TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE 1998

238ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

Interviene il ministro per l'ambiente Ronchi.

La seduta inizia alle ore 15,15.

IN SEDE DELIBERANTE

(3499) Nuovi interventi in campo ambientale, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito della discussione e rinvio)

Riprende la discussione del disegno di legge in titolo, sospesa nella seduta antimeridiana.

Interviene nella discussione generale il senatore BORTOLOTTO che sottolinea in primo luogo positivamente come il disegno di legge vada finalmente anche nella direzione di coinvolgere completamente il mondo delle imprese in programmi di salvaguardia ambientale. Nel dare poi un giudizio complessivamente positivo sulle autorizzazioni di spesa contenute nel provvedimento, esprime perplessità sul comma 17 dell'articolo 4, che esclude dalla disciplina del decreto legislativo n. 22 del 1997, relativamente alla definizione di rifiuto, gli scarti derivanti dalla lavorazione di metalli preziosi, che sono invece inseriti senza possibilità di equivoco nell'elenco dei rifiuti predisposto a livello di normativa europea. Giudicato poi molto positivamente il divieto di utilizzo delle lattine di alluminio per la birra nei pubblici esercizi - che auspica preluda a futuri analoghi interventi - sottolinea l'opportunità della disposizione relativa all'Hotel Fuenti che, a suo avviso, avrà un importante significato dimostrativo nei confronti dell'opinione pubblica. Soffermandosi su quanto previsto nel disegno di legge relativamente al personale dei parchi, esprime tuttavia l'avviso che occorra integrare le disposizioni previste con la considerazione del personale precario impiegato presso gli enti-parco. Rilevato infine che sono opportune e condivisibili le modifiche alla legge n. 394 del 1991, anche se dovrà essere rivista la procedura di nomina del direttore per garantirne una maggiore autonomia, il senatore Bortolotto conclude auspicando che il CONAI cominci finalmente a funzionare, rispondendo alle attese e alle esigenze dei comuni.
Il senatore MANFREDI, dopo aver giudicato discutibile sul piano della tecnica legislativa la modifica in più punti del decreto legislativo sui rifiuti attraverso un disegno di legge dal contenuto eterogeneo, segnala per quanto riguarda le bonifiche dei siti inquinati, che il provvedimento non solo non risponde al principio "chi inquina paga", ma rischia di favorire con fondi statali gli "inquinatori": Esso propone inoltre un complesso meccanismo di azioni e controlli statali che comprimono eccessivamente il ruolo delle regioni e si rileva ancora una volta il proliferare di comitati di controllo statali. Esprime riserve sul ricorso al coordinamento fra Stato e regioni che il Governo, in questo come in altri casi, prescrive con grande disinvoltura attribuendogli evidentemente un'efficacia che invece non può assolutamente assicurare, rischiando anzi di complicare l'attuazione delle leggi che dovrebbe invece riposare sulla imputazione preventiva di precise responsabilità. La principale lacuna dell'articolo 1 del disegno di legge risiede nella mancata definizione del concetto di bonifica ambientale, demandandola ad un decreto ministeriale che tuttavia non risulta ancora approvato; a prescindere comunque dal contenuto di tale provvedimento, non può ritenersi soddisfacente una normativa alla quale il Parlamento non ha contribuito, almeno attraverso la fissazione di criteri generali. Sottolineando infine le peculiarità dell'area relativa all'ACNA di Cengio, esprime l'esigenza per essa di una disciplina specifica che, da una parte, coinvolga la regione Piemonte nel cui territorio ricade la maggior parte dei danni, dall'altra tenga conto del fatto che in questo caso non è possibile alcuna operazione di bonifica se non è previamente cessata la produzione, essendo la fabbrica tuttora in attività costruita sullo stesso terreno inquinato.

Il senatore LASAGNA fa presente che la sua parte politica non sarà disponibile a proseguire i lavori in sede deliberante, a meno che non riscontri nei fatti la disponibilità ad emendare il testo manifestata dal Ministro. A tale riguardo, segnala ad esempio fin d'ora anche alla Presidenza l'assoluta necessità di tenere in considerazione quanto dichiarato dal Presidente della Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti sul sito di Pitelli, dovendosi altrimenti procedere allo svolgimento di alcune audizioni in materia.

Il senatore CONTE formula a tutti i membri della Commissione l'invito a non sottovalutare il significato che l'approvazione definitiva del testo in esame rivestirà sul piano del riconoscimento del lavoro già svolto dalla Commissione ambiente su molte delle materie in esso trattato. E' perciò evidente, ad avviso della sua parte politica, che senza pregiudizio della tempestività dell'iter si dovrà senz'altro andare nella direzione di apportare quelle modifiche corrispondenti alle risultanze del lavoro svolto dalla Commissione stessa in altre sedi. L'obiettivo da perseguire deve essere la coerenza complessiva fra autorizzazioni di spesa e dimensione strutturale degli interventi previsti ed occorrerà pertanto formulare indicazioni anche per l'utilizzo degli ulteriori fondi che si aggiungeranno a seguito di deliberazioni del CIPE o della riprogrammazione delle risorse del quadro comunitario di sostegno. Per questa ragione non sarebbe accettabile, nè utile ad alcuno, la ventilata separazione del provvedimento in due atti. Se la Commissione riuscirà invece a realizzare per ciascuno dei settori presi in esame dal provvedimento un collegamento funzionale fra il piano normativo, quello della conoscenza e dell'informazione e quello della strumentazione, si approverà una legge che potrà essere considerata il passo iniziale di una valida strategia di lungo periodo. In tal caso, per quanto riguarda ad esempio la disciplina delle aree protette, il provvedimento in esame può essere considerato non come il mezzo attraverso il quale la Commissione è stata defraudata del diritto a pronunciarsi su una materia così a lungo trattata, bensì come un'occasione preziosa per tradurre rapidamente in norme legislative gli indirizzi individuati al termine dell'indagine conoscitiva effettuata, ad esempio per quanto concerne il rilancio del piano economico e sociale degli enti-parco ed il rafforzamento del ruolo della comunità del parco. Il senatore Conte conclude segnalando al Governo che il recupero della qualità territoriale necessita di iniziative idonee ed ulteriori volte a valorizzare l'integrazione tra risorse naturali ed attività umane.

Il senatore STANISCIA condivide l'intento di investire risorse per la salvaguardia ambientale e la sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dell'ecosistema: il testo, però, contiene aspetti da migliorare, poiché l'eterogeneità non consente di affrontare organicamente questioni che non andrebbero lasciate all'improvvisazione. L'individuazione dei siti da bonificare, di cui all'articolo 1, è operata in assenza di uno studio o di una programmazione scientificamente fondata delle priorità prescelte, così come l'indicazione delle opere abusive da abbattere (di cui all'articolo 2) ignora l'ampiezza del fenomeno che - come dimostrato anche da uno studio redatto dal Ministero dei lavori pubblici - riguarda ampia parte del demanio costiero italiano.
La tendenza del Ministero dell'ambiente ad accentrare decisioni di governo del territorio risente di un'antica sfiducia nei confronti degli enti locali: se i vincoli posti dalla legge "Galasso" tredici anni fa svolsero una funzione di stimolo nei confronti dell'inerzia regionale, non si dovrebbe però dimenticare che la surroga è l'eccezione e non la regola; in un ordinamento che prevede la legittimazione popolare degli organi locali, si dovrebbe semmai valorizzare il decentramento, passando dal vincolismo alla progettualità che, di recente, si è arricchita di sviluppi "dal basso" come i patti territoriali ed i distretti industriali.

Il presidente GIOVANELLI ricorda all'oratore l'imminente inizio dei lavori d'Assemblea e la necessità, laddove la discussione generale non si concludesse, di prevedere una seduta notturna.

Il senatore STANISCIA prende atto della carenza di tempi per la discussione derivante dai ritmi di lavoro impressi e rinuncia a proseguire il suo intervento.

Chiusa la discussione generale, il relatore POLIDORO ed il ministro RONCHI rinunciano alle repliche, riservandosi di interloquire durante l'espressione dei pareri sui singoli articoli.

Su proposta del presidente GIOVANELLI, non facendosi osservazioni il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per le ore 11 di martedì 22 settembre 1998.

Il seguito della discussione è rinviato ad altra seduta.

La seduta termina alle ore 16,30.