AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3a)
MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 1998

127a Seduta
Presidenza del Presidente
MIGONE
indi del Vice Presidente
PORCARI

Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Toia.

La seduta inizia alle ore 15,15.

IN SEDE REFERENTE
(3150) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione culturale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica Federativa del Brasile, fatto a Roma il 12 febbraio 1997, approvato dalla Camera dei deputati
(3151) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro di cooperazione economica, industriale ed allo sviluppo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica Federativa del Brasile, fatto a Roma il 12 febbraio 1997, approvato dalla Camera dei deputati
(Esame congiunto con esiti separati)

Riferisce congiuntamente alla Commissione il senatore BASINI, che si dichiara favorevole ai due accordi in esame per motivi di ordine generale - essendo l'America Latina un'area che ha forti legami con l'Italia - e per la specifica importanza del Brasile sia come potenziale economico sia per la posizione di primo piano che occupa in alcuni settori scientifici.
Inoltre la cooperazione con il Brasile può servire anche a favorire un programma di salvaguardia delle foreste tropicali, la cui sopravvivenza non costituisce un problema interno di quel paese, ma incide in maniera rilevantissima sugli equilibri ambientali dell'intero paese.
Infine il relatore Basini sottolinea l'esiguità delle risorse stanziate per l'accordo quadro di cooperazione economica, industriale ed allo sviluppo con un paese dell'importanza del Brasile: 102 milioni di lire annue sembrerebbero una somma inadeguata a raggiungere significativi risultati.

Il senatore PROVERA si associa alle ultime considerazioni del relatore e chiede spiegazioni sull'impiego che si prevede della somma stanziata.

Il sottosegretario TOIA espone anzitutto le linee generali della politica italiana verso l'America Latina, che il Governo considera una priorità non soltanto per il retaggio del passato - in quella regione vi è un grande numero di emigrati, molti dei quali conservano la cittadinanza italiana - ma anche in considerazione dei grandi cambiamenti avvenuti nel più recente periodo. In particolare, ricorda la stabilizzazione democratica dei principali Stati latino-americani, che riverbera positive conseguenze anche su paesi minori, come dimostra il caso del Paraguay; l'avvio di un processo di integrazione economica con la creazione del MERCOSUR; la tendenza che ne consegue a creare istituzioni comuni sull'esempio di ciò che è avvenuto nel dopoguerra in Europa occidentale.
Sotto il profilo politico i paesi appartenenti al MERCOSUR avvertono l'esigenza di un accordo tra tale organizzazione e l'Unione europea, anche per controbilanciare l'integrazione con i paesi dell'America settentrionale, che è stata rilanciata con particolare convinzione dall'amministrazione Clinton. In tale quadro ha un'importanza notevole anche la collaborazione in campo culturale, dal momento che la maggior parte della classe dirigente dei paesi latino-americani non compie più i propri studi nelle università europee - come avveniva in passato - ma si forma preferibilmente negli atenei degli Stati Uniti.
Negli incontri intergovernativi che si sono svolti negli ultimi tempi è emerso un vivo interesse dei Governi latino-americani verso la cultura italiana - oltre naturalmente ai consolidati legami con la cultura spagnola - ed è stata avanzata la richiesta di concentrare gli sforzi di cooperazione soprattutto nel settore scolastico e nella formazione professionale. Peraltro l'Italia già eroga contributi a un considerevole numero di scuole italiane all'estero e finanzia corsi di lingua italiana nelle scuole straniere. Si sta ora valutando di mettere a disposizione delle autorità scolastiche straniere insegnanti di italiano, al fine di consentire l'istituzione di corsi curriculari in questa materia.
Il sottosegretario Toia si sofferma poi sulla cooperazione in campo economico, che parte da una base importante per l'entità dell'interscambio e per la presenza di grandi imprese italiane in Brasile e in altri paesi latino-americani. Questi Stati vorrebbero ora importare il modello industriale italiano fondato sulle piccole e medie imprese, ma ciò richiede l'esistenza di condizioni economiche e sociali favorevoli. Vi è comunque una forte presenza delle imprese italiane, soprattutto nello Stato di San Paolo, e il Ministero degli affari esteri svolge una forte attività promozionale, in collaborazione con l'ICE e con le camere di commercio delle principali città italiane.
Informa poi che è in fase avanzata il progetto di un vertice tra i paesi dell'Unione europea e quelli dell'America Latina - che il Governo sostiene con interesse - e precisa infine che i 102 milioni di lire, cui il relatore ha fatto riferimento, sono esclusivamente la spesa per il funzionamento dei due organismi previsti dall'accordo: il Consiglio italo-brasiliano e il gruppo di lavoro per la cooperazione finanziaria, economica ed industriale.

Il senatore PROVERA ricorda che l'Argentina gia da parecchi anni richiede all'Italia un trasferimento di know-how in campo industriale e la creazione di joint-ventures per piccole e medie imprese. Si domanda poi con quali risorse il Governo intenda finanziare gli interventi nel campo della formazione professionale, considerati i drastici tagli che sono stati apportati ai fondi della cooperazione. Infine chiede con quali criteri saranno scelti i membri dei comitati misti previsti dai due accordi, nonchè i programmi che tali comitati dovranno proporre.

Il relatore BASINI esprime grande apprezzamento per l'esposizione del rappresentante del Governo e auspica che siano mantenuti stretti rapporti con le comunità italiane esistenti in Brasile. Domanda poi cosa si intenda fare per assicurare la possibilità di ricevere i programmi dell'emittente televisiva pubblica in tutta l'America Latina.

Il sottosegretario TOIA fa presente che proprio oggi nell'assemblea del Consiglio generale degli italiani all'estero si discute dei programmi di potenziamento della società RAI International, che ha incontrato difficoltà a trasmettere nell'intera area sudamericana. Il Governo intende poi proporre alla RAI iniziative congiunte per l'insegnamento della lingua italiana all'estero.
Per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo, il livello di reddito raggiunto dai principali Stati latino-americani impedisce l'erogazione di crediti di aiuto, mentre per gli interventi a dono i paesi di prima priorità sono quelli del continente africano. Peraltro l'ineguale distribuzione del reddito, dovuta agli enormi squilibri sociali e territoriali del Brasile, potrebbe indurre il Governo a riconsiderare le scelte compiute negli scorsi anni.

Il senatore PROVERA, pur prendendo atto delle dichiarazioni del Sottosegretario, ribadisce l'importanza della formazione professionale: basti pensare che alcune attività produttive finanziate dalla cooperazione italiana non hanno dato i risultati sperati, per la mancanza di manodopera specializzata nei paesi beneficiari.

Il sottosegretario TOIA conclude la sua replica precisando che il Consiglio italo-brasiliano per la cooperazione economica, industriale, finanziaria e allo sviluppo sarà presieduto dai Ministri degli esteri dei due Stati e, pertanto, saranno chiamati a farne parte personalità di rilievo delle amministrazioni, ovvero del mondo imprenditoriale; la commissione esecutiva prevista dall'accordo di collaborazione culturale sarà invece composta prevalentemente da funzionari.

Il presidente MIGONE avverte che la 1a e la 5a Commissione hanno espresso parere favorevole su entrambi i disegni di legge in esame.

Con separate votazioni, la Commissione dà mandato al relatore di riferire all'Assemblea a favore dell'approvazione dei disegni di legge nn. 3150 e 3151.

(3043) Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla preparazione, la lotta e la cooperazione in materia di inquinamento da idrocarburi, con annesso, atto finale e risoluzioni, fatta a Londra il 30 novembre 1990
(3044) Adesione della Repubblica italiana ai Protocolli emendativi delle Convenzioni del 1969 e del 1971 concernenti, rispettivamente, la responsabilità civile per i danni derivanti dall'inquinamento da idrocarburi, con allegato, e l'istituzione di un fondo internazionale per l'indennizzo dei medesimi danni, adottati a Londra il 27 novembre 1992, e loro esecuzione
(Esame congiunto con esiti separati)

La relatrice SQUARCIALUPI illustra congiuntamente due disegni di legge riguardanti atti internazionali sottoscritti dall'Italia in materia di lotta all'inquinamento da idrocarburi e definizione della responsabilità civile per i danni derivanti. L'accordo firmato a Londra nel 1990 si rivolge a tutti gli operatori coinvolti nei trasporti e nel trattamento degli idrocarburi, per prevenire e reprimere comportamenti pregiudizievoli alla sicurezza dei mari: si intende promuovere la cooperazione internazionale anche in conseguenza del vertiginoso aumento del traffico marittimo di idrocarburi, con la conseguente crescita di incidenti e disastri, dovuti anche all'aumento della stazza delle petroliere che mettono in grave pericolo soprattutto i mari chiusi come il Mediterraneo.
La convenzione stabilisce che ognuno degli operatori deve disporre di un piano di emergenza contro l'inquinamento e fissa norme che istituiscono sistemi rapidi di trasmissione delle informazioni a seguito di incidenti in mare, creando una sorta di catena di allarme messa in moto dallo Stato costiero pi vicino. Gli stessi Stati dovranno disporre di un quantitativo di materiale per lottare contro l'inquinamento e dovranno disporre programmi di formazione di personale competente, da rivolgere anche sotto forma di aiuto ai paesi in via di sviluppo.
I protocolli emendativi alle convenzioni concernenti la responsabilità civile per i danni derivanti dall'inquinamento da idrocarburi, invece, sono volti a istituire un fondo internazionale di indennizzo e a fissare le modalità della sua utilizzazione. Viene fatto obbligo ai proprietari delle imbarcazioni di istituire fondi di garanzia per ottenere la limitazione della responsabilità la cui somma è fissata in franchi oro, data probabilmente la stabilità di questo tipo di valuta. Rileva alcune innovazioni negative tra cui quella di ammettere al risarcimento del danno ambientale solo nei limiti dei costi di «ragionevoli» misure di ripristino, non accettando la tesi della piena risarcibilità per la difficoltà, ritenuta insuperabile, di stabilirne con precisione portata e limiti. Non si prevede inoltre un tetto differenziato per le aree speciali e sensibili come quelle a pi alto valore turistico. Inoltre viene ricostituito un comitato esecutivo con poteri di valutare le richieste di indennizzo, che prima spettavano all'Assemblea prevista dalla convenzione. Nonostante queste valutazioni negative il Governo italiano chiede l'adesione proprio perchè, una volta l'Italia divenuta parte dei nuovi protocolli, si potrà impegnare a prendere iniziative per apportare le modifiche necessarie ed inoltre per poter accedere ai nuovi fondi raddoppiati rispetto al passato: per questi motivi ne raccomanda quindi l'approvazione.

Il senatore TABLADINI desidera richiamare l'attenzione sulla maggiore pericolosità per mari chiusi come il Mediterraneo perchè, se pure sono stati fatti passi avanti nella tecnica navale per le costruzioni a doppio scafo, come le petroliere, continuano a circolare piccole imbarcazioni, oltretutto vetuste, soprattutto nei mari a fondali pi bassi. Ben si comprende il diverso pericolo che coste di mari chiusi rischiano, con conseguenti danni enormi all'ecosistema e all'industria del turismo: ad esempio la riviera adriatica ogni anno invasa dalla mucillagine, fenomeno certamente non spiegabile con i soli mutamenti del clima, subisce danni ingenti che sfuggono a questi risarcimenti. Auspica che si disciplinino diversamente le previsioni e i controlli e che il Governo si adoperi per sollevare questa specificità in sede di firma di simili convenzioni.

Il senatore VOLCIC concorda pienamente con i rilievi formulati dal collega Tabladini, ricordando che purtroppo la economicità di questi trasporti attraverso bettoline ha fatto sì che siano stati abbandonati gli oleodotti e che si sia ricominciata ad utilizzare la via marittima, malgrado le proteste delle autorità e delle popolazioni rivierasche.

Il sottosegretario TOIA concorda con le osservazioni sollevate, ma ritiene necessaria la ratifica degli accordi in esame in quanto occorre adeguare l'Italia ai sistemi rivalutati di risarcimento dei danni. Assicura per' l'impegno del Governo a promuovere protocolli volti a disciplinare differentemente il problema dei mari interni.

Il presidente MIGONE, dopo aver ricordati i pareri favorevoli delle Commissioni 1a e 5a su ambedue i disegni di legge all'esame, pone ai voti separatamente il mandato alla relatrice Squarcialupi a riferire favorevolmente sui disegni di legge nn. 3043 e 3044.

La Commissione approva.

(3146) Ratifica ed esecuzione del Protocollo alla Convenzione sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero a lunga distanza, del 1979, relativo ad un'ulteriore riduzione delle emissioni di zolfo, con annessi, fatto a Oslo il 14 giugno 1994, approvato dalla Camera dei deputati
(Esame)

La relatrice SQUARCIALUPI, ricordando la coincidenza che molti anni fa la vide relatrice della stessa adesione alla convenzione in esame per conto del Parlamento europeo, osserva che numerosi protocolli si sono succeduti nel tempo volti alla riduzione delle emissioni di zolfo. L'Italia è particolarmente interessata a questo protocollo, non tanto come vittima quanto come esportatrice di inquinamento di anidride solforosa: la massa di emissioni proviene per il 46 per cento dalle centrali termoelettriche, per il 34 per cento dagli impianti di combustione industriale e per il resto da trasporti e da altri processi industriali. Entro il 2005 si prevede un'ulteriore riduzione delle emissioni, che si aggiungeranno ai progressi già fatti dall'Italia nell'ultimo decennio. Il protocollo prevede anche che si debbano adottare strategie politiche e programmi nazionali per applicare misure per il controllo e la riduzione delle emissioni di zolfo e, data la copiosa legislazione italiana in materia, non dovrebbe esserci bisogno di ulteriori misure. I costi contenuti nel disegno di legge rientrano in parte nei compiti istituzionali delle amministrazioni dello Stato, e le spese straordinarie riguardano attività di ricerca, sviluppo, monitoraggio e approfondimento delle conoscenze e delle tecnologie. Raccomanda senz'altro la sollecita approvazione.

Il sottosegretario TOIA concorda e si rimette alla Commissione.

Il presidente PORCARI ricorda il parere favorevole della 1a Commissione e quello favorevole con osservazioni della 5a Commissione. Pone ai voti poi il mandato alla relatrice Squarcialupi di riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame.

La Commissione approva.

La seduta termina alle ore 16,40.