AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3a)

GIOVEDI' 30 APRILE 1998

122a Seduta

Presidenza del Presidente
MIGONE

Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Fassino.

La seduta inizia alle ore 15,20.


IN SEDE REFERENTE

(2490) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo per i trasporti internazionali su strada tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica islamica dell'Iran, fatto a Roma il 25 luglio 1990
(2900) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Estonia sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 20 marzo 1997
(2980) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Georgia sulla regolamentazione reciproca dell'autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci, fatto a Roma il 15 maggio 1997
(Esame congiunto con esiti separati)

Il relatore BOCO, nell'illustrare in primo luogo l'accordo per i trasporti internazionali su strada siglato con il Governo della Repubblica islamica dell'Iran, osserva che esso fornisce un quadro giuridico stabile in materia di trasporto avendo come finalità un ulteriore incremento dell'interscambio commerciale fra i due paesi, facilitando il transito sui rispettivi territori e il relativo trasporto di merci e veicoli. L'accordo disciplina anche le operazioni eccezionali di trasporto autorizzate dall'autorità competente della parte interessata, indicando rotte specifiche per evitare le situazioni di traffici illegali e non autorizzati. Si fissa la necessaria documentazione da tenersi a bordo e, per quanto riguarda le imposte e gli oneri dovuti, si fa riferimento alle norme vigenti nello Stato ove si svolge il trasporto: una commissione mista opererà per la concessione di agevolazioni fiscali, restando esenti da imposte il combustibile, i lubrificanti e i pezzi di ricambio importati. Sono infine previste sanzioni per le violazioni e un modesto onere in relazione al funzionamento della commissione mista prevista per la gestione dell'accordo.
Passando ad illustrare gli accordi con la Repubblica di Estonia e con il governo della Georgia, osserva che si tratta di una serie di disposizioni volte a facilitare gli operatori del settore del trasporto migliorando l'interscambio e i rapporti commerciali. Anche per essi si disciplinano le autorizzazioni necessarie, le documentazioni, le modalità dei servizi e le sanzioni da applicare. Raccomanda l'approvazione dei provvedimenti all'esame della Commissione.

Dopo che la senatrice SQUARCIALUPI ha puntualizzato la mancanza della disciplina applicabile ai viaggiatori nell'accordo con la Repubblica dell'Iran, il senatore VOLCIC si domanda se l'esenzione da alcuni oneri non vada solamente a favore degli utenti estoni che risparmierebbero il pedaggio delle autostrade italiane.

Il sottosegretario FASSINO si rimette alle valutazioni della Commissione.

Dopo che il presidente MIGONE ha ricordato per ciascuno dei disegni di legge che sono pervenuti i pareri favorevoli della 1a e della 5a Commissione, con distinte votazioni pone ai voti il mandato al relatore Boco a riferire favorevolmente all'Assemblea sui disegni di legge in esame.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
(n. 244) Schema di decreto ministeriale di ripartizione dello stanziamento previsto a favore degli Enti, Istituti, Associazioni e Fondazioni di cui alla tabella A allegata alla legge 28 dicembre 1995, n.549
(Parere al Ministro degli affari esteri, ai sensi dell'articolo 1, comma 40, della legge 28 dicembre 1995, n.549)
(R139 b00, C03a, 000)

(n. 247) Schema di decreto ministeriale per la revisione della tabella dei contributi agli Enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri, per il triennio 1998-2000
(Parere al Ministro degli affari esteri, ai sensi dell'articolo 1, secondo comma, della legge 28 dicembre 1982, n.948)
(Esame congiunto e rinvio)
(R139 b00, C03a, 0005°)

Riferisce congiuntamente sui due schemi di decreto ministeriale la senatrice DE ZULUETA, la quale ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere un parere su due decreti che determinano la ripartizione di risorse ad enti internazionalistici e ad altre istituzioni e associazioni a carico del bilancio del Ministero degli affari esteri. Ricorda brevemente le vicende normative che hanno portato, dopo la legge n. 649 del 1995, a riunire in un unico capitolo di bilancio finanziamenti a diversi enti, restando ad ogni triennio l'esercizio di una nuova scelta dei soggetti destinatari nell'ambito della tabella di finanziamento degli enti internazionalistici. Premette innanzitutto quella che dovrebbe essere invece la conclusione del proprio esame e cioè la proposta di esprimere un parere contrario su ambedue i decreti: ciò purtroppo non differisce dalle conclusioni cui la Commissione è giunta negli anni passati per motivi quasi identici. Sorprende pertanto l'atteggiamento del Ministero nella persistenza sia del ritardo con cui, alla fine di aprile, presenta il testo al Parlamento, sia per la mancanza di una documentazione, che si è dovuta acquisire direttamente dagli uffici della Commissione, sia per l'assenza completa di un'esposizione contenente i criteri e le motivazioni a base delle scelte effettuate. In mancanza di queste informazioni è stato materialmente difficile svolgere un efficace studio dei problemi ed è sfuggita completamente la destinazione dei contributi straordinari elargiti negli anni passati per misteriosi programmi specifici. Considerato che il ritardo ha un costo, in quanto questi organismi hanno assunto impegni economici nella speranza dell'arrivo dei contributi statali e che, nella migliore delle ipotesi, alcuni li riceveranno a settembre pagando con essi gli interessi bancari maturati sui debiti, reclama l'individuazione di una responsabilità precisa per questo ritardo.
La riforma effettuata con la legge n. 549 del 1995 che, accorpando tutte le voci in un singolo capitolo di bilancio, voleva perseguire lo scopo di consentire chiarezza sulle spese, ha fallito l'obiettivo in quanto i tagli effettuati hanno continuato a cadere in modo lineare prescindendo da qualsiasi criterio qualitativo ma, per contro, data la natura dissimile dei soggetti ivi elencati, si è arrivato a colpire anche istituti cui l'Italia contribuisce per obblighi internazionali e che hanno dovuto poi ricevere il saldo di quanto dovuto con altri provvedimenti. Inoltre la cifra totale del capitolo 1255 è addirittura aumentata, dimostrando come questo strumento non sia idoneo a tenere sotto controllo le spese ivi iscritte, ed è quindi da auspicare che il testo del disegno di legge n.2883, già approvato in sede deliberante dal Senato, sia confermato dall'altro ramo del Parlamento e riporti il sistema all'antico regime.
Passando ad esaminare le uniche due relazioni trasmesse dalla Corte dei Conti al Parlamento - quelle sulla gestione dell'ISPI e dell'ISIAO - e prendendo come campione questi due esempi, si evince che questi enti non rispettano criteri omogenei di contabilità, il che non permette un esame comparativo fra essi: ad esempio il modo di retribuzione del personale a volte è nascosto tra le spese per attività, impedendo l'analisi del rapporto fra spese fisse di gestione e spese per produzione di servizi. Si comprende anche che esistono delle norme europee cui gli schemi di bilancio di questi enti dovrebbero adeguarsi, cosa che è stata effettuata almeno dall'ISPI.
Il tentativo di valutazione che il Parlamento potrebbe fare sull'efficacia della vigilanza, che il Ministero degli affari esteri dovrebbe esercitare sugli enti destinatari di contributi, conferma l'impressione di dispersione che si è avuta nell'assenza totale di interlocutori e di documenti appropriati: l'unica vigilanza seria appare quella effettuata dagli uffici del Ministero del tesoro.
Per quanto riguarda l'ISIAO, uscito dalla tabella degli enti internazionalistici per assumere un proprio finanziamento stabile, che ammonta a ben 6 miliardi annui, all'interno del capitolo 1255, rileva che il disavanzo degli anni precedenti non risulta migliorato dalla fusione dell'ISMEO e dell'Istituto per l'Africa preesistenti, non rispondendo affatto alle aspettative che avevano portato il Parlamento a realizzare in un unico ente la fusione di due attività diverse per zone del mondo ma simili per finalità. L'ISIAO dipende per oltre il 90 per cento da contributi del Ministero degli affari esteri e di altri Ministeri, e gode ancora di finanziamenti legati alla cooperazione allo sviluppo, anche se in forma molto ridotta.
Si propone quindi con forza la necessità di confrontare questi organismi con il mercato auspicando lo sviluppo di potenzialità proprie e di fornitura di servizi. Nemmeno appare possibile esercitare la vigilanza sui vari enti assistenziali creati dalle collettività di italiani all'estero, per i quali sembra impossibile verificare non solo l'efficacia di così scarsi contributi ma l'esistenza stessa in vita dei destinatari beneficiari. Osserva altresì che alcuni istituti presenti nelle precedenti tabelle di contribuzione sono scomparsi e altri sono apparsi, il tutto senza che ne siano espliciti i motivi, il che non chiarisce nemmeno perchè lo scotto del taglio di oltre il 30 per cento sia pagato dalla tabella triennale: se è vero che nessun ente riceve contributi eccessivi, si può auspicare che ciò corrisponda all'intento di suscitare un meccanismo premiale, spingendo a fusioni per campi simili e analoghi e comunque assumendo una presenza sul mercato, come gli istituti di altri paesi europei comparabili. In conclusione, ribadisce la proposta di parere contrario augurandosi che il Governo cambi sistema, razionalizzando le scelte effettuate e motivandole adeguatamente, e si presenti al parere parlamentare dinanzi a Camere che possano esercitare degnamente le funzioni di controllo attribuite dalla Costituzione.

Il presidente MIGONE sottolinea la mole di lavoro svolta dagli uffici della Commissione, in totale assenza di interlocutori presso il Ministero degli affari esteri, dove solo quattro giorni fa è stato individuato un nuovo responsabile, ormai per il futuro. La Commissione è priva quindi dell'elemento fondamentale su cui esprimere giudizio, e cioè la motivazione delle scelte. Non è certo sbagliato che i soggetti destinatari dei contributi possano cambiare, ma in mancanza delle corrispondenti ragioni non si può esprimere una valutazione. In particolare lamenta il fatto che nessuna informazione sia stata data circa gli aspiranti respinti, non essendo nemmeno indicato qualsiasi criterio neanche per il contenimento della spesa.

Il senatore ANDREOTTI, intervenendo sull'ordine dei lavori, ringrazia la relatrice e gli uffici per tanta mole di lavoro, ricorda che si è in sede consultiva e ritiene che prima di fornire un parere sarebbe utile rinviare l'esame e attendere l'arrivo dei documenti contenenti le motivazioni e i giudizi del Ministero.

Il senatore JACCHIA concorda con la relatrice su tutti i rilievi da lei formulati e sottolinea che la totale discrezionalità del Ministero si è spinta al punto di non fornire informazioni nemmeno sugli istituti ed enti che hanno richiesto di essere inseriti nella tabella triennale, privando in tal modo le Commissioni parlamentari di ogni possibilità di giudizio comparativo. Ad esempio è inserito in tabella l'Istituto universitario di studi europei di Torino, sul quale non è stata fornita alcuna notizia, mentre è stato escluso senza spiegazioni il Centro di studi strategici della LUISS, che svolge da 18 anni un'attività ampiamente documentata, in collaborazione con i più prestigiosi istituti stranieri.
Per quanto riguarda poi gli enti già presenti in tabella, una nota del Comitato Atlantico inviata ai membri della Commissione pone in risalto la mancanza di qualsiasi motivazione per i tagli apportati ad alcuni istituti, a fronte dei contributi percepiti da altri enti.

Il senatore PORCARI esprime vivo apprezzamento per le straordinarie doti esegetiche della relatrice, che è riuscita a interpretare le incomprensibili tabelle trasmesse dal Ministero - senza alcuna motivazione o illustrazione - che rappresentano l'esempio di come si può impedire al Parlamento di esaminare seriamente un atto del Governo.

Il sottosegretario FASSINO sottolinea che il Ministro degli affari esteri ed i Sottosegretari non hanno alcuna responsabilità in questa vicenda.

Il senatore PORCARI fa poi presente che le indubbie disparità di trattamento tra numerosi enti internazionalistici che aspiravano al contributo potrebbero essere avallate dalla Commissione solo se fossero adeguatamente motivate. Pertanto propone che la Commissione esprima il parere solo quando il Ministero avrà trasmesso le necessarie informazioni sull'attività degli enti, sulla loro situazione finanziaria e sulla composizione degli organi direttivi.
Il comportamento della Farnesina in questa occasione conferma, a suo avviso, un atteggiamento poco rispettoso del Parlamento che già era emerso nelle procedure di comunicazione sui movimenti diplomatici disposti dal Consiglio dei Ministri: si è partiti dalle comunicazioni del Ministro alla presidenza delle Commissioni esteri e si è pervenuti a un incontro tra funzionari.

Il presidente MIGONE precisa, in relazione alle affermazioni del senatore Porcari, che il Ministero ha trasmesso soltanto i due schemi di decreto e i bilanci degli enti ammessi al finanziamento, che indubbiamente risultano di difficile lettura. La restante documentazione messa a disposizione della relatrice e dei senatori è stata prodotta dall'ufficio di segreteria della Commissione.

Il senatore D'URSO pone in evidenza che poichè il contributo all'ISIAO non è più compreso nella tabella triennale, l'ammontare dei contributi agli enti internazionalistici non è diminuito rispetto allo scorso anno. E' però motivo di rammarico la diminuzione del finanziamento al Comitato Atlantico e la totale cancellazione del piccolo contributo di cui beneficiava il Circolo di studi diplomatici.

Il senatore ANDREOTTI esprime un vivo apprezzamento per il Centro di studi strategici della LUISS e si rammarica per la decisione di non includerlo nella tabella degli enti internazionalistici; ritiene altresì che il Comitato Atlantico meritasse un contributo maggiore rispetto ai 50 milioni proposti. Si deve affermare con chiarezza che qualsiasi criterio diverso da un taglio o da un aumento percentuale uguale per tutti richiede una motivazione per ciascun contributo.

La senatrice SQUARCIALUPI dichiara di condividere la relazione della senatrice de Zulueta e sottolinea l'esigenza di adeguarsi agli standards europei anche in materia di contributi pubblici: occorre perciò che i contributi siano dati solo agli enti con i conti in regola. La Commissione non potrebbe comunque avallare le scelte del Ministero, conoscendo soltanto le sigle di numerosi enti beneficiari dei contributi. In questa situazione ci si dovrebbe rifiutare di coprire con un parere favorevole le carenze amministrative denunziate dalla relatrice.

Il senatore PIANETTA prende atto della carenza di motivazioni negli schemi di decreto, nonchè del fatto che il Ministero non abbia ancora trasmesso i rendiconti degli enti ammessi al finanziamento. Occorre però che la Commissione sia messa in grado di esprimere il suo parere entro i termini previsti.
Si associa poi all'apprezzamento già espresso da altri oratori per il Centro di studi strategici della LUISS e per il Comitato Atlantico, ritenendo che entrambi avrebbero meritato di essere favorevolmente considerati nell'ambito della tabella degli enti internazionalistici.

Il presidente MIGONE ricorda che il Ministero degli affari esteri ha costantemente cercato di eludere un serio esame parlamentare dei contributi erogati a carico della sua tabella di bilancio, negando alle Commissioni la documentazione necessaria a valutare le scelte del Governo in un contesto di trasparenza. Peraltro questa critica di metodo, reiterata di anno in anno dalla Commissione, non vuole essere un mezzo per ottenere aggiustamenti a favore di enti vicini a questo o quel senatore.
Lo stesso atteggiamento, che vorrebbe essere simile a quello degli azionisti di una società chiamati a valutare l'opportunità di un aumento di capitale, è stato tenuto dalla Commissione nei confronti del disegno di legge recante un contributo straordinario alla SIOI, che sarà esaminato nelle prossime settimane anche alla luce delle informazioni acquisite con la recente audizione del Presidente e del Segretario generale di quell'ente. Sarebbe auspicabile che in futuro per qualsiasi contributo a carico del Ministero il Governo presenti un disegno di legge ad hoc corredato da un'ampia documentazione, che la Commissione potrà ulteriormente arricchire con l'audizione dei dirigenti dell'ente beneficiario.

Il sottosegretario FASSINO si dichiara sconcertato per la posizione in cui, come rappresentante del Governo, si è venuto a trovare di fronte ai rilievi più che giustificati della relatrice e dei senatori intervenuti. Rilevato che nessuna autorità politica può essere considerata responsabile di tale penosa situazione, assicura che ne informerà immediatamente il ministro Dini e convocherà una riunione dei funzionari competenti, al fine di poter trasmettere alle due Commissioni esteri, entro una settimana, una scheda con gli elementi di valutazione per ciascun ente, nonchè l'elenco degli enti esclusi. Per quanto riguarda invece le associazioni degli italiani all'estero che beneficiano di contributi di scarsa entità, è evidente che qualsiasi scelta l'Amministrazione compia non può che essere fortemente discrezionale.

Il presidente MIGONE condivide tale giudizio, ma osserva che tali contributi potrebbero anche essere soppressi, con opportune modifiche alla legislazione vigente.

Il sottosegretario FASSINO si dichiara disponibile ad una riflessione sull'opportunità di mantenere tali contributi.

La relatrice DE ZULUETA fa presente che l'ufficio di segreteria della Commissione ha egregiamente fatto fronte alle esigenze di documentazione; quel che il Governo dovrà trasmettere è una relazione in cui siano indicate le ragioni delle scelte compiute.

Il presidente MIGONE prende atto dell'impegno assunto dal rappresentante del Governo e propone che la Commissione chieda al Presidente del Senato una proroga di 10 giorni del termine per l'espressione del parere, ai sensi dell'articolo 139-bis, comma 2, del Regolamento.

Concorda la Commissione. Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato ad altra seduta.

La seduta termina alle ore 16,55.