Martedì 16 Dicembre 2014 - 366ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 12:04)

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha reso comunicazioni sul prossimo Consiglio europeo del 18 dicembre 2014, che sarà l'ultimo del semestre italiano. Rinviando al 13 gennaio il bilancio sulla presidenza italiana, e criticando atteggiamenti disfattisti, il premier ha ribadito che l'Europa attraversa una fase delicata ed è di fronte ad un bivio: o saprà ritrovare la sua spinta ideale, politica, culturale o sarà perduta. I due punti principali della discussione di giovedì prossimo saranno la politica estera e gli investimenti. Il piano di investimenti presentato da Juncker mostra che in questi mesi l'Europa ha cambiato approccio, scoprendo che il patto di stabilità è anche un patto per la crescita. L'Italia si adopererà affinché anche gli investimenti degli Stati siano scorporati dal patto. Sul tema della crescita vi è ancora troppa timidezza e occorrerà sensibilizzare in modo particolare i partiti socialisti d'oltralpe, facendo presente che l'Italia sta proseguendo sul sentiero delle riforme: dalla revisione costituzionale ai decreti attuativi della delega lavoro. E' maturata la consapevolezza che la Commissione deve tornare a fare politica estera su temi come il Mediterraneo, i Balcani, la crisi ucraina, l'allargamento dell'UE alla Turchia. Sarebbe opportuno integrare le diplomazie europee e puntare sulla costruzione di una vera difesa europea. Sul terrorismo internazionale di matrice religiosa c'è bisogno di una visione unitaria. Quanto alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, secondo il premier gli scandali per il malaffare non possono impedire il progetto.

A termine della discussione - nella quale sono intervenuti i sen. Leana Pignedoli, Valeria Fedeli (PD); Monti (SC); Scavone (GAL); Divina (LN); Uras (SEL); Compagna (NCD); Molinari (M5S); Malan (FI-PdL) - è stata approvata la proposta di risoluzione della maggioranza. Essa impegna il Governo a promuovere il potenziamento della dotazione finanziaria dell'Unione europea a sostegno dell'economia; a sostenere un processo riformatore volto ad attribuire alla BCE un ruolo più attivo; a sostenere la proposta di Juncker sull'unione dei mercati dei capitali; a promuovere lo sviluppo di meccanismi di sostegno e mutualizzazione del debito sovrano; a sostenere l'esclusione dal patto di stabilità dei contributi al Fondo europeo per gli investimenti e dei cofinanziamenti dei progetti; a promuovere la concentrazione degli investimenti del piano Juncker in settori cruciali; a proseguire nel percorso delle riforme strutturali.

Le opposizioni hanno sottolineato la mancanza di cambiamenti significativi a livello europeo. Secondo Movimento 5 Stelle il piano Juncker è una bufala: si continua a fare affidamento sulla sola leva finanziaria, senza scalfire un modello economico che depaupera il tessuto produttivo e tutela gli interessi del capitale finanziario. Secondo Forza Italia il Governo non si è adoperato per affrontare il problema del surplus commerciale tedesco, per tutelare il made in Italy, per revocare le sanzioni contro la Russia, per liberare i marò trattenuti in India. Durante il semestre italiano - ha rilevato GAL - i parametri dei Trattati non sono stati rivisti, i poteri della BCE non sono aumentati, la questione meridionale si è aggravata. Secondo la Lega Nord, nonostante l'abilità comunicativa del premier, i risultati del semestre italiano sono inesistenti: la situazione del Paese è perfino peggiorata dopo le sanzioni contro la Russia, che hanno duramente colpito le esportazioni italiane. L'Italia - ha osservato anche SEL - non è riuscita a mutare politiche di stampo recessivo che hanno impoverito l'Europa mediterranea. La nomina alla guida della Commissione di Juncker, sostenitore dei paradisi fiscali, è stata un errore.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Boschi ha accolto la proposta di risoluzione di maggioranza, mentre ha espresso contrarietà ai documenti di indirizzo LN, SEL, M5S e FI-PdL. Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti i sen. Di Biagio (PI), D'Anna (GAL), Zeller (Autonomie), Candiani (LN), Uras (SEL), Sacconi (NCD), Airola (M5S), Tarquinio (FI-PdL), Guerrieri Paleotti (PD).

In apertura di seduta il Presidente della Commissione bilancio, sen. Azzollini (NCD), ha riferito che la 5a Commissione non ha concluso l'esame dei ddl di bilancio e di stabilità e ha chiesto una proroga fino a mercoledì notte. Conseguentemente, il Presidente del Senato ha rinviato a giovedì 18 dicembre alle ore 9,30 l'inizio della discussione in Aula dei documenti di bilancio.

(La seduta è terminata alle ore 16:56 )



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