TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MARTEDÌ 26 NOVEMBRE 1996


53a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente
GIOVANELLI

Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, con delega per il dipartimento della protezione civile, Barberi.

La seduta inizia alle ore 12.

IN SEDE REFERENTE
(1642) Conversione in legge del decreto-legge 12 novembre 1996, n. 576, recante interventi urgenti a favore delle zone colpite dagli eventi calamitosi dei mesi di giugno e ottobre 1996
(Seguito e conclusione dell'esame)

Riprende l'esame del disegno di legge in titolo sospeso nella seduta del 21 novembre scorso.

La Commissione conferisce mandato al Presidente a riferire all'Assemblea sul disegno di legge e sugli emendamenti accolti, autorizzandolo ad operare le modifiche di coordinamento formale che si rendessero necessarie; gli dà altresì mandato a richiedere l'autorizzazione allo svolgimento della relazione orale.

IN SEDE CONSULTIVA
(1706) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1997 e bilancio pluriennale per il triennio 1997-1999, approvato dalla Camera dei deputati
-(Tabb. 1/A, 1/A-bis, 1/A-ter e 1/A-quater) Stato di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri per l'anno finanziario 1997 e relative Note di variazioni (limitatamente alle parti di competenza)
(1705) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 1997), approvato dalla Camera dei deputati
(Rapporti alla 5a Commissione. Esame congiunto e rinvio. Conclusione dell'esame della rubrica 6 delle tabelle 1/A, 1/A-bis, 1/A-ter e 1/A-quater: parere favorevole con osservazioni)

Il presidente GIOVANELLI annuncia che il ministro Napolitano non sarà presente, avendo inviato in sua vece il sottosegretario di Stato per il coordinamento della protezione civile professor Barberi.

Il Presidente avverte quindi che la Commissione procederà ora all'esame delle rubriche 6 e 42 dello stato di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri, rinviando ad altra seduta l'esame delle restanti parti di competenza dello stesso stato di previsione.

Prende atto la Commissione.

Il relatore GAMBINI riferisce alla Commissione sulla rubrica 6 della Tabella 1/A, concernente la protezione civile e le parti connesse del disegno di legge finanziaria. Rilevando che le previsioni di spesa per il 1997 ammontano per la parte corrente a circa 20 miliardi quanto ai residui, 16 miliardi quanto alla competenza e 36 miliardi quanto alla cassa, mentre per la parte in conto capitale esse risultano di circa 631 miliardi per i residui, 240 miliardi per la competenza e 861 miliardi per la cassa, fa presente che le principali variazioni riguardano: in diminuzione i capitoli 2036 e 2020, concernenti rispettivamente le partecipazioni a convegni internazionali e i compensi per il lavoro straordinario; in aumento il capitolo 7586, riguardante gli interventi sismici del 1984 - il cui stanziamento globale raggiunge così la cifra di circa 170 miliardi - ed il capitolo 7615, relativo al fondo per le attività ordinarie di protezione civile, che viene incrementato di 60 miliardi e raggiunge pertanto uno stanziamento totale di competenza pari a 300 miliardi. Le modifiche apportate presso la Camera dei deputati evidenziano quindi la condivisione in sede parlamentare dell'indirizzo governativo volto a spostare il flusso delle risorse dalla parte corrente alla parte in conto capitale. Tale circostanza non può che essere giudicata positivamente, così come merita apprezzamento la forte riduzione dei residui che la tabella in esame, per la parte di competenza, ha registrato. Ritenendo significativo che, nel contesto delle misure di contenimento che caratterizzano l'attuale manovra finanziaria, siano state liberate risorse per mantenere inalterati gli standards di intervento nel settore della protezione civile, il relatore propone di redigere un rapporto favorevole, nell'ambito del quale potrebbe essere ripresa la sollecitazione al Governo, già effettuata dalla Commissione in altre sedi, ad emanare al più presto il disegno di legge-quadro sugli interventi di protezione civile che tenga conto degli importanti cambiamenti che hanno interessato le modalità di tali interventi già a partire dalle misure adottate per le calamità del giugno e dell'ottobre 1996. Chiede infine l'avviso del rappresenatnte del Governo sulla possibilità di individuare ulteriori risorse per il settore della protezione civile, senza alterare gli equilibri complessivi raggiunti presso la Camera dei deputati sui documenti di bilancio.
Il relatore Gambini riferisce altresì sulla rubrica 42 della tabella 1/A e le parti connessi del disegno di legge finanziaria, per la quale le previsioni di spesa per il 1997 mostrano per la parte corrente importi di circa 13 miliardi in conto residui, 12 miliardi per la competenza e 25 miliardi per la cassa; per le spese in conto capitale i residui ammontano a circa 54 miliardi, mentre per la competenza e la cassa gli stanziamenti sono rispettivamente di circa 4 e 58 miliardi. Preannunciando anche su tale rubrica la redazione di un rapporto favorevole, richiama tuttavia l'attenzione del Governo sull'esigenza di pervenire celermente ad un chiarimento legislativo in merito al ruolo ed ai compiti dei Servizi tecnici nazionali.

Si apre il dibattito.

Il senatore CARCARINO, rilevando con soddisfazione la sensibilità che il Governo ha mostrato nell'assicurare alle attività ordinarie del fondo per la protezione civile risorse aggiuntive per 60 miliardi, dichiara che la sua parte politica giudica positivamente anche i fondi destinati agli altri capitoli riguardanti il settore della protezione civile. Chiede tuttavia al Governo se si ritenga possibile prevedere un rifinanziamento delle leggi concernenti interventi specifici sul territorio, che nel passato sono state oggetto di una attuazione e di una gestione contabile molto complessa. Prospetta altresì l'opportunità di emanare in tempi brevi un disegno di legge che riordini interamente il sistema di protezione civile riunificando le competenze in un'unica struttura, nell'ambito della quale prevedere anche l'accorpamento dei Servizi tecnici nazionali, il cui potenziamento sarebbe indispensabile per un'efficace monitoraggio sul territorio.

Il senatore VELTRI, atteso che il Governo ha già annunciato la presentazione in tempi brevi di un disegno di legge-quadro in materia di protezione civile, si chiede se non sia opportuno collegare tale iniziativa ad una rivisitazione della legge sulla difesa del suolo e delle altre leggi emanate per specifiche calamità naturali, alla luce del fatto che il settore della protezione civile sembra richiedere in modo non rinviabile un complessivo riordino.

Il senatore SPECCHIA, nel preannunciare il voto contrario del Gruppo di Alleanza nazionale, esprime apprezzamento per l'opera svolta dal Sottosegretario, ma giudica necessario inscrivere la parte di competenza della tabella in una più generale valutazione politica sul contenuto dei documenti contabili proposti dal Governo: essi contemplano scelte non condivisibili sul piano della legittimità (questione delle deleghe) e del merito (tassa per l'Europa), per cui il suo Gruppo ha deciso di partecipare ai lavori della Commissione per verificare l'esistenza nella maggioranza di un atteggiamento di disponibilità a modifiche (in assenza della quale la condotta in Assemblea potrebbe essere diversa).
La materia della protezione civile va affrontata nel quadro di una coerente politica della prevenzione, nell'ambito della quale la difesa del suolo merita un'attenzione maggiore: occorre comprendere i motivi per i quali da sette anni la legge n. 183 del 1989 è inattuata, valorizzando il ruolo dei Servizi tecnici nazionali. Peraltro, almeno allo stesso periodo rimontano in Commissione istanze favorevoli alla presentazione di una legge-quadro sulle calamità naturali, volta ad evitare che le sedi parlamentari siano investite della necessità di convertire decreti-legge ad hoc a seguito di singoli eventi catastrofici: in proposito, è apprezzabile il tentativo svolto nell'ultimo periodo per rendere omogenei gli interventi nelle zone recentemente alluvionate, ma occorre un salto di qualità che, attingendo anche alle esperienze comparatistiche, liberi il bilancio dello Stato dalla totalità dell'onere per provvidenze ai soggetti colpiti, ricorrendo almeno in parte anche al sistema assicurativo.

Il senatore LASAGNA sottolinea la penuria di mezzi in cui si opera per gli interventi di protezione civile, la cui filosofia risponde peraltro ad un centralismo statalista di matrice ideologica, secondo cui compete allo Stato qualsiasi tipo di operato diretto: occorre invece strutturare il sistema di protezione civile dando una maggiore responsabilità alle comunità locali. Inoltre, come dimostra la scelta di affiancare alle calamità naturali anche alcuni eventi catastrofici dovuti all'incuria dell'uomo, spesso gli interventi successivi di tipo risarcitorio conseguono a scelte di programmazione urbanistica e territoriale errate; il Sottosegretario ha più volte ammesso, in proposito, che in diverse circostanze un'azione preventiva avrebbe limitato i danni. La valorizzazione del ruolo dei privati in tale quadro sarebbe peraltro impossibile a tale Governo, che ha preferito adottare misure fiscali assai pregiudizievoli dell'imprenditoria, piuttosto che ricorrere a risparmi di spesa per ciascuno dei bilanci dei singoli Ministeri.

Il senatore COZZOLINO esprime apprezzamento nei confronti dell'operato del Sottosegretario, pur nell'inevitabile giudizio politico negativo sul complesso della manovra di bilancio; i costi della fase di emergenza sono di dimensioni tali da rendere necessaria una razionalizzazione degli interventi, soprattutto mediante l'adozione di una legge-quadro sulle calamità naturali: la protezione civile rappresenta un patrimonio da valorizzare, mediante il conferimento di maggiori risorse economiche ed una seria politica della prevenzione. Quest'ultima finora è mancata, come dimostra lo stato in cui versano intere aree del territorio nazionale, tra le quali il Sarno: la difesa del suolo e la salvaguardia dell'economia sono invece le priorità lungo le cui direttrici occorre muoversi per il risanamento di tali situazioni di degrado.

Dichiarato chiuso il dibattito, replica agli intervenuti il sottosegretario BARBERI, che ricorda i precedenti contabili del Dipartimento della protezione civile: fino all'aprile 1995 il relativo fondo comprendeva tutti gli stanziamenti previsti dalle varie leggi, senza distinguere tra cassa e competenza ed accumulando ingenti residui a causa del farragginoso meccanismo (imperniato sugli stati di avanzamento dei lavori) che ritardava l'erogazione delle risorse stanziate. A quella data, oltre 1500 miliardi risultavano in conto residui: da allora si sono modificate le procedure di spesa, ricorrendo al capitolo 7615 che grava sulla tabella C della legge finanziaria; i relativi impegni di spesa, evasi con maggiore celerità, sono stati però travolti dalla recente decisione di riportare al bilancio del Tesoro i fondi non spesi.
A seguito di una prolungata serie di contatti con la Ragioneria generale dello Stato, il rifinanziamento delle leggi esistenti parrebbe ora assicurato, evitando il contenzioso che la precedente decisione aveva ingenerato; contemporaneamente, lo stesso Dipartimento si è fatto carico di una revisione dei reali fabbisogni di antiche previsioni di spesa, verificando gli avanzamenti di lavori tardivi e revocandone alcuni, allo scopo di reperire fondi per le nuove calamità. A tale rivisitazione dei meccanismi di spesa si è aggiunta la decisione di incrementare di 60 miliardi l'appostazione di tabella C, ma di essi la quasi totalità è già impegnata per il decreto-legge n. 576 del 1996: esprime anzi l'auspicio che, a seguito degli eventi alluvionali che recentemente hanno colpito il Salernitano e le sponde dell'Aniene, il Senato valuti la possibilità di un ulteriore incremento di tale stanziamento.
I tempi sono maturi per la presentazione di una legge-quadro sulle calamità naturali, ma occorre individuare un meccanismo finanziario che, nel superare le diversificazioni tra leggi settoriali oggi esistenti, reperisca fondi in via ordinaria per la gestione degli interventi da calamità naturale. Il riordino del sistema nazionale di protezione civile, anche in rapporto alle sue diramazioni periferiche, costituisce una priorità di cui tener conto anche in sede di ristrutturazione dei Ministeri: la semplicistica proposta di cancellazione del Dipartimento di protezione civile e suo assoggettamento al Ministero dell'interno appare superata, mentre una logica nuova dovrebbe affiancare alla consumata perizia del Ministero nell'organizzazione dei soccorsi la consolidata esperienza del Dipartimento nel promuovere un'attività conoscitiva funzionale alla prevenzione delle catastrofi. Il patrimonio di competenze sviluppato dal Dipartimento della protezione civile (ma lo stesso vale per i rapporti tra Dipartimento dei Servizi tecnici nazionali e Ministero dei lavori pubblici) non può essere disperso, dovendo piuttosto confluire in una struttura che utilizzi anche le tradizionali capacità organizzative del Ministero dell'interno. In conclusione, egli dichiara di condividere l'urgenza di una rivisitazione della legge sulla difesa del suolo, la cui attuazione è largamente insoddisfacente, rivisitazione che punti anche a far sì che le relative azioni sul territorio siano incluse tra quelle prioritarie ai fini del finanziamento con fondi comunitari, purchè se ne assicuri nei tempi previsti la relativa progettazione esecutiva. Nel contempo, occorre che Parlamento e Governo indirizzino congiuntamente il proprio impegno all'obiettivo di ridimensionare il rischio di calamità naturali attraverso interventi sistematici di risanamento del territorio.

Il relatore GAMBINI, ringraziato il Sottosegretario per la sensibilità mostrata verso le problematiche segnalate dalla Commissione, propone di esprimersi in senso favorevole con osservazioni sulla rubrica 6 dello stato di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri, segnalando l'importanza dell'incremento della dotazione del capitolo 7615, pur con l'auspicio che si reperiscano per tale capitolo ulteriori risorse, nonchè sottolineando l'esigenza di una legge quadro per la gestione dell'emergenza e di un provvedimento che riorganizzi il settore della protezione civile in relazione alla prevenzione e alla difesa del territorio.

Dopo che il senatore LASAGNA ha preannunciato voto contrario della sua parte politica, la Commissione dà mandato al senatore Gambini di redigere in senso favorevole con osservazioni, nei termini testè indicati, la parte del rapporto sullo stato di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri e relative note di variazioni, nonchè sulle parti connesse del disegno di legge finanziaria, relativa alla rubrica 6.

Il seguito dell'esame congiunto dei documenti finanziari è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 13,30.