GIUNTA
per gli affari delle Comunità europee
MERCOLEDÌ 8 OTTOBRE 1997

52a Seduta
Presidenza del Presidente
BEDIN

La seduta inizia alle ore 8,45.

SULL'INDAGINE CONOSCITIVA SULL'ATTUAZIONE DEL TRATTATO DI MAASTRICHT E LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO DELL'UNIONE EUROPEA
(R048 000, C23a, 0001°)

Il presidente BEDIN rileva che l'indagine sull'attuazione del Trattato di Maastricht e le prospettive di sviluppo dell'Unione europea si potrebbe concludere, in vista della discussione del disegno di legge di ratifica del Trattato di Amsterdam, con un documento da redigere dopo lo svolgimento di un'ultima tornata di audizioni e di un sopralluogo a Bruxelles, ed eventualmente a Lussemburgo, per ascoltare i rappresentanti delle istituzioni comunitarie che non sono potuti intervenire presso la Giunta. Al riguardo il Presidente precisa di aver chiesto al Presidente del Senato di autorizzare la missione di una delegazione della Giunta, come già prefigurato nel programma iniziale dell'indagine. Tale missione potrebbe svolgersi, ove autorizzata, dal 28 al 30 ottobre prossimi, in concomitanza con una tavola rotonda della Commissione affari istituzionali del Parlamento europeo dedicata al Trattato di Amsterdam, che si terrà a Bruxelles il 27 e 28 ottobre. In relazione a tale tavola rotonda il Presidente informa altresì la Giunta che vi è prevista la partecipazione, in rappresentanza del Senato, di una delegazione di Senatori della Commissione affari esteri e della Giunta, di cui lo stesso presidente Bedin potrebbe fare parte, in considerazione del fatto che la materia trattata interessa entrambi gli organismi.
La Giunta, dopo un breve intervento del senatore BETTAMIO, che dichiara la propria disponibilità a partecipare alla missione, conferisce mandato al Presidente a designare, di intesa con l'Ufficio di presidenza, una delegazione di sei componenti della Giunta per partecipare al sopralluogo presso le istituzioni comunitarie nell'ambito della predetta indagine.

SULL'ASSEGNAZIONE ALLA GIUNTA DELL'AGENDA 2000 DELLA COMMISSIONE EUROPEA
(A007 000, C23a, 0018°)

Su proposta del presidente BEDIN la Giunta conviene sull'opportunità di richiedere al Presidente del Senato l'attribuzione dell'esame della comunicazione presentata dalla Commissione dell'Unione europea lo scorso 15 luglio sul tema «Agenda 2000 - Per un'Unione più forte e più ampia», come affare assegnato.

IN SEDE REFERENTE
(Doc. LXXXVII n. 3) Relazione sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo comunitario e sul programma di attività presentato dalla Presidenza di turno del Consiglio dei ministri dell'Unione europea relativa al primo semestre 1997
(Esame e rinvio)
(R142 003, C23a, 0005°)

Il presidente e relatore BEDIN propone di avviare l'esame del documento in titolo svolgendo una breve illustrazione e rinviando l'esposizione delle proprie valutazioni e del dibattito ad una seduta in cui sia possibile anche la presenza del ministro Bogi, il cui intervento innanzi alla Giunta, inizialmente prevista per la data odierna, è stata di comune intesa rinviato attesi i concomitanti impegni di Governo. L'avvio dell'esame del suddetto documento si rende tuttavia necessario anche al fine di richiedere, tramite il Presidente del Senato, come già avvenuto in occasione dell'esame del precedente documento LXXXVII n. 2, il parere di tutte le Commissioni permanenti.
L'oratore rileva in particolare come la relazione in titolo, che è stata presentata con lodevole tempestività da parte del Governo, in corrispondenza dell'inizio del semestre lussemburghese, si discosti dal documento precedente sia nell'impostazione generale sia per la maggiore ricchezza di informazioni fornita negli allegati, in conformità con talune indicazioni espresse dalla stessa Giunta. Tali allegati sono dedicati, oltre che al consueto programma della presidenza di turno, allo stato della trasposizione, corredato di specifici grafici, ad una succinta descrizione schematica delle principali direttive adottate nel corso del semestre che si è concluso, e ad una serie di dati di carattere statistico e finanziario nonchè comprendono il testo integrale del Piano d'azione per il completamento del mercato interno, il Libro verde della Commissione europea sugli appalti pubblici ed il rapporto del gruppo Davignon, sul coinvolgimento dei lavoratori nel sistema delle imprese. L'impostazione della relazione si distingue inoltre dal documento presentato nel precedente semestre in quanto, pur recando un capitolo che riassume gli avvenimenti principali del semestre di presidenza olandese, dedica anche gli altri capitoli di carattere settoriale alle vicende verificatesi nel corso del semestre che si è concluso piuttosto che ad una analisi degli intenti della nuova presidenza lussemburghese.
Per quanto concerne l'Unione economica e monetaria, in particolare, l'oratore rileva come nel corso del precedente semestre sia stato approvato un regolamento sulle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi e siano stati avviati i lavori sulla definizione di altri atti normativi necessari per l'introduzione dell'Euro, quali i tre regolamenti sulla Banca centrale europea, la raccolta di statistiche, l'applicazione della riserva obbligatoria e l'imposizione di sanzioni. Il documento in titolo preannuncia inoltre la definizione nel corso del prossimo semestre di altri tre regolamenti, concernenti il capitale sociale, i privilegi e le immunità ed i poteri consultivi della Banca centrale europea in relazione ai progetti legislativi nazionali.
Per quanto concerne le politiche di settore il Presidente relatore indica tra i risultati più significativi del semestre l'accordo tra Consiglio e Parlamento europeo in merito alla direttiva sulla televisione senza frontiere e sulle regole comuni per la concessione di autorizzazioni e licenze, nella prospettiva della liberalizzazione dei mercati delle telecomunicazioni, l'adozione della direttiva sull'interconnessione, che permetterà di garantire il servizio universale e l'interoperabilità, le intese in materia di politica delle acque e di riduzione dell'emissione dei gas ad effetto serra mentre l'opposizione di taluni Paesi mediterranei, compresa l'Italia, non ha consentito di approvare la proposta della Commissione sulla soppressione delle sovvenzioni all'olio d'oliva.
La relazione del Governo sottolinea come i risultati ottenuti in sede di Conferenza intergovernativa siano stati meno ambiziosi rispetto alle aspettative dell'Italia. In particolare non sono state accolte le proposte italiane volte a garantire l'operatività della Commissione fissandone il numero dei componenti a quindici. È stata anche rinviata la decisione sulla ponderazione dei voti in seno al Consiglio, ponderazione che dovrà essere riveduta per impedire che gli Stati che rappresentano la maggioranza della popolazione dell'Unione possano trovarsi in minoranza.
Altro motivo di delusione, osserva il relatore, è stato la mancata estensione del voto a maggioranza qualificata, in luogo dell'unanimità, ai settori della fiscalità, dell'industria, dell'ambiente, della cultura e del diritto di circolazione. Per quanto concerne la cooperazione giudiziaria e negli affari interni non è stata accolta la proposta italiana di decidere in tutte le materie il passaggio nell'ambito comunitario con il criterio del voto a maggioranza. L'emigrazione e il diritto d'asilo, pertanto, a seguito delle obiezioni della Germania, resteranno nel campo della cooperazione intergovernativa fintanto che non vi sarà un accordo unanime sul loro inserimento tra le politiche comunitarie.
Il presidente relatore Bedin registra comunque taluni progressi quali l'estensione del potere di codecisione del Parlamento europeo e la semplificazione di tale procedura, l'adozione di un protocollo sui Parlamenti nazionali ed il ruolo della Conferenza degli organismi specializzati negli affari comunitari (COSAC) e l'istituzione della cooperazione rafforzata o flessibilità. Tale formula, in particolare, consentirà ai Paesi che intendono realizzare forme di integrazione approfondita di procedere, anche senza la partecipazione degli altri partners, a condizione di non pregiudicare gli interessi di tali Stati, salvaguardando il diritto di adesione di questi ultimi in una fase successiva - sulla base di una decisione che sarà assunta dalla Commissione - e preservando il quadro istituzionale unico. Tra i limiti di tale procedura si rileva che essa non è applicabile proprio al settore che più ne avrebbe bisogno: la politica estera di sicurezza (PESC).

La senatrice SQUARCIALUPI sottolinea l'importanza dell'esame del programma della presidenza lussemburghese, nonchè, ove disponibile, della bozza di programma legislativo della Commissione per il prossimo anno che costituisce uno strumento di importanza fondamentale per programmare la partecipazione del Parlamento nella fase ascendente del diritto comunitario.

Il presidente relatore BEDIN rileva come la richiesta della senatrice Squarcialupi possa costituire l'oggetto di chiarimenti da parte del Governo. Al riguardo l'oratore informa altresì la Giunta che, in occasione di un colloquio informale con il dottor Enrico Vinci, già Segretario generale del Parlamento europeo ed attuale Consigliere per gli affari europei del Presidente del Consiglio dei ministri, ha ricevuto assicurazioni in merito all'interesse del Governo per un più efficace coinvolgimento del Parlamento nella fase ascendente del diritto comunitario. In tale prospettiva si potrebbe ipotizzare che anche il nostro Governo, come già fatto da altri paesi, in talune occasioni sollevi in seno al Consiglio dei Ministri dell'Unione europea la questione della cosiddetta riserva parlamentare, chiedendo cioè un breve rinvio della decisione sugli atti normativi comunitari onde consentire al Parlamento di esprimersi.
La Giunta conviene, quindi, sul rinvio del seguito dell'esame e sulla proposta di richiedere il parere a tutte le Commissioni permanenti.

IN SEDE CONSULTIVA
(554) BISCARDI ed altri. - Disciplina del diritto di asilo
(2425) Norme in materia di protezione umanitaria e di diritto di asilo
(Parere alla 1a Commissione: seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Prosegue l'esame sospeso nella seduta del 1o ottobre.

Il relatore TAPPARO in merito alle richieste di chiarimento sulle procedure di valutazione delle richieste di asilo poste in atto da altri Stati membri dell'Unione europea, presentate nella precedente seduta, rileva come esse, sulla base delle informazioni disponibili, risultino generalmente più rapide che in Italia. Al riguardo l'oratore sottolinea come i tempi della verifica dell'ammissibilità siano fondamentali per evitare che il soggetto che ha presentato la domanda si renda irreperibile I Paesi Bassi, in particolare, si contraddistinguono per l'estrema rapidità dell'iter che prevede che l'ammissibilità della domanda di asilo sia valutata entro 24 ore. Sono previste modalità estremamente veloci di verifica dei requisiti di ammissibilità anche in Gran Bretagna, dove in caso di insussistenza evidente di tali requisiti il soggetto interessato è sottoposto ad un regime di controllo, ed in Grecia, dove eventuali ricorsi in caso di esito negativo dell'esame devono essere presentati entro cinque giorni. Anche in Portogallo è prevista una procedura piuttosto rapida mentre la Francia si caratterizza per un iter più articolato che offre termini più ampi.
Il relatore si riserva inoltre di raccogliere ed illustrare elementi di informazione utili su altri Paesi, quali la Germania e la Spagna, ove la Giunta ritenesse di approfondire ulteriormente i suddetti profili, e ribadisce, come già rilevato in precedenza, la stretta connessione dei provvedimenti in titolo con i disegni di legge all'esame dell'altro ramo del Parlamento sulla revisione della normativa sull'immigrazione e sulla condizione dello straniero. L'oratore rileva altresì come restino aperte le questioni sollevate dal senatore Besostri nella precedente seduta, che dovranno essere considerate nel contesto dinamico che caratterizza l'evoluzione della disciplina europea e internazionale della materia, e precisa infine che, a seguito della ratifica da parte dell'Irlanda, la Convenzione di Dublino sulla determinazione dello Stato competente per l'esame di una domanda di asilo è entrata in vigore lo scorso primo settembre.
Su proposta del presidente BEDIN la Giunta conviene sull'opportunità di rinviare il seguito dell'esame dei provvedimenti in titolo onde approfondire, anche nell'interesse della Commissione di merito, i profili di carattere europeo e comparato.

(2655) Disposizioni interpretative dell'articolo 10 della legge 14 agosto 1982, n. 610, in materia di avanzi di amministrazione dell'AIMA
(2757) Conversione in legge del decreto-legge 15 settembre 1997, n. 305, recante disposizioni urgenti in tema di impegni finanziari dell'AIMA
(Parere alla 9a Commissione: parere favorevole sul disegno di legge n. 2655; parere favorevole sul disegno di legge n. 2757 subordinato ad emendamenti)

Sui provvedimenti in titolo riferisce congiuntamente alla Giunta il relatore BETTAMIO il quale rileva in primo luogo come l'A.S. 2655 contenga disposizioni analoghe a quelle dell'articolo 2 dell'A.S. 2757, di conversione del decreto-legge n. 305 del 1997. Soffermandosi in particolare sull'A.S. 2757, l'oratore rileva come i primi quattro articoli del decreto-legge n. 305 del 1997 non presentino problemi di compatibilità con il diritto comunitario. L'articolo 1 prevede lo stanziamento a favore dell'AIMA dell'importo di lire 1.000 miliardi, che costituisce un atto dovuto per cui lo Stato rimborsa all'AIMA le somme destinate ai pagamenti all'Unione europea a titolo di prelievo latte nell'anno 1996. L'articolo 2 costituisce una norma interpretativa che legittima definitivamente l'AIMA ad utilizzare le disponibilità provenienti dall'avanzo di gestione per le proprie spese di amministrazione. L'articolo 3 prevede che la certificazione dei conti annuali degli organismi pagatori sia affidata a società abilitate alla revisione contabile nel rispetto della normativa comunitaria sugli appalti pubblici di servizi. In merito all'articolo 4, inoltre, possono essere ravvisate delle perplessità per via del carattere eterogeneo delle disposizioni ivi incluse rispetto alla materia disciplinata dal decreto-legge in titolo ma non sono riscontrabili problemi attinenti profili di competenza della Giunta. L'oratore sottolinea invece come l'articolo 5 proroghi ancora una volta, in attesa dei risultati della Commissione governativa di indagine sulle quote latte, i termini per le operazioni connesse al pagamento delle multe per le eccedenze, creando una situazione di incertezza giuridica che è stata oggetto di animato dibattito in seno alla Commissione agricoltura. In tale sede il Governo ha preannunciato la possibilità di presentare un decreto che consenta di sopprimere il suddetto articolo 5 prevedendo, in attesa di un chiarimento della situazione, un rimborso dell'80 per cento delle somme anticipate dai produttori di latte. Il relatore precisa a tale proposito di aver personalmente proposto, nella Commissione agricoltura, la soppressione del suddetto articolo, orientamento che sembrerebbe condiviso anche dal relatore nelle Commissione di merito. L'oratore - considerando pertanto le informazioni rese dal Governo alla Commissione agricoltura e tenendo conto dell'esigenza di garantire un quadro normativo di certezza agli operatori del settore, anche in relazione all'applicazione della normativa comunitaria e ai risultati della Commissione governativa di indagine - propone di esprimere un parere favorevole subordinato all'adozione di emendamenti soppressivi e modificativi delle disposizioni di cui al citato articolo 5 del decreto legge n. 305 del 1997.

Il presidente BEDIN chiede chiarimenti in merito ad eventuali osservazioni o procedure di infrazione presentate dall'Unione europea sui rimborsi disposti dal Governo.

Il senatore MAGNALBÒ dichiara di aver già preso posizione nella Commissione affari costituzionali nello stesso senso proposto dal senatore Bettamio.

Il relatore BETTAMIO rileva come il Governo stia svolgendo una complessa trattativa con l'Unione europea, la quale ha richiesto che siano forniti dati certi sulla produzione lattiera e che si proceda altresì ad una riforma del funzionamento dell'AIMA, minacciando di bloccare i finanziamenti. L'oratore sottolinea in particolare l'esigenza di pervenire a dati produttivi chiari e osserva che in Commissione agricoltura il Ministro per le politiche agricole ha fornito ampi chiarimenti su alcuni aspetti attinenti il funzionamento dell'AIMA ma non ha risposto ad altri rilievi sollevati dall'Unione europea in merito alle carenze riscontrate per quanto concerne la trasparenza delle procedure ed i controlli operati dall'AIMA.

La Giunta, quindi, conferisce mandato al relatore a redigere un parere nei termini emersi nel dibattito.

La seduta termina alle ore 9,20.