IGIENE E SANITÀ (12a)

MARTEDÌ 28 GENNAIO 1997


57a Seduta

Presidenza del Presidente
CARELLA

La seduta inizia alle ore 15,50.

IN SEDE REFERENTE
(251) DI ORIO ed altri. - Riforma delle professioni infermieristiche
(431) CARCARINO ed altri. - Riforma delle professioni sanitarie non mediche
(744) LAVAGNINI. - Riforma delle professioni infermieristiche
(1648) DI ORIO ed altri. - Istituzione della dirigenza infermieristica
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame sospeso nella seduta del 22 gennaio 1997.

Il presidente CARELLA ricorda che nella seduta precedente aveva avuto inizio la discussione generale.

Il senatore DE ANNA, nell'osservare che in pochi anni la preparazione richiesta agli infermieri ha subìto un processo di progressiva qualificazione, sottolinea che la riforma delle professioni infermieristiche dovrà evitare con cura una sovrapposizione ed una confusione tra i compiti propri degli infermieri laureati e quelli dei medici.

Il senatore CAMERINI osserva in primo luogo come i dibattiti dei congressi delle professioni infermieristiche testimonino l'alto livello culturale e professionale raggiunto da tali operatori, anche se evidenziano la mancanza di una tradizione specifica nelle scienze del nursing paragonabile, ad esempio, a quella americana.
Il progressivo incremento della complessità e della qualificazione degli atti propriamente infermieristici - si pensi alle funzioni svolte in area di crisi - giustificano ampiamente una riforma organica di tali professioni.
I problemi fondamentali che dovrà affrontare la nuova normativa sono, a suo parere, la previsione di percorsi di specializzazione dopo il raggiungimento del diploma in scienze infermieristiche, la corretta definizione delle professioni sanitarie non mediche - distinguendo in tale ambito le attività propriamente infermieristiche, dirette cioè alla cura del paziente, da quelle di carattere tecnico, dirette cioè all'uso e alla manutenzione di macchinari - e, infine, la corretta definizione della dirigenza infermieristica e del contenuto delle sue funzioni.
Appare infine essenziale la definizione dei profili professionali degli infermieri e la soppressione dell'attuale mansionario, ormai del tutto anacronistico, la cui letterale applicazione renderebbe praticamente inoperanti, ad esempio, le strutture di area critica e le unità coronariche.

Il presidente CARELLA dichiara chiusa la discussione generale.
Stante l'assenza del rappresentante del Governo, rinvia quindi lo svolgimento delle repliche, anche in considerazione del fatto che i Gruppi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale hanno preannunciato la presentazione di propri disegni di legge.

(847) VALLETTA ed altri. - Norme per la prevenzione della cecità ed iniziative per la riabilitazione visiva
(Esame e rinvio)

Riferisce alla Commissione il senatore MONTELEONE il quale sottolinea come il disegno di legge in titolo affronti un problema di grande rilievo sanitario.
Occorre infatti considerare che il progressivo aumento della speranza di vita e il correlato invecchiamento della popolazione implicano una crescita del numero degli ipovedenti e della trasformazione di costoro in ciechi totali stimabile in una percentuale del 12 per cento annuo con crescenti costi a carico del Servizio sanitario e dell'economia nazionale nel suo complesso.
Appare quindi altamente auspicabile una attività di prevenzione di tali patologie - si tenga presente che una percentuale non piccola di ipovedenti è sostanzialmente recuperabile - e di riabilitazione degli ipovedenti e dei ciechi totali, soprattutto anziani, che consenta a costoro di raggiungere un'autonomia sufficiente a ridurne i costi sociali.
Il disegno di legge in esame intende realizzare questo scopo attraverso la costituzione, a cura dell'Unione italiana ciechi, di centri provinciali per l'educazione e la riabilitazione visiva. La gestione del contributo pubblico da parte dell'Unione italiana ciechi dovrà essere sottoposta a controllo da parte dei Ministeri dell'interno e della sanità cui l'Unione stessa riferisce annualmente.
Il relatore propone infine alla Commissione di richiedere il trasferimento del disegno di legge alla sede deliberante.

Si apre la discussione generale.

Il senatore VALLETTA osserva che la sua decisione di presentare il disegno di legge in titolo è stata determinata non solo dalle richieste delle categorie interessate, ma anche e soprattutto dalla sua esperienza professionale di medico; in particolare egli ricorda come nella sua regione di provenienza avesse avuto modo a suo tempo di condurre una campagna di sensibilizzazione a favore della vaccinazione contro la rosolia che aveva determinato una consistente riduzione dei casi di cecità congenita.
Il senatore Valletta, nel ribadire il grande valore sociale del disegno di legge in esame, invita quindi la Commissione ad approvarlo, anche in considerazione del fatto che l'onere finanziario - peraltro esiguo - è coperto da un'apposita voce di spesa sull'accantonamento relativo alla Presidenza del Consiglio sul capitolo 6856 dello stato di previsione del Ministero del tesoro, e si associa alla proposta del relatore di richiedere il trasferimento alla sede deliberante.

Il senatore Baldassarre LAURIA si associa alle considerazioni del relatore, facendo presente che l'attuale insufficienza dei reparti oculistici delle strutture pubbliche è causa di gravi difficoltà per i cittadini ipovedenti, il più delle volte costretti a rivolgersi ai privati.

La senatrice Carla CASTELLANI esprime apprezzamento per il disegno di legge in esame sottolineando l'importanza che la prevenzione della cecità può avere non solo sull'impatto economico dell'assistenza ai non vedenti, ma anche sulla salvaguardia della complessiva qualità della vita dei cittadini.
Ella si associa quindi alle osservazioni svolte in precedenza circa la necessità della capillarizzazione dell'attività di prevenzione e condivide la proposta di richiedere il passaggio alla sede deliberante.

Il senatore DI ORIO concorda circa la necessità di un provvedimento legislativo che si faccia carico del problema del crescente numero di ciechi ed ipovedenti, legato anche all'invecchiamento della popolazione.
Egli ritiene peraltro che la Commissione dovrebbe approfondire il testo in esame, nel senso di elaborare un quadro più articolato di prevenzione, che giustificherebbe oltretutto anche un impegno finanziario maggiore; il testo così come formulato, infatti, si limita ad un mero trasferimento di risorse a favore di un ente, laddove sarebbe invece necessario definire le modalità e le caratteristiche della prevenzione, precisando ad esempio le modalità di screening e gli organi responsabili del controllo e dell'effettuazione delle attività di riabilitazione.
Egli ritiene comunque che, ove la Commissione anche attraverso un apposito gruppo di lavoro elaborerà un testo di più ampio respiro, si potrà senz'altro accedere alla proposta di richiedere la sede deliberante.

Il senatore DE ANNA si sofferma sulle carenze dell'oculistica italiana e sottolinea il carattere capillare che deve avere l'attività di prevenzione nella quale, sotto il controllo delle autorità sanitarie responsabili, dovranno essere coinvolti tutti gli operatori, compresi gli ottici che sono di solito i primi interlocutori dei cittadini con problemi di vista.

Il senatore PAPINI, nel condividere le osservazioni dei senatori Di Orio e De Anna, osserva che, dal momento che gli investimenti nell'attività di prevenzione di questa come di altre malattie hanno anche lo scopo di ridurre gli oneri a carico della collettività derivanti dalla terapia e dall'assistenza ai cittadini invalidi, è essenziale individuare i soggetti responsabili dell'aspetto economico della prevenzione che devono essere gli stessi soggetti responsabili, ai vari livelli, delle spese nel campo della terapia.

Il presidente CARELLA rinvia il seguito del dibattito.

La seduta termina alle ore 16,30.