DIFESA (4a)

MARTEDÌ 8 OTTOBRE 1996


21a Seduta

Presidenza del Presidente
GUALTIERI

Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Brutti.

La seduta inizia alle ore 15,45.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C04a, 0019o)

Il PRESIDENTE dà alcune indicazione sullo svolgimento dei lavori della Commissione della corrente settimana e, dopo aver ricordato che è stato fissato per Giovedì 10 ottobre il termine per la presentazione degli emendamenti ai disegni di legge sull'obiezione di coscienza, propone di fissare per Martedì 15 ottobre il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge sui vertici militari.

La Commissione conviene.

IN SEDE REFERENTE
(1192) Deputati SPINI ed altri. - Attribuzioni del Ministro della difesa, ristrutturazione dei vertici delle Forze armate e dell'Amministrazione della difesa, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame e rinvio)

Il PRESIDENTE avverte che è stato assegnato alla Commissione il disegno di legge n. 1291 del senatore Russo Spena sulla ristrutturazione delle Forze armate. Tale disegno di legge verrà posto all'ordine del giorno delle sedute di Mercoledì e Giovedì prossimi.

Il relatore FORCIERI, anticipando sommariamente il contenuto del disegno di legge n. 1291, rileva che esso reca una ristrutturazione complessiva del sistema di difesa; si ribadisce, in primo luogo, il ruolo del Presidente della Repubblica di garante della conformità alla Costituzione degli indirizzi e dell'ordinamento della difesa nazionale e si modificano le competenze del Consiglio supremo di difesa. Viene inoltre prevista la creazione di un comitato della difesa nazionale, presieduto dal Presidente del Consiglio, il quale diviene titolare del comando delle Forze armate, mentre è affidato al Ministro della difesa il comando operativo delle stesse. Sono poi istituiti un corpo di difesa popolare non violenta e il consiglio superiore della difesa quale organo di consulenza del Ministro. Soltanto nel capo II si affronta la materia della ristrutturazione dei vertici militari, mentre nel capo IV si dettano norme per la gestione delle crisi. Si tratta quindi - a suo avviso - di una iniziativa legislativa le cui connessioni con il disegno di legge n. 1192 sono assai parziali e a cui andrebbe quindi riservato un percorso autonomo, anche per evitare di ritardare l'approvazione del disegno di legge in titolo, la cui urgenza è da tutti riconosciuta. L'esame del disegno di legge del senatore Russo Spena - prosegue il relatore - potrà essere l'occasione per affrontare in modo complessivo la ristrutturazione del sistema di difesa.

Dopo che il senatore DOLAZZA ha formulato un quesito al relatore circa l'attribuzione del potere regolamentare al Governo previsto dall'articolo 10 del disegno di legge n. 1192, interviene il senatore UCCHIELLI per il quale il dibattito ha già posto in evidenza le questioni più rilevanti che la riforma dei vertici militari pone all'attenzione del Parlamento. Dopo aver rilevato che sarebbe stato preferibile far precedere la discussione dei vertici militari da un atto di indirizzo del Parlamento sul nuovo modello di difesa, ritiene che è ormai urgente approvare la riforma, dando un segnale alle Forze armate e più in generale al paese, della capacità del Parlamento di affrontare finalmente i problemi della difesa.

Il sottosegretario BRUTTI, dopo aver osservato che la riforma dei vertici militari è all'ordine del giorno del Parlamento già da alcune legislature, sostiene che è ormai urgente introdurre norme di semplificazione dell'assetto centrale dell'apparato di sicurezza. Il disegno di legge n. 1192 è una prima risposta a tale esigenza, che potrà avere ulteriori sviluppi riformatori. In quest'ottica il Governo valuta con attenzione le osservazioni del senatore Russo Spena riguardo in particolare alla possibilità di attribuire l'incarico di segretario generale della difesa ad un civile; si tratta infatti di un obiettivo condivisibile che potrà senz'altro essere in futuro introdotto nell'ordinamento. Si dichiara quindi disponibile ad accogliere un ordine del giorno che impegni il Governo in tale direzione.
Il sottosegretario Brutti, riferendosi alla ristrutturazione proposta nel disegno di legge n. 1192, rileva che anche i sistemi di difesa e di sicurezza degli altri paesi europei sono organizzati secondo il modello delineato che è volto alla semplificazione e all'unificazione della linea di comando. La riforma è inoltre - a suo avviso - un passo decisivo verso una organizzazione in chiave interforze e verso l'obiettivo di rendere più efficace la gestione della spesa militare, realizzando un giusto equilibrio tra risparmi e ammodernamento.
In conclusione il sottosegretario Brutti raccomanda una rapida approvazione del disegno di legge in titolo e ribadisce la volontà del Governo di accogliere eventuali ordini del giorno.

Il presidente GUALTIERI, dopo aver avvertito che sono già stati presentati alcuni ordini del giorno dai senatori Palombo e Manfredi, fa riferimento a quanto da ultimo sostenuto dal sottosegretario Brutti in ordine all'esigenza di una efficace gestione della spesa militare, rilevando che nella nota aggiuntiva al bilancio della difesa per il 1997 si paventa il rischio di un effettivo degrado dello strumento militare a causa dei tagli che verranno operati sugli stanziamenti per la difesa con la manovra di bilancio. Ritiene quindi quantomai utile che la Commissione possa approfondire i dati contenuti nel suddetto documento, dedicando una seduta delle prossime settimane al suo esame.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa per l'anno 1996 (n. 33)
(Parere al Ministro della difesa, ai sensi dell'articolo 9, comma 7, della legge 24 dicembre 1993, n. 537: favorevole con osservazioni)
(A139 B00, C04a, 0005o)

Il relatore LORETO rileva preliminarmente che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere sul piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della difesa ai sensi dell'articolo 9, comma 7, della legge n. 537 del 1993 (legge finanziaria 1994). L'introduzione di tale disposizione segnò una svolta nella disciplina degli alloggi militari, sancendo il passaggio dal regime di concessione a quello di locazione; in tal modo veniva quindi limitato il potere di discrezionalità dell'amministrazione della difesa nella gestione del suddetto patrimonio, facendo nel contempo venir meno la condizione di precarietà per gli utenti. Inoltre la disposizione consentiva inedite entrate per il bilancio dello Stato e, attraverso le dismissioni e le locazioni, la ridislocazione sul territorio della presenza delle Forze armate e un miglior assolvimento della funzione di sicurezza sociale propria del patrimonio abitativo della difesa. Peraltro con riferimento a una successiva disposizione contenuta nell'articolo 43 della legge n. 724 del 1994, la suddetta, nuova disciplina degli alloggi militari subì una revisione, prevedendo che la categoria degli alloggi ASI tornasse nell'ambito della responsabilità discrezionale dell'amministrazione della difesa.
Il relatore osserva che il patrimonio abitativo della difesa è certamente uno strumento per assicurare l'operatività dei reparti, ma è anche volto a fini di protezione sociale per i dipendenti dell'amministrazione della difesa. In questa ottica va realizzata una verifica degli alloggi strettamente funzionali alla operatività dei reparti, prevedendo però che quelli non più utili possano essere dismessi, con evidenti vantaggi sotto il profilo delle entrate per il bilancio dello Stato. L'applicazione della disciplina introdotta dall'articolo 9 è peraltro ancora in fase di rodaggio, anche per atteggiamenti non sempre coerenti da parte di alcuni comandi; si ravvisa inoltre l'urgenza di rivedere i canoni di locazione che non sempre corrispondono alle caratteristiche dell'alloggio.
Il relatore Loreto passa quindi ad esaminare la proposta di piano di gestione del patrimonio abitativo all'attenzione della Commissione. In primo luogo rileva che da una comparazione con i piani precedenti emerge una discrepanza in ordine alla disposizione che prevede la possibilità di mantenere la conduzione dell'alloggio per quegli utenti che non hanno più titolo alla concessione; infatti mentre per gli anni 1994-1995 si faceva riferimento genericamente agli utenti degli alloggi, nel piano per il 1996 si specifica che si tratta di utenti degli alloggi AST, escludendo quindi dalla categoria gli alloggi ASI che sono diverse migliaia. La ratio di tale diversità risiede, a suo avviso, nell'interpretazione che l'amministrazione della difesa ha dato all'articolo 43 della suddetta legge n. 724 del 1994, ritenendo recuperati alla disponibilità discrezionale dell'Amministrazione gli alloggi ASI, che, invece secondo quanto disposto dall'articolo 9 della legge n. 537 del 1993, sarebbero dovuti passare in regime di locazione. Tale orientamento dell'Amministrazione è reso poi evidente da un processo progressivo di modificazione della tipizzazione degli alloggi prodottosi dal 1994 ad oggi e che, secondo alcuni dati che il relatore riferisce analiticamente, ha portato ad un incremento degli alloggi ASI rispetto a quelli AST. Il relatore ritiene poi che il limite di reddito complessivo del nucleo familiare in base al quale gli utenti degli alloggi possono mantenere la conduzione dell'alloggio, va elevato, indicizzandolo come avviene per la locazione degli immobili del patrimonio IACP; tale limite di reddito va indicato anche per gli alloggi ASI.
Il relatore osserva poi che i dati contenuti nell'allegato A sulla situazione degli alloggi di servizio sono generici e non si comprende inoltre se essi debbano essere considerati aggiuntivi rispetto a quelli contenuti negli omologhi allegati ai precedenti piani abitativi. Non viene inoltre dato conto di eventuali dismissioni di alloggi e delle corrispondenti entrate realizzate.
Il relatore Loreto osserva infine che il piano presentato dal Governo non dà alcuna informazione in ordine agli alloggi inutilizzati che, secondo quanto risulta, sono circa 1.500-1.600.
Dopo aver auspicato che il piano abitativo della difesa possa contenere nei prossimi anni anche indicazioni sul numero e la dislocazione degli alloggi in costruzione, propone di formulare un parere favorevole con le osservazioni da lui espresse nella relazione.

Dopo che il senatore PERUZZOTTI ha dichiarato di condividere pienamente la proposta di parere formulata dal senatore Loreto, interviene il senatore MANFREDI, il quale, sottolineato che gli alloggi di servizio all'incarico sono stati istituiti per sopperire, almeno in parte, ai gravi disagi che gravano su quanti, soprattutto ufficiali, sono costretti nell'arco della loro carriera a un numero assai elevato di trasferimenti, invita ad integrare il parere proposto dal senatore Loreto, cui dà atto di aver svolto una puntuale ed esauriente relazione, con una osservazione concernente la necessità di adottare ogni utile misura per recuperare senza indugi gli alloggi che continuano ad essere occupati senza alcun titolo e in maniera assolutamente abusiva.

Si apre quindi un breve dibattito al quale partecipano il presidente GUALTIERI il relatore LORETO e il senatore MANFREDI, nel quale viene puntualizzata la formulazione della osservazione proposta dal senatore Manfredi.

Il Presidente Gualtieri desidera sottolineare infine che ad una accertata disponibilità complessiva di alloggi da parte dell'amministrazione della Difesa fa invece riscontro una grave carenza alloggiativa per le Forze dell'ordine; sarebbe quindi quantomai opportuna una oculata gestione del patrimonio abitativo.

Viene quindi posta ai voti la proposta di parere del relatore con le osservazioni da lui formulate e con quella da ultimo suggerita dal senatore Manfredi.

La proposta è accolta.

La seduta termina alle ore 16,45.