GIUNTA
per gli affari delle Comunità europee

GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO 1997


22a Seduta

Presidenza del Presidente
BEDIN

La seduta inizia alle ore 8,30.

IN SEDE CONSULTIVA
(1994) Disposizioni per il riordino del settore lattiero-caseario
(Parere alla 9a Commissione: favorevole con osservazioni)

Il relatore FUSILLO, riepilogando le problematiche connesse a vari disegni di legge concernenti misure urgenti nel settore lattiero caseario, premette che è sua intenzione soffermarsi sul disegno di legge in titolo, di iniziativa governativa, in quanto esso risulta il provvedimento più attuale sia rispetto alla normativa comunitaria sia rispetto alle numerose disposizioni adottate negli ultimi anni quali, da ultimo, quelle previste dalla legge 23 dicembre 1996, n. 662, collegata alla manovra finanziaria per il 1997. Il disegno di legge in titolo, in particolare, modifica la legge 26 novembre 1992, n. 468, la quale è stata adottata per disciplinare il regime delle quote del latte ma è risultata ben presto superata dal regolamento CEE n. 3950/92, del 28 dicembre 1992. Il disegno di legge inoltre, prosegue il relatore, è stato prescelto come documento di riferimento anche dalla Commissione di merito.
Passando ad illustrare i profili di interesse comunitario il relatore propone di esprimere un parere complessivamente favorevole tenendo conto, tuttavia, di alcune osservazioni. Tali osservazioni riguardano i criteri di attribuzione delle quote, di cui all'articolo 1, comma 2, del provvedimento in titolo, che risulterebbero difformi dall'articolo 4 del regolamento CEE n. 3950/92, e il contenuto della riserva nazionale, di cui all'articolo 2, comma 1, del disegno di legge, che contempla criteri diversi da quelli indicati dall'articolo 5 del regolamento citato.
Il relatore segnala inoltre che l'articolo 5 del disegno di legge ribadisce la scelta di abrogare il livello provinciale di compensazione, come già disposto dal decreto legge 23 ottobre 1996, n. 542, convertito con legge 23 dicembre 1996, n. 649, e sottolinea che l'articolo 2, comma 6, del testo in esame non prevede, nel procedimento di assegnazione delle quote, la consultazione con la Commissione disposta dall'articolo 5 del regolamento comunitario. Il relatore rileva infine l'opportunità di coordinare in modo più adeguato le disposizioni di cui all'articolo 9 del disegno di legge, concernenti le cessioni delle quote, e quelle dell'articolo 6 del regolamento CEE n. 3950/92.

Il senatore GASPERINI conviene sul carattere necessario e indifferibile del disegno di legge in titolo ma sottolinea lo stato di disagio dei produttori di latte ascrivibile all'inadeguata tutela dei loro interessi in sede europea, alla scarsa informazione in merito al regime delle quote e alle aspettative illegittimamente alimentate circa l'eventualità che lo Stato si assumesse gli oneri connessi ai prelievi. A tale riguardo l'oratore chiede al relatore se il provvedimento in esame sia idoneo a far fronte ai suddetti disagi e quali siano le ulteriori iniziative da assumere.

Il senatore VERTONE esprime perplessità sulla possibilità che il disegno di legge in titolo possa risolvere i problemi enunciati dal senatore Gasperini. L'oratore rileva in proposito come le attuali condizioni sfavorevoli dell'agricoltura italiana, e di quella meridionale in particolare, siano frutto di una tradizione di cedimenti nelle trattative europee e di rinunce specifiche in campo agricolo in favore del settore siderurgico, il quale attualmente è in fase di smantellamento.

La senatrice SQUARCIALUPI sottolinea come il problema delle quote sia conosciuto da più di dieci anni e come non se ne possa fare carico all'attuale Governo. Ritenendo che le forme di protesta adottate dagli agricoltori non siano le più appropriate per far conoscere le loro ragioni all'opinione pubblica, l'oratrice segnala come siano state perse delle occasioni preziose in passato, come nel caso del problema della mucca pazza, per approfondire le problematiche dell'agricoltura italiana e, in particolare, quelle dell'allevamento.

Il senatore TAPPARO rileva come l'agricoltura sia un settore di forte rilevanza regionale e come molti degli argomenti sollevati, tra cui le ragioni che hanno impedito un'applicazione più trasparente dei meccanismi comunitari di prelievo e le eventuali inadempienze delle Amministrazioni centrali e regionali e degli altri soggetti interessati, dovranno essere approfonditi dall'apposita Commissione di indagine; in quella sede sarà anche opportuno valutare l'adozione di sanzioni esemplari e di procedure operative più adeguate. L'oratore esprime altresì rammarico per i perduranti ritardi che caratterizzano il nostro Paese il quale è solito affrontare i problemi dopo che essi si sono acutizzati. Un chiaro esempio di tale approccio è dato, oltre che dal settore lattiero caseario, da quanto sta avvenendo nel settore del riso dove, a fronte di una situazione critica per i produttori italiani, francesi e spagnoli ed a comportamenti non lineari da parte dei Paesi Bassi, che sono forti importatori, si deve constatare un preoccupante silenzio da parte dell'Unione europea. In futuro, conclude l'oratore, sarebbe auspicabile che provvedimenti di tale importanza vengano discussi in presenza del rappresentante del Governo.

Il senatore MANZI, condividendo quanto espresso dal senatore Tapparo e dai precedenti oratori, ritiene opportuno invitare il Governo a ridiscutere con maggior vigore la questione delle quote del latte in sede europea in quanto, a fronte di condizioni storiche profondamente mutate rispetto ai negoziati originari, non è possibile rinunciare ad ottenere modifiche del regime vigente.

Il senatore CORRAO esprime perplessità sul provvedimento in titolo per la parte che attiene alla ripartizione dei compiti fra Stato e Regioni.

La senatrice SQUARCIALUPI sottolinea come la responsabilità per la debolezza delle posizioni italiane in ambito europeo non possa essere ascritta esclusivamente al Governo in quanto spetta al Parlamento l'onere di svolgere un'azione più incisiva in sede di indirizzo. Convengono con la senatrice Squarcialupi i senatori VERTONE e MAGNALBÒ.

Il senatore BESOSTRI rileva come la discussione della legge comunitaria possa offrire l'occasione per una più ampia riflessione sui meccanismi di coordinamento fra Parlamento e Governo in sede di elaborazione degli atti comunitari in quanto, per via della deplorevole disattenzione vigente in Italia nei confronti di tale fase, l'interesse si concentra sui problemi quando è ormai troppo tardi per porvi rimedio. Lo stesso ritardo nell'esame della legge comunitaria per il 1996 è la prova di tale disattenzione.

Il Presidente BEDIN propone al relatore di inserire nel parere un riferimento alla necessità che sia rinegoziato l'attuale regime comunitario di quote, anche alla luce della stretta attinenza fra tale problematica e le competenze regionali in materia di applicazione del diritto comunitario, così come esse vengono disciplinate dal disegno di legge in titolo. Il Presidente esprime anche apprezzamento per le osservazioni esposte dal relatore, le quali andrebbero ulteriormente evidenziate, in merito ai criteri di ripartizione delle quote tra i produttori italiani.

Il senatore VERTONE rileva come l'attuale crisi connessa alle quote potrebbe offrire l'occasione al Governo per rinegoziare l'insieme della politica agricola tenendo in maggior conto gli interessi dell'Europa meridionale.

Il senatore GASPERINI si associa alle considerazioni già espresse ma sottolinea l'esigenza di invitare il Governo ad impegnarsi con maggiore energia su questo problema e di fare in modo che l'apposita Commissione di inchiesta sia istituita con la massima sollecitudine.

Il relatore FUSILLO replica agli intervenuti precisando, in via preliminare, che nella sua esposizione ha voluto espressamente attenersi ai profili comunitari, senza soffermarsi sui problemi di merito, che pure sono di estrema rilevanza, ma che attengono la competenza di altri sedi. L'oratore sottolinea tuttavia come da un esame complessivo delle politiche comunitarie emerga una generale sottovalutazione degli interessi agricoli italiani, problema che peraltro ha indotto la Commissione agricoltura a dare un parere sfavorevole sull'Accordo euromediterraneo con il Marocco, in quanto l'Unione europea non ha previsto misure compensative per i prodotti danneggiati dall'Accordo stesso. Il relatore rileva tuttavia come le responsabilità non possano essere ascritte esclusivamente al Governo in quanto la materia richiede lo svolgimento di complessi negoziati a livello europeo, ambito nel quale l'Italia sta progressivamente acquisendo una maggiore capacità di contrattazione.
La Giunta dà, quindi, mandato al relatore di predisporre un parere nei termini emersi dal dibattito.

SUI LAVORI DELLA GIUNTA
(A007 000, C23a, 0010°)

Su proposta del PRESIDENTE la Giunta conviene nel deferire il disegno di legge n. 1124-B, recante delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa, al Comitato per i pareri.

CONVOCAZIONE DEL COMITATO PER I PARERI

Il PRESIDENTE informa la Giunta che il Comitato per i pareri è convocato in data odierna, alle ore 13, per esprimere il parere richiesto sul disegno di legge n. 1124-B.

La seduta termina alle ore 9,20.