Il Presidente: Discorsi

Convegno "Le nuove generazioni e il diritto di essere informati" in occasione del 23° anniversario della strage di via dei Georgofili

Discorso del Presidente del Senato, Pietro Grasso, a Firenze

26 Maggio 2016

Cari amici, cari ragazzi,
è con immenso piacere e con profonda commozione che anche quest'anno sono qui, con la stessa intensa partecipazione che mi ha unito ogni anno a tutti voi, cittadini di Firenze, e la ferma convinzione che sia doloroso ma necessario ricordare per riflettere, ricordare per ricostruire.

Permettetemi innanzitutto di ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per l'organizzazione delle manifestazioni per il 23° anniversario della strage di via dei Georgofili. E non posso che rinnovare fin da subito profonda gratitudine e riconoscenza all'Associazione tra i familiari delle vittime nella persona della sua Presidente, Giovanna Maggiani Chelli, per l'impegno costante, per la caparbia determinazione volta alla ricerca di una verità che, sebbene non consolatoria, è un dovere nei confronti delle famiglie e di tutti i cittadini.
Un abbraccio di cuore ai familiari delle vittime, Fabrizio, Angela, Nadia, Caterina e Dario, un abbraccio a tutti coloro che quella terribile notte c'erano, che si sono salvati ma che conserveranno per sempre le cicatrici profonde di quei terribili istanti.

La scelta del tema con il quale apriamo oggi questa nostra giornata rende ancora più importante la nostra presenza e la vostra partecipazione, perché rinnova la continuità tra presente, passato e futuro, la congiunzione tra il ricordo e la conoscenza.
Con piacere rivolgo le mie parole soprattutto ai ragazzi oggi presenti e ai loro insegnanti.
Cari ragazzi, solo la conoscenza permette di sviluppare i principi della cittadinanza attiva e della democrazia partecipata. A partire dagli anni 60 il fenomeno del terrorismo, politico e mafioso, ha segnato per sempre la storia del nostro Paese, sia dal punto di vista sociale che culturale e politico. Per questo è fondamentale che la scuola si impegni, con il contributo e la collaborazione delle Associazioni dei familiari delle vittime, a darvi strumenti di analisi e di giudizio per comprendere quanto avvenuto e come lo Stato seppe reagire in quegli anni terribili: in questo modo capirete l'importanza dell'essere cittadini e della partecipazione.

Furono anni di profondo sconforto per il Paese. La nostra democrazia fu sfidata con metodi drammaticamente violenti da forze estremiste, criminali e politiche.
Ognuno dei gruppi che ingaggiò, seppur con divergenti orientamenti ideologici e differente intensità, questa battaglia contro le nostre Istituzioni, intendeva sovvertirle, abbattere la nostra democrazia. Uomini politici, appartenenti alle forze dell'ordine, magistrati, docenti, studenti, imprenditori, sindacalisti, passanti ignari, cittadini, bambini: non vi è categoria che non sia stata colpita da quella furia cieca.
Sono tanti i caduti per mano mafiosa e terroristica nel nostro paese. Per capire il dolore di queste vicende l'immagine che rende meglio l'assenza per me è quella delle "sedie vuote": patrimoni perduti fatti di conoscenza, cultura, ideali, intuizioni che avrebbero certamente dato frutti preziosi al nostro Paese; sedie vuote a pranzo e cena, nelle feste, nei momenti cruciali della vita degli amici e dei familiari, nella gioia e nello sconforto. Ciascuno dei nomi che ricordiamo aveva una quotidianità, pregi e difetti, paure e sogni, una vita da vivere, come ciascuno di noi.

Il racconto è memoria storica, il racconto è aderire con passione a ciò che fa parte della nostra vita. Sono certo che un approccio nuovo a questi temi, attraverso un sistema di apprendimento attivo, che parta dalla raccolta delle fonti e dalle visite ai luoghi della memoria, sia la strada giusta per conoscere le nostri radici. Quello che oggi sembra distante, incomprensibile e noioso, domani susciterà in voi, cari ragazzi, domande, emozioni, sentimenti. Così la nostra storia recente avrà un ruolo importante anche per voi. Il vostro futuro, il futuro di tutti noi, dipende dal nostro passato.
Cari ragazzi, avete il diritto di essere informati, ben informati, in modo corretto e completo, in quanto soltanto attraverso la conoscenza si possono prendere le decisioni giuste, a qualsiasi età. Ecco, chiedete sempre ai vostri insegnanti di spiegarvi. E di certo gli insegnanti saranno ben felici di rispondere. E' attraverso la memoria e l'informazione, lo studio e l'approfondimento critico che la democrazia si rafforza e la società cresce.



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