AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3a)

MARTEDI' 23 GENNAIO 2001
339a Seduta

Presidenza del Presidente
MIGONE

Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Ranieri.

La seduta inizia alle ore 15,10.


IN SEDE REFERENTE

(1284-B) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Ministero della difesa della Repubblica italiana e il Ministero della difesa della Repubblica di Bulgaria per la collaborazione bilaterale nel settore della difesa, fatto a Roma l'11 luglio 1995, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati
(2868-B) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla cooperazione nel settore militare tra il Ministero della difesa della Repubblica italiana ed il Ministero della difesa nazionale della Romania, fatto a Roma il 26 febbraio 1997, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati

(4919) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo di Georgia nel settore della difesa, fatto a Roma il 15 maggio 1997, approvato dalla Camera dei deputati
(Esame congiunto con esiti separati)


Il presidente MIGONE, rilevato che il senatore Volcic è relatore sui disegni di legge nn. 1284-B, 2868-B e 4919, tutti riguardanti accordi di cooperazione bilaterale in materia di difesa, propone che riferisca contestualmente alla Commissione e che si svolga un esame congiunto dei tre disegni di legge, fermo restando che essi dovranno avere esiti procedurali separati.

Concorda la Commissione.

Il relatore VOLCIC osserva anzitutto che i tre accordi in esame sono stati sottoscritti alcuni anni or sono e, pertanto, rispecchiano situazioni politiche alquanto diverse dalle attuali. E' questo il caso della Georgia, paese in cui sono in corso due guerre civili e sono stati effettuati cinque attentati al presidente della Repubblica; inoltre vi è stato un attentato terroristico contro un contingente di militari russi, che ha provocato cinque morti.
Il tentativo di risolvere con un negoziato politico il conflitto in corso in Abkhazia non ha prodotto finora risultati, anche perché le autorità georgiane lamentano uno scarso impegno della Russia. Per questa ragione la Georgia non ha rinnovato l'accordo di sicurezza con la Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) e due basi militari russe sono state chiuse. E' in atto invece un avvicinamento ai paesi dell'Europa occidentale, che ha favorito l'adesione di questo Stato al Consiglio d'Europa, con un'improvvisa accelerazione rispetto a quella dell'Armenia nell'Azerbaigian, che in origine erano legate alla Georgia in un solo pacchetto.
L'accordo di collaborazione bilaterale con l'Italia non avrà un grosso impatto sulla situazione georgiana, ma rappresenta un atto simbolico di un certo rilievo, tenuto anche conto dell'importanza strategica del paese, che rappresenta l'unico sbocco al mare per una parte considerevole della regione caucasica.
Gli accordi con la Bulgaria e la Romania hanno una specificità, perché riguardano paesi già appartenenti al Patto di Varsavia che ora figurano tra i candidati all'allargamento della NATO. Entrambi sono stati già approvati dal Senato, rispettivamente nel febbraio 1997 e nel luglio 1998, e sono stati poi modificati dalla Camera dei deputati al termine di un lunghissimo iter parlamentare. Nel frattempo il quadro politico è completamente mutato, soprattutto in Bulgaria: nel 1995, quando fu sottoscritto l'accordo, vi era ancora un rapporto preferenziale con la Russia, che appare completamente superato dopo la guerra dei Balcani e la richiesta di adesione alla NATO presentata dal governo di Sofia.
Per quel che riguarda la Romania, l'autonomia di questo paese in politica estera data sin dai tempi di Ceausescu e, dopo la sua caduta, si è notevolmente accentuata. L'Italia ha sostenuto con convinzione la domanda di adesione alla NATO, presentata dal governo di Bucarest, ma per il momento la sua collaborazione con l'Alleanza atlantica resta limitata alla partnership for peace.
Nel complesso non vi sono ragioni per ritardare ulteriormente la ratifica dei tre accordi in esame, ma la cooperazione nel settore della difesa, almeno con i paesi dell'Europa sud orientale, potrebbe avere un contenuto più impegnativo che un mero scambio di visite e di informazioni.

Il senatore PORCARI rileva una stridente contraddizione tra l'importanza dei paesi con cui sono stati stipulati gli accordi in esame e il contenuto quasi insignificante degli accordi stessi, che ne renderebbe persino irrilevante la ratifica. Non è una cosa seria che il Governo sottoponga al Parlamento accordi che riducono la collaborazione nel settore della difesa a rapporti di tipo burocratico tra gli apparati militari dei paesi contraenti, tanto più che le Forze armate italiane potrebbero dare ben altro contributo per favorire la trasformazione degli eserciti dell'Europa sud orientale verso standards atlantici.

Il presidente MIGONE rileva che il Governo ha stabilito rapporti politici fruttuosi con i paesi già appartenenti al Patto di Varsavia, ma la traduzione della collaborazione politica in termini operativi è ancora largamente insoddisfacente. Sottolinea poi l'eccessiva lunghezza dell'iter parlamentare dei due disegni di legge già approvati dal Senato, che rende l'odierna discussione addirittura imbarazzante.

Il sottosegretario RANIERI fa presente che gli accordi in esame sono stati ritenuti utili dai governi che li hanno sottoscritti e possono avere per essi un importante significato politico. Anche le missioni di ufficiali ed esperti, previste in tali accordi, non devono essere considerate fini a sè stesse, poiché servono a creare le condizioni di un'ulteriore cooperazione.

Il presidente MIGONE sottolinea che, in presenza di accordi non ancora ratificati dopo quattro o addirittura sei anni, non si può fare a meno di pensare che essi siano di scarsa utilità. In caso contrario il Governo dovrebbe spiegare le ragioni del ritardo.

Il senatore PIANETTA dichiara di condividere le critiche e i rilievi riguardanti il ritardo nell'iter parlamentare e la disattenzione dimostrata dal Governo, ma non concorda con quanti considerano insignificante il contenuto degli accordi di collaborazione in materia di difesa.

Il presidente MIGONE avverte che si passerà al conferimento dei mandati al Relatore, con votazioni disgiunte per ciascun disegno di legge.
Comunica poi che la 5a Commissione ha espresso parere favorevole con osservazioni sul disegno di legge n. 1284-B.
Verificata la presenza del prescritto numero di senatori, propone di dare mandato al Relatore di riferire all'Assemblea in senso favorevole alle modifiche approvate dalla Camera dei deputati.

La Commissione approva.

Il presidente MIGONE comunica che la 5a Commissione ha espresso parere favorevole con osservazioni sul disegno di legge n. 2868-B.
Verificata la presenza del prescritto numero di senatori, propone di dare mandato al Relatore di riferire all'Assemblea in senso favorevole alle modifiche approvate dalla Camera dei deputati.

La Commissione approva.


Il presidente MIGONE comunica che la 1a Commissione ha espresso parere favorevole sul disegno di legge n. 4919 mentre la 5a Commissione ha espresso parere favorevole con osservazioni.
Verificata la presenza del prescritto numero di senatori, propone di dare mandato al Relatore di riferire all'Assemblea in senso favorevole all'approvazione del disegno di legge.

La Commissione approva.

(4862) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'Uzbekistan sulla cooperazione in materia di difesa, fatto a Tashkent il 26 novembre 1999
(Esame)

Riferisce alla Commissione la senatrice DE ZULUETA, la quale premette che l'accordo di cooperazione con l'Uzbekistan è stato sottoscritto il 26 novembre 1999 e il disegno di legge che ne autorizza la ratifica è stato presentato in Senato dopo 11 mesi.
Benché non sia agevole individuare interessi strategici nazionali, nel caso dell'accordo con l'Uzbekistan, si deve ricordare che questo paese ha aderito alla partnership for peace e, di recente, ha deciso di non rinnovare l'accordo di sicurezza con la CSI. D'altronde non vi è un filo comune di politica estera nei numerosi accordi di collaborazione nel settore della difesa, 28 dei quali sono stati già ratificati dall'Italia.
Per quel che riguarda le operazioni di interscambio e transito di materiali di armamento, espressamente previste nell'articolo 2 dell'accordo, è bene precisare che anche nei confronti dei paesi che hanno stipulato un accordo bilaterale con l'Italia si applicano le disposizioni della legge n. 185 del 1990, che escludono la vendita di armamenti in determinati casi, tra cui il coinvolgimento del governo acquirente in conflitti interni o internazionali.
In conclusione raccomanda la sollecita approvazione del disegno di legge, con un emendamento all'articolo 3, che ha presentato per adeguare la clausola di copertura finanziaria al parere condizionato espresso dalla Commissione bilancio.

Il sottosegretario RANIERI concorda con la Relatrice ed esprime parere favorevole sull'emendamento da lei presentato.

Il presidente MIGONE avverte che la 1a Commissione ha espresso parere favorevole sul disegno di legge, mentre il nulla osta della Commissione bilancio è condizionato a una modifica dell'articolo 3 che imputi gli oneri del disegno di legge al bilancio 2001.
Pertanto, verificata la presenza del prescritto numero di senatori, pone ai voti l'emendamento 3.1, che accoglie la condizione posta dalla Commissione bilancio.

La Commissione approva l'emendamento e dà poi mandato alla Relatrice di riferire all'Assemblea in senso favorevole all'approvazione del disegno di legge.



(4819) Ratifica ed esecuzione della Convenzione civile sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 4 novembre 1999
(Esame)

Introduce l'esame la senatrice DE ZULUETA, ricordando innanzitutto come la Convenzione oggetto della ratifica costituisca l'esito di una delle molteplici iniziative assunte dal Consiglio d'Europa per fronteggiare il fenomeno della corruzione, sulla scorta degli impegni e degli indirizzi definiti a partire dalla Conferenza di Malta dei Ministri europei della giustizia svoltasi nel 1994.
La normativa pattizia in questione tende ad introdurre sul versante civilistico più efficaci forme di tutela a favore dei soggetti danneggiati da fatti di corruzione. Tale intervento normativo dovrebbe trovare un naturale completamento per ciò che attiene agli aspetti penalistici dello stesso fenomeno corruttivo, oggetto di una specifica Convenzione per la quale non è ancora stato presentato dal Governo il disegno di legge di ratifica.
La Convenzione oggetto dell'odierno esame prevede la risarcibilità del danno derivante da fatti di corruzione anche sotto il profilo del lucro cessante; da ricordare inoltre le disposizioni tendenti ad assicurare più incisive forme di garanzia a favore dei dipendenti che denuncino alle autorità competenti fatti suscettibili di essere considerati sotto il profilo della corruzione.
Si tratta in effetti di disposizioni che appaiono idonee a rafforzare gli analoghi strumenti già previsti dall'ordinamento già vigente sul piano nazionale.
Particolarmente significative appaiono poi le disposizioni in base alle quali, nella definizione dell'entità del danno da risarcire ed ai fini delle misure cautelari, potrà prescindersi dalla produzione da parte del danneggiato della prova del nesso causale tra il fatto di corruzione denunciato e il singolo cespite patrimoniale riferibile alla persona del reo. Tale criterio appare idoneo ad assicurare una tutela più incisiva dei soggetti danneggiati.
In rapporto ai gravi fenomeni distorsivi emersi recentemente nel funzionamento dei mercati finanziari internazionali, l'adesione alla Convenzione da parte della Federazione russa dovrebbe infine contribuire ad assicurare le condizioni per un ripristino di condizioni di trasparenza.
Rileva poi come sia paradossale che le uniche iniziative di lotta contro la corruzione che il Parlamento ha potuto portare a compimento nella presente legislatura siano state quelle oggetto di accordi internazionali, esprimendo l'auspicio che nel prossimo futuro possa assistersi ad un analogo impegno anche sul versante dell'adeguamento dell'ordinamento interno alle mutate caratteristiche del fenomeno della corruzione.
In conclusione, raccomanda l'approvazione del provvedimento.

Non essendovi iscritti a parlare nella discussione, e poiché il rappresentante del Governo non intende intervenire, si passa alla votazione.

Dopo che è stata verificata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione conferisce alla relatrice de Zulueta il mandato di riferire all'Assemblea in senso favorevole all'approvazione del disegno di legge.



(4920) Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dello Yemen sulla cooperazione nei campi della cultura, istruzione, scienza e tecnologia, fatto a Sana'a il 3 marzo 1998, approvato dalla Camera dei deputati
(Esame)


Introduce l'esame il senatore CORRAO, rilevando preliminarmente come l'Accordo oggetto della ratifica corrisponda alla classica tipologia dei trattati di cooperazione culturale, contemplando, in particolare, la possibilità dello scambio di delegazioni tra le Parti contraenti, l'istituzione di corsi di insegnamento universitario su basi di reciprocità e la promozione di iniziative di collaborazione nel settore dello spettacolo.
In presenza di un novero tanto ampio di iniziative, appare legittima qualche perplessità sulla possibilità per le attuali strutture di farsi concretamente carico degli impegni prefigurati, specie in considerazione del fatto che non è presente nella Repubblica dello Yemen un istituto italiano di cultura. Anche alla stregua di ciò, appare ineludibile una ripresa dell'impegno per la riforma degli istituti di cultura all'estero, che ha conosciuto una battuta d'arresto anche a causa dell'atteggiamento poco collaborativo assunto finora dal Governo.
Con riferimento all'accordo oggetto dell'odierna ratifica, non si può non constatare come, in difetto di un quadro organico di riferimento, gli interventi prefigurati abbiano portata alquanto limitata sotto il profilo finanziario, e come le già esigue risorse disponibili siano prevalentemente assorbite da spese strumentali, come quelle relative allo scambio di delegazioni – strumento anacronistico nell'era della comunicazione elettronica – a scapito delle attività di cooperazione culturale diretta.
In conclusione, raccomanda l'approvazione del provvedimento.

Il sottosegretario RANIERI rileva innanzitutto come l'ammontare delle risorse disponibili per l'attuazione degli impegni derivanti dall'accordo oggetto di ratifica sia in realtà tutt'altro che esiguo, trattandosi di oltre 800 milioni in ragione annua.
Sottolinea poi come, nel campo della cooperazione culturale con lo Yemen, l'Italia abbia nel corso degli anni raggiunti risultati di portata straordinaria, assicurando in particolare un contributo primario alle spedizioni archeologiche ivi realizzate.

La Commissione, dopo che è stata verificata la presenza del numero legale, conferisce quindi al relatore il mandato di riferire in senso favorevole all'approvazione del disegno di legge.

La seduta termina alle ore 16,20.




EMENDAMENTO AL DISEGNO DI LEGGE N. 4862


ART. 3


3.1
LA RELATRICE


Sostituire il comma 1 con il seguente:

"1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, valutato in lire 51 milioni per anni alterni a decorrere dal 2001, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2001-2003, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica per l'anno finanziario 2001, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri."