fondo sarà quantificata con la Tabella C della legge finanziaria, tenendo conto dell’effettivo fabbisogno verificato nella prima applicazione della legge.


        La senatrice SQUARCIALUPI si dichiara favorevole alla definitiva approvazione del disegno di legge, ma fa presente che lo sminamento costituisce soltanto il primo passo verso la ricostruzione dei Balcani, che richiede ben altri interventi di carattere economico e sociale.

        Il senatore CORRAO rileva che uno sminamento di grandi dimensioni, soprattutto in un territorio accidentato come quello dei Balcani, richiede il recupero delle carte militari in cui siano indicati i luoghi minati. Le difficoltà che ancora oggi si incontrano per completare lo sminamento della Tripolitania dipendono infatti dalla mancanza di cartine complete dei territori minati.


        Il sottosegretario DANIELI fa presente che alla Camera dei deputati il Governo ha accolto un ordine del giorno in cui si indicano come aree prioritarie per gli interventi di sminamento la Bosnia, il Kossovo e l’Iraq del Nord. Peraltro è del tutto evidente che nei territori sconvolti dalla guerra non ci si può limitare alle sole operazioni di sminamento, ma occorrono anche iniziative di sostegno alle attività produttive, che la cooperazione italiana sta già avviando in alcuni paesi.

        Per quel che riguarda la Libia, l’Italia ha ampiamente collaborato all’individuazione dei territori minati, fornendo tutte le informazioni in suo possesso; il Governo è comunque disponibile a prendere in considerazione eventuali richieste di assistenza da parte libica.

        Il senatore SERVELLO dichiara che il Gruppo di Alleanza nazionale voterà a favore del disegno di legge, nel testo modificato dalla Camera. Chiede poi al Governo di fornire al Parlamento una relazione in cui siano indicati i paesi nei quali sono state disseminate mine in misura tale da costituire un grave rischio per le popolazioni. È comunque sconcertante che, 56 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, non siano stati ancora bonificati tutti i territori minati durante tale guerra.

        Il presidente MIGONE avverte che si passerà alla votazione delle modifiche apportate dalla Camera dei deputati.


        Verificata la presenza del numero legale, pone ai voti l’articolo 1 che è approvato.

        Non essendo stati modificati gli articoli 2 e 3, si passa ai successivi articoli 4 e 5, che sono approvati con distinte votazioni.


        È infine approvato il disegno di legge nel suo complesso.


        La seduta termina alle ore 16,30.