Mercoledì 17 Maggio 2017 - 825ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 15:01)

Il Ministro degli affari esteri Alfano ha reso un'informativa sulla situazione in Venezuela, dove sono concreti i rischi di una guerra civile. Il Governo di Caracas non ha compiuto alcun atto per avviare un dialogo: ha rinviato sine die le elezioni, non ha liberato i leader dell'opposizione in carcere e continua a reprimere con crescente violenza le manifestazioni di dissenso. Il presidente Maduro ha annunciato la formazione di un'assemblea costituente secondo modalità ritenute illegittime dalle opposizioni, ha respinto gli appelli della comunità internazionale, ha scelto l'isolamento, uscendo dall'Organizzazione degli Stati americani. Il Governo italiano, in stretto contatto con la Santa Sede, sosterrà ogni iniziativa della diplomazia vaticana. Insieme a Spagna e Portogallo, l'Italia ha promosso un'iniziativa in sede europea a sostegno dei 600.000 cittadini europei residenti in Venezuela. Per l'assistenza dei quasi 150.000 connazionali coinvolti nella crisi, la Farnesina ha predisposto un piano di assistenza di un milione di euro e ha potenziato la rete consolare. Infine, il Governo continuerà a occuparsi del problema dei crediti vantati dalle imprese italiane che non hanno abbandonato il Venezuela.

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i sen. Casini (AP), Stucchi (LN), Sonego (Art.1-MDP), Amoruso (ALA), Orellana (Aut), De Cristofaro (SI-Sel), Ornella Bertorotta (M5S), Malan (FI-PdL) e Sangalli (PD). I Gruppi di maggioranza hanno apprezzato le parole del Ministro; LN e FI-PdL hanno criticato il regime venezuelano e hanno chiesto al Governo italiano un'azione più decisa per il rispetto dei principi costituzionali e per la tutela delle imprese italiane. M5S ha sottolineato che la crisi economica del Venezuela deriva da una politica che ha puntato esclusivamente sulla produzione del petrolio. Contrario all'ingerenza e favorevole all'autodeterminazione dei popoli, il Gruppo ritiene che occorra lavorare per scongiurare una guerra civile ed evitare una destabilizzazione analoga a quella mediorientale. SI-Sel ha evidenziato che giganteschi interessi economici puntano al fallimento della mediazione, che parte dell'opposizione venezuelana non vuole il dialogo e alcune forze cavalcano il malcontento popolare con intenti golpisti.

L'Assemblea ha approvato con modifiche il ddl n. 580-B, Disposizioni in materia di criteri per l'esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi. Il testo torna alla Camera.

Nella seduta antimeridiana il relatore, sen. Caliendo (FI-PdL), ha ricordato che il ddl mira a garantire uniformità alle procedure di demolizione, individuando criteri di priorità ai quali il pubblico ministero deve attenersi nell'esecuzione di provvedimenti giurisdizionali di condanna per illeciti edilizi. Ha quindi richiamato le principali modifiche introdotte dalla Camera: all'articolo 1 si prevede che il pubblico ministero dovrà dare adeguata considerazione agli immobili di rilevante impatto ambientale; l'articolo 3 istituisce un fondo rotativo per le opere di demolizione con una dotazione di 45 milioni di euro per il quinquennio 2016-2020; l'articolo 4 istituisce la Banca dati nazionale sull'abusivismo edilizio.

La discussione generale si è conclusa con gli interventi dei sen. Loredana De Petris (SI-Sel) e Palma (FI-PdL). Nell'esame dell'articolato, sono stati approvati gli emendamenti del relatore 3.500 e 4.500 che, recependo un rilievo della Commissione bilancio, sopprimono il riferimento agli stanziamenti per l'anno 2016. Sono stati accolti, inoltre, gli ordini del giorno presentati dai senatori di M5S e Art.1-MDP. In particolare, il G1.100 impegna il Governo a specificare che tra i criteri per l'esecuzione degli ordini di demolizione siano considerati anche gli immobili nella disponibilità di soggetti condannati per gravi reati, anche se abitati da componenti della famiglia; il G2.100 impegna a chiarire che l'iniziativa dell'esecuzione spetta al pubblico ministero e la competenza al giudice.

Nelle dichiarazioni finali, i sen. Erika De Stefani (LN), Casson (Art.1-MDP), Loredana De Petris (SI-Sel) e Cappelletti (M5S) hanno annunciato voto contrario ad un provvedimento che rallenta le demolizioni, legalizza l'abusivismo edilizio, incentiva gli illeciti. Hanno invece annunciato voto favorevole i sen. Falanga (ALA), Albertini (AP), De Siano (FI-PdL) e Angelica Saggese (PD). I Gruppi favorevoli al ddl hanno affermato che il provvedimento nasce da esigenze reali: rendere più fluide le procedure di demolizione e sanare l'ingiustizia provocata da una legge della regione Campania del 2003 che ha illegittimamente bloccato un condono edilizio.

(La seduta è terminata alle ore 18:54 )



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