IGIENE E SANITÀ (12ª)

MERCOLEDÌ 29 NOVEMBRE 2000
363ª Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente
CARELLA

        Interviene il sottosegretario di Stato per la sanità Fumagalli Carulli.

        La seduta inizia alle ore 9.


IN SEDE CONSULTIVA

(4886) Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2001 e bilancio pluriennale per il triennio 2001-2003, approvato dalla Camera dei deputati
–  (Tab. 16) Stato di previsione del Ministero della sanità per l’anno finanziario 2001
(4885) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2001), approvato dalla Camera dei deputati
(Rapporto alla 5ª Commissione. Seguito dell’esame congiunto e rinvio)

        Riprende l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 28 novembre 2000.

        Il presidente CARELLA ricorda che nella precedente seduta, dopo la relazione introduttiva svolta dal senatore Montagnino, era iniziata la discussione generale.
        Prende la parola la senatrice BERNASCONI che esprime un giudizio complessivamente positivo sulla manovra finanziaria recata dai documenti di bilancio sulla base delle argomentazioni già esposte, nella seduta di ieri, dal relatore e dal senatore Mascioni.

        Per quanto riguarda gli interventi relativi al settore sanitario, la critica avanzata dalle opposizioni, secondo la quale il costo della riduzione e progressiva eliminazione dei tickets sanitari si scaricherebbe impropriamente sulle Regioni, non appare fondata, sia perché nel corso della attuale legislatura la sanità ha visto crescere continuamente le risorse ad essa assegnate, con il quasi completo ripiano dei disavanzi pregressi delle Regioni, sia perché in un’impostazione coerentemente federalista ad un ampliamento dell’autonomia decisionale delle Regioni non può non corrispondere un adeguato aumento delle loro responsabilità finanziarie.
        L’articolo 75 del disegno di legge finanziaria, disegna, ai comma da 25 a 28, una chiara politica per quel che riguarda i farmaci cosiddetti generici. Al riguardo va sottolineato che tali disposizioni non ledono la libertà di scelta terapeutica del medico prescrittore, ma opportunamente tendono ad eliminare comportamenti di fedeltà nei confronti di una determinata casa farmaceutica che non sono giustificati dalla effettiva preferibilità del medicinale prescritto. Peraltro, la disciplina in oggetto presenta qualche punto di debolezza che merita opportune correzioni ed integrazioni: appare infatti in primo luogo discutibile che la differenza tra il prezzo del medicinale prescritto e il rimborso ammesso sia posta a carico dell’assistito, mentre sembra opportuno un maggiore coinvolgimento del medico prescrittore che dovrebbe essere chiamato a giustificare la scelta del medicinale con prezzo più elevato; occorrerebbe inoltre riformulare il comma 28 al fine di rendere più efficace la campagna di informazione ivi prevista.
        Un punto qualificante degli interventi nel settore sanitario – continua la senatrice Bernasconi – è rappresentato dalla eliminazione dei
tickets per le prestazioni specialistiche e la diagnostica finalizzate alla diagnosi precoce di alcune forme tumorali. Risulta peraltro a suo giudizio possibile includere in tale disposizione, con un onere finanziario trascurabile, anche alcune categorie a rischio di età inferiore rispetto a quella indicata, nonché altre forme tumorali concernenti l’apparato genitale maschile.
        Per quanto concerne poi la riduzione dall’80 al 40 per cento della deducibilità, ai fini della determinazione del reddito di impresa, delle spese sostenute da aziende produttrici di medicinali per promuovere e organizzare congressi e convegni, appare opportuno introdurre una penalizzazione per le iniziative a carattere esclusivamente commerciale – e pertanto non utili ai fini dell’aggiornamento dei medici partecipanti – quali congressi in cui sono impegnate un numero assai ristretto di aziende farmaceutiche.
        Infine la senatrice Bernasconi fa presente che le osservazioni avanzate da alcune Regioni in merito alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dalla progressiva eliminazione dei
tickets non sembrano del tutto ingiustificate, soprattutto in riferimento agli anni a partire dal 2002; tuttavia occorre sottolineare che al fine di risolvere tali problemi è decisivo proprio l’impegno delle Regioni in tema di controlli sull’appropriatezza delle prestazioni ed in questa prospettiva risulta molto interessante la normativa prevista dall’articolo 76, concernente la sperimentazione di un budget relativo, tra l’altro, all’attività prescrittiva dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, nonché le disposizioni di cui all’articolo 77 riguardanti il monitoraggio delle prescrizioni mediche, farmaceutiche, specialistiche ed ospedaliere. Si tratta di una assunzione di responsabilità da parte delle Regioni e delle Asl volta non solo ad un contenimento della spesa che si risolve in un vantaggio diretto per i cittadini, ma anche al miglioramento della qualità delle prestazioni.
        Il senatore BRUNI dichiara che il carattere elettoralistico della manovra finanziaria in discussione è a tutti ben evidente: si è in presenza di una distribuzione a pioggia, senza alcun piano di intervento strutturale diretto al rilancio dell’economia e dell’occupazione, di risorse finanziarie – derivanti peraltro da una pressione fiscale eccessiva ed ingiustificata – con la quale il Governo cerca di riguadagnare il consenso dei cittadini, illudendosi che questi ultimi non siano in grado di valutare la scorrettezza di un simile comportamento ed il danno che ne deriva al Paese.
        In tale contesto l’attuazione del federalismo viene interpretata non come l’attribuzione alle Regioni di una effettiva autonomia decisionale ma semplicemente di oneri finanziari e di decisioni impopolari che si renderanno necessarie in conseguenza di scelte che restano di carattere centralistico. Esempio lampante di questa impostazione sono le modalità con cui è prevista la progressiva eliminazione dei tickets sanitari, in carenza di una sufficiente copertura finanziaria degli oneri che ne derivano e senza tener presente l’aumento dei consumi indotto dalla minore responsabilizzazione degli utenti.
        Anche in materia di farmaci sono previste disposizioni disarticolate e contingenti, quando invece si avverte l’esigenza di un organico riordino del settore, mentre risultano assolutamente inadeguate le misure volte al contenimento della spesa. Un giudizio negativo deve inoltre essere espresso per quanto concerne gli interventi di profilassi oncologica – che risultano assolutamente incompleti – e sulle irrisorie risorse dedicate al potenziamento della radioterapia.
        In conclusione, il senatore Bruni ribadisce il parere fortemente negativo sulla manovra finanziaria per il 2001 già espresso dal senatore Tomassini a nome del Gruppo Forza Italia.

        Il senatore DE ANNA rileva come, per la prima volta nel corso della legislatura e proprio alla vigilia delle elezioni, il Governo abbia deciso di distribuire ai cittadini e alle imprese un dividendo fiscale la cui entità è andata via via crescendo nel corso degli ultimi mesi, passando dagli iniziali 8.000 miliardi agli oltre 43.000 attuali. In proposito sembra più che legittimo l’interrogativo se si tratti di un attivo reale oppure di risorse che vengono sottratte alla loro destinazione propria, ovvero al ripiano del tuttora ingente debito pubblico.
        Per quanto riguarda il settore sanitario si deve registrare una eccessiva dispersione degli interventi, i quali peraltro non affrontano nessun nodo strutturale, pur rappresentando dal punto di vista finanziario un’ipoteca sui prossimi anni.
        Come ben noto la sanità italiana, complessivamente di buon livello, soffre di due mali cronici: la non omogeneità delle prestazioni che vengono rese nelle varie parti del territorio nazionale e l’insufficiente finanziamento del Fondo sanitario nazionale. A tale ultimo riguardo va sottolineato che il complessivo stanziamento per il 2001 di quasi 131.000 miliardi equivale ad una percentuale rispetto al PIL ancora inferiore al 6 per cento, che pertanto si colloca ben al di sotto del livello – compreso tra il 7.5 e il 9 per cento del PIL – dei finanziamenti assicurati al settore sanitario in Paesi quali la Gran Bretagna, la Germania e la Francia.
        Sarebbe stato pertanto razionale impiegare le risorse disponibili in primo luogo per ridurre il grave divario esistente tra il Nord ed il Sud del Paese attraverso un piano coordinato di interventi strutturali. In secondo luogo sarebbe stato necessario impegnare adeguate risorse per risolvere alcune emergenze sanitarie, quali la carenza di personale, soprattutto infermieristico, e l’insufficiente funzionamento dei dipartimenti di emergenza e accettazione degli ospedali e del servizio «118», le cui disfunzioni sono tragicamente riportate dalla cronaca quotidiana. Infine sarebbe stato opportuno rendere più congruo il trattamento economico degli operatori sanitari, che attualmente è ben lontano da quello esistente nei Paesi europei di riferimento.
        Il senatore De Anna riconosce peraltro che alcune iniziative contenute nella manovra finanziaria sono da giudicare positive. Tali sono la eliminazione dei
tickets sanitari – che non dovrebbe comportare alcun aumento della spesa se si riuscirà a sensibilizzare adeguatamente gli operatori sanitari in ordine all’esigenza di assicurare l’appropriatezza delle prestazioni – e la sperimentazione di budget prevista dall’articolo 76 del disegno di legge finanziaria in termini finalmente vicini alle modalità operative delle strutture private accreditate. A tale riguardo dovrebbe essere evidente l’opportunità di rifarsi ad un modello che è in grado di erogare, attraverso strutture di dimensioni contenute, prestazioni di alto livello a costi relativamente bassi.
        Infine il senatore De Anna rileva l’assenza di una disposizione di carattere programmatico nella quale fosse chiaramente enunciato il principio in base al quale, con specifico riferimento al Servizio sanitario nazionale, le Regioni possono operare scelte autonome sui servizi e sulle prestazioni da erogare, aggiuntivi rispetto a quelli finanziati dallo Stato, restando però a loro carico la copertura degli oneri conseguenti.

        La senatrice Carla CASTELLANI, intervenendo a nome del Gruppo di Alleanza Nazionale, afferma che la legge finanziaria per il 2001 rappresenta il canto del cigno del Governo di Centro-Sinistra, con il quale quest’ultimo tenta un disperato recupero di consensi elettorali attraverso una manovra che si connota non solo per la totale assenza di una strategia strutturale e per la profonda confusione politico-programmatica, ma anche per il carattere del tutto virtuale della copertura finanziaria prevista, che non potrà non ingenerare difficoltà per il Governo che sarà chiamato a guidare il Paese nella prossima legislatura.
        L’abolizione dei tickets sanitari è misura che, nella visione di Alleanza Nazionale, riveste grande valenza sociale, ma è chiaro che essa viene adottata dal Governo e dalla maggioranza allo scopo esclusivo di recuperare, in una prospettiva elettorale, il rapporto con Rifondazione Comunista e senza alcuna considerazione per il conseguente l’aumento della spesa . In proposito le norme contenute negli articoli da 75 a 78 del disegno di legge finanziaria, dirette al monitoraggio e al contenimento della spesa sanitaria, risultano assai poco incisive, data l’estrema farraginosità e burocratizzazione del sistema disegnato, difetti del resto propri di altri provvedimenti legislativi approvati dalla maggioranza, tra i quali basti citare la legge n. 91 del 1999 sui trapianti che non a caso è rimasta sostanzialmente inapplicata per la parte relativa al nuovo sistema di manifestazione di assenso alla donazione. Ben consapevole della sostanziale inattendibilità delle previsioni di risparmio contenute nel disegno di legge finanziaria, il Governo ha ritenuto di specificare fin d’ora che, in caso di andamento della spesa non conforme, le Regioni saranno, volenti o nolenti, costrette ad assumere iniziative impopolari, quali il ricorso all’imposizione fiscale, il taglio dei servizi erogati o la reintroduzione dei tickets.
        La senatrice Castellani esprime poi critiche per quanto concerne le misure di prevenzione oncologiche, di portata assai ristretta e pertanto discriminanti, ed evidenzia come l’abolizione estemporanea dei
tickets sanitari comporterà per i cittadini l’ulteriore disagio di vedere allungarsi ancor più i già insostenibili tempi di attesa per le indagini diagnostiche. Risultano insufficienti le risorse stanziate per i centri per i trapianti regionali ed interregionali, nonché quelle dedicate al potenziamento della radioterapia, mentre sono assenti interventi diretti a rafforzare i reparti di rianimazione degli ospedali del Centro-Sud, la cui pressante urgenza è stata recentemente riscontrata anche dalla Commissione di inchiesta sul sistema sanitario.
        Il giudizio di Alleanza Nazionale è pertanto negativo anche per quanto riguarda le disposizioni specificatamente afferenti al compartimento sanitario, caratterizzate, come la complessiva manovra finanziaria, dalla mancanza di una strategia coerente ed organica.

        Il presidente CARELLA dichiara quindi conclusa la discussione generale congiunta.
        Il seguito dell’esame è quindi rinviato.


        
La seduta termina alle ore 9,40.