GIUNTA
per gli affari delle Comunità europee

MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 1997


21a Seduta

Presidenza del Presidente
BEDIN

Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Bogi.

La seduta inizia alle ore 8,40.

IN SEDE CONSULTIVA
(1780) Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dalla appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - «legge comunitaria» 1995-1996
(Parere alla 1a Commissione: seguito dell'esame e rinvio)

Riprende l'esame rinviato nella seduta del 12 febbraio scorso.

Il relatore BESOSTRI ricorda come nelle precedenti sedute la Giunta aveva sottolineato l'esigenza di acquisire una serie di informazioni dal Governo concernenti, tra l'altro, i motivi che non hanno consentito di introdurre nella legge comunitaria 1995-1996 alcune direttive, la possibilità di formalizzare degli emendamenti che provvedano a tale fine e il completamento del procedimento di trasposizione delle direttive.

Il sottosegretario BOGI, con riferimento alla suddetta richiesta di informazioni, precisa come la direttiva 96/99/CE, relativa ai prodotti soggetti ad accisa rechi disposizioni che non riguardano l'Italia, mentre altre direttive in materia di beni culturali e di telecomunicazioni vengono recepite con specifici disegni di legge all'esame delle Camere o già approvati dal Parlamento. Il Sottosegretario illustra, altresì, un elenco di direttive contemplate dalle leggi comunitarie 1993 e 1994, per le quali non sono stati ancora emanati i relativi decreti ministeriali di attuazione. L'oratore sottolinea, infine, come il differimento dei termini per l'esercizio della delega per il recepimento di alcune direttive, previsto dal disegno di legge in titolo, più una serie di emendamenti di cui si preannuncia la presentazione, concernenti, tra l'altro, il prolungamento di termini per l'esercizio della delega ed il recepimento di ulteriori direttive, consentiranno alla legge comunitaria 1995-1996 di assorbire tutte le direttive arretrate, senza rendere necessaria la presentazione di una nuova legge comunitaria per il 1997.

Il relatore BESOSTRI sollecita l'invio di informazioni più dettagliate sulle ragioni che hanno impedito un recepimento più tempestivo delle direttive e rileva altresì i ritardi e le inadempienze nella trasmissione al Senato dei progetti di atti comunitari, prevista dall'articolo 144 del Regolamento del Senato e dall'articolo 9 della legge 183 del 1987, che limitano la capacità del Parlamento di partecipare alla fase di elaborazione del diritto comunitario. La disattenzione nei confronti di tale fase, prosegue il relatore, comporta inevitabili ritardi anche nella trasposizione delle norme comunitarie nell'ordinamento interno, per cui sovente si preferisce ricorrere al differimento dei termini per l'applicazione delle direttive stesse.
Proponendo di rinviare il seguito dell'esame in attesa di ricevere ulteriori informazioni da parte del Governo, il relatore Besostri conclude sottolineando l'esigenza di rendere più efficaci i collegamenti tra Governo, Rappresentanza italiana all'Unione europea e Parlamento e di sensibilizzare le Camere sull'importanza di tale problematica.

Il sottosegretario BOGI rileva come la presentazione della relazione sul programma della Presidenza olandese, che per la prima volta avviene all'inizio del semestre anzichè diversi mesi dopo la conclusione dello stesso, consenta alle Camere di dettare con adeguata tempestività degli appositi indirizzi al Governo sui provvedimenti comunitari in discussione. Da tale relazione si desumono anche alcune indicazioni sulla particolare accentuazione che verrà data dalla Presidenza olandese ad alcuni aspetti quali la politica commerciale e le relazioni mediterranee.

In merito agli scambi mediterranei il senatore VERTONE rileva i danni prodotti sull'agricoltura delle regioni meridionali dell'Europa dalla filosofia conseguente al Piano Mansholt, che ha garantito redditi elevati per gli agricoltori senza curare la tutela dei prezzi dei prodotti agricoli mediterranei. Si associano alle considerazioni del senatore Vertone i senatori BESOSTRI e TAPPARO.

La senatrice SQUARCIALUPI esprime preoccupazione per l'inadeguatezza con cui gli interessi italiani vengono tutelati nei vari comitati di esperti. Conviene il senatore VERTONE il quale rileva la presenza di un più generale problema culturale che induce i funzionari europei di origine italiana a sottovalutare gli interessi del nostro Paese rispetto a quanto fanno funzionari di altra nazionalità nei confronti degli Stati di provenienza.

Il senatore BESOSTRI esprime rammarico per il rinvio della nomina del nuovo Capo del Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie.

Il sottosegretario BOGI chiarisce che in attesa della nomina di un nuovo responsabile è stato prorogato l'incarico dell'attuale Capo del Dipartimento e sottolinea l'impegno profuso dalla Rappresentanza italiana a Bruxelles. Il Sottosegretario, tuttavia, condivide l'avviso di rafforzare la sensibilità della Pubblica Amministrazione nei confronti dei problemi comunitari e rileva le difficoltà che sovente si manifestano nel coordinare i vari dicasteri in sede di attuazione delle norme comunitarie. L'oratore dichiara, infine, la propria disponibilità a fornire le ulteriori informazioni richieste.

Il seguito dell'esame è, quindi, rinviato.

(2051) Modifiche alla legge 28 dicembre 1993, n. 549, recante misure a tutela dell'ozono stratosferico
(Parere alla 13a Commissione: favorevole con osservazioni)

Il PRESIDENTE relatore illustra il provvedimento in titolo rilevando come esso sia volto, da un lato, a trovare una soluzione definitiva alla procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei riguardi della legge 28 dicembre 1993, n. 549, e, dall'altro, a superare talune incertezze interpretative in merito alle disposizioni sull'etichettatura dei prodotti contenenti sostanze lesive dell'ozono stratosferico. Il disegno di legge, inoltre, è volto ad aggiornare la legge n. 549 del 1993 per quanto concerne i richiami alla normativa comunitaria, tenendo conto del nuovo regolamento comunitario CE, n. 3093/94, del Consiglio. In merito alla suddetta procedura di infrazione il Presidente relatore precisa come essa attenga, in primo luogo, alla violazione di determinati obblighi di notifica preventiva in materia di norme tecniche, ai sensi della direttiva 83/189/CEE, connessi alle disposizioni sull'etichettatura contenute nella legge n. 549 del 1993, e, in secondo luogo, all'adozione con la stessa legge di termini più restrittivi per l'impiego delle sostanze denominate HCFC, HBFC e bromuro di metile, rispetto a quanto previsto dalla normativa comunitaria.
Proprio il riferimento a tali termini, sottolinea il Presidente relatore, costituisce l'aspetto più delicato del disegno di legge in titolo il quale, in particolare, per quanto concerne l'immissione sul mercato di idroclorofluorocarburi, ne prevede la cessazione entro il 2008, a differenza del regolamento (CE) 3093/94, che prevede che tale divieto decorra soltanto a partire dal 2015. Tale aspetto appare particolarmente controverso perchè, se da un lato consente a taluni di sostenere che l'Italia rafforza la propria posizione negoziale adottando limiti più rigorosi, nella prospettiva di un negoziato volto all'adozione di norme europee ed internazionali più restrittive, dall'altro pone in una condizione sfavorevole l'industria italiana del settore e, discostandosi dalle norme europee, potrebbe sostanzialmente indebolire la posizione italiana in sede comunitaria. Tra l'altro, prosegue il Presidente relatore, non si possono sottovalutare i possibili riflessi negativi sul piano occupazionale ed il fatto che anche negli Stati Uniti è prevista una normativa meno restrittiva. Al riguardo la Giunta potrebbe proporre alla Commissione competente l'adozione di un ordine del giorno che, impegnando il Governo a rispettare testualmente la normativa comunitaria, ne sostenga lo sforzo volto a negoziare in sede europea ed internazionale dei termini più restrittivi per l'impiego delle suddette sostanze.
Il Presidente relatore illustra pertanto uno schema di parere complessivamente favorevole sul disegno di legge in titolo salvo alcune osservazioni concernenti l'esigenza di notificare lo stesso disegno di legge alla Commissione europea, ai fini del rispetto della direttiva sulle specifiche tecniche, una più puntuale modifica della citata legge 549 del 1993, per tener conto del regolamento (CE) n. 3093/94 ai fini dell'individuazione dell'autorità nazionale competente in materia di protezione dell'ozono stratosferico, e l'opportunità di una formulazione più chiara del regime sanzionatorio previsto dallo stesso provvedimento, al fine di definire se esso si applichi o meno alle violazioni degli obblighi di comunicazione di dati da parte delle imprese che impiegano sostanze lesive. Per quanto concerne infine la questione della decorrenza del divieto dell'impiego delle sostanze lesive, il Presidente relatore espone il reclamo della Commissione europea, la quale sottolinea, tra l'altro, come una restrizione nell'uso delle sostanze HCFC possa causare degli effetti perversi sia sugli scambi intracomunitari sia sulla stessa protezione dell'ambiente, non essendo ancora disponibili altri materiali sostitutivi delle sostanze CFC, ben più dannose per l'ozono stratosferico. In relazione a tale problematica il Presidente relatore propone di invitare la Commissione competente ad adottare il citato ordine del giorno e a formulare diversamente l'articolo 2, comma 3, del disegno di legge in titolo, ponendo un riferimento ai termini previsti dalla normativa comunitaria vigente ed alle successive modificazioni le quali, trattandosi di fonte regolamentare, non dovrebbero comportare, in linea di principio, ulteriori provvedimenti di recepimento.

Interviene il senatore BETTAMIO convenendo sulle proposte illustrate dal Presidente relatore e sottolineando la necessità che siano accolte le osservazioni concernenti il riferimento all'autorità nazionale competente in materia di protezione dell'ozono stratosferico ed il rispetto dei termini previsti dalla normativa comunitaria.

Anche la senatrice SQUARCIALUPI condivide il parere formulato dal relatore e rileva l'esigenza di evitare che si proceda a sostituire dei prodotti nocivi con altri prodotti nocivi.

La Giunta dà, quindi, mandato al Presidente relatore di redigere un parere nei termini emersi dal dibattito.

La seduta termina alle ore 9,30.