Mercoledì 19 Dicembre 2007 - 270ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:16)

Dopo l'approvazione degli articoli del disegno di legge n. 1818-B "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2008 e bilancio pluriennale per il triennio 2008-2010", il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione dei tre articoli che compongono il disegno di legge n. 1817-B "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2008)". Nel corso della votazione degli articoli del bilancio i senatori dell'opposizione hanno ripetutamente preso la parola per ricordare le sconfitte subite dal Governo in sede giurisdizionale rispetto alle rimozioni dall'incarico del comandante della Guardia di finanza Speciale e del consigliere di amministrazione della RAI Petroni, e ribadire la richiesta di dimissioni del Ministro dell'economia e delle finanze.

In discussione generale congiunta sono intervenuti per l'opposizione i senatori Ciccanti (UDC), Baldassarri ed il relatore di minoranza Vegas (FI), che hanno sottolineato l'inadeguatezza del Governo Prodi e della manovra finanziaria in esame rispetto alle riforme di cui il Paese ha bisogno per uscire dalla crisi che lo attanaglia. Sotto il profilo contabile, la finanziaria poggia su un quadro macroeconomico ormai superato, visto il ridimensionamento delle prospettive di crescita dell'economia internazionale, il rilevante apprezzamento dell'euro e l'aumento del prezzo del petrolio. Se, come è presumibile, tali elementi si tradurranno in una flessione del PIL, la manovra risulterà scoperta. La finanza pubblica risulterà ulteriormente appesantita dagli oneri non quantificati derivanti dalla stabilizzazione dei precari e dal pensionamento anticipato per chi ha svolto lavori usuranti.

I senatori della maggioranza che hanno preso la parola - Bonadonna (RC), Enriques, Cabras, Ferrante e Lusi (PD), Barbato (Misto-Pop-Udeur), Rubinato (Aut) ed i relatori Albonetti e Legnini - hanno invece sostenuto l'adeguatezza della manovra finanziaria, che prosegue nel risanamento dei conti, anche se con un più graduale percorso di rientro, sottolineando la rilevanza e la novità di alcune delle misure introdotte: la riduzione dei costi della politica, il sostegno agli incapienti e alle classi sociali più disagiate, la politica della casa, gli incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili, l'avvio del federalismo fiscale, il credito di imposta per le nuove assunzioni nel Mezzogiorno.

Il senatore Fernando Rossi (Misto-Mpc), pur valutando la finanziaria frammentaria ed inadeguata alle esigenze del Paese, non ritiene che allo stato esistano praticabili alternative al Governo Prodi. Il senatore Turigliatto (Misto-SC) ha ribadito il giudizio negativo sulla finanziaria, ritenendo che non realizza il promesso risarcimento sociale alle famiglie in difficoltà, mentre prevede numerose disposizioni agevolative per le imprese e le banche, nonché l'aumento delle spese per gli armamenti.

Nel suo intervento di replica il ministro Padoa Schioppa ha sottolineato che la finanziaria si iscrive nel percorso avviato dal Governo sin dalla sua costituzione e finalizzato a rompere l'intreccio perverso tra bassa crescita, ineguaglianza sociale e instabilità finanziaria, evidenziato dai dati del 2005, quando il deficit pubblico aveva raggiunto livelli altissimi e la produttività si era dimostrata inferiore rispetto al 2000. Grazie allo stretto controllo della spesa pubblica ed al recupero di base imponibile realizzato con il contrasto dell'evasione fiscale e del lavoro sommerso, sono ora migliorate le condizioni della finanza pubblica, il che fa presumere un rapporto deficit-pil inferiore al 2,4 per cento stimato a settembre. Tale mutata situazione rende inoltre possibile proseguire l'azione di restituzione fiscale e, senza deviare dal percorso di risanamento, il varo di una manovra, (che non ha subìto alcuno stravolgimento in sede parlamentare) che prevede minori entrate per 2,4 miliardi e maggiori spese per 3,7 miliardi di euro. L'obiettivo del Governo è quello di azzerare il deficit e semplificare e modernizzare la spesa pubblica per metterla al servizio di un'economia più competitiva e determinare così la condizioni per una crescita duratura.

Nella discussione sulla fiducia (nella quale si sono riproposte le tematiche già esposte in discussione generale) sono quindi intervenuti, per la maggioranza, i senatori Pellegatta (Verdi-Com), Negri (Aut) e Barbolini (PD) e, per l'opposizione, i senatori Santini (DCA-PRI-MPA) e Ferrara (FI).

La discussione riprenderà domani alle ore 9,30.

(La seduta è terminata alle ore 21:10 )



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