Martedì 13 Dicembre 2011 - 644ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:33)

In materia di riforme istituzionali e valorizzazione degli enti territoriali il Senato ha approvato due mozioni della Lega e del PD, nei testi modificati dalle richieste del Governo, e un ordine del giorno del PdL, nel testo modificato dalle decisioni di ammissibilità della Presidenza. In tema di riduzione dei costi della politica, il presidente Schifani ha precisato che a gennaio il Consiglio di Presidenza del Senato, d'intesa con la Camera, procederà in autonomia e con equilibrio alla riduzione delle indennità parlamentari.

Il sen. Calderoli (LNP) ha illustrato la mozione n. 501 (testo 2) con cui l'Assemblea delibera di approvare in tempi rapidi disegni di legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari. La mozione impegna inoltre il Governo ad adottare i decreti per ripartire gli enti territoriali in due classi in base a parametri di virtuosità e per stabilire modalità di alimentazione e riparto del Fondo sperimentale di riequilibrio dei comuni e delle province per l'anno 2012. L'Esecutivo, infine, è chiamato a prevedere, con riguardo al patto di stabilità interno e alla riduzione dei trasferimenti, che il concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica non abbia applicazione nei confronti degli enti territoriali virtuosi.

Nell'illustrare la mozione n. 510, il sen. Vitali (PD) ha sottolineato che il nuovo contesto politico legato alla nascita del Governo Monti può favorire un maggiore protagonismo del Parlamento in tema di riforme istituzionali. In conseguenza dell'accoglimento da parte della sen. Finocchiaro (PD) di un emendamento proposto dal sen. Calderoli (LNP), la mozione prevede che il tema della riduzione del numero dei parlamentari sia esaminato di seguito, anziché unitamente, alla riforma costituzionale del bicameralismo perfetto. La mozione impegna inoltre il Governo a insediare immediatamente la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica al fine di riconsiderare i rapporti complessivi tra Stato e autonomie

territoriali. Il PD sottolinea positivamente l'ampliamento dell'autonomia tributaria dei comuni disposto dal decreto-legge sul consolidamento dei conti pubblici, all'esame della Camera, e chiede una modifica del patto di stabilità a salvaguardia delle spese di investimento di tutti i comuni.

In discussione generale sono intervenuti i sen. Valditara (Terzo Polo:API-FLI), che ha collegato i temi della riduzione del numero dei parlamentari e la riforma del patto di stabilità alle riforme costituzionali in tema di soppressione delle province e istituzione di macroregioni; Bodega e Mazzatorta (LNP), che hanno criticato il decreto economico del Governo in quanto lesivo delle autonomie locali e hanno posto l'accento sulla realizzazione del federalismo fiscale; Incostante, Perduca, D'Ubaldo e Bastico (PD), che hanno indicato nella riforma della legge elettorale uno snodo essenziale per la difesa della dignità dei parlamentari; Saro e Nania (PdL) che hanno criticato la campagna mediatica contro la casta paventando rischi di indebolimento della democrazia e di rafforzamento dell'antipolitica.

La Presidenza ha dichiarato inammissibili per estraneità alla materia l'ordine del giorno G1, illustrato dal sen. Azzollini (PdL), per le parti concernenti le deroghe al patto di stabilità interno e il piano di azione per accelerare i programmi cofinanziati dai fondi strutturali, e l'ordine del giorno G2, illustrato dal sen. Pistorio (MPA-AS) riguardante l'attuazione del piano di convergenza.

Dopo le precisazioni e i chiarimenti sugli indici di virtuosità del sottosegretario per l'interno Ruperto, sono state svolte le dichiarazioni di voto.

Hanno dichiarato l'astensione il sen. Pistorio (MPA-AS), che ha criticato le decisioni della Presidenza, la sen. Poli Bortone (CN-Io Sud-FS), che ha posto l'accento sulla contraddizione tra la dichiarata volontà di abolire le province e la richiesta di ripartire risorse a favore delle stesse, il sen. Strano (Terzo Polo:API-FLI), che ha denunciato l'inutilità del dibattito, il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), che ha invitato l'Assemblea a lavorare più proficuamente entrando nel merito delle riforme istituzionali. Il sen. Pardi (IdV) ha annunciato voto favorevole alla mozione del PD e alla mozione della Lega solo nella parte riguardante la riduzione del numero dei parlamentari. Il sen. Perduca ha dichiarato la contrarietà dei Radicali del PD a tutti i documenti in votazione. Hanno dichiarato voto favorevole alle mozioni e all'ordine del giorno G1, per le parti ammissibili, i sen. Calderoli (LNP), Legnini (PD) e Quagliarello (PdL). Il Capogruppo del PdL ha criticato l'isolamento dei temi della riduzione dei parlamentari, dei costi della politica e del federalismo fiscale dal tema complessivo della riforma dello Stato.

In apertura di seduta la Presidenza ha comunicato il calendario dei lavori, fissato fino al 22 dicembre. Nella seduta antimeridiana di domani il presidente del Consiglio dei ministri Monti renderà un'informativa sugli esiti del Consiglio europeo dell'8 e 9 dicembre. La prossima settimana il Senato convertirà il decreto-legge sul consolidamento dei conti pubblici. L'Assemblea ha respinto la richiesta del sen. Pardi (IdV) di inserire all'ordine del giorno della seduta di oggi, analogamente a quanto stabilito per la mozione del PD, la mozione n. 508 dell'Italia dei Valori che è stata considerata estranea alla materia in ragione del riferimento all'abolizione delle province. Nel dichiarare voto contrario alla proposta, il sen. Zanda (PD) ha chiesto alla Presidenza di dare pubblicità alla documentazione sulla prassi e sui precedenti parlamentari.

(La seduta è terminata alle ore 20:56 )



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