IGIENE E SANITA' (12ª)

MERCOLEDI' 21 FEBBRAIO 2001
382ª Seduta

Presidenza del Presidente
CARELLA

Interviene il sottosegretario di Stato per la sanità Fumagalli Carulli.

La seduta inizia alle ore 15,15.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il senatore TOMASSINI chiede che la seduta non si protragga oltre le ore 16, così da consentire ai senatori di Forza Italia di partecipare ad un'importante riunione di Gruppo.

Non essendovi osservazioni, così resta stabilito.

IN SEDE DELIBERANTE
(4720-B) Disciplina degli istituti di ricerca biomedica, approvato dalla Camera dei deputati, modificato dal Senato e nuovamente modificato dalla Camera dei deputati.
(Rimessione all'Assemblea)

Su richiesta dei senatori TOMASSINI, MONTELEONE, Carla CASTELLANI, MANARA e BRUNI, il disegno di legge in titolo è rimesso all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 35, comma 2, del Regolamento.

IN SEDE REFERENTE
(4720-B) Disciplina degli istituti di ricerca biomedica, approvato dalla Camera dei deputati, modificato dal Senato e nuovamente modificato dalla Camera dei deputati.
(Esame e rinvio)

Riferisce alla Commissione il presidente CARELLA in sostituzione del relatore designato, senatore Camerini, impegnato in altra Commissione.
Il relatore illustra le modifiche introdotte dalla Camera dei deputati al testo approvato dal Senato.
Al comma 5 dell'articolo 3 è stata estesa anche ai direttori generali, in analogia a quanto previsto per quelli delle aziende sanitarie, la soppressione dei limiti di età che il Senato aveva già disposto per i direttori scientifici. Sempre al comma 5, poi, la Camera dei deputati ha ripristinato l'obbligo di esclusività del rapporto per i direttori scientifici, sopprimendo di conseguenza la norma introdotta dal Senato sulle convenzioni tra gli istituti di ricerca biomedica e gli enti di provenienza dei direttori scientifici stessi.
Al comma 6 dello stesso articolo 3 l'altro ramo del Parlamento ha ripristinato una disposizione modificata dal Senato ed un'altra che era stata soppressa: la prima concerne le modalità di reclutamento del personale degli istituti di ricerca biomedica che secondo il testo trasmesso dalla Camera dei deputati dovrà avvenire a norma del Regolamento emanato in attuazione dell'articolo 18 del decreto legislativo n. 502 del 1992 e non, come previsto dal testo approvato da questo ramo del Parlamento, in base ad un apposito regolamento; la seconda dispone l'equiparazione giuridica ed economica del personale laureato di ricerca biomedica ai medici dipendenti delle aziende sanitarie.
La Camera dei deputati infine ha ripristinato l'originaria formulazione, modificata dal Senato, del comma 4 dell'articolo 4, concernente le modalità di assorbimento da parte del Servizio Sanitario Nazionale e delle Università del personale appartenente a quegli enti per i quali non venga confermata la qualifica di istituti di ricerca biomedica.
Dichiara quindi aperta la discussione generale.

Dopo un intervento del senatore MIGNONE che esprime la deplorazione dei Democratici per la decisione della Casa delle Libertà di chiedere il trasferimento di sede - una decisione questa che testimonia il carattere occasionale e demagogico dell'atteggiamento di difesa e tutela della ricerca scientifica assunto nelle scorse settimane dall'opposizione - prende la parola il senatore TOMASSINI, il quale contesta in primo luogo le affermazioni del senatore Mignone e sottolinea come sarebbe anche troppo facile ritorcere contro la maggioranza le accuse di indifferenza nei confronti della ricerca scientifica. Occorre infatti ricordare che la discussione sul disegno di legge in titolo si è trascinata davanti alla Camera dei deputati per quattro anni, trovando la strada per una accelerazione solo quando la carica di Ministro della sanità è stata assunta da un illustre scienziato con forti rapporti con il mondo degli istituti di ricerca biomedica, una situazione nella quale si potrebbe ravvisare uno di quei conflitti di interesse che tanto preoccupano questa maggioranza.
In realtà la necessità di dare finalmente un quadro normativo certo agli istituti di ricerca biomedica, in modo da poterne sviluppare completamente tutte le potenzialità scientifiche, sta particolarmente a cuore alla sua parte politica; il testo in esame però presenta numerosi elementi fortemente discutibili - come era stato rilevato in prima lettura anche da numerosi esponenti del mondo della ricerca, indipendentemente dalla loro adesione a questa o quella area politico-culturale - elementi che il Senato aveva cercato di correggere, con il costruttivo impegno dell'opposizione che aveva alla fine approvato un testo che non condivideva completamente, ma che rappresentava comunque un miglioramento ed un accettabile punto di mediazione. Ora la Camera dei deputati ha trasmesso un articolato che sopprime quasi tutte le principali modifiche introdotte da questo ramo del Parlamento, e il Gruppo Forza Italia ritiene giusto approfondire adeguatamente in Commissione ed in Assemblea le questioni più controverse, dal problema dell'esclusività del rapporto dei dirigenti scientifici a quello delle norme sul reclutamento, al fine di tentare di raggiungere un'intesa su un testo che tuteli realmente gli interessi della ricerca biomedica; in caso contrario la sua parte politica non subirà certamente il ricatto della necessità di approvare una legge prima della conclusione della Legislatura.

Il senatore MONTELEONE respinge in primo luogo le accuse del senatore Mignone, il quale ha voluto vedere nella decisione di richiedere il trasferimento di sede il segnale di uno scarso interesse della Casa delle Libertà per i problemi della ricerca scientifica. Tutta l'attività dei parlamentari dell'opposizione in questa Legislatura testimonia la loro sensibilità verso la necessità di rilanciare la ricerca scientifica.
In realtà, continua l'oratore, il senatore Mignone farebbe meglio a chiedersi il perché di questa improvvisa accelerazione di un testo che è stato inutilmente pendente davanti alla Camera dei deputati per quattro anni; la spiegazione va senza dubbio ricercata nel fatto che fino ad oggi i Ministri della sanità che si sono succeduti hanno preferito prorogare indefinitamente i commissariamenti degli istituti, al fine di conservare nelle loro mani il potere di nominare a piacimento organi direttivi amici e fedeli, un atteggiamento questo per il quale ben si potrebbe parlare di conflitto di interessi. Evidentemente, di fronte all'imminente prospettiva di un cambiamento di maggioranza e di Governo, la Sinistra non è più interessata a conservare questo privilegio nelle mani dell'Esecutivo, ma preferisce fare campagna elettorale mostrando di interessarsi alle sorti della ricerca biomedica. Il disegno di legge in esame, peraltro, non sembra certamente idoneo a risolvere tutti i problemi degli istituti, e in proposito va deplorato come ancora una volta si voglia costringere il Senato, dopo che in prima lettura ha compiuto un lavoro equilibrato e approfondito, ad accettare passivamente la volontà prevalsa alla Camera dei deputati con la pretestuosa motivazione dell'urgenza.

Il senatore DI ORIO ritiene che il disegno di legge in titolo debba essere valutato in maniera complessivamente favorevole.
Egli ricorda di aver espresso in passato in varie sedi alcuni dubbi sull'utilità di conservare la figura giuridica degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, ora istituti di ricerca biomedica, quali tertium genus tra l'ospedale e il Policlinico universitario, e sicuramente il superamento di questa istituzione è auspicabile nel quadro di una sanità che giunga in futuro ad integrare completamente l'attività di assistenza e quella di formazione con quella di ricerca.
Non vi è dubbio tuttavia che allo stato gli istituti di ricerca biomedica conservino una loro specificità, ed è pertanto particolarmente opportuna l'iniziativa assunta a suo tempo dall'allora ministro Bindi per realizzare una riforma che rilanciasse l'attività di ricerca svolta negli istituti e mettesse fine all'ormai decennale sistema commissariale.
E' noto come l'esame del provvedimento si sia protratto per più anni, fatto questo che peraltro non può essere certamente imputato a questo ramo del Parlamento che in prima lettura ha svolto il suo esame celermente e con risultati, a suo parere, di grande equilibrio giuridico. Le modifiche introdotte in seconda lettura dalla Camera dei deputati, peraltro, non sono a suo parere tali da inficiare il testo che era stato licenziato da questo ramo del Parlamento; i senatori del Gruppo dei Democratici di Sinistra, pertanto, auspicano che il testo possa essere rapidamente approvato, anche se ritengono necessario un adeguato approfondimento delle modifiche introdotte dalla Camera dei deputati al fine di valutarne le conseguenze tanto sul piano giuridico quanto su quello finanziario.

Il senatore MANARA rileva in primo luogo come non siano in alcun modo condivisibili le critiche avanzate all'opposizione per aver chiesto il trasferimento a quella che è, occorre ricordarlo, la sede ordinaria dell'esame dei disegni di legge, rispetto alla quale la procedura in sede deliberante si configura come procedura speciale.
Sarebbe piuttosto da deplorare il fatto che in questo scorcio di Legislatura la Presidenza del Senato abbia assegnato un così alto numero di disegni di legge in sede deliberante: il Governo e la maggioranza che lo sostiene sembrano comportarsi in realtà come uno studente che alla fine dell'anno scolastico cerca affannosamente di recuperare il tempo perduto.
Tale è anche il caso del disegno di legge in esame, il cui iter si è trascinato per quattro anni alla Camera dei deputati, subendo nell'ultimo anno un'accelerazione che non ha certamente giovato alla qualità del prodotto, facendo perdere di vista che l'obiettivo centrale del provvedimento deve essere quello di garantire e sviluppare l'indipendenza della ricerca scientifica.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16.