GIUNTA
per gli affari delle Comunità europee



Giovedì 11 marzo 1999

138a Seduta

Presidenza del Presidente

BEDIN








Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Ranieri.



La seduta inizia alle ore 8,40.




IN SEDE CONSULTIVA



(1397-B) MEDURI ed altri - Norme derogatorie in materia di gestione delle farmacie urbane e rurali, approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 12a Commissione: favorevole)

La relatrice DANIELE GALDI illustra il provvedimento in titolo rilevandone la conformità con le direttive comunitarie. Esso definisce infatti le modalità per la copertura delle sedi farmaceutiche vacanti con riferimento a concorsi basati su criteri oggettivi. La normativa comunitaria applicabile al settore, peraltro, individua dei principi generali lasciando ampia libertà agli Stati membri in ordine alle rispettive modalità di organizzazione.
L'oratore propone pertanto di esprimere un parere favorevole.

Essendo stato verificato dal PRESIDENTE il numero legale prescritto, la Giunta conferisce mandato alla relatrice a redigere un parere favorevole nei termini esposti.



MATERIE DI COMPETENZA



Legittimità democratica e riforma delle istituzioni dell'Unione europea
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 50, comma 1, del Regolamento, e rinvio) (R050 001, C23a, 0003°)


Riprende l'esame sospeso nella seduta del 18 febbraio.

Il relatore TAPPARO ricorda come, dopo aver illustrato un proprio documento, la Giunta abbia avviato un dibattito in vista della presentazione di una relazione sulla materia in titolo all'Assemblea, deliberando di svolgere l'audizione di un rappresentante del Governo prima di concludere tale procedura. Nel suddetto dibattito, che si è incentrato sul tema del deficit di democrazia delle istituzioni comunitarie, sono peraltro emerse delle considerazioni volte a stemperare taluni giudizi negativi sul ruolo svolto dalla Commissione europea, i quali renderanno opportune delle modifiche al progetto di relazione esposto.
L'oratore sottolinea come elemento aggiuntivo il paradosso offerto da una Comunità che, nata per perseguire degli obiettivi economici - attraverso la CEE, la CECA e l'EURATOM - ha progressivamente sviluppato i suoi legami politici e si trova invece oggi, dopo aver rafforzato l'integrazione economica e finanziaria e in concomitanza con delicati processi politici come l'allargamento, ad essere divisa da fattori economici, quali i negoziati sui fondi strutturali, il bilancio e gli accordi commerciali con i paesi del Mediterraneo.
Il seguito del dibattito è successivamente rinviato.



PROCEDURE INFORMATIVE



Audizione, ai sensi dell'articolo 46 del Regolamento, del sottosegretario di Stato per gli affari esteri in tema di legittimità democratica e riforma delle istituzioni dell'Unione europea
(Svolgimento dell'audizione.) (R046 001, C23a, 0002°)

Il presidente BEDIN porge il benvenuto al sottosegretario Ranieri ricordando che il senatore Tapparo è relatore, in vista della presentazione di una relazione della Giunta all’Assemblea, sul tema della legittimità democratica e della riforma delle istituzioni dell’Unione Europea, quale materia di competenza.

Il sottosegretario per gli affari esteri RANIERI sottolinea come il tema delle riforme istituzionali dell’Unione sia particolarmente a cuore dell’Italia, ricordando a tal proposito la Dichiarazione che Belgio, Italia e Francia hanno voluto allegare al Trattato di Amsterdam e rilevando come i temi della Dichiarazione siano ormai sostanzialmente condivisi anche dalla Presidenza tedesca, dopo un’accorta opera di sensibilizzazione svolta con gli altri due partner firmatari. Sull’esigenza di una riforma delle istituzioni nella prospettiva dell'allargamento si è tuttavia realizzata una più generale consapevolezza, verificata in occasione del recente Vertice di Vienna, il quale ha stabilito che nel Consiglio europeo di Colonia, il prossimo giugno, saranno decise le modalità di esame dei nodi istituzionali lasciati irrisolti dal Trattato di Amsterdam.
Dopo la conclusione del procedimento di ratifica del Trattato di Amsterdam, con la conclusione dell'iter in Francia, e del negoziato su Agenda 2000, con il Consiglio europeo di Berlino, verranno quindi affrontati i temi connessi al percorso e ai contenuti del processo di riforma istituzionale. In particolare, a Colonia sarà definito il carattere della prossima Conferenza intergovernativa - che dovrebbe avere inizio nel successivo semestre di Presidenza finlandese - in relazione alla quale si dovrà stabilire se circoscrivere il mandato alle tematiche più strettamente connesse ai meccanismi istituzionali ovvero se ampliare il campo di discussione anche alla revisione delle politiche dell’Unione Europea. Al riguardo l’oratore sottolinea come la prima alternativa - la cosiddetta “piccola conferenza” - costituisca nel contempo la scelta più realistica e più ambiziosa. L’estensione della Conferenza intergovernativa anche alle politiche settoriali renderebbe infatti più difficile il perseguimento del fine principale, costituito dall’esigenza di definire dei nuovi meccanismi in grado di far funzionare l’Unione anche dopo l’allargamento rafforzando allo stesso tempo il quadro della legittimità democratica delle sue istituzioni.
L’inclusione fra i temi della Conferenza delle politiche renderebbe invece più complesso il negoziato. Per quanto concerne in particolare la politica estera e di sicurezza comune è necessario inoltre verificare l’attuazione delle innovazioni già introdotte con il Trattato di Amsterdam prima di procedere ad un’ulteriore revisione.
Per quanto concerne l’efficacia del funzionamento dell’Unione, gli obiettivi principali sono pertanto la ridefinizione della composizione della Commissione europea, la ponderazione del voto nel Consiglio e l’estensione del voto a maggioranza qualificata. Altri obiettivi sono connessi all’esame della composizione della Corte di giustizia, del ruolo della presidenza di turno e delle modalità di rafforzamento di altre istituzioni comunitarie.
Oggetto della Conferenza dovrebbe essere anche un tema già discusso da lungo tempo quale l’inserimento nei Trattati dei princìpi costituzionali su cui si fonda l’Unione. A tal proposito si può ipotizzare che il Trattato sia preceduto da una dichiarazione solenne in cui vengono enunciati i diritti dei cittadini europei, i princìpi fondamentali e gli scopi dell’Unione ed altre disposizioni istituzionali di carattere “costituzionale”. Tale materia, peraltro, figurava nelle dichiarazioni del Governo tedesco rese all'inizio del semestre di Presidenza.
Soffermandosi sul tema della legittimità democratica delle istituzioni comunitarie - la quale poggia sul Consiglio, cui sono rappresentati i Governi nazionali, e il Parlamento europeo, eletto direttamente dai cittadini - il Sottosegretario rileva l'esigenza di un suo rafforzamento, dibattito che resta aperto benché il Trattato di Amsterdam abbia determinato un consolidamento dei poteri del Parlamento europeo e riconosciuto, in uno specifico Protocollo allegato, il ruolo dei Parlamenti nazionali. La materia, nella prospettiva dello sviluppo di una tendenza di tipo federalista, è strettamente connessa all'ulteriore rafforzamento della posizione dell'Assemblea di Strasburgo, prospettiva su cui l'Italia si è profondamente impegnata ma in ordine alla quale è necessario tener conto che non tutti gli Stati membri sono concordi. Il problema non riguarda solo l'atteggiamento dei loro Governi ma, più in generale, l'opinione pubblica e la posizione del Parlamento nazionale di quei paesi. Auspicando che la prossima Conferenza intergovernativa vada in questa direzione è necessario che tale prospettiva sia posta in termini non radicali, parlando di "evoluzione in senso tendenzialmente federalistico".
Per quanto concerne i seguiti della Dichiarazione di Belgio, Italia e Francia e le modalità di svolgimento della prossima Conferenza intergovernativa, su cui sarà necessario verificare anche la posizione degli altri partner, appare fondamentale il ruolo di impulso esercitato dai Parlamenti nazionali e dall'Assemblea di Strasburgo. In tale quadro sono importanti le forme di collaborazione realizzate fra i Parlamenti di Francia, Italia e Belgio, l'azione di sensibilizzazione svolta nell'ambito della Conferenza degli organismi specializzati negli affari comunitari (COSAC) nonché il contributo del Parlamento europeo che, su tali temi, ha recentemente approvato una risoluzione su iniziativa del deputato Bourlanges. L'oratore auspica in particolare che la prossima campagna elettorale europea possa costituire l'occasione per coinvolgere l'opinione pubblica sui temi connessi all'approfondimento del processo di integrazione.
Il Governo italiano, da parte sua, dopo la conclusione del negoziato su Agenda 2000, con il Consiglio europeo del prossimo 24 e 25 marzo, intende promuovere, entro maggio, un incontro dei tre paesi firmatari della Dichiarazione allegata al Trattato di Amsterdam con la Presidenza tedesca, il quale sarà preceduto da una riunione dei sei Stati fondatori della Comunità europea che si terrà nel mese di aprile.

Il senatore VERTONE GRIMALDI, in relazione alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei ministri connesse alla tragedia del Cermis, peraltro apprezzabili, chiede se, rispetto ad una possibile revisione degli accordi conclusi nell'ambito della NATO - che comporterebbe profonde implicazioni sui rapporti euroatlantici e sul processo di allargamento dell'Unione europea e dell'Alleanza atlantica - l'Europa sia pronta ad assumere maggiori responsabilità nel campo della sicurezza. La ridiscussione dei suddetti accordi potrebbe infatti comportare un certo disimpegno degli Stati Uniti - la cui opposizione all'ingresso della Romania nella NATO comprova, come altri atteggiamenti, la volontà di non stabilizzare i Balcani - in relazione al quale si tratta di verificare se in termini politici ed istituzionali l'Europa sia pronta ad assumere maggiori oneri sia nel campo della difesa che in quello della stabilizzazione delle aree di crisi. Rilevando come dietro le battaglie per i diritti umani si celi spesso il perseguimento di altri interessi, come si evince dal diverso atteggiamento assunto dagli Stati Uniti in merito alle minoranze kosovare e curde, l'oratore sottolinea come i temi suddetti siano fondamentali per la ridefinizione delle relazioni tra Unione europea, UEO e NATO.

Il presidente BEDIN, rilevando l'estremo interesse delle problematiche sollevate dal senatore Vertone Grimaldi, sottolinea l'esigenza di circoscrivere il dibattito alla già complessa questione delle riforme istituzionali dell'Unione europea.

La senatrice SQUARCIALUPI, condividendo le considerazioni del senatore Vertone Grimaldi - soprattutto alla luce della sua recente missione in Macedonia ed in Bulgaria, dove il Presidente della Commissione esteri del Parlamento ha espresso analoghe osservazioni - chiede chiarimenti sulle prospettive delle riforme istituzionali per quanto attiene alla difesa europea.

Il senatore TAPPARO esprime apprezzamento per la prospettiva, che costituisce un positivo elemento di novità, dell'inserimento di una parte dedicata ai princìpi fondamentali nell'ambito dei Trattati.
Soffermandosi sull'esposizione del Sottosegretario l'oratore sottolinea l'importanza di una riflessione sul procedimento formativo degli atti normativi comunitari ai fini del rafforzamento della legittimazione democratica delle istituzioni comunitarie. Il cosiddetto deficit di democrazia è infatti ascrivibile anche al ruolo totalizzante di un organismo burocratico, quale la Commissione europea, nel procedimento legislativo comunitario rispetto ai limiti, che perdurano anche dopo il Trattato di Amsterdam, dei poteri del Parlamento europeo e alla scarsa capacità dei Parlamenti nazionali di influire sulla fase ascendente. Al riguardo è significativo l'esempio offerto dalla normativa comunitaria sulla tutela della sicurezza dei lavoratori che, essendo stata definita guardando alla realtà delle imprese grandi e medie, in sede di attuazione nazionale ha comportato degli oneri burocratici insostenibili per il tessuto di imprese piccole e medie che caratterizza il panorama industriale italiano; anche in questo caso le Camere non sono riuscite quindi ad incidere in modo adeguato nella fase di elaborazione delle relative direttive comunitarie.

Il senatore BETTAMIO esprime forti perplessità per un processo di riforma istituzionale che, essendo basato sul classico modello della Conferenza intergovernativa, non potrà comportare sostanziali cambiamenti degli equilibri istituzionali rispetto al passato in quanto, a prescindere dalla diversa posizione dei vari paesi, non è realistico immaginare che un organismo composto dai Governi decida autonomamente di rinunciare a taluni poteri.

Il senatore MANZI, sottolineando l'importanza di una fase costituente, condivide il rammarico espresso dal senatore Tapparo in ordine alla mancanza di slancio politico nella costruzione europea, ascrivibile alle controversie concernenti i problemi economici, con il rischio di assistere addirittura ad una regressione. La carente partecipazione del Parlamento nazionale alla fase ascendente è inoltre manifestata da altri esempi, oltre a quello della normativa sulla sicurezza dei lavoratori, quale la disciplina comunitaria applicabile al lavoro femminile notturno. Al riguardo sarebbe opportuno sviluppare i rapporti tra le Camere e il Parlamento europeo e gli strumenti offerti dalle varie sedi di cooperazione interparlamentare affinché il paese possa dare un maggiore contributo alla costruzione europea.
L'oratore propone inoltre di ripetere con maggiore frequenza le occasioni di approfondimento di tematiche come quella in esame.

Il senatore LO CURZIO chiede chiarimenti sugli aspetti istituzionali della politica di difesa e della politica di immigrazione, con particolare riferimento alla situazione dei paesi rivieraschi.

Il presidente BEDIN esprime apprezzamento per l'allargamento dell'iniziativa assunta dai tre paesi firmatari della Dichiarazione allegata al Trattato di Amsterdam a tutti i sei Stati fondatori della Comunità europea e chiede se il Governo abbia confermato la posizione di ritenere indissolubilmente legate le tre questioni della composizione della Commissione europea, della riponderazione del voto e dell'estensione del voto a maggioranza qualificata.
Condividendo le osservazioni del senatore Bettamio l'oratore chiede altresì se esista la possibilità di individuare formule diverse dalla Conferenza intergovernativa per consentire un maggior coinvolgimento dei Parlamenti nella suddetta fase costituente. Nella prospettiva della riunione ministeriale di Stoccarda, che dovrebbe definire gli sviluppi del partenariato euromediterraneo, sarebbe infine opportuno individuare le forme più appropriate per coinvolgere i Parlamenti, eventualmente su impulso dell'Italia, tenendo conto che l'iniziativa prefigurata dal Parlamento europeo potrebbe non avere più luogo per via delle imminenti elezioni europee.

Il sottosegretario RANIERI, in relazione alla riunione ministeriale di Stoccarda, preceduta da una riunione a Malta, esprime la propria disponibilità ad approfondire il tema del partenariato euromediterraneo nella sede parlamentare che sarà individuata come più appropriata.
In relazione alle innovazioni istituzionali le riforme più urgenti sono quelle connesse all'esigenza di garantire l'efficacia dell'attività dell'Unione in previsione dell'allargamento. Come rilevato dalla senatrice Squarcialupi, nei paesi candidati esistono forti preoccupazioni connesse, tra l'altro, all'esigenza di disporre, al termine del negoziato sul bilancio dell'Unione e sull'Agenda 2000, di risorse sufficienti per finanziare l'ampliamento, di evitare uno slittamento dei relativi negoziati e di adempiere alle condizioni necessarie per l'adesione. E' cresciuta tuttavia la consapevolezza della necessità di modificare i meccanismi istituzionali che, già con quindici Stati membri, faticano a funzionare e che in assenza di opportuni interventi non potrebbero che peggiorare. Sulle suddette questioni prioritarie - Commissione, ponderazione e maggioranza qualificata -oggetto della "piccola conferenza", esiste quindi una più generale disponibilità mentre sarà fondamentale il contributo dei Parlamenti nazionali e del Parlamento europeo sugli aspetti più legati al tema della legittimità democratica quali le basi costituzionali dell'Unione. Non si configurano, tuttavia, per l'esame di tali riforme istituzionali, strumenti alternativi alla Conferenza intergovernativa in ordine alla quale sarà necessario individuare le forme più appropriate per coinvolgere i Parlamenti.
Soffermandosi sulla politica estera e di sicurezza comune l'oratore ribadisce l'esigenza di verificare l'attuazione del Trattato di Amsterdam che, con il nuovo articolo J.7, consente già all'Unione di svolgere significativi interventi.
L'oratore rileva inoltre come il Presidente del Consiglio dei ministri, nelle dichiarazioni rese ieri alla Camera, abbia semplicemente affermato che, a distanza di decenni dal momento della stipula di determinati accordi, non vi è più motivo di non renderli pubblici nonché è possibile verificare, in sede bilaterale, l'opportunità di rivedere parte delle intese concernenti le basi in Italia. Il collegamento euroatlantico resta tuttavia fondamentale sia per la sicurezza europea sia per la gestione di crisi come quella nei Balcani. Non deve essere visto in termini alternativi, pertanto, il fatto che l'Europa si doti di proprie capacità di intervento, da un lato, e lo sviluppo, dall'altro, delle relazioni con gli Stati Uniti nell'ambito delle quali si assiste alla crescita del grado di integrazione euroatlantico.

Il presidente BEDIN ringrazia il Sottosegretario per l'esposizione e dichiara conclusa l'audizione.



La seduta termina alle ore 9,40.