Martedì 2 Dicembre 2008 - 106ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 17:05)

Il Senato ha concluso la discussione generale sul ddl n. 1230 di conversione in legge,con modificazioni, del decreto-legge n. 155, recante misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali, provvedimento già approvato dalla Camera dei deputati.

Il relatore, sen. Costa (PdL), ha illustrato i contenuti del decreto, sottolineando la tempestività dell'intervento governativo che ha inteso mostrare fiducia nei confronti del sistema creditizio che ora deve dimostrare a sua volta fiducia nel sistema produttivo. Il decreto interviene sulla disciplina della capitalizzazione delle banche italiane, autorizzando, fino al 31 dicembre 2009, il Ministero dell'economia e delle finanze a sostenere finanziariamente gli istituti bancari che si trovino in una situazione di inadeguatezza patrimoniale accertata dalla Banca d'Italia, attraverso la sottoscrizione diretta di nuove azioni, emesse in occasione di aumenti di capitale (il Ministero diviene così socio della banca emittente) o la concessione di garanzie statali per la sottoscrizione di aumenti del capitale sociale da parte di altri soggetti

In discussione generale sono intervenuti, per la maggioranza, i sen. Gentile, Spadoni Urbani, Firrarello, Colli, Germontani (PdL) e Vaccari (LNP) i quali hanno sottolineato l'importanza delle misure predisposte per fronteggiare una crisi che annuncia tassi di crescita molto bassi, se non negativi, e un impoverimento globale di imprese e famiglie. Nell'immediato e in attesa di ulteriori interventi, bene ha fatto il Governo a fornire certezze ai risparmiatori e sicurezze agli imprenditori, intervenendo in un sistema creditizio non immune da colpe, a partire dallo stato di abbandono in cui ha lasciato il Mezzogiorno, e nei cui confronti occorrerà vigilare affinché l'intervento dello Stato non sia un favore alle banche ma un sostegno all'economia a garanzia di tutti i cittadini.

Dai banchi dell'opposizione hanno preso la parola i sen. Leddi, Morando (PD) e Lannutti (IdV) i quali hanno rilevato che il decreto, che pure era necessario ed ha sortito un positivo effetto di rassicurazione emotiva, presenta alcune criticità, prima fra tutte il mancato conseguimento di uno dei suoi principali obiettivi, cioè assicurare la continuità nell'erogazione del credito. Tale limite, in una crisi di natura economica causata dalle condizioni del risparmio negli Stati Uniti e in Cina e dalle scelte di politica economica dei rispettivi Governi, incide negativamente sul sistema del credito interbancario, senza il quale non si fa fronte ai pagamenti e si acuisce la dimensione economica della crisi più ancora che il versante finanziario. Peraltro Governo e maggioranza, in una fase di così grave crisi mondiale, hanno preferito agire senza il concorso positivo che l'opposizione avrebbe potuto offrire, preferendo una linea di indirizzo eccessivamente orientata a garantire un sistema creditizio che è tra i principali imputati della crisi in atto, quando occorrerebbero interventi mirati, ad esempio triplicando la capacità di garanzia dei consorzi fidi.

Non avendo la Commissione bilancio terminato l'esame degli emendamenti per i necessari pareri, il seguito della discussione è stato rinviato a domani.

(La seduta è terminata alle ore 19:11 )



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