Giovedì 22 Dicembre 2011 - 651ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:02)

Con 257 voti favorevoli e 41 contrari, il Senato ha accordato la fiducia al Governo Monti, così approvando definitivamente il ddl n. 3066 di conversione in legge del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici.

Il Presidente del Consiglio Monti ha elogiato il lavoro rapido, responsabile e approfondito del Parlamento che consentirà all'Italia di affrontare a testa alta la crisi finanziaria e la fase di revisione delle prospettive politiche dell'Europa a cui dovranno essere garantite nuove regole comuni più stringenti e verificabili per renderla più solidale e vicina ai cittadini, alle famiglie e ai giovani. L'approvazione della manovra, definita dal Premier una grande prova di disciplina collettiva, assicura maggiore credibilità al Paese ed elimina alcuni elementi di vulnerabilità connessi alla sostenibilità del debito pubblico, alla crescita e alla competitività del sistema Paese. Il Presidente del Consiglio si è detto conscio dei sacrifici chiesti ai cittadini, che sarebbero stati ben più pesanti senza l'intervento emergenziale del Governo che ha offerto sostegno alle imprese, ha incentivato il lavoro stabile, ha colpito il patrimonio e la ricchezza salvaguardando il lavoro e le imprese. La manovra, peraltro migliorata grazie all'apporto di idee emerse in Parlamento, pone le basi per i futuri impegni del Governo, a partire dalla riforma del mercato del lavoro da affrontare dialogando con le forze sociali e politiche.

In sede di dichiarazioni di voto, il sen. Pistorio (MPA) ha dichiarato il voto favorevole, pur rilevando come dal Governo dei professori sarebbe stato lecito attendersi di più soprattutto in termini di interventi di stimolo pubblico a sostegno delle imprese del Mezzogiorno.

Favorevole anche il voto del sen. Viespoli (CN-Io Sud-FS) che, pur rilevando elementi di criticità all'interno della manovra, ha motivato la posizione del Gruppo con ragioni di prospettiva politica complessiva che spingono a sostenere lo sforzo di unità e coesione nazionale così ben interpretato dal Presidente della Repubblica.

Il sen. Belisario (IdV) ha invece dichiarato il voto contrario del Gruppo ad una manovra squilibrata, depressiva e inflattiva, priva dei necessari elementi di equità che pure sarebbe stato possibile introdurre accogliendo le proposte avanzate in tal senso dal Gruppo IdV.

Il sen. Baldassarri (Terzo Polo:API-FLI) ha dichiarato il convinto voto favorevole del Gruppo ad una manovra che realizza un'operazione verità sulla gravità della crisi e sullo stato dei conti pubblici e che, con le misure previdenziali, compie un primo passo sulla strada delle riforme strutturali che dovranno ora riguardare anche i costi della politica, il mercato del lavoro, le liberalizzazioni e l'abbattimento del debito.

Convinto il voto favorevole dichiarato dal sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI) giacché la pur dolorosa manovra del Governo Monti ha evitato la bancarotta del Paese e garantirà il conseguimento dell'obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2013. Nuovi impegni attendono il Governo, come la riforma del mercato del lavoro, quella fiscale e un'efficace politica di sostegno del Mezzogiorno.

Nettamente contrario il voto del sen. Bricolo (LNP), secondo cui la manovra è una rapina ai danni delle famiglie, delle imprese e soprattutto, con l'avallo del PD, dei lavoratori. E' un intervento di sole tasse che certo non necessitava di un Governo tecnico da cui ci si attendeva ben altro. Il Nord troverà altre strade per ritrovare la libertà, in particolare attraverso il lavoro del Parlamento della Padania.

Il sen. Latorre (PD) ha dichiarato il voto favorevole del PD che responsabilmente ha rinunciato ad una campagna elettorale vincente per consentire che la gravissima crisi venisse affrontata in modo adeguato. La politica deve riaffermare il suo primato favorendo ora nuovi interventi di riforma che conducano ad una significativa redistribuzione del reddito, eliminino le ingiustizie nel mercato del lavoro e conseguano gli indispensabili obiettivi di crescita.

Favorevole anche il voto dichiarato dal sen. Gasparri (PdL) che ha sottolineato come gli interventi del Governo Monti si pongano in linea di continuità rispetto al precedente Esecutivo, a riconferma degli importanti obiettivi di politica economica già conseguiti nel corso della legislatura. Il grado di equità della manovra è risultato peraltro incrementato grazie agli interventi dei parlamentari del PdL che anche in futuro lavoreranno per combattere alcuni potentati, come le cooperative e le aziende operanti nei settori dei trasporti, dell'energia e dei servizi pubblici locali, ed in difesa invece di farmacisti, tassisti e professionisti.

A favore della fiducia si sono infine espressi il senatore a vita Colombo e il sen. Del Pennino (PRI), mentre il voto contrario delle Autonomie (SVP, UV e minoranza di lingua italiana in Provincia di Bolzano) è stato dichiarato dai sen. Pinzger e Peterlini.

In precedenza, nel corso della discussione generale, erano intervenuti i sen. Grillo, Nania, Santini, Izzo, Scarpa Bonazza Buora, Bonfrisco, D'Ambrosio Lettieri, Pichetto Fratin (PdL), Bruno (Terzo Polo:API-FLI), Morando, Ignazio Marino, Carloni, Leddi, Vita, Treu, Casson (PD), Lannutti, Mascitelli (IdV), Valli, Divina, Vaccari, Massimo Garavaglia (LNP), Perduca (Radicali nel PD) e Poli Bortone (CN-Io Sud-FS).

(La seduta è terminata alle ore 15:16 )



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