GIUSTIZIA (2ª)

MERCOLEDI' 6 DICEMBRE 2000
672ª Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente
PINTO

Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Maggi.

La seduta inizia alle ore 8,45.

SU UNA LETTERA INVIATA DALL'ISPETTORE GENERALE DEI CAPPELLANI DELL'AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA E DELLA GIUSTIZIA MINORILE

Il presidente PINTO dà conto di una lettera pervenutagli da parte dell'Ispettore Generale dei cappellani dell'amministrazione penitenziaria e della giustizia minorile, monsignor Giorgio Caniato, richiamando in particolare l'attenzione sul fatto che in tale lettera, indirizzata, d'altra parte, a tutti i parlamentari, nel riferirsi alla rinnovata richiesta giubilare del Santo Padre di un chiaro segno di sensibilità verso la condizione dei detenuti, si osserva come, ad avviso dello scrivente, tale segno di sensibilità non debba necessariamente essere configurato come un'amnistia ovvero un indulto in senso tecnico, ma possa concretizzarsi in qualsiasi iniziativa legislativa che, anche in piccola misura, avvantaggi tutti i detenuti consentendo loro di accedere ad una limitata riduzione della pena inflitta. Invita pertanto i colleghi ad una rinnovata riflessione sul tema.

Prende atto la Commissione.


IN SEDE CONSULTIVA

(4885) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2001), approvato dalla Camera dei deputati

(Parere alla 5a Commissione su emendamenti. Esame e rinvio )

Riferisce il senatore DE GUIDI il quale sottolinea come gli emendamenti trasmessi dalla Commissione bilancio relativi agli articoli 32, 33 e 34 del disegno di legge finanziaria n. 4885 abbiano ad oggetto innanzitutto una serie di modifiche al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza approvato con regio decreto n. 773 del 1931, riguardanti la disciplina delle modalità di utilizzazione degli apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici da intrattenimento e da gioco di abilità di cui al quinto comma dell'articolo 110 del predetto testo unico. Altri emendamenti riguardano invece il tema delle scommesse e dei giochi a pronostici ed, in particolare, alcune di tali proposte emendative sono volte ad estendere l'area di applicabilità delle sanzioni di cui all'articolo 4 della legge n. 401 del 1989. Infine gli emendamenti 34.0.7 e 5.0.1 intervengono sulla nota problematica dell'autorizzazione all'istituzione di nuove case da gioco, istituzione che chiama in causa la competenza della Commissione giustizia in quanto configura un'ipotesi di non punibilità rispetto alle fattispecie sanzionatorie relative all'esercizio del gioco d'azzardo contenute nella normativa vigente.

Si apre il dibattito.

Prende la parola il senatore CALVI, il quale ricorda che in sede di Commissione antimafia è nel corso degli anni maturato un orientamento nettamente contrario all'istituzione di nuove case da gioco sulla base della convinzione che l'attività di queste rischia, in concreto, di essere strumentalmente utilizzata dalle organizzazioni di carattere criminale. Nel ribadire tale posizione ricorda altresì come recentemente nello stesso senso si sia espresso anche l'attuale Ministro delle finanze, già presidente della Commissione antimafia.

Segue un breve intervento del presidente PINTO il quale, nel sottolineare come i rilievi svolti dal senatore Calvi debbano essere presi senz'altro in attenta considerazione, evidenzia però come la problematica in questione vada affrontata anche tenendo conto del fatto che case da gioco sono in gran numero in funzione in altri paesi membri dell'unione europea.

Prende la parola il senatore PERA, il quale fa presente che l'affermazione secondo cui l'apertura di nuove case da gioco si risolverebbe in un vantaggio per l'azione della criminalità organizzata non è così universalmente condivisa e che inoltre proprio la dimensione europea, cui ha testé fatto riferimento il presidente Pinto, dovrebbe indurre ad una più approfondita riflessione in merito all'opportunità di mantenere un divieto che potrebbe finire per rappresentare una eccezione difficilmente comprensibile.

Il senatore Antonino CARUSO ritiene irrealistico combattere la delinquenza attraverso una indiscriminata criminalizzazione del gioco d'azzardo o di altri tipi di gioco. In località caratterizzate dalla presenza di case da gioco, è piuttosto nel sistema finanziario che si annidano le possibilità di riciclaggio del denaro sporco, laddove, invece, città come quelle che in America erano originariamente organizzate solo per il gioco d'azzardo, si sono poi potute riconvertire in centri di divertimento adatti anche alle famiglie. Conclude, poi, ricordando che mentre ora si vorrebbe criminalizzare le case da gioco, in tempi non lontani si è consentito lo scioglimento per legge di piccole società immobiliari, permettendo al denaro sporco di riciclarsi nell'acquisto di consistenti patrimoni.

Il senatore RUSSO, prendendo atto che i profili di competenza della Commissione non consentono di dare un giudizio di merito sugli emendamenti controversi, richiama l'attenzione sull'esigenza di verificare se la redazione di alcuni emendamenti non debba essere rivista per alcuni aspetti squisitamente tecnici: alcune disposizioni ivi richiamate, potrebbero, infatti essere state abrogate. E' comunque d'accordo con il senatore Calvi e ritiene necessario che la contrarietà sulla scelta di fondo di quegli emendamenti che generalizzano l'istituzione di case da gioco emerga anche dal parere che sarà reso dalla Commissione.

Il senatore CENTARO sottolinea che è stato ormai chiaramente messo in evidenza nelle sedi competenti che la grande criminalità indirizza i suoi proventi verso il mondo dell'alta finanza e attraverso le grandi società finanziarie che operano a livello internazionale, così come verso il grande sistema bancario, e che la tendenza è quella di investire lontano dalle realtà in cui la stessa grande criminalità organizzata agisce, anche per sfruttare la legislazione di altri paesi, che sovente si rivela più favorevole alla tutela del patrimonio illecitamente acquisito. L'utilizzazione delle case da gioco ai fini illeciti paventati risulterebbe del tutto residuale e pertanto, se e dove esiste un problema di controllo rispetto all'attività del gioco d'azzardo, questo aspetto non attiene alla lotta alla criminalità.

Il sottosegretario MAGGI si rimette alla Commissione.

Il senatore FASSONE ritiene che la punibilità della contravvenzione concernente l'esercizio di giochi d'azzardo di cui all'articolo 718 del codice penale rappresenti un punto che si è mantenuto fermo in tutta la politica criminale fino ad oggi svolta. Né ritiene accettabile che la scelta ideologica che ne è alla base sia messa in discussione facendo riferimento al suo essere tale: anche in materia di stupefacenti o di fecondazione assistita i valori ideologici abbracciati hanno, poi, dettato i conseguenti indirizzi legislativi.

Il PRESIDENTE, prendendo atto dell'andamento del dibattito, ritiene che si stia delineando un orientamento maggioritario contrario agli emendamenti che depenalizzano l'istituzione di nuove case da gioco. La proposta da sottoporre alla Commissione potrebbe, conseguentemente, essere quella di conferire mandato al relatore De Guidi a formulare un parere in questi termini; diversamente, la Commissione potrebbe proseguire l'esame nelle successive sedute – restando inteso che il parere va reso nei tempi imposti dall'esame della legge finanziaria – e prendere in esame uno schema di parere redatto dal relatore.

Dopo interventi dei senatori BERTONI, PERA, Antonino CARUSO e BERTONI, il PRESIDENTE rinvia, quindi, il seguito dell'esame.

CONVOCAZIONE DI UNA SEDUTA NOTTURNA PER OGGI

Il PRESIDENTE avverte che la Commissione è ulteriormente convocata oggi, in seduta notturna, alle ore 20,30.

La seduta termina alle ore 9,30.