SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XIII LEGISLATURA --------------------

7a Commissione permanente
(ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI, RICERCA
SCIENTIFICA, SPETTACOLO E SPORT)


399a seduta: martedì 22 febbraio 2000, ore 15
400a seduta: mercoledì 23 febbraio 2000, ore 15
401a seduta: giovedì 24 febbraio 2000, ore 15


ORDINE DEL GIORNO



PROCEDURE INFORMATIVE


I. Comunicazioni del rappresentante del Governo in ordine all'intesa tra il Ministero per i beni e le attività culturali e la Conferenza episcopale italiana sulla conservazione e consultazione degli archivi di interesse storico e delle biblioteche appartenenti ad istituzioni ed enti ecclesiastici.
Comunicazioni svolte
II. Comunicazioni del Ministro della pubblica istruzione sulle modalità di attuazione dell'articolo 29 del contratto collettivo nazionale di lavoro degli insegnanti e svolgimento della connessa interrogazione n. 3-03369.


AFFARE ASSEGNATO


Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare:

La politica del Governo in ordine all'insegnamento della religione cattolica previsto dal Concordato tra l'Italia e la Santa Sede - Relatore alla Commissione BRIGNONE.


IN SEDE DELIBERANTE

Seguito della discussione del disegno di legge:

Interventi finanziari per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta di integrazione scolastica degli alunni con handicap (Approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati) – Relatore alla Commissione ASCIUTTI.
(Pareri della 1a, della 5a e della 12a Commissione)
(4164-B)

INTERROGAZIONE ALL’ORDINE DEL GIORNO

        BONATESTA. – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della pubblica istruzione. – Premesso:

            che il Ministero della pubblica istruzione ha indetto per il 4 aprile 2000 il concorso per selezionare 150.000 tra insegnanti delle scuole materne, elementari, medie e superiori in servizio di ruolo da almeno dieci anni alla data della scadenza della presentazione delle domande;
            che ben 123 deputati del Polo hanno presentato al ministro Berlinguer una lettera aperta chiedendo la sospensione del concorso di cui trattasi, che comporterà un aumento di retribuzione pari a 6 milioni annui lordi per quanti supereranno le prove:
            che i rilievi mossi dai deputati del Polo mettono in evidenza come il concorso sia basato su meccanismi assurdi, discriminatori e, per alcuni aspetti, incostituzionali essendosi già espressi in tal senso eminenti giuristi e, tra questi, l’ex presidente della Corte costituzionale Vincenzo Caianello;
            che la determinazione burocratica del 20 per cento dei «capaci e meritevoli» in ogni provincia, ordine e grado di scuola è un criterio incongruo e fallace per riconoscere attitudine e perizia;
            che la procedura concorsuale contrasta con il processo autonomistico delle istituzioni recentemente avviato e ripristina forme di centralismo esasperato nella gestione del personale;
            che l’emanazione del bando con espletamento delle procedure in tempi ristretti e durante lo svolgimento delle lezioni avrà delle ripercussioni deleterie sulla regolarità dell’attività didattica e sull’organizzazione scolastica, già «provate» dai precedenti concorsi;
            che i criteri individuati per la valutazione della professionalità docente pongono questioni di legittimità costituzionale, come già detto, in quanto introdurrebbero disparità di trattamento a parità di risultato in quanto con uno stesso punteggio (se non addirittura con un punteggio inferiore grazie al maggiore o minor numero di posti assegnati) si potrà avere diritto all’incentivo in una provincia ma non in un’altra;
            che le prove previste son discutibili, soprattutto la «lezione» che i partecipanti dovrebbero svolgere davanti alla commissione: si tratta di docenti professionalmente maturi e tale competenza dovrebbe essere acquisita e non già un elemento di «eccellenza»;
            che la valutazione del
curriculum dei candidati è soggetta all’arbitrarietà delle commissioni, perchè non è stata stabilita alcuna tabella oggettiva di valutazione dei titoli stessi;
            che la elargizione burocratico-sindacale di incentivi economici, oltre a non introdurre prospettive di carriera per i docenti, rischia di demotivare definitivamente gli operatori della scuola italiana;
            che l’assenza di finalità culturali e pedagogiche di tale concorso interno, indirizzato al puro aumento del trattamento economico per pochi docenti, influirà negativamente sulla qualità del servizio scolastico;
            che non è da sottovalutare l’impegno economico che lo svolgimento di tale megaconcorso implicherà, considerati il notevole sforzo organizzativo per la costituzione delle circa 1.500 commissioni necessarie, il reclutamento e la nomina dei 62.000 commissari e dei 1.500 presidenti;
            che alcuni sindacati pare abbiano già predisposto costose attività di sostegno alla preparazione delle prove concorsuali riservate ai loro iscritti, accreditando da un lato l’idea che poche ore di aggiornamento siano sufficienti ad acquisire i titoli richiesti e, dall’altro, compiendo un’operazione di incremento del numero dei propri iscritti e di arricchimento delle proprie risorse;
            che in tutta Italia i docenti si stanno organizzando in «comitati spontanei» per promuovere iniziative di protesta atte a sospendere lo svolgimento del concorso e che anche i Cobas della scuola sembrano intenzionati a scendere in piazza;
            che tra le iniziative di contrasto che potrebbero essere intraprese ancora una volta potrebbe rientrare il blocco degli scrutini,
        l’interrogante chiede di conoscere se il Governo non ritenga di dover rivedere con la massima urgenza la procedura concorsuale di cui alle premesse intervenendo con sostanziali modifiche sul meccanismo regolamentare, al fine di renderlo più compatibile con le esigenze di una classe docente già ampiamente mortificata nelle sue aspettative ma anche e soprattutto per evitare che un sin troppo facilmente prevedibile contenzioso messo in piedi da coloro che rimarranno esclusi dai benefici previsti possa alla fine, di fatto, rendere impraticabile la strada indicata ed inapplicabili i miglioramenti economici previsti.


(3-03369)