GIUNTA
per gli affari delle Comunità europee
GIOVEDÌ 15 GENNAIO 1998

63a Seduta
Presidenza del Presidente
BEDIN

La seduta inizia alle ore 9,05.

OSSERVAZIONI E PROPOSTE SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo recante: «Testo unico della disciplina in materia di intermediazione finanziaria» (n. 193)
(Esame ai sensi dell'articolo 144, comma 3, del Regolamento. Osservazioni alle Commissioni 2a e 6a riunite)
(R139 b00, C23a, 0001°)

Sul provvedimento in titolo riferisce alla Giunta il relatore TAPPARO che, sottolineandone la complessità, ne illustra in primo luogo i precedenti. Con tale schema di decreto legislativo, che consta di 237 articoli, il Governo ha esercitato la delega disposta dalla legge comunitaria 1994, legge 6 febbraio 1996, n. 52, concernente l'elaborazione di testi unici volti al riordino dei provvedimenti recanti il recepimento di direttive comunitarie con le normative di settore preesistenti. L'articolo 21 della citata legge comunitaria 1994 reca in particolare i principi e i criteri di delega per il recepimento delle direttive 93/6/CE e 93/22/CE concernenti, rispettivamente, l'adeguatezza patrimoniale delle imprese di investimento e degli enti creditizi ed i servizi di investimento nel settore dei valori mobiliari. Il Governo ha esercitato la delega suddetta emanando il decreto legislativo n. 415 del 1996, cosiddetto decreto Eurosim, le cui disposizioni, con alcuni aggiornamenti, unitamente ad altre disposizioni in tema di diritto societario, costituiscono l'oggetto del testo unico in titolo.
Rilevando come taluni aspetti del complesso provvedimento in esame - quali i servizi di investimento, l'adeguatezza patrimoniale delle società e l'attività degli intermediari finanziari - attengano profili di competenza della Commissione di merito, l'oratore si sofferma sull'illustrazione delle direttive comunitarie recepite da tale normativa e su altri atti dell'Unione europea ad esse connessi. Al riguardo l'oratore rileva come con la direttiva 80/390/CEE la Comunità abbia avviato il coordinamento delle condizioni di redazione dei prospetti da pubblicare per l'ammissione dei valori mobiliari alla quotazione ufficiale nelle borse valori. Dal 1985 è stata avviata una produzione normativa più copiosa, con le direttive 85/611/CEE, sul coordinamento delle disposizioni in materia di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari, 88/220/CEE, che modifica la precedente, e le citate direttive 93/6/CE e 93/22/CE.
Il relatore Tapparo rileva inoltre come taluni dei provvedimenti comunitari citati, unitamente ad altri concernenti gli enti creditizi e le assicurazioni, siano stati modificati dalla direttiva 95/26/CE, che costituisce la prima della serie adottata con procedura di codecisione dal Parlamento europeo e dal Consiglio, la quale riordina il settore dei servizi finanziari. Tale direttiva e la direttiva 97/9/CE, sui sistemi di indennizzo degli investitori, vengono recepite dal disegno di legge comunitaria 1995-1997, già approvato dal Senato e su cui il Senato dovrà nuovamente esprimersi essendovi state introdotte diverse modifiche nella discussione che è stata appena conclusa alla Camera dei deputati. Il provvedimento in titolo, tuttavia, assume già nelle sue disposizioni talune delle indicazioni recate dalle norme comunitarie successive all'adozione della legge di delega.
L'oratore sottolinea, altresì, come l'emanazione del decreto legislativo in esame potrebbe consentire di superare una procedura di infrazione, avviata dalla Commissione europea nei confronti dell'Italia il 26 maggio 1997 sugli ostacoli posti alla libera prestazione dei servizi di intermediazione e alla libera circolazione dei capitali. Tale provvedimento, inoltre, riveste una particolare attualità non solamente ai fini di rendere conforme il nostro ordinamento al diritto comunitario. Esso, infatti, risponde all'esigenza di modernizzare il mercato mobiliare italiano ed adeguare l'attività degli operatori del settore nella prospettiva di un maggiore afflusso a tali mercati di risorse finanziarie che si libereranno con la discesa dei vincoli posti dal debito pubblico.
Il relatore chiede quindi se, attesi gli impegni dell'Assemblea, possa procedere ad illustrare quegli articoli del provvedimento più direttamente afferenti i profili di competenza della Giunta, in quanto connessi ad un giudizio di compatibilità con la normativa comunitaria, e le relative osservazioni.

Il presidente BEDIN, sottolineando il grande interesse della materia, ritiene opportuno approfondire con adeguata attenzione le considerazioni del senatore Tapparo e, tenendo conto dell'imminente seduta dell'Assemblea, propone di rinviare il seguito dell'esposizione del relatore.

Conviene la Giunta sulla proposta del Presidente.

La seduta termina alle ore 9,25.