TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 1998

255ª Seduta

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

Interviene il sottosegretario di Stato per i lavori pubblici Mattioli.

La seduta inizia alle ore 15,15.


IN SEDE CONSULTIVA

(3455) Norme per il sostegno ed il rilancio dell'edilizia residenziale pubblica e per interventi in materia di opere a carattere ambientale
(Parere alla 8a Commissione. Seguito dell'esame e rinvio)

Riprende l'esame del provvedimento in titolo, sospeso nella seduta pomeridiana di giovedì 5 novembre scorso.

Si apre la discussione, nella quale interviene il senatore SPECCHIA: la ampia analisi condotta dal relatore dimostra l'eterogeneità di un disegno di legge che incide su una vasta legislazione preesistente, senza alcuna pretesa di organicità. La materia urbanistica è da tempo all'esame della competente Commissione della Camera dei deputati, per cui si sarebbe consigliato un maggior raccordo con il lavoro ivi in corso; estremamente eterogeneo è anche l'articolo 19, concernente l'ENAS, del quale si propone lo stralcio.
Comitati cittadini e consorzi di IACP sono autori di proposte ed inviti che andranno recepiti in forma emendativa, per quanto riguarda le norme sull'edilizia residenziale pubblica; va anche stigmatizzato il fatto che, in luogo di un mero trasferimento di competenze alle regioni, l'articolo 14, comma 2, detti criteri limitativi che frustrano parte del conferimento di funzioni alle autonomie locali. Un corollario del principio di perentorietà contenuto nell'articolo 21 non può che essere l'istituto del silenzio-assenso, a tutela dei diritti dei cittadini; anche l'articolo 24 va integrato, per far tesoro delle ultime esperienze legislative ed amministrative in materia di condono edilizio: su tali questioni, nonché su altre norme dei capi II e III, il lavoro svolto dalla Camera dei deputati nel suo lungo esame non esaurisce le possibilità emendative, per le quali si attende anche il contributo del Governo.

Il senatore RIZZI lamenta l'estrema oscurità del testo legislativo proposto, che contraddice gli intendimenti conclamati dai governi succedutisi in questa legislatura: lungi dal rendere comprensibile al cittadino il disposto normativo, si continua ad alimentare una confusione tra testi di legge cui si rinvia nell'ambito di altre norme, come avviene negli articoli 11 comma 3 e 17 comma 1.

Il senatore CARCARINO, dopo aver fatto risalire taluni rinvii incrociati alla necessità imposta al redattore dall'elevato numero di leggi preesistenti, dichiara di condividere la riaffermazione del ruolo strategico dell'edilizia residenziale pubblica, fatta dai Governi dell'attuale legislatura: il testo in esame, frutto della rielaborazione operata alla Camera (con il contributo di tutti i Gruppi) su un decreto-legge non più reiterato, supera vecchie incongruenze del regime del patrimonio immobiliare pubblico, favorendo l'autorecupero, prevenendo speculazioni e garantendo mutui a tasso fisso (di cui all'articolo 3).
Concorda con il relatore sulla necessità di maggiore chiarezza circa le competenze di cui agli articoli 20, 21 e 22, dei quali lo stralcio è forse la soluzione più opportuna dinanzi all'incertezza delle procedure urbanistiche prefiguratevi. Al contrario, richiede al relatore quali motivi - anche tratti dalla sua esperienza di sindaco di un piccolo centro - lo inducano a configurare in capo a nuovi soggetti la titolarità dei poteri di acquisizione al patrimonio comunale dei manufatti edilizi abusivi: i poteri dissuasivi in materia di abusivismo sono infatti propriamente completamento delle funzioni di colui che più da vicino è responsabile del governo del territorio, cioè del sindaco.
Dopo aver concordato sull'utilizzo di taluni proventi a fini di valutazione di impatto ambientale e sulla proposta di differire i termini di cui all'articolo 28 per i piani di adeguamento e completamento delle opere, propone che all'articolo 4, comma 6, la facoltà attribuita alle regioni sia trasformata in obbligo: in caso contrario, si creerebbe un'eccessiva disparità tra regioni adempienti ed inadempienti, laddove sarebbe preferibile fissare un termine certo per l'attuazione dei piani di vendita. La relativa disciplina andrebbe rideterminata secondo le indicazioni degli enti gestori, per favorirne le attività di investimento; una concertazione tra regioni, enti gestori ed associazioni di utenti dovrebbe anche ispirare la programmazione poliennale degli interventi nell'esercizio delle funzioni di cui all'articolo 14, comma 1.
Più in generale, occorrerebbe dare concreta attuazione ai principi già enunciati dal disegno di legge A.C. 2031 (presentato dal Governo all'inizio di questa legislatura), nel senso di conferire autonomia gestionale agli Istituti autonomi di case popolari, per conciliarne la funzione sociale con l'obbligo di pareggio del bilancio. Tutto ciò non confligge affatto con le competenze delle regioni, ma anzi le tutela dalla pesante ricaduta che i deficit degli IACP avrebbero sui bilanci regionali: renderli soggetti attivi sul mercato, nell'ambito di società miste e di strategie di recupero dell'ampia cubatura attualmente degradata, rappresenta una priorità che auspica venga conseguita. In conclusione, l'oratore preannuncia l'adesione ad un parere favorevole con osservazioni.

Il presidente GIOVANELLI, premesso che le eventuali proposte di modifica dovranno previamente verificare la volontà di emendare il testo da parte della Commissione di merito, esprime un giudizio positivo sulle norme urbanistiche inserite nel disegno di legge le quali, anche se parziali, possono fornire importanti punti di riferimento dal momento che la normativa generale in discussione presso la Camera sembra richiedere tempi molto lunghi. Nel ricordare altresì che è imminente un'iniziativa da parte del Governo per quel che concerne il condono edilizio, esprime poi l'avviso che l'ipotesi di affidamento del potere di demolizione di un immobile abusivo ad un organo che sia più distante dagli interessi colpiti non deve essere interpretato come una diminuzione del potere dei comuni bensì come un cambiamento che può conferire maggiore concretezza ad un atto amministrativo di grande significato dal punto di vista dell'autorevolezza dello Stato. Nel contempo sarebbe altresì opportuno, anche per rendere più credibili le norme legislative, diminuire il grande divario tra numero di immobili abusivi dichiarati formalmente "da demolire" e numero di atti effettivamente eseguiti.

Rinviando ad altra seduta l'effettuazione delle repliche, il presidente GIOVANELLI propone di far pervenire al relatore eventuali proposte modificative da inserire nel parere entro il pomeriggio di domani, impegnandosi altresì ad invitare la Presidenza dell'8a Commissione a far slittare il termine fissato per la presentazione degli emendamenti, affinché i senatori della 13a Commissione possano essere in grado di presentare singolarmente emendamenti alla Commissione di merito, qualora il parere non li recepisca.

Prende atto la Commissione.

Il seguito dell'esame è rinviato.


CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE

Il presidente GIOVANELLI avverte che, ferme restando le sedute già convocate, la Commissione è convocata per una ulteriore seduta antimeridiana giovedì 12 novembre alle ore 8,30, al fine di poter concludere entro la settimana l'esame del disegno di legge n. 3455.

La seduta termina alle ore 16,30.