LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)

MERCOLEDI' 17 GENNAIO 2001
511a Seduta

Presidenza del Presidente
SMURAGLIA

Interviene il sottosegretario per il lavoro e la previdenza sociale Morese.

La seduta inizia alle ore 15,10.

PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazione.

Il sottosegretario MORESE risponde all'interrogazione n. 3-03982 del senatore Manzi, con la quale si richiama l’attenzione sullo stato dell'occupazione in Piemonte con particolare riferimento ad alcune situazioni aziendali.
In relazione a queste ultime i competenti uffici provinciali hanno fornito le notizie richieste, riguardanti le imprese dell’area Sorin che operano sul territorio della provincia di Vercelli. Tali imprese sono: la Sorin Biomedica Cardio S.p.a. con circa 629 dipendenti; la Diasorin S.r.l. con circa 300 dipendenti; la Bellco S.p.a. con circa 124 dipendenti; la Nycomed Amersham Sorin S.r.l. con circa 120 dipendenti; la Sorin biomedica S.p.a. con circa 31 dipendenti.
Di tali imprese solo due sono coinvolte da problemi occupazionali e cioè la Diasorin S.r.l. che, a causa di una situazione resa particolarmente delicata dal disimpegno della proprietà statunitense e dagli eventi alluvionali che hanno recentemente colpito Saluggia, causando rilevanti danni alla citata azienda, ha concordato di collocare in mobilità diciassette unità lavorative, e la Nycomed Amersham Sorin S.r.l. che ha comunicato, nello scorso luglio, l'intenzione della proprietà inglese di trasferire le produzioni di Saluggia presso stabilimenti all’estero e di mantenere le attività commerciali ed amministrative, il che, ovviamente, comporterebbe un dimezzamento dell’organico.
Al momento, comunque, non è stata assunta alcun provvedimento formale poiché i primi esuberi si manifesteranno presumibilmente nel secondo semestre del 2001, ma è già iniziata un’attività di outplacement nei riguardi di determinate figure professionali.
Con riferimento alla società Lanterna Magica S.r.l., per la quale è stato dichiarato il fallimento in data 29 settembre 2000, i competenti uffici del Ministero del lavoro e della previdenza sociale hanno comunicato di non aver potuto acquisire notizie a causa del diniego opposto dal curatore fallimentare.
La società Embraco - Aspera S.p.a. ha registrato a partire dal luglio 2000 un notevole calo nel volume di affari ed il 21 agosto 2000 si è conclusa una procedura di mobilità per 90 esuberi che sono stati ricercati tra i dipendenti pensionabili e dall’11 settembre 2000 è stata richiesta la C.I.G.O. per circa 400 unità, utilizzata per 290 dipendenti.
Da ultimo, il Sottosegretario passa ad illustrare alcuni dati per quanto concerne la situazione occupazionale in Piemonte.
I dati Istat osservati attraverso la rilevazione trimestrale delle forze di lavoro (media 1999) della regione Piemonte evidenziano che su una popolazione in età lavorativa di 15 anni ed oltre pari a circa 3 milioni 725 mila soggetti, 1 milione 724 mila sono occupati (46 per cento); il residuo è costituito dalle persone in cerca di occupazione, pari a 135 mila, e da quelle non in cerca per vari motivi, pari a 1 milione 866 mila. Il confronto con i dati nazionali mostra una percentuale dell’8,3 per cento per quanto riguarda il numero degli occupati e del 5 per cento per quanto riguarda il numero delle persone in cerca di lavoro.
Il confronto temporale con i valori medi dell’anno precedente evidenzia una tendenza positiva: il numero di occupati è aumentato passando da 1 milione 677 mila soggetti del 1998 a 1 milione 724 mila (incremento percentuale pari a 2,8 per cento); il numero di persone in cerca di occupazione è diminuito con una riduzione percentuale di circa il 16 per cento (161 mila per il 1998 e 135mila per il 1999).
Le province che presentano la maggiore concentrazione delle categorie considerate sono rappresentate da Torino, Cuneo e Alessandria. In particolare, nel 1999, Torino presenta il maggior numero di occupati (894 mila) contro la provincia di Verbania che presenta il valore minimo di 64 mila. Il maggior numero di persone in cerca di lavoro si osserva nella provincia di Torino con 88 mila soggetti contro quello più basso rilevato a Biella con circa 3 mila persone.
Al fine di descrivere sinteticamente lo stato occupazionale è opportuno riferirsi a due indicatori rappresentativi che permettono il confronto tra il numero degli occupati e la popolazione di 15 anni e oltre (tasso di occupazione) e tra il numero delle persone in cerca di occupazione e il numero di quelle che appartengono alle forze di lavoro (tasso di disoccupazione).
I tassi di occupazione e disoccupazione regionale, per l’anno 1999, assumono valori pari, rispettivamente, al 46,3 per cento e al 7,2 per cento (contro valori medi nazionali inferiori: il tasso di occupazione nazionale è pari al 42,4 per cento mentre quello di disoccupazione è pari all’11,4 per cento).
Il raffronto con l’anno precedente è positivo nel senso che gli indicatori esaminati presentano dei miglioramenti: il tasso di occupazione è aumentato passando da un valore pari al 45,1 per cento per il 1998 al 46,3 per cento per il 1999, mentre il tasso di disoccupazione si riduce dall’8,8 per cento del 1998 al 7,2 per cento del 1999.
La distribuzione provinciale del tasso di occupazione, per l’anno 1999, mostra una maggiore evidenza per la provincia di Novara, dove circa la metà della popolazione, il 49,4 per cento, ha un lavoro, mentre quella del tasso di disoccupazione mostra una maggiore evidenza per la provincia di Torino, dove il 9 per cento della forza lavoro non ha un’occupazione.
A livello regionale la distribuzione per classi di età rileva valori più marcati nella classe 25-29 anni per quanto riguarda il tasso di occupazione: il 72,7 per cento della popolazione con età tra 25 e 29 anni lavora, invece nella classe 15-24 anni solo circa il 35 per cento ha un’occupazione. In contrapposizione, nella classe 15-24 anni, il tasso di disoccupazione assume il valore più elevato (21,8 per cento) e nella classe 30-64 anni il valore più ridotto (4,7 per cento).
In particolare, il tasso di occupazione più elevato si registra nella provincia di Novara relativamente alla classe di età 25-29 anni, 80,9 per cento, mentre quello più basso nella provincia di Alessandria per la fascia di età 15-24 anni. Il tasso di disoccupazione più elevato è rilevato per i giovani con età tra 15 e 24 anni della provincia di Torino (26 per cento, circa 4 volte quello regionale) mentre quello più basso per i soggetti con età tra 30 e 64 anni residenti nella provincia di Biella.

Il senatore MANZI sottolinea preliminarmente le difficoltà della situazione occupazionale del Piemonte e la preoccupazione che essa suscita nell'opinione pubblica della regione, a causa delle numerose chiusure di unità produttive e dei frequenti casi di riduzione nel personale in molte aziende. Negli ultimi anni, inoltre, tale situazione ha gravato soprattutto sui giovani occupati e sui lavoratori ultracinquantenni, fortemente penalizzati, questi ultimi, in caso di licenziamento, dalla difficoltà di reinserimento sul mercato del lavoro.
A fronte di tale realtà, i dati illustrati dal rappresentante del Governo sono certamente confortanti, e meriterebbero una più ampia pubblicità, poiché potrebbero utilmente contrastare un diffuso pessimismo sulle prospettive occupazionali della Regione. Pertanto, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal Governo.

Il PRESIDENTE avverte che lo svolgimento dell'interrogazione all'ordine del giorno è concluso.

IN SEDE REFERENTE

(4606) DANIELE GALDI. - Norme a sostegno delle persone in condizioni di cecità parziale
(4618) BONATESTA ed altri. - Norme a sostegno delle persone in condizioni di cecità parziale
(4627) TOMASSINI e BRUNI. - Norme a sostegno delle persone in condizioni di cecità parziale
(Esame congiunto e rinvio)

Introduce l'esame il senatore MONTAGNINO, il quale rileva preliminarmente la sostanziale identità delle finalità e delle soluzioni normative prospettate nei tre disegni di legge all'esame congiunto, riguardanti il sostegno alle persone ipovedenti. Ricorda quindi che l'articolo 3 della legge n. 104 del 1992 ha posto una distinzione fondamentale tra persone genericamente handicappate e portatori di handicap in condizioni di particolare gravità - tra i quali vanno considerati senza dubbio i ciechi assoluti - in considerazione della riduzione dell'autonomia personale conseguente alle diverse menomazioni, e del pregiudizio da queste derivante alla vita di relazione e all'inserimento sociale. Da tale impostazione discende altresì, nella legislazione vigente, una gradazione degli interventi previdenziali ed assistenziali disposti per il sostegno alle persone portatrici di handicap.
Secondo la legislazione vigente - prosegue il relatore - sono considerati ciechi civili tutti coloro che non dispongono di un residuo visivo superiore ad un decimo in entrambi gli occhi. I trattamenti previdenziali e in particolare l'indennità di accompagnamento prevista per le persone non vedenti si differenziano pertanto in misura considerevole dall'indennità speciale istituita ai sensi della legge n. 508 del 1988 e attribuita alle persone con un residuo visivo non superiore ad un ventesimo, destinatarie dei provvedimenti all'esame.
Se dunque è condivisibile la scelta di differenziare gli interventi di sostegno secondo la gravità dell'handicap, è tuttavia ingiustificata la modestissima entità dell'indennità speciale riservata alle persone ipovedenti, pari attualmente a 94.900 lire mensili. Si tratta infatti di un trattamento inferiore a quelli erogati per infermità considerate meno invalidanti dal legislatore: pertanto, l'esigenza posta dai disegni di legge all'esame, di pervenire ad un adeguamento significativo dell'indennità speciale è più che fondata, e risponde ai principi di equità che devono costituire il fondamento indefettibile di tutta la legislazione in campo assistenziale. Vi sono, ad esempio, minorazioni sensoriali, come il sordomutismo, che si collocano in percentuali invalidanti dal 58,5 all'80 per cento: non di meno, a questi ultimi è attribuita una indennità di interpretariato di 333.360 lire mensili, pari a oltre tre volte l'indennità speciale concessa alle persone in condizioni di cecità parziale.
Purtroppo, rispetto agli accantonamenti previsti nel Fondo speciale di parte corrente dalla legge finanziaria per il 2001 per le finalità di cui ai disegni di legge all'esame congiunto, la misura del nuovo importo dell'indennità speciale di cui all'articolo 1, comma 1 dei disegni di legge all'esame, appare sopradimensionata. Pertanto, al fine di evitare le conseguenze negative che potrebbero derivare all'iter parlamentare dei disegni di legge in titolo da un parere contrario della Commissione bilancio ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, il relatore preannuncia la presentazione di un emendamento inteso a parametrare gli importi in base alle disponibilità finanziarie effettive, quali indicate nella legge finanziaria del 2001. Ne risulterà una somma minore rispetto a quella originariamente prevista, ma tale da comportare comunque un aumento consistente dell'attuale indennità e idonea a porre il problema del reperimento di risorse aggiuntive per l'attribuzione di ulteriori incrementi. Un altro emendamento riguarderà la decorrenza del beneficio, che, come previsto dalla legge finanziaria, dovrà essere attribuito a partire dal 2002.
Ove si possa pervenire ad una definizione delle norme di copertura finanziaria tale da consentire l'espressione di un parere favorevole da parte della 5a Commissione permanente, ed ove ricorrano le altre condizioni previste dall'articolo 37, comma 1 del Regolamento del Senato, considerata la rilevanza sociale dei provvedimenti all'esame congiunto, la Commissione ne potrebbe chiedere alla Presidenza del Senato il trasferimento alla sede deliberante.

Il PRESIDENTE fa presente che la Presidenza della Commissione verificherà in via informale l'assenso dei Gruppi politici i cui rappresentanti sono assenti nella seduta odierna sull'ipotesi da ultimo prospettata dal relatore. Poiché, ai fini della procedibilità in sede deliberante dei provvedimenti in titolo, è altresì necessario, tra l'altro, il parere favorevole della Commissione bilancio, e in relazione anche all'intenzione manifestata dal relatore, di presentare alcune proposte di modifica dei profili finanziari, il Presidente fissa per mercoledì 24 gennaio 2001, alle ore 18, il termine per la presentazione degli emendamenti. Dichiara quindi aperta la discussione generale.

Prende la parola il senatore TOMASSINI, il quale esprime preliminarmente apprezzamento per la relazione svolta dal senatore Montagnino, che ha evidenziato in modo esauriente l'elevato significato sociale dei disegni di legge all'esame. Infatti, mentre le misure di tutela delle persone non vedenti sono sufficientemente estese e chiaramente regolamentate, più incerto è l'ambito della tutela prevista per le persone ipovedenti e, a tale proposito, appare particolarmente opportuna l'iniziativa legislativa riguardante la definizione delle diverse gradazioni di cecità, recentemente approvata dall'Aula del Senato. Tale provvedimento consentirà infatti di modulare in modo più efficace le misure di tutela sulla base del diverso grado di disabilità.
Richiamate le finalità perequative dei disegni di legge all'esame congiunto, il senatore Tomassini ricorda che, nel corso della discussione sulla manovra di finanza pubblica per il triennio 2001-2004, il Governo, nell'accogliere un ordine del giorno da lui sottoscritto, ha assunto precisi impegni in ordine alle risorse da destinare per il sostegno delle persone ipovedenti. Concorda comunque con le osservazioni e le proposte del relatore relativamente alle modifiche da apportare all'entità degli importi previsti dai provvedimenti all'esame congiunto e alle disposizioni di copertura finanziaria. Ove si verificassero le condizioni previste dal Regolamento, da parte del Gruppo di Forza Italia non vi sarebbero obiezioni sulla proposta di trasferimento di sede formulata dal relatore.

Il senatore DUVA dichiara di condividere la proposta di chiedere alla Presidenza del Senato il trasferimento alla sede deliberante dei disegni di legge in titolo, ove si verifichino le condizioni previste dal Regolamento del Senato.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

(195) SALVATO ed altri. - Modifica all’articolo 13 della legge 27 marzo 1992, n. 257, in materia di pensionamento anticipato dei lavoratori esposti all’amianto.
(2873) CURTO. - Norme in materia previdenziale per i lavoratori soggetti a rischio per la salute derivante dall’esposizione all’amianto.
(3100) PELELLA ed altri. - Nuove norme in materia previdenziale per i lavoratori soggetti al rischio per la salute derivante dall’esposizione all’amianto.
(4709) BOSI. - Interpretazione autentica dell’articolo 13, comma 8, della legge 27 marzo 1992, n. 257, come sostituito dal decreto-legge 5 giugno 1993, n. 169, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 1993, n. 271, relativo al trattamento pensionistico dei lavoratori esposti all’amianto.
- e petizione n. 582 ad essi attinente.
(Rinvio del seguito dell'esame congiunto)

Il PRESIDENTE avverte che nella seduta di ieri la Sottocommissione pareri della 5a Commissione permanente ha deliberato di chiedere al Governo la trasmissione della relazione tecnica sullo schema di testo unificato predisposto dal relatore, ai sensi dell'articolo 76-bis del Regolamento. L'esame congiunto riprenderà pertanto successivamente alla trasmissione della relazione tecnica e all'espressione del parere da parte della Commissione bilancio.

Prende atto la Commissione.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

(1578) NOVI ed altri. - Norme in materia di rendita vitalizia.
(2069) RECCIA ed altri. - Sanatoria degli effetti prodotti dal decreto del Presidente della Repubblica 13 maggio 1987, n. 268, in materia di riconoscimento di rendite vitalizie.
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta dell'11 gennaio 2001.

Non essendovi iscritti a parlare nella discussione generale, il PRESIDENTE propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge n. 1578, indicato dal relatore come testo base, per mercoledì 24 gennaio 2001, alle ore 18.

Conviene la Commissione.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

SULL'ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1137-B

Il senatore DUVA fa presente che la Camera dei deputati ha licenziato con alcune modifiche il disegno di legge n. 1137-B, riguardante la ricostruzione della posizione assicurativa dei dipendenti pubblici licenziati per motivi politici, religiosi o sindacali, già approvato dal Senato. Considerata la rilevanza della materia trattata in tale provvedimento, sottolinea l'opportunità che esso sia definitivamente approvato in tempi brevi e auspica pertanto che possa essere discusso dalla Commissione in sede deliberante.

Il PRSIDENTE ricorda che il provvedimento richiamato dal senatore Duva, annunciato nella seduta antimeridiana di ieri dell'Assemblea, non è ancora stato assegnato alla Commissione.

La seduta termina alle ore 15,40.