Venerdì 6 Dicembre 2002 - 295ª Seduta pubblica ()

(La seduta ha inizio alle ore 12:22)

Il Ministro delle attività produttive Marzano ha illustrato in Senato l'accordo di programma scaturito dalla trattativa sulla crisi FIAT, oggetto a suo avviso di critiche ingenerose e facilmente smentibili attraverso il mero confronto, stabilimento per stabilimento, tra le misure concordate e quelle originariamente previste nel piano di risanamento dell'azienda; è stato infatti scongiurato il rischio di chiusura degli impianti ed è stato limitato l'impatto negativo sui lavoratori. Il Governo ha mantenuto nel corso dell'intera vicenda un comportamento rigoroso e persino severo nei confronti dell'azienda e solo l'atteggiamento pregiudiziale di un'organizzazione sindacale, che ha creato difficoltà anche agli altri sindacati, ha impedito di conseguire risultati ancora più soddisfacenti.

Le comunicazioni del Ministro e più in generale la gestione dell'intera vicenda da parte del Governo, che avrebbe dovuto svolgere un ruolo attivo per evitare una crisi che rischia di estendersi al sistema-Paese, sono state oggetto di forti critiche da parte dei sen. Pagliarulo (PDCI), Malabarba (RC), Del Turco (SDI), Ripamonti (Verdi), Coviello (Marg) e Salvi (DS), a partire dal contenuto dell'accordo, che di fatto recepisce il piano industriale FIAT, e dal tentativo di scaricare sul sindacato, nella pervicace ricerca della sua divisione, la responsabilità di quello che appare un vero fallimento, con esiti drammatici sui lavoratori coinvolti, sulla reale capacità di tenuta rispetto al futuro degli stabilimenti, sulle prospettive di effettivo rilancio dell'azienda e in generale sull'economia complessiva del Paese, ad esclusivo vantaggio della FIAT e del suo disegno di svendita alla General Motors. Apprezzamento per l'operato del Governo è venuto invece dai sen. Tarolli (UDC), Tofani (AN) e Ferrara (FI); l'accordo infatti, al di là degli atteggiamenti strumentali e delle infondate accuse di ostracismo nei confronti del sindacato, le cui istanze sono state sostanzialmente rappresentate dall'Esecutivo, contempera l'obiettivo di interesse generale del risanamento dell'azienda - la cui crisi ventennale è da ascrivere a responsabilità della FIAT e dei Governi che si sono succeduti, capaci di assumere solo misure assistenziali - con le esigenze sociali immediate che impongono di salvare gli stabilimenti e i posti di lavoro.

(La seduta è terminata alle ore 14:14 )



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