Martedì 7 Dicembre 2010 - 471ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 15:04)

Il del Senato ha definitivamente approvato i disegni di legge n. 2464 recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011) e n. 2465 recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.

Nel corso dell'esame degli articoli dei ddl, il Governo ha accolto come raccomandazioni numerosi ordini del giorno, molti dei quali presentati dalle opposizioni. Respinti invece tutti gli emendamenti.

In sede di dichiarazioni di voto finali congiunte, il sen. De Angelis (FLI) ha espresso il voto favorevole del Gruppo pur lamentando l'esclusione del Parlamento dalla valutazione nel merito della programmazione economica nazionale, anche a causa di una sorta di limbo delle regole venutosi a creare in attesa della imminente sessione di bilancio europea. Pur dovendosi rilevare che le risorse stanziate provengono da misure una tantum o di natura tributaria, la legge di stabilità prevede importanti stanziamenti a favore delle università e per il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali. Purtroppo il provvedimento mostra di non saper coniugare l'esigenza di diminuire il carico fiscale su famiglie ed imprese e la capacità di incidere sulla spesa improduttiva e sugli sprechi, così come resta disattesa l'attuazione del Piano nazionale per il Sud.

Il convinto voto contrario del Gruppo è stato invece dichiarato dal sen. Mascitelli (IdV) che ha lamentato come la legge di stabilità non riesca a fornire soluzioni ai gravi nodi che gravano sull'economia del Paese. Essa infatti aumenta gli sprechi anziché eliminarli, ha effetti recessivi sul sistema economico, non migliora i servizi pubblici, non stimola le imprese, rinvia ulteriormente la riforma fiscale, mortifica la cultura e accresce le disuguaglianze. L'Italia perde in competitività e l'immobilismo del Governo ne attesta l'inconsistenza ed il fallimento politico.

Contrario anche il voto dichiarato dal sen. Poli Bortone (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-Io Sud-MRE) che intravede nelle carenze della legge di stabilità le contraddizioni interne all'Esecutivo. Nulla è previsto per incrementare la crescita, per combattere la disoccupazione, per ridurre la spesa improduttiva; mancano le risorse per la ricerca, l'innovazione ed il risparmio energetico; si mortifica il volontariato, tradendo così la volontà dei contribuenti; e soprattutto non si interviene a sostegno delle famiglie, a conferma dell'ipocrisia della maggioranza e del Governo sull'argomento. L'Esecutivo non mantiene neanche le promesse contenute nei cinque punti programmatici su cui ha recentemente ottenuto la fiducia del Parlamento, disattendendo soprattutto gli impegni assunti nei confronti del Mezzogiorno, a partire dal Piano per il Sud che resta inapplicato.

Il sen. Massimo Garavaglia (LNP) ha invece dichiarato il convinto voto favorevole del Gruppo ad una manovra che prosegue la linea di rigore da tempo intrapresa dal Ministro dell'economia. Pur non nascondendo i problemi che affliggono l'economia italiana, il Paese può contare su fondamentali migliori di come vengono generalmente dipinti, soprattutto con riferimento ai dati relativi al deficit, al rapporto debito-PIL, al ricorso alla cassa integrazione, alle esportazioni e alla distribuzione della ricchezza. Restano alcune questioni annose in tema di divario Nord-Sud, energia, alto debito, spesa improduttiva ed evasione fiscale, che troveranno soluzione grazie al federalismo fiscale.

Premesso che per la prima volta un'intera sessione di bilancio in Senato si svolge nella totale assenza del Ministro dell'economia, il sen. Cabras (PD) ha dichiarato il voto contrario ad una manovra che si inscrive in un solco già tracciato dall'inizio della legislatura caratterizzato da una mancata assunzione di responsabilità da parte del Governo la cui linea di politica economica è sempre stata orientata alla sottovalutazione dei fatti e all'adeguamento a input esterni, a partire da quelli europei. Pur apprezzando la correzione di rotta che sembra ispirare le ultime posizioni del Ministro Tremonti che ha finalmente assunto un approccio comunitario preferendolo a quello intergovernativo, oggi il Paese ha bisogno di una reazione politica, intellettuale e civica che deve passare per la fine dell'attuale Governo Berlusconi.

Infine, il sen. Azzollini (PdL) ha dichiarato il voto favorevole del Gruppo ascrivendo a merito del Governo la linea di cautela, prudenza e rigore che ha consentito di tranquillizzare i mercati internazionali. Nel rilevare la contraddizione tra la visione alternativa di politica economica proposta dall'opposizione ed il contenuto di alcuni ordini del giorno presentati, il sen. Azzollini ha ribadito l'affidabilità delle forme di copertura individuate nella legge di stabilità, sottolineando con orgoglio alcune delle misure adottate, tra cui il finanziamento a favore della lotta alla SLA, l'ulteriore finanziamento degli ammortizzatori sociali e la messa a regime dei contributi agricoli unificati in forma agevolata, vera svolta epocale per l'agricoltura nazionale, soprattutto nel Sud.

(La seduta è terminata alle ore 18:45 )



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