Comitato per le questioni degli italiani all'estero

Attività

Missione negli Stati Uniti d'America Stati Uniti d'America

10-17 ottobre 2003

Nella sua visita alle Collettività di New York, Philadelphia e Chicago, il Comitato ha avuto una fitta serie di incontri dai quali sono emersi elementi di conoscenza importanti.

Negli Stati Uniti la collettività italiana e soprattutto quella italo-americana è molto integrata nel tessuto economico e sociale americano. Queste collettività sentono ancora il bisogno di tenere vivo il proprio legame con le proprie tradizioni e la propria cultura o la cultura dei propri genitori o addirittura dei propri nonni.

Il Comitato ha verificato un forte bisogno di riscoprire la lingua e la cultura italiana. Alcuni interlocutori avvertono come minaccia allo stretto legame che ancora unisce le nostre collettività all'Italia, il progressivo distacco delle nuove generazioni dalle tradizioni e dalla cultura d'origine. Nel lento processo di assimilazione al contesto d'accoglienza, i giovani sono naturalmente esposti agli stimoli comunicativi della società in cui vivono. E ciò è avvertito come un concreto pericolo per la sopravvivenza della identità etnica delle collettività italiane, e per questo ci si sforza di coinvolgere le nuove generazioni nel mondo dell'associazionismo.

E' stata sottolineata l'importanza di quel turismo di ritorno che scaturisce dai corsi di lingua italiana per i ragazzi di seconda e terza generazione che vivono all'estero. Si ritiene infatti che con le iniziative turistiche legate ai corsi di lingua, si possano gettare le basi per un ulteriore avvicinamento dei giovani italiani ed oriundi nel mondo alla nostra lingua e cultura. Abbiamo registrato un forte interesse circa le iniziative da intraprendere per promuovere con maggiore efficacia questi straordinari momenti di viaggio e di approfondimento culturale. E' stato posto soprattutto l'accento sul ruolo delle Regioni, che dovrebbero comprendere fino in fondo l'importanza del fenomeno e stabilire specifici accordi con le varie strutture, primi fra tutti gli enti gestori di lingua e cultura italiana, che operano con i nostri giovani all'estero. I programmi per il rientro temporaneo dei nostri giovani dall'estero sono importanti perché, quando i ragazzi visitano l'Italia, non si soffermano solo sul luogo di provenienza, ma spaziano sulle città d'arte e sulle più importanti attrattive culturali del nostro Paese. Un vero e proprio innamoramento per l'Italia ed i suoi tesori culturali che, in molti casi, cambia il loro atteggiamento verso il nostro Paese.

Ma l'amore per la lingua e la cultura italiana non sembra essere proprio solo delle giovani generazioni di origine italiana. Negli ultimi anni, infatti, si apprezza sempre di più un forte interesse da parte dei giovani americani. Si registra infatti un balzo in avanti dello studio della nostra lingua da parte degli studenti americani a discapito di altre lingue tradizionalmente studiate nel Paese, come il francese o il tedesco. Solo lo studio dello spagnolo batte la nostra lingua. Una controtendenza che si spiega con l'aumento dell'interesse da parte dei giovani verso il nostro Paese e la sua cultura. In sostanza, fino a non molti anni fa erano perlopiù studenti italo-americani a studiare la nostra lingua: una scelta dettata dal desiderio di ricercare le proprie origini linguistiche e culturali. Oggi, invece, si tratta di studenti delle più disparate origini etniche, perchè la nostra lingua è diventata uno strumento indispensabile per conoscere l'Italia. Che si tratti di una vera e propria rinascita dell'italiano lo conferma anche un'indagine sullo studio delle lingue straniere nelle scuole secondarie degli Stati Uniti, realizzata per conto del Dipartimento federale dell'Educazione dall'American Council on The Teaching of Foreign Languages e pubblicata nel 2002. E un ulteriore passo avanti è stato fatto con il Programma di Collegamento Avanzato (AP Program) che consentirà agli studenti delle scuole superiori negli Usa di sostenere un esame di lingua italiana ai fini dell'ottenimento di crediti presso le Università americane. Il progetto coinvolgerà circa 500 scuole negli Stati Uniti ed estenderà finalmente l'insegnamento della lingua e della cultura italiana a livello curriculare nella scuola americana. Il superamento degli esami con punteggio adeguato, permetterà l'acquisizione di crediti formativi poi riconosciuti a livello universitario. Questa innovazione sarà di essenziale importanza anche in vista delle ricadute economiche e turistiche, oltre che politiche e di immagine internazionale, che ciò comporterà anche in virtù della diffusa "domanda di Italia" presente negli Stati Uniti. Rimane però l'importanza di selezionare opportunamente i docenti e di provvedere con tempestività alla loro formazione. La forte attenzione rivolta dalla collettività italiana nei confronti della promozione della lingua e della cultura italiana è emersa un po' in tutti gli incontri che il Comitato ha tenuto, ma soprattutto a Chicago dove passi importanti sono stati fatti per lo sviluppo della diffusione della lingua italiana.

Emerge quindi la necessità di un maggiore impegno dello Stato e degli Enti locali nel favorire la promozione e la diffusione della lingua e della cultura italiana. Le linee direttrici di questo impegno dovrebbero essere, oltre ad un incremento dei fondi destinati alla diffusione della lingua italiana e al sostegno degli Istituti di cultura, lo sviluppo degli scambi culturali e dei programmi di partenariato territoriale con gli italiani all'estero (PPTIE). In questo contesto, le Regioni e le Provincie, oltre naturalmente ai Comuni, possono avere un ruolo determinante. In ogni caso, tutte le iniziative debbono essere in qualche modo indirizzate al fine di superare il regionalismo o il provincialismo che spesso caratterizza le nostre comunità all'estero. Il ruolo svolto dalle Autorità consolari, allora, diventa essenziale perché l'impegno dello Stato, in tutte le sue articolazioni, possa sortire gli effetti migliori.

Nel contesto più generale della diffusione della lingua e della cultura italiana, rientra il tema, più volte anch'esso echeggiato nel corso degli incontri, dell'insoddisfazione per la programmazione del canale televisivo RAI International. RAI International è praticamente un contenitore di programmi prodotti dalla RAI per i propri canali italiani, fatti quindi per il pubblico nazionale. La produzione propria è limitatissima, quasi assente, mentre alcuni dei programmi ritrasmessi da RAI International, hanno una caratterizzazione eccessivamente nazionale che il nostro connazionale residente all'estero non comprende. E' necessario puntare di più sulla produzione di notizie locali, di trasmissioni di informazione e intrattenimento realizzate direttamente all'estero. I palinsesti, poi, dovrebbero essere per quanto possibile differenziati per tener conto di questa programmazione "locale". RAI International dovrà poi avere un ruolo più efficace nella diffusione delle informazioni relative al voto degli italiani all'estero, per rispondere alla forte domanda in tal senso che già oggi i nostri connazionali avanzano. C'è poi un problema tecnico di diffusione del canale televisivo; in qualche caso RAI International non fa parte dei bouquet proposti dalle più diffuse piattaforme satellitari o via cavo, per cui i nostri connazionali sono costretti ad acquistare ulteriori apparati ovvero ulteriori pacchetti televisivi per poter vedere il canale italiano.



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