IGIENE E SANITA' (12ª)

MERCOLEDI’ 24 FEBBRAIO 1999
219 ª Seduta

Presidenza del Presidente
CARELLA

Interviene il sottosegretario di Stato alla sanità Bettoni Brandani.

La seduta inizia alle ore 15.35

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C12a, 0053°)


La senatrice Carla CASTELLANI chiede che sia tempestivamente posto all’ordine del giorno l’esame del disegno di legge n. 1397-B, recante “Norme derogatorie in materia di gestione delle farmacie urbane e rurali”, che è stato da tempo trasmesso dalla Camera dei deputati, la quale, accogliendo un maxi emendamento presentato dal Governo, lo ha modificato nel senso di introdurre un sistema di distribuzione che consentirebbe di dare occupazione ad almeno mille farmacisti.

Il senatore DI ORIO, pur ritenendo che il disegno di legge richiamato dalla senatrice Carla Castellani meriti una giusta attenzione, invita la Commissione a riflettere sull’opportunità di esaminare la normativa da esso recata nell’ambito del testo unificato dei disegni di legge nn. 256 e connessi in materia di farmaci ad uso umano: sarebbe possibile in tal modo condurre, in un ambito di generale ed organica riforma della materia, il contestuale esame delle varie problematiche, compresa quella evocata dal disegno di legge n. 1397-B.

Il presidente CARELLA, ricordando come l’altro ramo del Parlamento abbia completamente riscritto il testo approvato in prima lettura dal Senato, propone che la questione sollevata dalla senatrice Carla Castellani sia esaminata in sede di Ufficio di Presidenza, che sarà convocato la prossima settimana.

La Commissione conviene.

IN SEDE REFERENTE

(55-67-237-274-798-982-1288-1443-65-238-B). - Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione, con modificazioni, del disegno di legge già approvato dal Senato della Repubblica in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge di iniziativa dei senatori Provera; Napoli Roberto ed altri; Di Orio ed altri; Martelli; Salvato; Bernasconi ed altri; Centaro ed altri e di un disegno di legge di iniziativa popolare; del disegno di legge già approvato dal Senato in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei senatori Napoli Roberto ed altri e Di Orio ed altri; dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Caveri; Balocchi; Delfino Teresio; Mussolini; Polenta ed altri; Saia ed altri; Bono; Saia ed altri; del disegno di legge d’iniziativa del Consiglio regionale della Valle D’Aosta; del disegno di legge d’iniziativa del Consiglio regionale dell’Abruzzo; del disegno di legge d’iniziativa del Consiglio regionale delle Marche e di un disegno di legge d’iniziativa popolare.
(Esame e rinvio)

Il relatore, senatore DI ORIO, illustra i contenuti del disegno di legge trasmesso dalla Camera dei deputati, che ha provveduto ad unificare due disegni di legge approvati dal Senato, concernenti rispettivamente le norme per la manifestazione di volontà per il prelievo di organi e tessuti e le norme sulla organizzazione dei trapianti di organi e tessuti da cadavere. Va detto anzitutto che in questo caso l’altro ramo del Parlamento non ha stravolto il contenuto dei provvedimenti approvati dal Senato - il primo con procedura normale, il secondo dalla Commissione in sede deliberante - ed è quindi rimasta sostanzialmente immutata l’ispirazione che anima la nuova disciplina. La decisione della Camera dei deputati di unificare i due testi ha comportato che, secondo un’opportuna decisione adottata dalla Conferenza dei Capigruppo, il disegno di legge venga ora esaminato dalla Commissione in sede referente.
Secondo una valutazione già operata in prima lettura, l’aspetto sostanzialmente più importante del provvedimento è quello relativo alla riforma organizzativa, la cui necessità si evidenzia avendo presente che, per quanto riguarda il numero degli espianti e dei trapianti, mentre il nord del Paese è ai primi posti in Europa, nel Mezzogiorno si registrano gravi ritardi: è da ritenere infatti che causa di questa situazione non può essere la normativa concernente la manifestazione di volontà, ma l’inadeguatezza dell’attuale sistema organizzativo e strutturale.
Per quanto concerne la dichiarazione di volontà, il relatore rileva come il testo in esame risulti sostanzialmente convincente, soprattutto se si ha la consapevolezza che esso corrisponde a quanto il Parlamento può realisticamente approvare in questa fase; restano peraltro probabilmente insoddisfatte le esigenze, per certi versi contrapposte, di quanti da un lato, sono favorevoli all’adozione di scelte più avanzate e meno burocratiche - come ad esempio la senatrice Bernasconi - e di quanti, dall’altro lato, sostengono la necessità di un maggiore coinvolgimento dei familiari - come il senatore Campus e la gran parte della comunità scientifica. La complessiva soluzione adottata si segnala per alcuni aspetti particolarmente positivi, quali le scelte di assicurare una informazione continua sulle problematiche attinenti alla donazione di organi e ai trapianti, di procedere ad una periodica sollecitazione a rendere la dichiarazione di volontà e di coinvolgere i medici di medicina generale. Per quanto poi concerne la critica, da alcune parti avanzata, di eccessiva lentezza e farraginosità del sistema, va rilevato che si tratta di difficoltà risolvibili se si ha a disposizione un sistema informatico e telematico moderno, quale dovrebbe essere tra breve assicurato dalla tessera sanitaria.
Gli articoli relativi agli aspetti di organizzazione ripetono nella sostanza il testo già approvato dal Senato, con alcune modifiche lessicali in alcuni casi migliorative. La nuova disciplina reca norme fortemente innovative, che vanno nel senso di rafforzare e razionalizzare il sistema e in particolare di potenziare le strutture per l’espianto, il cui ruolo strategico viene giustamente riconosciuto. Vengono inoltre create figure professionali nuove, tra le quali va soprattutto ricordata quella del coordinatore locale, prevista dall’articolo 12 sulla scorta della positiva esperienza realizzata in Spagna.
Il senatore Di Orio coglie poi ancora una volta l’occasione per ribadire - in contrasto a certe affermazioni prive di ogni fondamento scientifico che purtroppo ancora trovano spazio nel dibattito sui mezzi di informazione - che la disciplina in esame ha ad oggetto i trapianti da cadavere e si richiama ad una legislazione chiara e scientificamente indiscutibile sull’accertamento della morte. Infine, raccogliendo le comprensibili pressioni esercitate dalle associazioni dei malati affinché il disegno di legge venga approvato con la massima tempestività, e tenendo conto che l’impianto del provvedimento è rimasto in buona sostanza immutato, invita i senatori a rinunciare ad intervenire in discussione generale, ad eccezione di quanti ritengano di dover esprimere posizioni di dissenso.

Sull’invito testè formulato dal relatore si apre un breve dibattito.

La senatrice BERNASCONI fa presente di non poter aderire anche perché le modifiche introdotte dalla Camera dei deputati, sia in materia di dichiarazione di volontà che di organizzazione dei trapianti, non possono essere giudicate del tutto marginali e meritano un adeguato commento.

Il senatore BRUNI, nel ringraziare il relatore per l’eccellente lavoro svolto anche in sede di prima lettura, annuncia che si riserverà di intervenire in Aula, anticipando peraltro il suo giudizio positivo sul disegno di legge.

Il senatore MONTELEONE, ricordato che nel corso dell’iter del provvedimento nell’ambito del Gruppo di Alleanza Nazionale si sono registrate posizioni tra loro discordanti, esprime il rammarico che comunque nelle more dell’esame della nuova disciplina non si sia adeguatamente provveduto a colmare quel divario che, anche sotto il profilo culturale, divide attualmente il nord e il sud del Paese con riferimento ad una problematica di così grande rilievo sociale quale i trapianti.

Il senatore TOMASSINI, in ragione dell’urgenza ormai ventennale che caratterizza la riforma della normativa in materia di trapianti ed anche sulla base delle delucidazioni fornite dal relatore, accoglie l’invito da quest’ultimo formulato ed auspica che la discussione che si svolgerà in Aula possa essere illuminata da adeguate cognizioni scientifiche e non gratuitamente conflittuale, nella considerazione che, in particolare in questo caso, il meglio può essere nemico del bene.

Il senatore Baldassare LAURIA, tenuto conto della grande e generale aspettativa che il disegno di legge suscita nel Paese - aspettativa che renderebbe assai poco comprensibile un ulteriore ritardo da parte del Parlamento - annuncia che rinuncerà ad intervenire in discussione generale giudicando nel complesso il disegno di legge adeguato e difficilmente migliorabile.

Su proposta del presidente CARELLA, si conviene che gli interventi in discussione generale, siano ragionevolmente contenuti, al fine di accelerare l’approvazione del disegno di legge.

Il Presidente dichiara aperta la discussione generale.

Prende la parola il senatore CAMPUS, il quale, premesso che tutti avvertono la necessità di far presto, fa presente che vi è comunque l’esigenza di valutare il disegno di legge, almeno per quanto riguarda la scelta di unificazione operata dall’altro ramo del Parlamento. Il testo suscita alcune perplessità, così come, peraltro, anche il disegno di legge approvato in prima lettura dal Senato in tema di manifestazione di volontà.
In primo luogo non appare infondato il rilievo di un’eccessiva burocratizzazione: al riguardo non può non essere giudicata pericolosissima la disposizione recata dal comma 6 dell’articolo 4 - la quale non a caso ha suscitato le unanimi critiche di tutte le équipes di medici che effettuano trapianti - in quanto sembra attribuire ai soli medici responsabilità penali che semmai dovrebbero ricadere sulla nuova figura del coordinatore. Riserve suscita anche l’articolo 5, che demanda ciecamente al Ministro della sanità il compito di disciplinare, tramite decreto, la concreta attuazione delle norme sulla dichiarazione di volontà. Va poi osservato che, dal momento che il comma 2 dello stesso articolo 5 rinvia nella sostanza l’attuazione del nuovo sistema all’istituzione della tessera sanitaria - che sarà operativa in tutto il territorio nazionale non prima del 2000 - vi sarebbe in realtà tutto il tempo per introdurre alcune opportune modifiche al testo approvato dalla Camera dei deputati.
Il senatore Campus sottolinea poi la fondamentale importanza che riveste la sensibilizzazione della comunità civile in materia di donazione di organi, e ricorda che in Sardegna, che pure non è una regione economicamente molto sviluppata, vi è un livello di donazioni assai elevato proprio perché nella popolazione è tradizionalmente assai diffuso un atteggiamento di solidarietà nei confronti di persone affette da talassemia. Da ultimo il senatore Campus evidenzia come un aspetto assolutamente non convincente del disegno di legge sia costituito dalla scelta di non consentire ai familiari una possibilità di intervento nei casi in cui la volontà di donazione non sia stata espressa dalla persona deceduta: la soluzione adottata si traduce infatti, sostanzialmente, nell’indurre i familiari a presentare una dichiarazione falsa per impedire un espianto non voluto. Una scelta nel senso da lui auspicato avrebbe invece consentito di sdrammatizzare il dibattito e di rendere la legge più vicina alla sensibilità dei cittadini.

Il presidente CARELLA rinvia il seguito dell’esame alla seduta di domani.

La seduta termina alle ore 16.30.