Venerdì 20 Novembre 2015 - 540ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:05)

Con 164 voti favorevoli, 116 contrari e due astensioni, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando il maxiemendamento sostitutivo della legge di stabilità 2016 (ddl n. 2111, disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato). Ha poi approvato la Nota di variazioni, presentata dal Ministro dell'economia ed esaminata dalla Commissione bilancio, e il ddl n. 2112 (bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018) nel complesso.

Nella seduta di ieri le relatrici hanno dato conto degli emendamenti approvati in sede referente, si è svolta la discussione congiunta e, dopo la replica del Vice Ministro dell'economia, il Ministro per il rapporti con il Parlamento ha posto la questione di fiducia sull'approvazione del maxiemendamento 1.9000, interamente sostitutivo della legge di stabilità (v. comunicato di seduta del 19 novembre).

Questa mattina il Presidente della Commissione bilancio, sen. Tonini (PD), nel riferire sui profili di copertura finanziaria del maxiemendamento, che recepisce il testo approvato dalla Commissione, ha chiesto al Governo, sulla base delle osservazioni della Ragioneria generale dello Stato, di espungere il comma 466 e di apportare correttivi ad otto commi. Il Vice Ministro Morando ha accolto la richiesta.

Alla discussione della questione di fiducia hanno partecipato i sen. Cappelletti, Puglia, Marton, Laura Bottici, Gaetti, Girotto, Lucidi (M5S); Di Maggio, D'Ambrosio Lettieri (CR); Crosio, Candiani (LN); Maria Mussini (Misto); Alessia Petraglia (SEL); D'Alì (FI-PdL). Nelle dichiarazioni di voto, con diversi accenti, hanno negato la fiducia i sen. Anna Bonfrisco (CR), Giovanni Mauro (GAL), Arrigoni (LN), Barani (AL), che ha criticato soprattutto le posizioni della minoranza del PD, Uras (Misto-SEL), Barbara Lezzi (M5S) e Mandelli (FI-PdL). La sen. Bencini (Misto-IdV) ha annunciato la non partecipazione al voto, confidando nel miglioramento del testo alla Camera. In dissenso dal Gruppo, il sen. Quaglierallo (AP) ha annunciato l'astensione per il mancato accoglimento di otto emendamenti che riprendevano proposte del commissario Cottarelli e del presidente dell'Autorità anticorruzione Cantone. Hanno annunciato voto favorevole i sen. Manuela Repetti (Misto-IpI), Fravezzi (Aut), Azzollini (AP) e Zanda (PD). In dissenso dal Gruppo, il sen. Davico (GAL) ha annunciato voto favorevole.

Le opposizioni hanno concordemente criticato la mancata approvazione del piano per il Sud, l'assenza di norme previdenziali per risolvere il problema degli esodati, i tagli alle Regioni che si ripercuoteranno sui servizi essenziali, i mancati stanziamenti per la sicurezza e l'intelligence. Quanto all'impostazione della manovra, i Gruppi di centrodestra, che abolirono l'ICI, non possono non condividere gli interventi su IMU e TASI, ma ritengono che l'alleggerimento delle imposte avrebbe dovuto essere finanziato con riduzioni di spesa, non con un maggiore indebitamento che comporta in prospettiva un aumento della pressione fiscale. LN, CR, FI-PdL e GAL hanno posto l'accento sul breve respiro e sulle finalità elettorali della manovra, che rinuncia alla spending review e al risanamento dei conti pubblici. Dal 2011 il Pil è crollato, mentre il debito è aumentato di 285 miliardi. Gli interventi del Governo non hanno avuto impatto sulla modesta crescita dovuta alla congiuntura internazionale e al quantitative easing della BCE. Sugli anni 2017-2019 pesano inoltre clausole di salvaguardia per 54 miliardi. M5S e Misto-SEL hanno invece lamentato la mancanza di politiche redistributive e di sostegno al reddito per ridurre le diseguaglianze crescenti, nonché l'assenza di investimenti nella ricerca, di politiche industriali e di interventi ambientali. M5S, in particolare, ha criticato la dispersione delle risorse in rivoli microsettoriali e la norma sull'uso del contante; ha ricordato inoltre il tentativo del PD di deregolamentare il gioco d'azzardo. SEL ha negato il carattere espansivo della manovra, che interviene in modo iniquo sulla tassazione immobiliare, senza aggiornare i valori catastali, agevola le imprese ma non prevede un piano per il lavoro, impone tagli alla sanità, regala risorse alle scuole private, favorisce l'evasione fiscale. I Gruppi di maggioranza hanno ricordato i principali interventi della manovra: la neutralizzazione nel 2016 degli aumenti di Iva e accise, l'esenzione IMU sui terreni agricoli e sui macchinari imbullonati, l'esenzione TASI per la prima casa e le agevolazioni per gli affitti, il bonus per gli ammortamenti, la proroga, nella misura del 40 per cento, degli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato, la proroga delle detrazioni per ristrutturazioni e riqualificazione energetica, l'istituzione del Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale.

(La seduta è terminata alle ore 14:41 )



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