AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3a)

MERCOLEDÌ 16 OTTOBRE 1996


16a Seduta

Presidenza del Presidente
MIGONE

Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Serri.

La seduta inizia alle ore 15,15.

IN SEDE DELIBERANTE
(1340) Deputati OCCHETTO ed altri. - Norme per il sostegno dell'attività della Delegazione generale palestinese in Italia e per l'autorizzazione ad amministrazioni pubbliche e ad enti di promozione commerciale e di protezione assicurativa ad operare nei territori palestinesi della Cisgiordania e di Gaza, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito e conclusione della discussione e approvazione)

Il presidente MIGONE ricorda la discussione sospesa il 9 ottobre scorso e dà lettura dei pareri espressi dalla 1a, 6a e 10 a Commissione. Dà lettura inoltre del parere espresso dalla 5a Commissione permanente, precisando che nella prima stesura esso conteneva una restrizione che avrebbe ostacolato la rapida approvazione del testo: essendo stato tolto il riferimento all'articolo 81 della Costituzione potrà valutarsi in questa stessa sede il fondamento del rilievo formulato.

Il senatore SERVELLO rileva che la formulazione del parere appare comunque problematica e si domanda se esista una condizione ostativa sotto l'aspetto tecnico o sotto quello politico, e il senatore PORCARI chiede chiarimenti circa l'esistenza o sotto meno della copertura finanziaria.

Il sottosegretario SERRI coglie l'occasione per esprimere vivo ringraziamento alla sensibilità dimostrata dal Parlamento per questo atto politico che aiuta il processo di pace in Medio Oriente.

Il presidente MIGONE dopo aver fornito i chiarimenti tecnici relativi al parere della 5a Commissione, pone ai voti separatamente l'articolo 1 e l'articolo 2 che sono approvati all'unanimità. Pone quindi in votazione il disegno di legge nel suo complesso nel testo trasmesso dall'altro ramo del Parlamento: la Commissione approva all'unanimità.

IN SEDE REFERENTE
(892) Ratifica ed esecuzione del Memorandum d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Regno di Norvegia per ricerche nell'Artico, fatto a Tramso il 1o dicembre 1994
(Esame e rinvio)

Il relatore BOCO presenta il Memorandum d'intesa con la Norvegia per le ricerche nell'Artico sottolineando come esso apra interessanti possibilità allo sviluppo della cooperazione scientifica e tecnologica e permetterà di travasare le esperienze raggiunte dalle istituzioni scientifiche italiane verso i risultati ottenuti nell'Artico. In questa parte del pianeta infatti, si sono aperte notevoli possibilità scientifiche in materia di studio, di tutela dell'ecosistema, e già da tempo il CNR ha preso contatti per localizzare una base. Questo Memorandum faciliterà l'ingresso dell'Italia nel Comitato delle scienze dell'Artide destinato ad evolversi in una struttura analoga a quella esistente per l'Antartide. Per quanto riguarda l'onere relativo è precisato che esso graverà sui bilanci degli enti che parteciperanno ai programmi di ricerca quali il CNR, l'ENEA, e l'Istituto nazionale di geofisica; per la definizione dei programmi di ricerca è stato istituito un gruppo di lavoro ad hoc le cui spese sono indicate nella relazione tecnica di cui segnala un errore materiale in relazione al percorso aereo considerato nelle spese di viaggio.

Il senatore SERVELLO ravvisa anche in questo testo elementi che inducono a sospettare il pretesto di quelle forme di turismo utilizzate per sporadiche riunioni indicate pretestuosamente come luoghi di collaborazione scientifica: una spesa irrisoria per un incontro di poco tempo si denuncia da sè come priva di fondata serietà. Meglio sarebbe, come già è stato fatto rilevare in casi analoghi, responsabilizzare il personale diplomatico in loco e attivare i contatti fra gli stessi istituti interessati.

Il senatore PORCARI sottolinea la sciatteria più volte notata nella redazione della relazione tecnica, come si evince dal lapsus dell'indicazione di Bogotà quale destinazione in Norvegia. Più in generale questo denota una tattica che tende a responsabilizzare di tutto il Parlamento, che si trova chiamato ad approvare un testo di legge con annesso bagaglio di spese dettagliate che non si è in grado di valutare nè di verificare tecnicamente: si continua a confondere il ruolo del Parlamento con quello degli organi di controllo contabile. Voterà pertanto tutti questi provvedimenti con la riserva di non voler comprendere nel voto il merito della spesa, rammaricandosi che le norme vigenti obblighino il Parlamento a sottostare a questa situazione.

Il senatore VERTONE concorda con quanto testè lamentato per il mancato rispetto della divisione dei compiti istituzionali, quasi a voler coinvolgere il Parlamento nelle malefatte dell'Amministrazione e nella superficialità della burocrazia. Passando al merito del provvedimento rileva il carattere di dissipazione che esso riveste per un malcelato desiderio di presenzialismo in una zona priva di interesse per l'Italia.

Il senatore ANDREOTTI ricorda che una serie di critiche si levò a suo tempo per l'esclusione dell'Italia dalle ricerche da quest'area, cosa cui ora si pone rimedio in senso positivo. Sul problema delle relazioni tecniche che accompagnano questo tipo di provvedimenti, come già altre volte suggerito, è opportuno che il Governo si faccia carico di modificare le norme in modo di permettere la copertura di piccole spese direttamente in un capitolo del bilancio del Ministero degli esteri, evitando di svilire il merito e la serietà dei provvedimenti.

Il senatore D'URSO esprime il proprio favore all'approvazione di questo Memorandum con la Norvegia rilevando l'opportunità di approfondire accordi tecnici e scientifici per divulgare sistemi di avanguardia colà sperimentati ed applicabili in Italia.

Il senatore CONTE sottolinea l'importanza per la ricerca scientifica italiana a contatto con le caratteristiche sanitarie ed ambientali dell'Artico, valutando positivamente questo tipo di contatti bilaterali volti a sviluppare la trasversalità dell'evoluzione scientifica.

Il presidente MIGONE precisa che i dubbi sollevati e gli auspici per una diversa struttura dell'individuazione delle spese connesse con i trattati internazionali è valido de iure condendo, ma allo stato attuale la legge n. 362 del 1988 sulla contabilità dello Stato prevede espressamente che relazioni tecniche dettagliate siano annesse ai disegni di legge. Concorda peraltro pienamente con l'urgenza della soluzione del problema in quanto questo impegno del Parlamento sulle quisquilie ne mortifica il ruolo contribuendo al cattivo funzionamento delle istituzioni.

Il relatore BOCO replicando agli intervenuti precisa di aver verificato che questa spesa di pochi soldi apre di fatto la via ad importantissime possibilità prevedendo la riunione di dieci esperti dell'una e dell'altra parte per definire idee e programmi. Ricorda che la ricerca internazionale nell'Antartide ha apportato enormi sviluppi in campo scientifico con risvolti positivi per tutti i paesi e che pertanto l'Italia può attendersi lo stesso risultato nella zona dell'Artide in quanto si tratta di luoghi unici per svolgere determinati esperimenti.

Il sottosegretario SERRI intende aggiungere che sulla base di questo accordo il CNR sta per aprire una base nelle isole Svalbard e la ricerca potrà evolversi con notevoli potenzialità, affiancandosi a quanto già svolto in Nepal e nell'Antartide. Quanto al problema dell'obbligo di fornire una relazione tecnica al disegno di legge osserva che così come è strutturato il bilancio del Ministero la rigidità dei capitoli non permette un cambio di imputazione delle spese, cosa che si ripercuote negativamente in particolare sulla politica estera che necessità di un seguito rapido all'evolversi degli avvenimenti. Concorda comunque sulla necessità di riforma dell'intero sistema ma sollecita l'approvazione di questi provvedimenti per i quali non vi è altro mezzo di procedere.

Passando alle dichiarazioni di voto, il senatore SERVELLO si dichiara contrario a causa della vaghezza dei requisiti e della episodicità degli incontri del gruppo di lavoro, mentre il senatore CORRAO suggerisce di chiedere al Governo di approfondire questo problema aggiornandosi alla prossima seduta; il senatore VERTONE ritenendo che non vi sia altro da chiarire, annuncia il voto contrario rilevando ancora una volta la mancanza di politica estera italiana definita nei mezzi e negli intenti.

Dopo che il presidente MIGONE ha ricordato la mancata espressione dei prescritti pareri da parte della 1a e della 5a Commissione, si conviene di rinviare l'esame del provvedimento.

(1106) Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione per la regolamentazione della caccia alle balene, con annesso, fatta a Washington il 2 dicembre 1946, ed al Protocollo relativo, fatto a Washington il 19 dicembre 1956, e loro esecuzione
(Esame e rinvio)

Il relatore BOCO ricorda che dal dopoguerra la Convenzione sulla protezione delle balene è in vigore con discreto successo per limitare il dramma della sparizione di questa specie di cetacei. In questo ambito la Commissione internazionale per la caccia alle balene di cui l'Italia entrerà a far parte con questa adesione ha svolto una eccellente funzione di protezione della specie, permettendone la cattura limitata da parte degli aborigeni e della caccia giustificata da motivi scientifici esercitata da Norvegia e Giappone. Si sono creati parchi di protezione tra i quali nel 1992 anche il «Santuario mediterraneo dei cetacei» nel Mar ligure e nel Mar di Provenza con l'impegno e la partecipazione dell'Italia. Dopo aver ricordato che la relazione tecnica specifica la ripartizione degli oneri, anche qui modesti, raccomanda l'approvazione del provvedimento.

Il senatore PORCARI pur annunziando piena adesione ai problemi che toccano la sensibilità della tutela ambientale, ribadisce quanto già lamentato sull'esiguità degli strumenti finanziari che appaiono validi solo per l'aspetto turistico camuffato dalla nobiltà dell'impegno.

Il senatore BRATINA rileva l'esigenza più generale di presentare un atteggiamento coordinato alle istanze della politica estera, riflettendo sull'insieme dei problemi che vedono la necessità per l'Italia di partecipare e di essere presente alle iniziative internazionali e la conseguente difficoltà di reperire i fondi per questo scopo: per questo il moralismo che si vuole suscitare risulta troppo miope mentre varrebbe la pena di organizzare un dibattito con il Governo per capire in che modo possa attivarsi una procedura diversa e più congrua per questi casi.

Il senatore SERVELLO trova ancor più grave questo provvedimento rispetto al precedente: infatti l'Italia non ha alcun interesse diretto alla materia e si tratta semplicemente di aderire ad una Convenzione per motivi di presenza: ripete che si può ben fare a meno di inviare presunti esperti utilizzando il personale diplomatico in loco.

Il senatore VERTONE si associa a queste considerazioni rilevando che l'esiguità della cifra stanziata ridicolizza le conseguenti iniziative.

Il sottosegretario SERRI ribadendo la mancanza di possibilità di scelta procedurale nell'ambito delle norme esistenti, osserva che le missioni all'estero, per esperienza personale, sono estremamente ridotte all'osso e che comunque affidare agli ambasciatori le questioni scientifiche non appare soluzione adeguata in quanto tutti gli altri paesi inviano sempre tecnici della materia: è comunque sbagliato voler allontanare l'Italia da questi momenti di incontro scientifico a livello internazionale per l'evidente interesse generale che la conoscenza reciproca riveste.

Il relatore BOCO pur nel rispetto delle diverse opinioni espresse osserva come sia necessario imboccare una strada logica per sostenere anche la credibilità di un paese: si tratta di riunioni di scienziati da non ridurre a dei meri fatti organizzativi, e pertanto non sono queste spese che devono essere accusate di sperpero.

Il senatore PORCARI intervenendo per dichiarazione di voto chiarisce che il Gruppo di Alleanza nazionale non intende contestare nè la validità della Convenzione nè l'interesse alla presenza italiana. Il problema è invece l'impressione meschina che scaturisce dalla visione d'insieme del piccolo provvedimento con il piccolo stanziamento, sporadico, marginale. Ricorda per esperienza personale di aver partecipato in epoche di finanza più rigorosa a svariate riunioni internazionali su argomenti di ogni genere con carattere piuttosto organizzativo cui poi seguiva il supporto tecnico. Per questione di principio, per protesta e per attirare l'attenzione del Governo, voterà contro. Anche il senatore VERTONE annuncia il voto contrario.

Dopo che il presidente MIGONE ha ricordato la mancanza di espressione dei prescritti pareri da parte della 1a e della 5a Commissione, si conviene di rinviare l'esame del provvedimento.

La seduta termina alle ore 17.