IGIENE E SANITA’ (12ª)

MERCOLEDI’ 23 GIUGNO 1999

258ª Seduta

Presidenza del Presidente

CARELLA



La seduta inizia alle ore 14,50.


IN SEDE REFERENTE


(3641) CAMERINI ed altri. - Norme relative all'esame di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo.
(Seguito dell’esame e rinvio)

Riprende l’esame, sospeso nella seduta di ieri.

Il presidente CARELLA ricorda che nella seduta precedente era stata aperta la discussione generale.

Il senatore BRUNI ritiene che il disegno di legge in titolo muova da un'esigenza pienamente condivisibile di garantire una reale verifica sulla preparazione dei giovani medici ammessi all'esercizio della professione che l'attuale sistema, incentrato su un esame pressoché esclusivamente teorico e svolto dalle stesse sedi universitarie che hanno laureato i candidati, non assicura in alcun modo. Tuttavia egli ritiene che il testo in questione, al di là delle buone intenzioni del presentatore, rischi di risultare velleitario a fronte di un sistema universitario sostanzialmente incapace di garantire uno svolgimento realmente formativo dei tirocini.
A suo parere del resto la riforma sanitaria introdotta col decreto legislativo attuativo della legge n. 419 del 1998 favorirà un'ulteriore disaffezione dei medici nei confronti delle attività di formazione dei giovani colleghi.
Prescindendo dalla sua realizzabilità, poi, il disegno di legge n. 3641 presenta alcuni profili che non possono essere condivisi, in particolare per quanto riguarda la non ripetibilità per più di una volta delle prove di esame, misura che appare eccessivamente penalizzante per i candidati ove si consideri che un esame può avere un esito infausto per i motivi più vari.

Il senatore VALLETTA si dichiara favorevole al disegno di legge in titolo cui del resto ha apposto la sua firma.
Tuttavia non può non condividere le perplessità espresse dal senatore Bruni circa la realizzabilità della riforma nell'attuale assetto del sistema universitario. Sarebbe cioè a suo parere più corretto pensare ad una riforma complessiva dell'attuale sistema dei corsi di laurea.
Nel condividere inoltre le perplessità espresse dal senatore Bruni circa l'impossibilità di ripetere la prova più di una volta egli si associa anche alle osservazioni svolte dal relatore circa l'opportunità di conservare ostetricia e ginecologia tra le materie oggetto del tirocinio.

Il senatore MANARA ritiene in primo luogo doveroso ringraziare il senatore Camerini per aver posto la questione, certamente fondamentale, di una radicale riforma degli esami di abilitazione il cui valore selettivo è attualmente pressoché nullo.
Egli ritiene però che la riforma prospettata sembra per certi versi prescindere dalla realtà in cui è destinata ad operare, anche se è certamente valida l'osservazione del senatore Camerini circa la necessità di iniziare comunque ad aggredire la complessa questione dell'arretratezza del sistema formativo medico italiano.
Nel complesso comunque, ferma restando quest'importante riserva di carattere metodologico, il sistema proposto appare condivisibile, fatta salva qualche perplessità su alcuni punti, in particolare sull'opportunità della prova pratica prevista in aggiunta alla prova scritta e alla prova clinica, nonché la limitazione dell'oggetto della prova alla medicina interna, alla chirurgia e alla pediatria, con esclusione dell'ostetricia.
Il senatore Manara inoltre concorda con la valutazione espressa dagli oratori che lo hanno preceduto circa l'eccessiva severità della limitazione nella reiterabilità delle prove.

Il senatore CARELLA, nell'esprimere vivo apprezzamento per il disegno di legge presentato dal senatore Camerini e per la relazione del senatore DI ORIO, ritiene che le critiche espresse dai senatori Bruni, Valletta e Manara siano fondate su motivazioni indubbiamente condivisibili, in considerazione delle attuali difficoltà del sistema universitario italiano nel garantire una preparazione di carattere pratico e nell'assicurare un effettivo svolgimento dei tirocini.
Tuttavia egli ritiene che tali obiezioni non inficino l'opportunità del disegno di legge in titolo, dal momento che proprio un esame di abilitazione rigoroso e svolto in una sede diversa da quella dove il candidato si è laureato può costituire un elemento utile per spronare le università a migliorare la qualità dei servizi didattici resi.
D'altra parte, ove vi fosse una riconosciuta eccellenza delle facoltà di medicina e dei sistemi interni di verifica della qualità dell'insegnamento impartito, non vi sarebbe in effetti neanche bisogno di esami di abilitazione; l'arretratezza di parte del sistema universitario medico italiano, quindi, non deve essere vista come un ostacolo alla possibilità di un esame rigoroso, ma semmai come un elemento che lo rende necessario.
Il presidente Carella dichiara quindi chiusa la discussione generale.

Il relatore DI ORIO esprime in primo luogo un certo disagio per il fatto che, stante l'assenza dei colleghi del Polo delle libertà, egli non potrà replicare alla presenza di tutti gli oratori intervenuti nella discussione generale.
Egli ritiene poi di dover manifestare il suo più vivo apprezzamento per il lavoro compiuto dal senatore Camerini ed osserva come tutti gli oratori intervenuti abbiano pienamente condiviso le finalità del provvedimento e siano anche stati sostanzialmente d'accordo - salvo le modifiche proposte da alcuni di essi e i dubbi sulla realizzabilità immediata della riforma espressi da altri - anche il contenuto del testo in esame.
Il relatore osserva quindi come fino ad oggi la logica che ha presieduto agli esami di abilitazione allo svolgimento delle professioni abbia seguito in Italia due modelli sostanzialmente differenti.
Da una parte infatti, in particolare per quanto riguarda medicina ed ingegneria, l'esame di abilitazione si è configurato come un momento di verifica interno al sistema formativo e da questo gestito, ciò che determina l'altissima percentuale di candidati idonei richiamata nella relazione illustrativa. Per altre professioni, si pensi agli esami di abilitazione per i dottori commercialisti o i procuratori legali, la logica prevalente sembra essere stata, in presenza di un esame gestito dagli ordini professionali, quella di porre un filtro all'ingresso di nuovi concorrenti sul mercato del lavoro.
Questa osservazione naturalmente, se ridimensiona la portata della differenza riscontrata tra i candidati idonei nei diversi esami di abilitazione professionale, non fa venir meno la necessità di garantire un momento di verifica realmente efficace.
Indubbiamente sarà opportuno tener conto di molte osservazioni svolte nel corso della discussione generale, da quelle del senatore Campus che richiede in sostanza uno snellimento del testo, a quelle relative ai rapporti fra Commissione nazionale e Ministero, a quelle concernenti il tirocinio e l'opportunità di reintrodurvi l'ostetricia e forse anche la medicina del territorio, a quelle relative alla reiterabilità delle prove.
Per quanto riguarda le perplessità da più parti espresse circa la realizzabilità del sistema proposto nell'attuale quadro della formazione universitaria medica, non vi è dubbio che il superamento delle gravi difficoltà che attualmente si incontrano nel garantire l'effettivo svolgimento dei tirocini e più in generale delle attività pratiche non è legato ad un mero cambiamento dell'approccio culturale dei docenti alla didattica, ma dipende in buona parte anche da un adeguamento delle strutture. Infatti, laddove non vi sono policlinici universitari, accade spesso che, in particolare in occasione della nomina di un nuovo docente, i tempi del convenzionamento con una struttura sanitaria sono estremamente lunghi e tali quindi da rendere impossibile, almeno in via ufficiale, qualsiasi attività pratica di didattica per diversi anni. D'altra parte egli ritiene che a questi problemi si possa dare utilmente risposta attraverso l'approvazione, che deve quindi a suo parere andare di pari passo con quella del disegno di legge in titolo, della disciplina degli ospedali di insegnamento.
In conclusione il relatore propone, prima di presentare alla Commissione un testo che tiene conto delle osservazioni svolte in discussione generale, di svolgere una serie di audizioni informali in particolare con l'Ordine dei medici, con i presidi delle facoltà e con esperti di pedagogia medica.

La Commissione concorda.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

SCONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE

Il presidente CARELLA avverte che la seduta prevista per le ore 8,30 di domani, giovedì 24 giugno, non avrà più luogo.
Il presidente Carella fa altresì presente che, in considerazione dei numerosi e pressanti impegni della Commissione e non apparendo opportuno convocare la Commissione stessa martedì 29, nella prossima settimana sarà prevista anche una seduta notturna.

La seduta termina alle ore 15,30.