I N D U S T R I A (10a)

MARTEDI' 24 OTTOBRE 2000
342a Seduta

Presidenza del Presidente
CAPONI



Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, i dottori Franco Tato', Claudio Poggi e Massimo Romano, rispettivamente amministratore delegato, consigliere di amministrazione e direttore degli affari istituzionali ed internazionali dell'Enel spa.


La seduta inizia alle ore 15,15.


SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI

Il presidente CAPONI fa presente che è stata avanzata, ai sensi dell'articolo 33, quarto comma del Regolamento, la richiesta di attivare l'impianto audiovisivo per lo svolgimento dell'audizione all'ordine del giorno. Avverte che, informato della richiesta anzidetta, il Presidente del Senato ha già preannunciato il proprio assenso. Non facendosi osservazioni, la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo si intende accolta e conseguentemente viene adottata detta forma di pubblicità.


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sul processo di privatizzazione delle imprese pubbliche e a partecipazione statale: audizione dell'Amministratore delegato della ENEL S.p.A.


Si riprende l'indagine conoscitiva in titolo sospesa nella seduta del 7 ottobre 1999.

Il presidente CAPONI precisa che oggetto dell'audizione dell'amministratore delegato dell'ENEL S.p.A. sono le politiche di diversificazione della Società in attuazione del processo di liberalizzazione e privatizzazione del settore elettrico .

Prende quindi la parola il dottor TATO', il quale ripercorre l'evoluzione dell'ENEL a partire dal 1996, quando la Società operava ancora in regime di monopolio legale. Si sofferma sul ruolo assunto dall'Autorità per l'energia e per il gas, sulle modificazioni della struttura organizzativa dell'ENEL e sul primo livello di diversificazione degli investimenti realizzato nel 1998. In particolare, si richiama alle decisioni concernenti l'ingresso nel settore delle telecomunicazioni con la creazione di Wind e in quello del territorio e dell'acqua con la Società Hydro.
Sottolinea quindi i risultati raggiunti attraverso l'attività di riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture sia in termini di efficienza che di obiettivi finanziari; dopo aver descritto l'evoluzione del mercato della generazione, il dottor Tatò evidenzia gli effetti prodotti dai provvedimenti di apertura del mercato della vendita, nonché l'evoluzione dei prezzi dell'energia elettrica e delle tariffe. Si richiama, successivamente, alla strategia di diversificazione propria del modello cosiddetto multi-utilities, osservando che essa è stata perseguita da numerosi operatori europei sottoposti a processi di liberalizzazione del mercato di riferimento. Questa strategia, cui si è conformata anche l'organizzazione della Società, non ha comunque ridotto l'attenzione dell'ENEL verso l'attività elettrica come dimostrano gli investimenti per oltre 5.000 miliardi per completare l'adeguamento ambientale, cui farà seguito l'ammodernamento del parco di generazione attraverso la conversione di tutta la capacità possibile in impianti ad alto rendimento.
Fa presente che in tale percorso si colloca anche l'acquisizione di Infostrada, che rappresenta una straordinaria opportunità per consolidare la posizione di Wind. Le due società insieme costituiscono un operatore in grado di offrire ai consumatori una credibile alternativa all'operatore dominante nei mercati della telefonia fissa, di quella mobile e di Internet. Nel prendere atto delle obiezioni che sono state avanzate rispetto a tale operazione, sottolinea che per proseguire con successo e rapidità sulla strada della completa privatizzazione è necessario soddisfare le aspettative di crescita che sono state prodotte nel mercato e rassicurare i risparmiatori e gli investitori istituzionali sul fatto che l'ENEL non è una azienda a "sviluppo limitato". Dopo aver descritto i vantaggi derivanti dall'acquisizione di Infostrada, respinge il sospetto, avanzato da taluno, secondo cui l'operazione sarebbe finanziata con i proventi derivanti dalle centrali. In realtà, tali proventi saranno interamente destinati all'attività elettrica, mentre l'acquisizione sarà effettuata sfruttando la notevole capacità di indebitamento dell'ENEL. Il successivo collocamento di una quota di Wind permetterà poi di riportare l'incidenza del debito ad un livello relativamente ridotto. Respinge anche la critica per la quale la diversificazione degli investimenti sarebbe finanziata dalla cosiddetta rendita monopolistica. Se è vero che in passato tale rendita è esistita, suddivisa peraltro tra i fornitori e i dipendenti della Società, attualmente la componente della tariffa di competenza di ENEL è sempre inferiore, spesso in misura rilevante, a quella degli altri operatori europei.

Rivolgono domande e richieste di chiarimento all'audito i senatori Athos DE LUCA, DEBENEDETTI, MUNGARI, CAPONI, PALUMBO, MACONI e LARIZZA.

Il senatore Athos DE LUCA sollecita una valutazione dell'ENEL sulla situazione della cosiddetta efficienza energetica in Italia, nonché sulle motivazioni della posizione rigida assunta dalla Società in ordine al problema dell'inquinamento da "elettrosmog".

Il senatore DEBENEDETTI chiede qual è l'apporto, in asset fisici, dell'ENEL nella Società Wind, se la annunciata limitazione concernente le società a prevalente partecipazione pubblica nell'acquisizione di Elettrogen fosse conosciuta precedentemente e attraverso quali procedure sia stato approvato il relativo bando di gara, se è mai stato assunto un impegno e in quale forma da parte del Governo o di un suo ministro in ordine alla effettiva perdita del controllo dell'ENEL da parte del Tesoro, se vi sia un analogo impegno, questa volta da parte dell'ENEL, in ordine alla perdita del controllo di Wind.

Il senatore MUNGARI, dopo aver preso atto delle dichiarazioni del dottor Tatò relative ai vantaggi, in termini aziendali, della acquisizione di Infostrada, si chiede se essa non si presenti comunque come contraddittoria rispetto all'attuazione del processo di privatizzazione dell'ENEL. Ciò anche in considerazione della accelerazione che tale processo dovrebbe subire, almeno in base alle prime dichiarazioni rese da esponenti del Governo, in conseguenza dell'insuccesso della vendita delle licenze UMTS.

Il presidente CAPONI chiede al dottor Tatò se, in considerazione delle critiche che ha ricevuto da esponenti delle forze politiche di opposizione, non pensi di essere destituito dal suo incarico in caso di vittoria di tali forze politiche alle elezioni del prossimo anno.

Il senatore PALUMBO ritiene che le politiche di diversificazione realizzate dall'ENEL non costituiscano una novità, essendo state preannunciate già al momento dell'avvio della liberalizzazione del settore elettrico. Esse si sostanziano, in definitiva, in una soddisfacente tutela del patrimonio della società. Si chiede, inoltre, se oneri di sistema, quali quelli derivanti dalla delibera del CIP sul ritiro obbligatorio di energia autoprodotta, siano compatibili con un sistema liberalizzato.

Il senatore MACONI prende atto dei risultati raggiunti in questi anni dall'ENEL attraverso la riorganizzazione ed il recupero di efficienza e si chiede quali condizioni si debbano realizzare per far sì che ciò determini anche vantaggi per i consumatori in termini di riduzione dei costi.

Il senatore LARIZZA chiede ulteriori chiarimenti sugli oneri di sistema derivanti dalla già citata delibera del CIP e sugli effetti derivanti da un suo eventuale superamento.

Il dottor TATO' risponde agli intervenuti osservando che lo sbilanciamento a favore dell'olio combustibile, che si registra in Italia, ha determinato sicuramente una situazione di scarsa efficienza energetica e ambientale. La conversione delle centrali per l'utilizzazione del metano cambierà radicalmente tale situazione al punto che già nel 2005 tale fonte energetica sarà prevalente. Da ciò deriverà, d'altra parte, una rischiosa dipendenza dalla produzione di paesi quali la Russia e l'Algeria. Precisa che la trasformazione delle centrali è stata ritardata dalla necessità di attuare prima il decreto sulla cosiddetta "ambientalizzazione", con oneri per oltre 5 mila miliardi. Esclude che gli effetti da "elettrosmog" siano scientificamente dimostrati, anche se tale serena convinzione non gli impedisce e non gli impedirà di attuare tutte le misure di controllo e di tutela in vigore.
Precisa che l'apporto dell'Enel nella società Wind, tenendo conto degli asset fisici, è quantificabile in 100-120 miliardi e che il bando per la vendita di Elettrogen è stato approvato dal consiglio di amministrazione e dal comitato per le privatizzazioni del Ministero del Tesoro non essendo stata comunicata la liquidazione per le società pubbliche. Quanto agli impegni politici per il completamento della privatizzazione dell'Enel, fa presente di aver accettato l'incarico di amministratore delegato, nel 1996, proprio sulla base degli intendimenti di privatizzazione espressamente dichiarati dall'allora ministro del tesoro Ciampi. Non entra nel merito, in proposito, di altre valutazioni di carattere politico. Non ritiene auspicabile, peraltro, una perdita del controllo di Wind da parte dell'Enel.
Il dottor Tatò si sofferma, quindi, nuovamente sull'acquisizione di Infostrada ribadendo la positività, dal punto di vista aziendale, dell'operazione e precisando che le politiche di diversificazione degli investimenti sono sempre state rappresentate agli azionisti. Il decreto Bersani, d'altra parte, ha avviato il processo di liberalizzazione e non ha confermato la precedente situazione di monopolio come sembra invece emergere in alcune ricostruzioni non condivisibili della situazione esistente nel settore elettrico. Quanto alle critiche mosse da talune parti politiche, osserva che esse sono giunte, in verità, sia da settori della maggioranza che da settori dell'opposizione e che ciò, per chi voglia gestire una società secondo criteri aziendali, costituisce, tutto sommato, motivo di conforto.
Con riferimento al problema delle tariffe, esprime pieno rispetto e apprezzamento per il lavoro svolto dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas. Per una valutazione compiuta dei livelli tariffari occorre tener conto degli incrementi dei prezzi degli olii combustibili e del fatto che, secondo i dati Istat, si è comunque realizzata una diminuzione dei costi in termini relativi. Va tenuto anche presente che in Italia permane una tariffazione sociale che riguarda circa 14 milioni di soggetti, che deve necessariamente essere compensata dagli altri livelli tariffari. Questi ultimi sono quindi più elevati rispetto alla situazione esistente in Francia, Germania o Gran Bretagna. Tuttavia, per ciò che concerne le tariffe industriali, al netto della imposizione fiscale, non si registrano grandi differenze tra l'Italia e i principali paesi europei. Occorre infine considerare che sulle tariffe grava, circa per l'otto per cento, il peso degli oneri di sistema derivanti dalla delibera del CIP citata dal senatore Palumbo. Al riguardo, chiarisce che tali oneri vengono interamente riportati sulle tariffe e quindi non penalizzano il bilancio dell'Enel. Si tratta, in ogni caso, di una scelta di carattere politico motivata da diversi fattori, anche di carattere ambientale, che ha determinato dal 1992 ad oggi aggravi per circa 20 mila miliardi; se essa venisse superata, si determinerebbero risparmi per i prossimi dieci anni quantificabili in circa 23 mila miliardi.

Il presidente CAPONI ringrazia il dottor Tatò per il suo intervento e dichiara chiusa l'audizione.

Il seguito dell'indagine conoscitiva viene quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,30.