GIUNTA DELLE ELEZIONI
E DELLE IMMUNITÀ PARLAMENTARI

MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 1997


34a Seduta

Presidenza del Presidente
PREIONI

La seduta inizia alle ore 14,40.

SUI LAVORI DELLA GIUNTA
(A007 000, C21a, 0014°)

Il Presidente PREIONI informa di aver chiesto al Presidente del Senato, con lettera del 6 febbraio 1997, un nuovo termine di 30 giorni per la presentazione della relazione da parte della Giunta - ai sensi dell'articolo 135, comma 7, del Regolamento del Senato - relativamente al Doc. IV-ter, n. 8 ed al Doc. IV-ter, n. 9, recanti richieste di deliberazione in materia di insindacabilità ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, il primo nei confronti dell'ex senatore Salvatore Frasca ed il secondo nei confronti del senatore Giuseppe Arlacchi. Con lettera del 7 febbraio, il Presidente del Senato ha accordato la proroga richiesta.

INSINDACABILITÀ AI SENSI DELL'ARTICOLO 68, PRIMO COMMA, DELLA
COSTITUZIONE

Doc. IV-ter, n. 7, nei confronti del signor Erminio Boso, senatore all'epoca dei fatti, indagato per il reato di cui all'articolo 595 del codice penale (diffamazione).
(R135 000, C21a, 0022°)

Il PRESIDENTE espone preliminarmente i fatti.

La Giunta ascolta il signor Erminio BOSO, che fornisce chiarimenti ai sensi dell'articolo 135, comma 5, del Regolamento del Senato e risponde alle domande del senatore FASSONE.

Congedato il signor Boso, prende la parola il senatore RUSSO, che solleva alcune questioni di ordine generale concernenti la determinazione dei criteri in base ai quali la Giunta è chiamata ad assumere deliberazioni sui casi relativi all'applicazione dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione. Ritiene opportuna una riflessione in materia anche in considerazione di recenti deliberazioni dell'Assemblea del Senato sulla prerogativa dell'insindacabilità, con le quali sono state respinte alcune proposte formulate dalla Giunta, rilevando che tali deliberazioni sono state assunte in un clima di non sufficiente attenzione da parte dei componenti dell'Assemblea.
Ricorda di aver sempre seguito una linea di estremo rigore nella valutazione della connessione tra le dichiarazioni rese dai senatori, oggetto dei procedimenti, penali o civili, e l'esercizio delle funzioni parlamentari. Ritiene inoltre che il ricorso ad espressioni ingiuriose da parte dei membri del Parlamento non debba assolutamente considerarsi coperto dalla prerogativa di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione. Il Senato ha invece recentemente dichiarato l'insindacabilità di opinioni espresse dai senatori in occasioni che, a suo giudizio, non presentavano connessione con l'attività parlamentare.

Il PRESIDENTE ritiene che la Giunta debba procedere in base ai criteri da essa ritenuti validi, senza ritenersi vincolata da singole decisioni assunte dall'Assemblea. Fa presente, inoltre, in ordine ai casi richiamati dal senatore Russo, che le deliberazioni assembleari possono essersi formate in modo occasionale, senza che lo svolgimento dei lavori parlamentari abbia consentito meditata riflessione.

Il senatore VALENTINO esprime perplessità sulla possibilità di predeterminare rigorosamente i criteri per la valutazione delle richieste relative all'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione. Ogni vicenda ha infatti una connotazione autonoma ed è quindi inevitabile che la Giunta debba individuare per ogni singolo caso se sussiste o meno un collegamento tra le opinioni espresse e l'attività parlamentare.

Il senatore CALLEGARO considera invece opportuno determinare criteri-guida per le valutazioni relative all'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione. Ricorda inoltre che l'Assemblea non è chiamata a motivare le sue deliberazioni in materia di insindacabilità. Ritiene quindi necessario che il relatore illustri le conclusioni della Giunta, esponendo le ragioni che hanno indotto tale organo ad assumere le sue deliberazioni, senza affidarsi alla mera presunzione di conoscenza del contenuto delle relazioni scritte, in modo che gli approfondimenti svolti dalla Giunta siano conosciuti dall'Assemblea al momento del voto.

IL senatore CORTELLONI ritiene utile che i senatori ricevano, prima della discussione in Assemblea, il testo della relazione della Giunta in ordine alle richieste di deliberazione in materia di insindacabilità poste all'ordine del giorno.

Il senatore RUSSO ribadisce la necessità che la Giunta approfondisca i problemi inerenti il giudizio circa la sindacabilità o meno delle opinioni espresse dai senatori. Ritiene infatti che le questioni da valutare siano numerose e richiedano un esame attento. Pone innanzitutto il quesito se per «attività parlamentare» si debba intendere l'attività politica in genere svolta dai parlamentari oppure esclusivamente i comportamenti collegati allo svolgimento di un atto tipico, proprio dell'attività parlamentare. Altra questione riguarda il linguaggio utilizzato dai parlamentari per l'espressione delle loro opinioni politiche. Si chiede infatti se espressioni insultanti debbano essere considerate alla stregua di opinioni espresse nell'ambito dell'attività parlamentare o se non sia invece opportuno che vengano stabiliti dei limiti a tutela del rispetto della dignità della persona. Non ritiene che si debba addivenire all'enucleazione di criteri rigidi per la valutazione delle richieste in materia di insindacabilità, bensì che da un approfondito dibattito debba emergere un orientamento della Giunta utile per le decisioni che essa sarà chiamata ad assumere.

Il senatore FASSONE ritiene opportuno ribadire che la Giunta deve continuare ad essere coerente con i principi costituzionali stabiliti in materia di insindacabilità, senza considerarsi vincolata dalle deliberazioni dell'Assemblea. Ritiene inoltre necessario ipotizzare una modifica del Regolamento del Senato nel senso di prevedere che, nel corso della discussione in Assemblea sulle proposte della Giunta in materia di insindacabilità, prendano la parola un oratore a favore ed uno contro tale proposta, affinchè l'Assemblea possa deliberare con cognizione di causa ed in libertà di coscienza. Tale suggerimento potrebbe essere accolto, a suo avviso, in via di prassi, sin dalla prossima discussione in Assemblea.
Osserva infine che una maggiore attenzione ai problemi oggetto della discussione si rende indispensabile in considerazione della possibilità che la deliberazione del Senato possa condurre a conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato, eventualità in relazione alla quale è evidente l'importanza della motivazione della deliberazione oggetto del conflitto stesso, anche in considerazione dei principi stabiliti dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 1150 del 1988.

Il senatore RUSSO concorda con la proposta avanzata dal senatore Fassone.

Il senatore CÒ esprime il suo rammarico per l'esito delle recenti discussioni dell'Assemblea sulle conclusioni della Giunta, in quanto si sono assunte deliberazioni in un clima di generale disattenzione. A determinare tali episodi hanno contribuito, a suo avviso, non solo la circostanza che le discussioni si sono svolte al termine dei lavori dell'Assemblea e perciò in un'atmosfera di comprensibile stanchezza, ma anche l'insorgere di un negativo meccanismo psicologico di autodifesa corporativa che potrebbe essere scattato nelle volontà dei senatori presenti, in considerazione della possibilità di venire in futuro personalmente coinvolti in responsabilità per atti compiuti nell'esercizio delle funzioni parlamentari. Il senatore Cò, dopo aver dichiarato di condividere le proposte avanzate dai senatori Russo e Fassone, esprime l'avviso che i relatori debbano sempre sostenere, intervenendo nella discussione, le posizioni della Giunta dinanzi all'Assemblea, anche in considerazione del fatto che la relazione scritta potrebbe non essere conosciuta da tutti i senatori.

Il senatore BRUNI si dice spiacevolmente sorpreso dell'esito che alcune proposte della Giunta hanno avuto in Assemblea e della difficoltà riscontrata da parte dei membri della Giunta nel mantenere un indirizzo coerente con quello espresso in seno alla Giunta stessa. Ritiene quindi opportuno che si proceda alla determinazione di principi generali da seguire nell'esame delle richieste di deliberazione in materia di insindacabilità.

Il senatore CALLEGARO, nel ribadire l'esigenza di approfondimento delle questioni generali in materia di immunità parlamentari emerse nel corso della discussione, informa di aver presentato una proposta riguardante l'applicazione dell'articolo 135-bis, comma 8, del Regolamento del Senato, attualmente all'attenzione della Giunta per il Regolamento, in materia di esame delle domande di autorizzazione a procedere ai sensi dell'articolo 96 della Costituzione.

Il senatore RUSSO chiede che la Giunta rinvii il seguito della discussione, a causa di concomitanti impegni palamentari.

La Giunta conviene con la proposta avanzata dal senatore Russo.

VERIFICA DEI POTERI
Regione Friuli-Venezia Giulia
(R019 000, C21a, 0011°)

Il senatore DE CAROLIS, relatore per la regione Friuli-Venezia Giulia, riferisce sulla situazione elettorale di detta regione.

La Giunta, con l'astensione del senatore Callegaro, eletto nella Regione, accogliendo la proposta formulata dal relatore, delibera di dichiarare valida l'elezione di tutti i senatori eletti nella regione e cioè: Bratina, Callegaro, Camber, Camerini, Collino, Moro e Visentin.

È infine rinviato l'esame dei restanti argomenti all'ordine del giorno.

La seduta termina alle ore 15,10.