AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE (3ª)

MERCOLEDI' 16 SETTEMBRE 1998
151ª Seduta

Presidenza del Presidente
MIGONE


Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Toia.


La seduta inizia alle ore 15,15.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C03a, 0023°)

Il senatore PORCARI desidera esprimere un apprezzamento ai servizi del Senato e, in particolare, alla segreteria della Commissione, per la pubblicazione immediata del resoconto stenografico della seduta di ieri in cui il ministro Dini ha svolto comunicazioni sull'Albania: auspica che tale sistema possa quanto prima essere adottato in via definitiva per rispondere a un'esigenza più volte segnalata dai parlamentari.

Il presidente MIGONE si associa alle considerazioni del senatore Porcari e propone alla Commissione di rivolgere ufficialmente una richiesta in tal senso alla Presidenza del Senato.

La Commissione concorda.

IN SEDE REFERENTE

(2948) Ratifica ed esecuzione del Protocollo relativo all'Accordo di partenariato e di cooperazione tra le Comunità europee ed i loro Stati membri, da una parte, e l'Ucraina, dall'altra, fatto a Bruxelles il 10 aprile 1997
(Esame)

Il senatore ANDREOTTI introduce il protocollo relativo all'accordo di partenariato tra le Comunità europee e l'Ucraina e, pur nel segnalarne il carattere di atto quasi dovuto, sottolinea comunque l'importanza di una ratifica che indichi l'atteggiamento di attenzione che l'Italia volge a questo paese. Esso infatti ha mostrato duttilità e moderazione sia nel risanamento economico interno sia nei rapporti bilaterali con la Russia per la soluzione dei difficili problemi rimasti aperti. Invita pertanto la Commissione ad approvare il provvedimento.

Il senatore PORCARI concorda con il relatore segnalando altresì la necessità che la Commissione affari esteri completi l'attenzione verso l'Ucraina effettuando una missione a Kiev, come già convenuto nell'Ufficio di Presidenza.

Il presidente MIGONE dopo aver ricordato che sono stati trasmessi i pareri favorevoli della
1a e della 5a Commissione, pone ai voti il mandato al senatore Andreotti a riferire favorevolmente all'Assemblea sul disegno di legge in esame.

La Commissione approva.

IN SEDE DELIBERANTE

(3342) Istituzione dei Consigli degli italiani all'estero, approvato dalla Camera dei deputati, in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Dameri ed altri; Tremaglia ed altri
(Rinvio della discussione)


Il relatore LAURICELLA chiede un rinvio della discussione sia per mancanza del parere che la 5a Commissione dovrà esprimere sia per approfondire alcuni aspetti del testo.

La Commissione conviene e pertanto la discussione è rinviata ad altra seduta.

(3391) Disposizioni in materia di finanziamenti del Ministero degli affari esteri alle iniziative di cooperazione allo sviluppo svolte da università e da organizzazioni non governative
(Seguito della discussione e rinvio)

Riprende la discussione, sospesa nella seduta del 29 luglio scorso.

Il relatore BOCO ricorda che nella precedente seduta già sottolineò le ragioni che hanno indotto il Governo a presentare il disegno di legge in esame, nonchè i limiti che ne impongono la modificazione del testo. Il disegno di legge n.79 del 1997, vietando alle amministrazioni pubbliche di concedere anticipazioni del prezzo quando appaltano lavori, forniture e servizi, ha creato una situazione insostenibile per le organizzazioni non governative (ONG) che realizzano iniziative nel settore della cooperazione allo sviluppo. Si tratta infatti di organismi senza scopi di lucro i quali, in base alla legge che li disciplina, non possono avere fonti di reddito derivanti da attività commerciali e pertanto non sono nelle condizioni di anticipare le spese inerenti ai programmi di cooperazione.
E' dunque lodevole l'intento di stabilire una deroga al divieto generale rivolto alle amministrazioni pubbliche, ma è limitativo prevedere che l'anticipo sia pari al 35 per cento del finanziamento in ragione d'anno, che corrisponde a una quota irrisoria del progetto complessivo. Pertanto propone l'emendamento 1.1, che quantifica l'anticipo nella misura del 50 per cento del valore complessivo del progetto, per quanto riguarda il primo anno, con la possibilità di un ulteriore anticipo del 40 per cento negli anni successivi.

Si apre la discussione generale.

Il senatore PORCARI dichiara di concordare con il relatore, per quel che riguarda il giudizio sul disegno di legge, e preannuncia la sua intenzione di votare a favore dell'emendamento. L'unico aspetto poco convincente del testo in esame è la forma criptica, a causa dei continui rinvii a disposizioni di legge vigenti.

Il presidente MIGONE fa presente che l'intera materia potrà essere organicamente disciplinata nell'ambito della riforma della cooperazione.

Il senatore MAGGIORE si dichiara favorevole alle proposte del relatore e auspica che la Commissione bilancio, nell'esprimere il suo parere sull'emendamento, tenga conto delle finalità assai apprezzabili che intende perseguire.

Il senatore CIONI dichiara che la sua parte politica è decisamente favorevole al disegno di legge del Governo, purchè modificato nel senso che il relatore ha indicato.

Il senatore ANDREOTTI, nel dichiararsi favorevole all'emendamento del relatore, osserva che non vi può essere ragione di opporsi a un provvedimento che vuol tutelare le ONG dal rischio di essere strangolate dalle fidejussioni bancarie. Richiama poi l'attenzione della Commissione sul recente assassinio di un missionario italiano nel Kenia, sottolineando l'alto valore ideale dell'attività di cooperazione svolta dai volontari di ogni credo.

Il presidente MIGONE si associa alle parole del senatore Andreotti, ritenendo di interpretare i sentimenti dell'intera Commissione.
Dichiara quindi chiusa la discussione generale.

Il sottosegretario TOIA esprime parere favorevole sull'emendamento 1.1 e osserva che, qualuque sia la misura dell'anticipo, il disegno di legge non comporterà comunque alcuno squilibrio rispetto agli stanziamenti per la cooperazione approvati nella legge di bilancio.

Il relatore BOCO sottolinea il consenso unanime della Commissione intorno al disegno di legge e all'emendamento da lui presentato. A questo punto occorre aprire un dialogo con la Commissione bilancio, che ha già espresso sul disegno di legge un parere contrario che riflette però un indirizzo legislativo e non le previsioni dell'articolo 81 della Costituzione. Occorre inoltre che il Ministero degli affari esteri e il Ministero del tesoro collaborino per concordare un testo che, nel rispetto dei saldi di bilancio, consenta di salvaguardare la cooperazione non governativa.

Il presidente MIGONE avverte che l'emendamento del relatore sarà trasmesso alla Commissione bilancio, ai sensi dell'articolo 41, comma 5, del Regolamento. Rinvia pertanto il seguito della discussione ad altra seduta.


(3438) Finanziamento delle attività del Comitato nazionale dei diritti umani, approvato dalla Camera dei deputati
(Discussione e rinvio)

Riferisce alla Commissione il senatore CIONI, il quale fa presente anzitutto che il disegno di legge in esame, a dispetto del titolo, non reca un mero finanziamento a un comitato interministeriale già esistente, ma ne cambia la denominazione, ne modifica il numero dei componenti e, soprattutto, gli attribuisce un carattere permanente. Per tali ragioni la Sottocommissione pareri della 1a Commissione ha ritenuto che vi sia una sorta di legificazione di un comitato istituito con atto amministrativo, in contrasto con l'indirizzo legislativo dominante: ha pertanto rimesso il parere alla Commissione in sede plenaria, invitando il Ministro per la funzione pubblica ad esprimersi in tale sede sul testo del disegno di legge.
Dalla Commissione bilancio è pervenuto invece un parere favorevole, nel presupposto che gli oneri siano contenuti nel limite di 161 milioni annui - peraltro assai modesto - qualunque sia il numero dei componenti il comitato. Non sembrano esservi comunque problemi di copertura finanziaria.
In conclusione, considerato anche che il disegno di legge è stato approvato dalla Camera dei deputati, il relatore ritiene che si possa approvare senza modificazioni il testo in esame, purchè pervenga un parere favorevole dalla 1a Commissione.

Si apre la discussione generale.

Il senatore PORCARI, pur dichiarandosi favorevole al disegno di legge, osserva che l'aumento del numero dei componenti difficilmente agevolerà l'attività del comitato, nè tanto meno garantirà un maggior rispetto dei diritti umani. Peraltro tale dizione, introdotta nella nuova denominazione del comitato, ha un che di collettivistico, mentre la precedente dizione di "diritti dell'uomo" appare più rispettosa della dignità dell'individuo.

La senatrice DE ZULUETA fa presente che l'espressione "diritti umani", ormai preferita in tutte le sedi, tiene semplicemente conto dell'esistenza delle donne.

Il senatore MAGGIORE chiede al rappresentante del Governo di chiarire alcuni aspetti oscuri del disegno di legge. In particolare, non è dato capire da chi siano nominati i componenti, in numero non superiore a 26, e quali categorie debbano rappresentare; inoltre appare singolare anche la previsione che il comitato possa avvalersi della collaborazione di un esperto estraneo all'amministrazione.

Il presidente MIGONE, apprezzate le circostanze, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle ore 16,10.


EMENDAMENTO AL DISEGNO DI LEGGE N. 3391

Art. 1

Al comma 1, nel testo del comma 1-bis dell'art. 5 del DL 28 marzo 1997, n. 79, sostituire l'ultimo periodo con il seguente:
"Ai soggetti sopra indicati potranno essere concessi anticipi nella misura del 50 per cento del valore complessivo del progetto nel primo anno, seguiti da anticipi del 40 per cento negli anni successivi."

1.1 IL RELATORE