AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3a)

MERCOLEDI' 27 GENNAIO 1999

173a Seduta

Presidenza del Presidente
MIGONE

La seduta inizia alle ore 15,10.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Proposta di indagine conoscitiva sull'impegno italiano in Albania
(R048 000, C03a, 0005°)

Il presidente MIGONE informa che è stata avanzata una proposta di indagine conoscitiva da parte di alcuni senatori - in particolare Squarcialupi e Gawronski - che richiama l'attenzione sull'attualità dell'impegno che l'Italia svolge in Albania e sui risvolti di politica estera e i riflessi di politica interna. Appare necessario focalizzare l'attenzione intorno ad un punto comune di riflessione, data la quantità di soggetti e la vastità dell'impegno; in questo ambito dovrà trovare altresì spazio l'apporto delle conoscenze di tutti i senatori impegnati nelle varie organizzazioni internazionali che svolgono la loro opera in Albania.

Il senatore GAWRONSKI, nell'illustrare la proposta, precisa che essa risponde all'esigenza di chiarire il ruolo svolto, lo scopo e il significato della presenza italiana in Albania: con questo strumento ritiene che si possano approfondire analisi e proposte per dare una maggior capacità di intervento all'azione italiana, analizzandone le difficoltà e facendo precedere il tutto da una chiara presa di posizione politica. Si tratterà di raccogliere testimonianze e opinioni di chi opera già sul terreno, partendo dall'Ambasciatore italiano, passando ai capi delle forze dell'ordine, ai coordinatori dei programmi, ai responsabili delle organizzazioni internazionali, all'organizzazione dei mezzi di comunicazione, per finire con sopralluoghi e audizioni di delegazioni multipartitiche di deputati albanesi.

La senatrice DE ZULUETA concorda sulla tempestività della proposta di indagine e suggerisce di integrare il programma con l'audizione del rappresentante dell'OSCE in Albania, del capo della missione Interforce dottor De Simone e del rappresentante del Ministero di grazia e giustizia dottor Di Gennaro.

Il senatore VERTONE GRIMALDI concorda sull'iniziativa suggerendo di aggiungere audizioni dei questori delle province in cui si riversano i clandestini provenienti dall'Albania, per analizzare i contraccolpi della situazione albanese sull'ordine pubblico. Inoltre, sarebbe utile allargare la conoscenza alle posizioni europee e americane nei confronti del problema balcanico per cui sarebbe importante acquisire la testimonianza di altri ambasciatori e altresì quella dell'ambasciatore all'ONU Fulci.

Il senatore ANDREOTTI condivide certamente questa iniziativa, ritenendo che essa concorrerà a far chiarezza nella proliferazione piuttosto burocratica della presenza italiana in Albania, ma, temendo una dispersione dell'indagine, propone che essa sia seguita da un ristretto numero di membri della Commissione e che tutto si svolga nel modo più concentrato possibile. Propone di aggiungere un'audizione di rappresentanti delle diverse religioni praticate in Albania e suggerisce di non dimenticare l'importanza di un colloquio con l'ambasciatrice statunitense a Tirana.

Il senatore BOCO ritiene quanto mai importante e necessaria l'indagine proposta, ma ritiene che, per restringere i tempi e dare efficacia al lavoro della Commissione, sia più utile svolgere un sopralluogo di alcuni giorni nei quali si potranno incontrare tutte le personalità proposte dalle varie parti e ci si potrà rendere conto della situazione dei trafficanti di uomini a Valona e dei campi profughi a Scutari.

Il senatore BASINI ritiene che l'indagine proposta possa essere utile se la Commissione mostrerà di avere idee chiare sul suo oggetto e sui suoi scopi: occorre anzitutto capire se è possibile ricostruire gli apparati pubblici albanesi - e in particolare la polizia e le forze armate - e quale grado di connivenza vi sia tra il governo di Tirana e la malavita locale. Ciò sarà senz'altro più utile di proposte impraticabili o addirittura inopportune, come quella di attaccare le imbarcazioni degli scafisti o quella di mandare truppe italiane in Albania, dove farebbero da bersaglio senza che sia loro concesso di difendersi.
Inoltre una migliore conoscenza della situazione potrà poi servire all'intero Parlamento anche per adottare opportune misure di politica interna, come ad esempio una legge sulla cittadinanza che impedisca a chi è entrato clandestinamente in Italia di poter divenire in seguito cittadino, nonchè una modifica al codice penale che equipari il traffico dei clandestini alla tratta di schiavi.

Il senatore PIANETTA rileva che, in una situazione in cui sia il Governo italiano che quello albanese si dichiarano scontenti della collaborazione fin qui avvenuta, è assai importante che il Parlamento verifichi la validità degli interventi finora effettuati. Peraltro l'indagine conoscitiva sarà veramente utile solo se potrà essere conclusa in tempi molto brevi, ricorrendo se necessario ai sopralluoghi proposti dagli oratori intervenuti in precedenza.

Il senatore TABLADINI concorda con il senatore Boco circa l'importanza di una visita in Albania e rileva che l'utilità delle audizioni dipenderà soprattutto dalla possibilità che militari e diplomatici possano parlare al di fuori di ogni ufficialità. Per quanto riguarda poi i recenti avvenimenti, osserva che al banditismo degli scafisti si deve rispondere cambiando le regole di ingaggio dei militari italiani, i quali devono essere in grado di respingere qualsiasi attacco. Peraltro lo sfortunato incidente navale nel Canale di Otranto condiziona gravemente le forze armate e lo stesso Governo, che da allora assistono inerti allo strapotere degli scafisti.
Quanto al traffico dei clandestini, si tratta di una conseguenza prevedibile e prevista dalla nuova legge sull'immigrazione, la cui impostazione risente di una matrice ideologica che ne impedisce un buon funzionamento. A tal riguardo ricorda di aver proposto un sistema sostanzialmente analogo a quello in vigore in Francia, che non può certo dirsi razzista o forcaiolo, ma cerca solo di garantire un livello minimo di legalità e di rigore.

Il senatore CORRAO propone anzitutto di acquisire la più ampia documentazione possibile sugli interventi finora effettuati dal Governo italiano, concentrando l'attenzione sull'applicazione concreta delle decisioni ben note al Parlamento. Ricorda poi che l'Italia presta la sua collaborazione all'Albania anche nel settore della giustizia e in quello scolastico, che non rientrano in una logica di emergenza ma sono ugualmente importanti per il futuro di quel paese. Infine ritiene utile che si approfondisca anche la presenza economica di molti imprenditori italiani che hanno investito capitali e know how in territorio albanese.

La senatrice DE ZULUETA segnala il rischio di duplicare indagini già svolte da altri organi parlamentari: in seno alla Commissione antimafia, ad esempio, vi è un comitato che nel prossimo mese dovrebbe concludere l'indagine sulla criminalità albanese. Propone pertanto di limitare l'indagine conoscitiva agli aspetti di politica estera e di cooperazione allo sviluppo.

Il senatore SERVELLO non considera utile rivolgere un invito a una delegazione parlamentare albanese, essendo certamente preferibile che una delegazione della Commissione si rechi a Tirana, dove potrebbe incontrare anche le autorità governative, oltre che i membri del Parlamento.

A tal riguardo, il senatore TABLADINI manifesta perplessità circa una visita ufficiale, che sarebbe inevitabilmente gestita dalle autorità albanesi, mentre assai più utile sarebbe un sopralluogo liberamente gestito dalla Commissione.

Il presidente MIGONE ritiene che le esigenze prospettate dai senatori Servello e Tabladini possano essere contemperate, senza correre il rischio di delegittimare le autorità albanesi. Si dichiara favorevole al programma illustrato dal senatore Gawronski, con le integrazioni suggerite dai colleghi successivamente intervenuti, e osserva che una visita a Tirana potrebbe anche offrire l'opportunità di incontri con ambasciatori di paesi alleati. Infine segnala l'opportunità di prevedere l'audizione del direttore generale per la cooperazione allo sviluppo e del direttore generale degli affari politici della Farnesina.

Il senatore GAWRONSKI dichiara di condividere i suggerimenti avanzati in tutti gli interventi e, di conseguenza, integra in tal senso la proposta di indagine precedentemente illustrata. Quanto poi alle modalità dell'indagine, osserva che nella visita a Tirana si dovrebbero svolgere gli incontri con i soggetti che non è possibile convocare in Senato per un'audizione.

La Commissione concorda all'unanimità di chiedere al Presidente del Senato, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il consenso a un'indagine conoscitiva con l'oggetto e il programma indicati dal senatore Gawronski.


IN SEDE REFERENTE

(2969-B) Ratifica ed esecuzione del Trattato sui diritti dei marchi e del Regolamento di esecuzione, fatti a Ginevra il 27 ottobre 1994, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati
(Esame)

Il relatore D'URSO, sottolineato che il trattato in esame è stato fatto circa cinque anni or sono, sollecita la Commissione ad accogliere le poche ma opportune modifiche introdotte dalla Camera dei deputati. All'articolo 3 si precisa che il Governo è delegato a emanare un decreto legislativo per adeguare la legislazione interna alle prescrizioni del trattato; l'articolo 4, che rinnova la delega non esercitata nel 1996 per l'applicazione del Protocollo relativo all'Intesa di Madrid sulla registrazione internazionale dei marchi, è stato modificato nel senso di fissare come termine per la delega 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.

La Commissione all'unanimità dà mandato al relatore di riferire all'Assemblea a favore dell'approvazione del disegno di legge.

La seduta termina alle ore 16.30.