TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MERCOLEDÌ 4 NOVEMBRE 1998

252ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Vice Presidente
CARCARINO

Intervengono l'avvocato Lorenzo Pallesi, commissario straordinario dell'Ente autonomo acquedotto pugliese, accompagnato dal consigliere Giuseppe Larosa, delegato della Corte dei conti al controllo del medesimo ente.

La seduta inizia alle ore 14,15.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla gestione dell'acquedotto pugliese: audizione del commissario straordinario
(R048 000, C13a, 0005°)

Il presidente CARCARINO ed il senatore VELTRI ricordano le finalità dell'indagine conoscitiva: l'ordine dei lavori, dopo un intervento del senatore MAGGI, è determinato dal Presidente nel senso di provvedere immediatamente a rivolgere - con priorità accordata ai due relatori, senatori Conte e Maggi - quesiti agli ospiti, che risponderanno con un intervento unico conclusivo.

Il relatore CONTE ricorda la precedente audizione informale avvenuta in primavera ad opera dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi, nella quale l'avvocato Pallesi preannunciò la trasformazione dell'EAAP in società per azioni; in proposito, sarebbe opportuno specificare la situazione del recupero dei crediti ed il rapporto tra gestione acquedottistica e sistema di depurazioni; conclude chiedendo notizie dei contatti con gli enti locali nonché informazioni circa gli effetti del prolungamento dell'iter del disegno di legge n. 3040 sui tempi di riqualificazione della gestione dell'Ente. In merito a quest'ultima domanda formula riserve il senatore SPECCHIA, che ne ravvisa un'impropria richiesta di giudizio politico sull'operato delle opposizioni, ottenendone dall'oratore rassicurazioni nel senso di interpretarlo come mera interlocuzione sullo stato della gestione dell'EAAP.

Il relatore MAGGI dichiara che, in assenza di un nesso di responsabilità politico-parlamentare di un soggetto nominato con procedura straordinaria dal Governo, quale è l'avvocato Pallesi, è d'uopo far riferimento alle sue dichiarazioni pubbliche per cogliere gli intendimenti operativi cui informa il proprio operato; orbene, tali dichiarazioni risentono di giudizi politici impropri nei confronti delle opposizioni - come dimostrano le critiche verso la condotta parlamentare di Alleanza nazionale - nonché di gravi contraddizioni, che intende far emergere con le domande che gli rivolgerà.
Il modello operativo dei precedenti contratti vedeva la direzione dei lavori in capo all'EAAP, mentre la direzione tecnica competeva al soggetto concessionario dell'impianto; l'abbandono di tale schema potrebbe sacrificare, di quei contratti, probabilmente l'unico aspetto positivo, mentre l'impresa concessionaria viene ora sgravata di qualsiasi tipo di responsabilità. Contraddittoria è anche la dichiarazione secondo cui, tra perdite consolidate e perdite d'esercizio, si raggiungono i 300 miliardi di debiti: l'attendibilità di tale dato confligge con il pareggio di tutti i bilanci delle gestioni anteriori al 1995, nonché con il fatto che l'ufficio bilancio e tributi sia retto dallo stesso responsabile della predisposizione dei passati bilanci. Si sono liquidati crediti a cottimisti venuti in scadenza il 31 dicembre scorso; l'Ente ha incassato ruoli per 350 miliardi, sostenendo spese di poco superiori al 50 per cento: come si può dunque provare la denunciata esposizione debitoria, se non si conosce neppure a quale anno finanziario risulta riferita la pendenza delle perdite consolidate?
Tra i casi di morosità, quello di Potenza è rimarchevole per confusione di dati offerti: in un'intervista al Messaggero il Commissario li dichiarò inesigibili, nell'audizione informale di primavera in Ufficio di Presidenza integrato dichiarò che confidava di recuperarne venti (dei cinquanta vantati), mentre ad una recente intervista ha ipotizzato un recupero di 30 miliardi. Urge allora comprendere se si tratti di crediti esigibili e, in tal caso, come si spieghi l'oscillazione di dati che dovrebbero essere non transigibili; anche l'arco temporale di 7-8 anni per il recupero, dichiarato altrove, andrebbe meglio specificato, per chiarire la portata della vantata esigibilità.
Le dichiarazioni di stampa più recenti darebbero ancora presente in organico il dottor Mazzini, quale consulente della gestione commissariale, mentre sin da giugno non sarebbero presenti gli altri consulenti oggetto di interrogazione parlamentare; eppure, a fine luglio uno di tali consulenti dava disposizioni a funzionari dell'Ente affinché non si rendessero disponibili a presenziare ai sopralluoghi condotti da una delegazione della Commissione nell'ambito della presente indagine conoscitiva. Richiede pertanto documentazione sull'attività condotta da tutti i consulenti e precisazioni circa il ruolo da essi rivestito dopo la scadenza del periodo di rinnovo; elementi conoscitivi più precisi andrebbero forniti anche sul secondo rinnovo del mandato del Commissario straordinario, che evidentemente esercita attualmente le sue funzioni per il terzo semestre in virtù di un nuovo incarico.
Richiesto se sia vero che a seguito di ispezioni del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri sono stati sequestrati nove impianti di depurazione per disastro ecologico (con la gestione affidata ad una delle imprese concessionarie), l'oratore conclude soffermandosi sul rinnovo contrattuale avvenuto a trattativa privata a favore di un'impresa salentina la cui titolarità è riconducibile ad un senatore in carica: tale decisione, riguardante la manutenzione della diga del Pertusillo, si iscrive in una più generale tendenza a reiterare incarichi alle medesime aziende che in passato hanno gestito la rete acquedottistica, contribuendo al dissesto in cui essa versa. In proposito, richiede notizie delle migliorie che andavano apportate entro il 30 settembre scorso agli impianti esistenti: se esse sono state effettivamente compiute, se ne indichi - anche producendo documentazione in Commissione - la ditta incaricata ed il sito in cui sono avvenute.

Il presidente CARCARINO difende la precisione con la quale finora il Commissario straordinario ha acceduto alle richieste di informazioni della Commissione, mentre il senatore VELTRI invita a considerare come l'indagine si riferisca anche alle gestioni precedenti all'attuale, vere cause del dissesto cui attualmente si sta ponendo rimedio.

Il senatore SPECCHIA, ricordato che le precedenti gestioni dell'EAAP rispondevano ad una conduzione politica condivisa fra tutti i partiti dell'allora arco costituzionale, richiede lumi sulle perdite idriche della rete e sull'esistenza di un piano per porvi rimedio. Quanto alla situazione dei depuratori, il commissariamento dell'emergenza relativa (in capo al prefetto di Bari) non ha risolto la questione dell'insufficienza delle risorse statali, ampiamente inadeguate sotto il profilo economico, nonostante gli impegni assunti dal Ministro dell'ambiente; infine, la posizione debitoria pregressa non sembra giustificare per l'intero il conferimento di somme con mutui ventennali previsto dal disegno di legge n. 3040, per cui richiede quale destinazione dovranno avere le rimanenti risorse.

Il senatore RIZZI richiede al Commissario straordinario una breve disamina del periodo trascorso nella funzione svolta, specificando da quando esso ha avuto origine.

Replica agli intervenuti l'avvocato Pallesi, che si dichiara Commissario nominato dal Governo il 16 settembre 1997 ed insediatosi il 4 ottobre dello stesso anno; dopo aver effettuato una breve narrativa delle vicende dell'EAAP e della relativa legislazione speciale sin dall'anno di istituzione (il 1919), dichiara che i bilanci sono nettamente peggiorati nel quindicennio successivo al 1980, nonostante un discutibile inserimento nel conto economico del 1986 del contributo statale, a parziale bilanciamento delle perdite. Da tale disamina (che si estende alla norma del 1938 che rende l'Ente titolare della potestà autorizzatoria sugli impianti fognari e depurativi dei comuni) parte per dichiarare che confuterà alcune delle affermazioni del senatore Maggi.
Il bilancio per il 1996 era stato soltanto predisposto, ma non approvato dal Consiglio di Amministrazione (sulla prorogatio di tale organo e sulla lunga durata del precedente collegio dei revisori dei conti controbattono brevemente i senatori SPECCHIA e MAGGI); è questo e non un funzionario, foss'anche responsabile dell'ufficio bilancio e tributi, che certifica il pareggio di bilancio, il quale peraltro mancava in tutta quella serie di documenti contabili precedenti. Peraltro, le inefficienze gestionali non sono nell'attuale ordinamento titolo sufficiente a rimuovere un dirigente, senza che sia stata accertata la commissione di un reato; quanto alla normativa esistente in materia di personale - a cui fa rinvio un breve cenno del senatore CAMO - essa giustifica ed incentiva rapporti di collaborazione quali quelli intrattenuti durante la gestione commissariale. In proposito, il costo delle consulenze grava sul bilancio in misura dimezzata rispetto alle precedenti gestioni; si tratta di professionisti indispensabili nel supporto del Commissario - ad esempio per l'introduzione di procedure di ottemperanza del decreto legislativo n. 626 del 1994, per la stesura del bilancio e per le tecniche di depurazione - senza rapporto di subordinazione: sul loro operato, riguardante una fase per lo più conclusasi in luglio, e sui loro nominativi, accetta gli inviti del senatore SPECCHIA a far pervenire una breve elencazione alla Commissione. In riferimento al sopralluogo di luglio, fu lui stesso a designare i funzionari competenti ad accogliere la delegazione della Commissione e, in assenza di richiesta scritta motivata, ritenne di disattendere l'invito trasmessogli dalla Prefettura a far presenziare dei soggetti indicati nominativamente.

Interrompe il relatore MAGGI, dichiarando che la richiesta fu avanzata da lui stesso in una conversazione telefonica con il dottor Mazzini, al quale specificò i motivi di competenza professionale che giustificavano tale indicazione, in rapporto alle località ed agli impianti da visitare.

L'avvocato PALLESI replica dichiarando che solo a lui competeva valutare quale dei dipendenti dell'EAAP soddisfasse i requisiti professionali adatti alla bisogna; peraltro, il direttore da lui inviato al depuratore di Bisceglie non era autorizzato ad accedervi in ragione del sequestro giudiziario dell'impianto, mentre per gli impianti di potabilizzazione del Pertusillo e del Locone aveva inviato dirigenti competenti, nonostante il loro assetto proprietario non sia riconducibile all'Ente.
Sul sistema depuratore pugliese l'EAAP ha redatto un libro bianco (di cui promette al senatore COLLA l'invio in Commissione) in cui spiega che gestisce opere di proprietà altrui, in una situazione di confusione normativa nella quale le provincie (delegate dalla regione alle autorizzazioni sugli scarichi) oscillano tra disapplicazione della legge regionale in materia ed applicazione della legge "Merli". Gli impianti progettati in passato erano parametrati sui limiti fissati dalla legislazione regionale, per cui rischiano spesso sequestri giudiziari, dinieghi autorizzatori, ovvero atti regionali per l'esercizio provvisorio: il depuratore di Bisceglie risente di un'obsolescenza aggravata dall'andamento demografico non previsto all'epoca della sua costruzione, con crescita dei residenti nel periodo estivo e con l'ulteriore elemento della costruzione successiva di una scuola comunale in sua prossimità. L'EAAP, che non può fare investimenti su beni altrui, cerca di porre rimedio sotto il profilo manutentorio aumentando la qualità dei solventi e l'impiego dei deodoranti: resta però l'urgenza di riportare a norma un sistema depurativo nel quale solo il 20 per cento degli impianti è a norma secondo la legge regionale, già di per sè più permissiva della legge "Merli" e della più recente normativa comunitaria.
Un accordo programmatico sulle risorse idriche fra Stato e regioni è in via di adozione, ma l'Ente è oggetto e non soggetto di tale negoziato; quanto alle prassi in uso sotto la vigenza delle concessioni stipulate dal 1989, il Commissario le ignora, limitandosi alla lettura degli atti che contemplavano in capo alla società concessionaria la direzione dei lavori, in presenza di un ingegnere capo dell'Ente (non trattandosi di contratti di appalto). Consegnato un prospetto sul totale dei corrispettivi per le gare del primo semestre del 1998, sottolinea come essi registrano un calo di 10 miliardi rispetto ai 54 miliardi di tre anni fa; le migliorie, per le quali si è definito il metodo della scelta più vantaggiosa, sono costate in media 1 miliardo e mezzo ad ambito (gli ambiti prescelti sono tredici) e, sebbene non tali da apportare modifiche strutturali ad impianti obsoleti come quello di Bisceglie, sono state oggetto di un'ispezione a fine settembre: ne è scaturita la diffida nei confronti di alcune aziende inadempienti, che dopo trenta giorni vi hanno ottemperato tutte ad eccezione dell'azienda di depurazione sequestrata a Taranto (laddove qualsiasi palliativo non potrà supplire all'assenza di un canale a mare, carente sin dal progetto).
L'approvvigionamento idrico è distribuito su una miriade di soggetti pubblici, a fronte dei quali si registrano casi di morosità che non possono giustificare sotto il profilo economico la dizione "crediti esigibili": quando infatti una causa giudiziaria può prevedibilmente essere definita non prima di sette-otto anni, si percepirà semmai una sopravvenienza attiva, ma non si può credibilmente farvi affidamento in sede di programmazione finanziaria. E' il motivo per il quale si può essere ingenerato un equivoco - in dichiarazioni tutte rebus sie stantibus - sull'ammontare di quanto richiesto al comune di Potenza, il cui commissario al dissesto avanzò una proposta transattiva iugulatoria respinta nei termini in cui era redatta: la perizia dell'EAAP preventiva un debito di 37 miliardi per l'acqua e di 22 miliardi per l'energia elettrica, per cui almeno su quest'ultimo dato (che dalla fine degli anni '70 era dovuto dal comune all'Ente) non si può transigere; sull'intero debito - se non sopravverranno fatti nuovi - si confida di ricevere una sentenza ricognitiva favorevole a gennaio (dopo la quale si provvederà a renderla esecutiva in via forzosa).
Paventato il rischio di desertificazione del Salento, dalle cui falde idriche si attinge con pozzi spesso abusivi, prefigura la necessità di riutilizzo della stessa acqua depurata, in un processo di riconversione affidato ai nuovi impianti. Lamenta peraltro l'estensione delle perdite della rete acquedottistica, che - sui circa quattrocento milioni di metri cubi residuanti dalla sottrazione alle captazioni dei centoventisei milioni di metri cubi attinti da pozzi - raggiungono il cinquanta per cento: essendo fatturati appena duecento milioni di metri cubi, si è molto al di sopra della media italiana di perdite idriche (il venti per cento), che è a sua volta molto al di sopra del sette per cento di perdite delle reti acquedottistiche europee. La metà del cinquanta per cento di perdite della rete EAAP deriva da furti: l'abusivismo vive di una molteplicità di fattispecie, soltanto scalfita dalla scoperta, in un'indagine a campione, che l'85 per cento dei contatori dell'Ente è privo di sigilli; occorre sviluppare pertanto una cultura dell'entrata (assente negli scorsi decenni, quando le delibere CIPE in materia tariffaria non sono mai state applicate), destinando risorse umane e professionali soprattutto all'abbattimento di tali situazioni di illiceità.
Il patrimonio netto negativo di 300 miliardi, derivante dal predetto accertamento dei debiti, osta all'immediato passaggio alla fase della società per azioni, che nascerebbe gravata da un deficit insopportabile (visto lo scoperto di 100 miliardi con il Banco di Napoli e l'arretrato di 6-8 mesi nella gestione corrente dei cottimisti e della depurazione) senza l'entrata in vigore del disegno di legge n. 3040: dalla data della sua presentazione, peraltro, sono sopraggiunte più favorevoli condizioni di credito che consentiranno di attingere ad un ammontare di mutui leggermente maggiore dei 340 miliardi preventivati. Un audit di bilancio, da parte di una società che documenti la casistica dei debiti pregressi, potrebbe consentire di affrontare la questione azienda per azienda; è però vero che nel giugno 1999 scadono i contratti con i cottimisti e, se si presceglie il modello degli appalti quadriennali per la manutenzione , si rischia di escludere dal mercato metà delle aziende pugliesi, le quali potrebbero invece giovarsi del minore interesse delle aziende europee per gare di appalto annuali. E' infine vero che in un caso (quello della ditta Erroi) è stata rinnovata la manutenzione della parte acquedottistica della diga del Pertusillo: ciò però è derivato da richiesta espressa del competente compartimento, stanti i cattivi risultati dell'affidamento della sorveglianza dell'impianto al personale dell'Ente; in ogni caso, tale rinnovo a trattativa privata non supera il giugno 1999, data che è pari a quella di vigenza dei contratti.

Il consigliere LAROSA esprime vivo apprezzamento per il tenore delle domande avanzate e per l'attenzione a profili di correttezza gestionale e buon andamento amministrativo riservata dalla Commissione nel corso dell'indagine conoscitiva: offre la sua disponibilità a recepire tali indicazioni nell'operato di controllo che gli è proprio, ispirandovi la propria relazione annuale alla competente sezione della Corte dei conti, che in tale misura si dimostra l'organo ausiliare del Parlamento propriamente configurato nella Carta costituzionale.

Il presidente CARCARINO ringrazia i soggetti auditi e rinvia il seguito dell'indagine conoscitiva ad altra seduta.

La seduta termina alle ore 16,30.