Mercoledì 18 Ottobre 2017 - 901ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 11:00)

L'Assemblea ha approvato con modifiche il ddl n. 2208, recante disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato. Il testo torna alla Camera dei deputati.

L'articolo 1 prevede che il pubblico dipendente che segnala al responsabile della prevenzione della corruzione ovvero all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), o denuncia all'autorità giudiziaria condotte illecite, di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi. Gli atti discriminatori o ritorsivi adottati dal datore di lavoro sono nulli. L'articolo prevede, inoltre, che l'identità del segnalante non possa essere rivelata e che spetti al datore di lavoro dimostrare che le misure discriminatorie sono motivate da ragioni estranee alla segnalazione. L'articolo 2 estende le particolari tutele ai dipendenti del settore privato.

Nella seduta pomeridiana di ieri si è conclusa la votazione degli articoli. Hanno svolto dichiarazione di voto finale contro il provvedimento i sen. Compagna (FL), Mazzoni (ALA) e Malan (FI-PdL): il provvedimento, ammantato della retorica anticorruzione, stabilisce misure premiali che favoriscono la delazione e il ricatto e ledono i diritti costituzionali alla difesa e al giusto processo. La normativa vigente prevede già tutele per i dipendenti che denunciano abusi e irregolarità: il ddl, infarcito dell'ideologia del sospetto e dell'odio sociale, è sbilanciato sulla tutela del denunciante e produce effetti destabilizzanti sulla pubblica amministrazione. La sen. Stefani (LN) ha annunciato l'astensione, esprimendo perplessità sull'anonimato, sull'inversione dell'onere della prova e sulla revisione della disciplina del segreto professionale ed evidenziando i costi sociali del rallentamento dell'attività amministrativa. Hanno dichiarato voto favorevole i sen. Lucrezia Ricchiuti (Art.1-MDP), Maria Mussini (Misto), Crimi (M5S), Pagliari (PD) e Mancuso (AP): la corruzione è la principale piaga del Paese e coloro che denunciano abusi subiscono ritorsioni e sono emarginati; è giusto, quindi, mutuare un istituto del diritto anglosassone (whistleblower) prevedendo tutele speciali. In dissenso dal Gruppo, hanno votato contro il provvedimento i sen. Sacconi (AP) e Buemi (Aut); il sen. Giovanardi (FL) ha annunciato l'astensione.

(La seduta è terminata alle ore 12:09 )



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